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Autore: kjria91    02/01/2013    3 recensioni
Quinta classificata al “Clessidra Contest” indetto da Dominil B.
Mi sono informata prima di scrivere questa storia su date e nomi, ma ho descritto di mia fantasia come sono andate le cose. Ho fantasticato sulla vita privata di Rotrude, figlia di Carlo Magno. Racconterò in prima persona, o meglio Rotrude racconterà in prima persona la sua vita (tra corte, amori, famiglia, figli e violenze) prima di spegnersi per sempre. La principessa del grande impero, che una vita proprio principesca non ha avuto. Morta ad appena 35 anni. Naturalmente ambientata e raccontata secondo gli usi e i “modi di fare” dell’epoca.
Spero di avervi incuriosito. Una storia che vi toccherà il cuore.
Quattro capitoli più epilogo.
Diciamo che parlerò solo dei personaggi di maggior spessore, e non ti tutti i 500 figli(?) di Carlo Magno o dei 10 e più fratelli di Rotrude o dei suoi (così leggo per internet) cinque figli. Racconterò solo dei più importante ai fini della mia storia. Buona lettura :)
Genere: Sentimentale, Storico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Medioevo
Capitoli:
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Capitolo IV

 

In tutto il regno si seppe della morte di Rorgone I Del Maine, visto che era un personaggio di rilievo alla corte di mio padre.

Tutti cercavano il colpevole e noi, o meglio io e mio figlio, di cui non si ebbe più traccia. La verità è che mio fratello ci nascose nella sua dimora per quasi due anni, prima che ci scoprissero.

Furono due anni difficili, avevo recato gran dispiacere a mio fratello, l’avevo messo in una posizione svantaggiosa, rischiava di perdere il trono se mio padre avesse scoperto il tutto.

Già… mio padre, chissà cosa pensava di questa storia e della mia scomparsa.

 

Un giorno mio fratello entrò nelle mie stanza dicendomi che doveva parlarmi di una questione molto seria.

-Rotrude, non puoi nasconderti per sempre, pensa anche a tuo figlio…-

Il mio piccolo Luigi, sapevo che si trovava bene qui, aveva stretto un forte legame con i suoi cugini, ma aveva solo sette anni e quando sarebbe diventato adulto?

-Non so che fare Ludovico.-

-Parti,  lontano da qui, io ti darò tutto l’occorrente, non ti farò mancare nulla.-

-E Luigi?-

-E meglio per lui che rimanga qui, lo crescerò  come un figlio, sarà trattato al pari degli altri miei discendenti.-

-Ma nostro padre l’ha visto, sa di lui…-

-Fidati di me…-

Sapevo che potevo fidarmi delle parole di mio fratello, ma non avrei rivisto mai più mio figlio.

Mi ero macchiata di un crimine troppo grande, rischiavo la pena di morte, anche se ero una principessa.

 

 

I giorni, le settimane, i mesi passavano, ma il momento giusto per partire non arrivava mai. Troppi controlli, troppe guardie.

Dopo la morte di Rorgone  si susseguirono molti altri assassinii di persone di gran importanza nel regno. Per la prima volta ebbi paura anche per mio padre.

 

Era il giorno del settimo compleanno di mio figlio. Correva l’anno 807, ormai anch’io avevo raggiunto la veneranda età di trentadue anni.

Avevamo deciso, sarei partita l’indomani. Salutai mio figlio con calore, decisi di non dirgli nulla, ma lui capì qualcosa.

Quando il giorno dopo mi accingevo per partire, lui corse tra le mie braccia, implorandomi di non andare via. Io  e mio fratello ci guardammo, scoppiai in lacrime. Questa scena l’avevamo già vissuta molti anni prima.

Me ne andai via con cuore addolorato.

Quella fu l’ultima volta che vidi mio figlio…

Salutai mio fratello, con l’augurio di rincontrarci di nuovo un giorno.

Purtroppo la fuga non andò come previsto. Delle guardie  fermarono il carro che mi trasportava, prima dell’uscita dal regno. Una di esse mi riconobbe, e mi portò da mio padre.

 

Non ebbi il coraggio di guardalo negli occhi, quando fui alla sua presenza.

-Perché volevi fuggire Rotrude? Dove sei stata tutto questo tempo?-

Non risposi.

-Seguimi nelle mie stanze, devo parlarti in privato.-

Una volta arrivati, mi parlò a cuore aperto.

-Io non ti odio Rutrude, tu sei mia figlia, ma! Mi hai disubbidito, convivendo con quell’uomo- io l’ascoltavo in silenzio-dovevi sposarti, come hanno fatto le tue sorelle, e non addirittura procreare un figlio illegittimo! Da un uomo che è stato assassinato da chissà chi!-

-L’ho… L’ho ucciso io…Rorgone.- dissi finalmente, mi ero liberata di quel segreto enorme che mi portavo da due anni, ma ora avevo paura della reazione di mio padre.

 

Mio padre mi guardò incerto e preoccupato, voleva dire qualcosa ma non parlò. Prima di andarsene mi chiese soltanto dove ero stata per tutto quel tempo. Non risposi ancora, sapevo che stavo mettendo a dura prova la sua pazienza.

 

Il giorno dopo sentii delle voci rimbombare nelle stanze di mio padre, mi avvicinai curiosa.

Era Ludovico, che ci faceva qui?

Mio padre era seduto mentre mio fratello era in piedi dinnanzi a lui.

Capii che mio fratello era venuto a conoscenza della mia “cattura”, ora stava parlando con nostro padre di me. Perché si era esposto così, non capiva che ormai io ero persa, perché voleva mettere in pericolo la sua incoronazione per me?

 

 

-Ha confessato Ludovico, non posso non far nulla di fronte a questo.-

-Ma è tua figlia, padre. Non vorrai mica condannarla a morte? E’ stata una salvezza quello che ha fatto, quell’uomo meritava la morte!-

-LUDOVICO!- mio padre balzò in piedi- non puoi parlare in questo modo. TU, tu sei il futuro imperatore. Un giorno capirai, essere il regnante significa fare scelte difficili, per il bene del regno, per il nome del regno…-

-TU non la farai condannare.-

-Non osare rivolgerti a me in questo modo, sono sempre l’imperatore e prima di tutto TUO PADRE!- continuò adirato-dovrei condannare anche te, Ludovico. Hai ospitato un…un’ assassina!-

-Farei qualsiasi cosa per lei…-

-Anche rinunciare al trono, per vederla salva?-

-NO!- urlai, non potevo permettere questo.

-No intrometterti Rotrude.-

-Invece lo faccio, non permetterò che tu ti debba rovinare per me.-

 

Mio padre si rimise seduto, e con tono calmo e pacato, ci fece una confessione, qualcosa che non mi sarei mai aspettata.

 

-E’ per questo motivo, è per questo che tanto tempo fa vi ho divisi. Non ho mai visto legame più forte, ed avevo paura di questo. Credevo che tu, Ludovico, non saresti mai diventato un vero uomo, indipendente e saggio, se dipendevi sempre da tua sorella.-

-Che vuoi dire padre?-

-Tu dipendevi da lei, anzi dipendi da lei ancora oggi. Un imperatore non dipende da nessuno. Non davi ascolto a nessuno, tranne che a tua sorella; se c’era qualcosa che non andava, chiedevi aiuto a lei, dovevi crescere, pensavo che col tempo, le cose sarebbero cambiate, ma ho visto che i veri legami sono indissolubili, il vostro legame è indissolubile. Perdonami figliolo, non volevo farti soffrire.-

 

Ci fu il silenzio, poi mio fratello parlò.

-Ti perdono padre, se tu, non condannerai Rotrude.-

Ancora silenzio…

-Sarà fatto- disse quasi rassegnato,  io e mio fratello ci guardammo felici- MA! Ma non può restare qui.-

-La ospiterò io.-

-No non puoi, dopo tutto questo. Ci ho già pensato ieri sera, Rotrude sarà ospite di una mia cugina, principessa del Maun, una piccolo regno lontano da qui.-

Allora lui non voleva condannarmi, aveva già pensato a tutto, …e Luigi?

-Mio figlio…-  dissi sottovoce, quasi come se non volevo che mi sentissero.

-No, Rotrude. Sarà meglio per Luigi rimanere da me.-

 

Quella fu l’ultima volta che vidi mio fratello e mio padre…

 

Partii dopo solo tre giorni verso Maun, non so cosa avrebbe deciso il destino per me da ora in poi, sapevo solamente che non avrei più rivisto né mio figlio né mio padre e mio fratello.

Mi sentivo tanto sola, in quella nuova casa.

La cugina di mio padre, la principessa Adelaide era molto cara con me.

Lei non conosceva il mio passato, e nessuno conosceva il mio segreto, tranne mio padre e Ludovico naturalmente.

Lui era stato chiaro, non doveva essere fatta parola alcuna su quello che era accaduto  a Rorgone, lui avrebbe sistemato le cose.

Anche se lontano dai miei affetti, stavo iniziando a sperare in una nuova vita… e ad un matrimonio.

Avevo molto pretendenti, anche se, conoscendo la mia precedente esperienza avevo paura.

Avevo trentaquattro anni, quando un nuovo male entrò nella mia vita…

 

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NDA

Salve a tutti i lettori. Anche se siete in molti, fino ad ora non ho ricevuto neanche una piccola recensione. Ora mi sorge un dubbio: forse la storia non è di vostro gradimento o non l’apprezzate, ma visto che molti di voi sono arrivati fino a qui, qualcosina di buono l’ho fatto XD Comunque siamo giunti quasi alla fine (manca l'epilogo) di questa mini long.

Quindi se volete farmi sapere cosa ne pensate di questa mia prima fic originale, mi farebbe immensamente piacere. Grazie e ciaoo!!

  
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