Una luce forte bianca usciva da quella fontana, mi girai per vedere se la donna fosse ancora lì ma non trovai nessuno.
Allungai una mano nella luce e ci caddi dentro...

Mi ritrovai davanti a una fioreria.
Era molto carina, i fiori fuori erano freschi, curati. Una vecchietta stava versando acqua nei vasi, faceva fatica si vedeva.
Molto probabilmente se non fossi i quella situazione sarei passata senza guardare quella vecchietta che faticava, e l'avrei sorpassata, dimenticandomene, ma non potevo, non mi faceva pena, ma era come se avessi il bisogno di fare una buona azione, anche se io non ne avevo mai ricevute.
Il suo viso era solcato dalle linee del tempo, i capelli un tempo forse ramati erano ora argentati e raccolti in uno scombinato chignon.
Il maglione blu non riusciva a coprirla dal freddo pungente di Londra, e il grembiule verde cheportava era molto usurato dal tempo e dall'utilizzo.
Mi avvicinai e l'aiutai.
Sul momento era un po' spaesata, poi mi sorrise riconoscente e si rialzò dalla posizione scomoda in cui era.
- Grazie cara, siete una brava ragazza - disse sfregando le mani tra loro per scaldarsi quel poco hce era necessario.
- Non c'è di che ho dato solo una mano - le porsi l'annafiatoio, sorrise e si diresse all'entrata
- Cara entrate prego, con questo freddo pungente il minimo che posso fare è offrirvi una tazza di the non trovate? -
- Grazie l'accetto volentieri -
era dolce quella vecchina, non volevo recarle un dispiacere così accettai ed entrai nella fioreria.
Uno spettacolo meraviglioso si dipinse davanti ai miei occhi.
La fioreria era molto grande, quando si entrava si veniva lasciati allo stupendo aroma di fiori, c'erano fiori di tutti i tipi, nei vasi, arrampicati alle pareti, era stupendo, al centro del locale, si ergeva una scala, la quale era avvolta da fiori.
Ero incantata nel vedere quel posto magnifico che non mi accorsi di aver scontrato qualcuno.
Abbassai il capo per vedere chi avevo scontrato e mi mancò il respiro.
Avevo scontrato un ragazzo bellissimo, aveva due occhi verdi che erano la fine del mondo, limpidi, sinceri, ti ci potevi perdere dentro, arrosì solo a vedere i suoi occhi, una massa di ricci era informe sulla sua testa, mi guardavaun po' sorpreso, abbassai il capo e vidi che gli avevo fatto rovesciare un vaso con delle rose, mi chinai subito a raccoglierle
- Scusami scusami! Non so cosa avevo per la testa! -
Si era abbassato anche lui
- No figurati sono stato sbadato io -
alzai il volto e lui mi sorrideva, le nostre mani si sfiorarono e io arrosì ancora, sentì un brivido percorrermi la schiena.
Mi alzaie portai una ciocca di capelli dietro l'orecchio e alzai lo sguardo e vidi la vecchietta che aveva assistito a tutta la scena sorridere compiaciuta.
Si avvicinò al giovane e gli diede una leggera sberla sulla nuca
- Harry! Non si tratta così una ragazza! Come ti ho educato nipote! -
Harry si alzò e sorrise imbarazzato
- Piacere Harry e tu? -
- Mary -
sorrise mi sentì mancare, ricambiai il sorriso e poi la nonna, lo cacciò a portare fuori quelle rose.
- Cara io sono Emy -
disse porgendomi una rosa bianca
- No grazie non serve è bellissima comunque -
- Ti prego cara accetta tanto ormai non viene più nessuno qui a comprare i miei fiori -
disse amareggiata
- Ma come sono così belli?! -
- Grazie cara ma ormai nessuno regala più fiori, o semplicemente se ne prende cura -
- Beh allora grazie credo di dover andare, è stato un piacere parlare con lei e con Harry -
- Ciao cara e spero che tornerai a trovarci -
- Certamente! Arrivederci -
salutai la vecchina e mi diressi verso la porta.
Fuori Harry stava sistemando le rose, ma gliene era caduta una, la raccolsi, ma lui non se ne accorse, era girato di schiena.
- Credo che ti sia caduta questa -
si girò sorpreso e sorrise
- Grazie ... ma già te ne vai? -
- Si devo proprio -
- Aspetta il mio lavoro è quasi finito, emh, vorresti venire con me per qualcosa da bere? -
Non sapevo cosa rispondergli, di certo non potevo dire " o scusa ma sai devo cercare un angelo che mi ha detto che devo aiutare un ragazzo e credo che sei tu " no questo no, quindi l'unica cosa da fare era accettare
- Certo ti aspetto qui -
sorrise contento e rientrò in fioreria.
Poco tempo dopo lo vidi uscire e sorridermi
- Andiamo? -
- Certo -


Camminammo per un po' per Londra.
 Era tutta illuminata dalle luci natalizie.
- Ti piace il Natale? -
mi chiese
- Si, diciamo che mi mette allegria come festa, ma non ho mai potuto passare un Natale felice, i miei genitori non hanno mai passato il Natale con me, lo passavo con i dipendenti e devo dire che voglio più bene a loro che alle persone che mi hanno fatto nascere. E tu? -
- Io ... beh io amavo il Natale, ma, due anni fa i miei genitori sono morti in un incidente ... stavano venendo da me, mia sorella e mia nonna, per il Cenone della Vigilia, ma non sono mai arrivati,  da quel giorno non ho più festeggiato il Natale-
mi sentivo in colpa, non volevo che ricordasse brutti momenti
- Scusami non volevo farti ricordare cose spiacevoli -
- No tranquilla tel'ho chiesto io -
mi sorrise, io imbarazzata abbassai il capo
- Senti io ora dovrei andare, ma torna quando vuoi alla fioreria mi troverai lì ok? -
- Certo domani mattina verrò a trovarti, cioè a trovarvi -
sorrisi e mi avvicinai a lui, gli diedi un leggero bacio sulla guancia e lo salutai.
Forse quella donna aveva ragione, forse potevo cambiare.