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Autore: kissjng    02/01/2013    22 recensioni
'Harriet iniziò a passare una mano dietro la schiena del ragazzo , mentre quest’ultimo la baciava con foga, senza permetterle di respirare. Si staccarono per qualche secodno. Emisero profondi respiri, per poi far di nuovo coincidere le labbra carnose della ragazza con quelle sottili del ragazzo. '
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2.

Si girò, abbassando lo sguardo. Sapeva già chi avrebbe trovato davanti. E’ solo che non voleva guardarlo negli occhi.
 
Frettolosamente,con le mani che le tremavano,aprì la cerniera della borsa e cercò il cellulare.  Riuscì a malapena a comporre il numero. Dopo pochi istanti erano già lì. Sembrava  una cosa molto importante. Le luci della notte illuminavano la strada bagnata dal sangue ormai secco sull’asfalto. Harriet fissava sconvolta la scena,mentre Zayn le passava una mano sulla schiena accarezzandola. In pochi secondi,le parole che non avrebbe mai voluto sentire,si proiettarono nella realtà.- Dobbiamo portarlo via. E’ grave.
 

 
 
Harriet fissava le pareti nude di quell’ospedale. Odiava andare in quel luogo. Odiava le pareti bianche della sala d’attesa. Era snervante. Sempre. Fissare quel bianco latte inespressivo. Per qualche motivo,quelle pareti erano importanti per tutti. Erano semplicemente bagnate dal sudore ,di chi è preoccupato per qualcuno sulla linea tra la vita e la morte. Per qualcuno bloccato in quelle sale chissà per quanto . -Non fare la bambina. Guardami. – disse il moro davanti ad Harriet. Dopo pochi istanti,le mise il pollice sul mento,facendole alzare lo sguardo verso I suoi occhi color miele.Era cambiata. Ora era una diciottenne alta,magra e raggiante. Ma ai suoi occhi,era la sua solita bambina cresciuta un po’ troppo. – Lasciami. – ordinò la ragazza. Zayn, guardandola negli occhi, le disse: - Perché, Rì? Erav..- lei soffocò le sue parole: - Non chiamarmi così. Non puoi più.
 - Lasciami spiegare. Noi… Eravamo tutto ciò che non siamo adesso. E non sai quanto mi fa male dirlo. Eravamo una cosa sola. E ora,non hai nemmeno il coraggio di guardarmi in faccia. –Le lacrime della ragazza arrivarono fino alle sue fossette. Zayn le posò delicatamente la mano sulla guancia, asciugandole una lacrima. Le loro mani in quel momento si incontrarono e Harriet sentì il calore del moro. Ne aveva bisogno. Le mancava. Quanto ad un bambino a cui manca la neve in primavera. – Sono preoccupata. Ho paura che non ce la faccia. – Zayn le cinse i fianchi con le sue mani. Erano vicini. Troppo.
 - No..Zayn… Non posso. Non ora.– sussurrò la bruna. Dai fianchi,salì fino a volto,prendendole il viso fra le mani,guardandola negli occhi.–Ti darò tempo. Lo so che ritornerai da me.
 - Smettila di essere sempre così sicuro di te stesso, Malik,ma non sai chi sei veramente. –ribattè Harriet in tono deciso. Poi,staccandosi dal moro,si girò andando verso le macchinette del caffè. - Aspetta Stone – disse Malik chiamandola per cognome. La ragazza,di sua risposta,lo ignorò,continuando a camminare con passo deciso. Ma Zayn non si arrese. Non era quel tipo di ragazzo. Si alzò da quella sedia cigolante e corse verso Stone. Era arrivato quel momento. Il momento di dirle tutto quello che pensava,da quando lei lo lasciò a Liverpool fino ad oggi. Harriet fece spallucce,e tirando un sospiro disse: - Non ti arrendi mai,eh Malik? - sorrise. Zayn ridacchiò tra se e se ,prima di fare un respiro e dirle: - Sai Harriet.. in tutto questo tempo, ho sempre pensato a come tu fossi diventata. Mi sono sempre chiesto,o forse ho sempre sperato,che tu mi pensassi almeno la metà di quanto ti penso io ogni giorno. – Lei,senza nemmeno rispondere,affondò la testa nel suo petto,mugugnando qualcosa di incomprensibile. – Si. Ogni giorno.- Dopo qualche instante, lei si staccò per guardarlo negli occhi profondi e speranzosi e disse,mentre le sue labbra tremavano: -Zayn, credo che sia giunta l’ora di parlare.
- Di cosa?
– disse il ragazzo strabuzzando gli occhi. Harriet,abbassando lo sguardo,pronunciò lentamente: - Del fatto che tu hai ucciso Austin. – all’udire quelle parole, Zayn mise una mano sulla bocca della ragazza,mentre rispondeva: - Andiamo fuori. – La prese per mano e la portò nel retro dell’ospedale.
 
Dopo aver acceso una sigaretta, il moro lanciò alla ragazza un pacchetto di Malboro. Lei le prese al volo, e aprì il pacco, prendendo dalla tasca dei jeans l’accendino che le aveva regalato Austin. Si mise alla bocca la sigaretta e la accese. Fece qualche tiro,e con il fumo buttò via anche le sue ansie. –Allora… - disse. -Perché l’hai ucciso? – al solo pensiero di quel proiettile nella spalla del suo fidanzato rabbrivìdì. il moro avanzò per poi abbassare lo sguardo e pronunciare- Ci sono cose che ti vorrei dire. Davvero. Ma non posso. – e poi,fece cadere la sigaretta sull’asfalto,e la calpestò vivamente. Harriet,irritata,iniziò a gesticolare in maniera isterica,prima di avvicinarsi al moro e sbatterlo contro il finestrino di una macchina. Lo tirò per il colletto della felpa e lo portò a pochi millimetri di distanza da lei. –Ascoltami bene moro,non siamo qui per scherzare. Non ora. Uccidere una persona è una cosa che non perdono. Non facilmente. Sai quanto ho sofferto. Anche se forse non l’ho lasciato trasparire. Ma dovresti conoscermi e sapere la delusione che mi hai dato.– e sbuffando gli sputò il fumo in faccia,per poi riprendere: - Ma perché sto perdendo tempo qui? In questo momento dovrei essere dal mio ragazzo che è in fin di vita. Io torno dentro. Tu fai ciò che vuoi, non è cosa mia.– e,andando avanti,urtò violentemente contro Malik.
 
La ragazza aprì le porte,chiudendole alla vista del moro che, frenandosi disse: - Vaffanculo. Non merito tutta questa indifferenza. – la ragazza di sua risposta,lo ignorò.  Tremando per la paura, Harriet si diresse frettolosamente verso il banco informazioni cercando di richiamare l’attenzione verso di lei. La donna dietro il bancone era sulla sessantina,con degli occhiali sulla punta del naso. Alzò lo sguardo,guardando Harriet con aria strafottente. Quest’ultima in tono serio sussurrò  –Emh..salve. Cerco Austin Harvey. Dove..posso trov..- la donna,senza far finire la frase alla ragazza davanti a lei, rispose – Stanza 269,reparto C. Harriet prese un respiro. Col cuore in mano,mise un piede dopo l’altro. Aveva paura. Tanta. Arrivata alla stanza 269,sentì un brusio. Doveva essere qualcosa di strano. Importante. Strinse con forza la maniglia,spostandola. Mise un piede dentro la sala,abbassando lo sguardo. Non poteva crederci. Quel lettino vuoto era l’unica cosa che non avrebbe mai voluto vedere. Incominciarono a scendere lacrime come pioggia sulle sue guance. Attirò l’attenzione dei presenti in sala, che si precipitarono da lei. Una signorina,sulla trentina,la prese in disparte per asciugarle alcune lacrime e dirle: - Non si sa come sia successo,è stato tutto all’improvviso. Non deve preoccuparsi. – disse,sfregandole un braccio con una mano piena di calore,asciugando,con l’altra,una lacrima sul viso di Harriet. Prontamente la mano di Harriet rigettò nel vuoto con violenza quella della signora, per poi urlare: - Come faccio a stare calma quando lui è morto,e l’ultima cosa che ho visto sono state le sue lacrime? – i presenti nella sala la guardarono con compassione un po’ spaventati. Un signore sulla quarantina in camice bianco le posò una mano sulla spalla,e alzandole il mento verso il suo sguardo, le sussurrò: - Oh no piccola, non è morto. Harriet alzò lo sguardo e mandandoli una frecciatina dritta nelle iridi. Sbuffò. -Oh ma per favore,non mi prenda in giro. Lo sta facendo solo per compassione. – fece un sussulto,mentre sentiva dei passi rimbombare in corridoio. Tutti si stupirono al rumore di quei passi frenetici a pochi metri dalla stanza.  A seguire un urlo,per poi vedere Zayn irrompere nella stanza. Sgranò gli occhi. Proprio il possibile aggressore di Austin era lì . Gesticolando, Zayn disse – Sta calma. So tutto.  – la ragazza fece un sospiro. Avvicinandosi al moro, si porto le mani alla testa prima di svuotare la sua mente e dire tutto ciò che pensava al ragazzo.Zayn, proprio quello che fino a pochi mesi fa era il suo migliore amico a cui ora si stava rivolgendo in tono strafottente:- Sei ci stai di nuovo provando,Malik,sappi che questo non è il modo giusto. Non saranno i tuoi gesti a calmarmi, e non di certo la tua inutile notizia a farti perdonare.... Beh..... Da ciò che hai fatto. Sai non te ne rendi conto, ma non sono la ragazza giusta da prendere in giro, oh no brunetto non dimentico facilmente. – il moro,ancora più arrabbiato di prima,si avvicinò alla ragazza,guardandola dall’alto verso il basso,sbuffando: - Cretina,hanno portato via il corpo di Austin. E io so chi è stato,e so anche il perché, non cercare di renderti dura perché sei fragile io ti conosco meglio di chiunque altro e so che hai bisogno d'affetto. Hai bisogno di me.– gli occhi della ragazza si riempirono di lacrime, prima che Zayn potesse stringerla a se. A seguirne,fu un lungo e torturante silenzio. Un silenzio che mangio le speranze di quella bambina in cerca d'amore.
 
Spazio autrici:
chiediamo umilmente perdono per questo fottutissimo ritardo. Abbiamo scritto il capitolo un bel po’ di tempo fa ma con la scuola e le festività non siamo riuscite a postarlo. Scusateci çç
Vogliamo solo dire grazie alle venti recensioni,noi vi amiamo babes HAHAHAHAHAHAH
Per qualsiasi cosa: martina. federica.
-f,m.
  
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