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Autore: niallsjuljet    02/01/2013    6 recensioni
Una fan innamorata dei suoi idoli. Non dico altro. Passate se vi va :)
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo sette.
 
Louis’s pov.
 
“Charlotte, sei tu?”mormarai, oramai davanti alla ragazza mora. “L..Louis. tu, ti ricordi di me?” chiese lei incredula, con gli occhi spalancati e pieni di lacrime.
“Si, mi ricordo di te. Non ho fatto altro che pensarti per questi due mesi” ammisi. “c..che cosa? Stai dicendo sul serio? Io, credo che tutto questo sia semplicemente uno dei tanti sogni che faccio. Non è possibile che tu sei qui, davanti, a me, non è possibile che ti ricordi di me, che mi hai pensato per due mesi, che sai come mi chiamo, che io ti ho rivisto. Si, lo so. questo è uno dei miei numerosissimi sogni, anche se sembra tutto così reale.” balbettò lei tutto d’un fiato, ed io non potevo far altro che sorridere nel vedere le sue guance arrossate e rendermi conto che quando era in imbarazzo era ancora più bella di quanto già non lo fosse.
“Lottie, no, non è un sogno. È davvero qui davanti a te, davanti a noi. Lottie, noi vi lasciamo soli. Sono le dieci e mezza. Tra un’ora torna, c’è il coprifuoco”sentii mormorare alle mie spalle. Molto probabilmente era Summer. Posai lo sguardo dietro le spalle di Charlotte e vidi che la ragazza che aveva parlato era proprio Summer. Le sorrisi e dopo aver salutato sia lei che l’altra ragazza che era con loro (forse era Sophie).
 
Charlotte’s pov.

“Non ci posso credere.”mormorai, balbettando pure. Che figura di merda.
“Ciao Charlotte, non pensavo di trovarti qui in Spagna. Ma è stato un piacere rivederti, perché devi sapere che…non ho fatto che pensare a te, nel trascorrere di questi due mesi. Come mai sei qui? Io, sono qui in vacanza. Avevo deciso di staccare la spina un po’ da tutto. Volevo evitare di pensarti, anche se è impossibile. Ogni momento sei nei miei pensieri, nella mia testa. Mi rivedo tutto, di quella sera dopo il concerto. Beh, allora, come mai tu sei qui?”mi domandò lui, con quel sorriso splendente, quel sorriso dolce che mi ha rubato il cuore.
Io non parlai, avevo le parole bloccate in gola, che non riuscivano ad uscire. Erano li, e per tanto io provassi a parlare o almeno a pronunciare una parole, quella sera la capacità di parlare aveva deciso di odiarmi e così facendo io sembravo una tipa che era diventata muta da un momento all’altro.
Louis mi guardava preoccupato, vedendo il mio stato di mezzo coma. Altra figura di merda.
“Charlotte, t…tutto bene?”chiese lui, mettendomi una mano sulla spalla. Appena sentii il suo tocco delicato rabbrividii e sospirai, presi un bel respiro profondo per poi provare per l’ennesima volta a dire almeno un qualcosa di sensato e comprensibile.
“Ciao Louis. Io, non posso crederci. Sul serio hai pensato a me? Cioè, proprio a me?”gli chiesi io.
“Si, sei stata nei miei pensieri ogni singolo istante di ogni benedetto giorno. Ti giuro che mai, mai mi era capitata una cosa del genere con una fan. Ma, tu hai qualcosa di diverso,hai qualcosa di speciale. Hai qualcosa che ti contraddistingue da tutte le altre, ed io, questa differenza, l’ho notata. Per questo, mi sei rimasta impressa nella mente.”disse lui con tutta la naturalezza possibile al mondo. Io? Io ero sempre più incredula, sempre più sorpresa, sempre più convinta che tutto era solo un sogno.
Iniziai a darmi dei pizzicotti sulle braccia, per svegliarmi, ma notai che non succedeva niente. Io ero sempre li, in Spagna, con davanti Louis William Tomlinson, che mi aveva appena detto di aver pensato a me ogni giorno. Il mio idolo aveva pensato a me per due mesi? Avevo sognato quel momento giorno e notte, ma non avrei mai pensato che si sarebbe avverato, un giorno.
“Sono in vacanza-studio. Comunque Louis, devi sapere che io non sono mai stata brava con le parole dette a dialogo, cioè, io non mi esprimo bene a voce, perciò io ti do una lettera. Ce l’ho qui in borsa. L’ho scritta due giorni dopo il vostro ritorno a Londra, dopo aver fatto i due concerti in Italia. La porto sempre con me, perché mi da forza. Però, ora la consegno a te. Non è molto lunga, così almeno non ti stressi a leggerla, poi non è lunga perché alla fine non c’era molto da dire. Mi mancavi e mi sei mancato fino ad un quarto d’ora fa. Poi salti fuori dal nulla, ed io non ero pronta, non sapevo cosa dire, cosa fare. Quando in lontananza ho visto la figura di una persona che assomigliava moltissimo a te mi sono subito detta cretina, non è lui, smettila di pensarci, ma poi ho visto che ti avvicinavi ed ho capito che eri tu. Ti ho sentito pronunciare il mio nome e nel mio cuore è esploso qualcosa, poi esso ha preso a battere forte, e lo sta facendo pure ora. Beh, dicevo, questa è la lettera. Ora, posso chiederti una cosa?”lui annuì “per quanto tempo resterai?”
“Due settimane, e tu?”
“Tre settimane.”
“Domani sera ti va di uscire?”  mi bloccai un attimo. Avevo sentito bene? Louis Tomlinson, voleva uscire con me? Il mio idolo, voleva uscire con me?
“Ehm…Si, certo, ma non prima delle nove e mezza perché sono alla riunione con la mia prof , che ci da delle raccomandazioni e quelle cose li. Come se non ne avessi avute abbastanza dai miei genitori. Comunque, ok”gli risposi io
“Perfetto… Quindi, ci troviamo qui al parco alle nove e mezza? O vuoi che ti passi a prendere all’hotel io?”
“No, l’hotel è una pessima idea. Sono in vacanza-studio anche delle tipette tutte arrapate, che se ti vedono scatenerebbero la terza guerra mondiale e visto che mi odiano farebbero di tutto per rendermi ridicola davanti a te, come se non facessi abbastanza figure da sola, con te davanti”dissi io, abbasando lo sguardo pronunciando l’ultima frase.
“Non dire così, mi intenerisco quando le ragazze si imbarazzano, siete troppo pucciose”disse lui, sorridendomi.
“Beh, allora ci vediamo domani sera qui, alle nove è mezza.”
“Si, è deciso”disse lui, convinto.
“Ora, posso chiederti un altro favore Louis?”lui mi sorrise, facendomi capire che andava bene. “Potresti abbracciarmi, per favore?”
 
Louis’s pov.
“Potresti abbracciarmi, per favore?”furono quelle le parole che mi fecero fermare il respiro e mandare in tilt il cuore. Annuii ed aprii le braccia e lei non esitò a fiondarsi tra esse. Io la strinsi forte, mentre il battito del mio cuore aumentava. La strinsi forte come se fosse mia. La strinsi a me e lei fece lo stesso, esattamente come in quella notte in cui l’avevo incontrata per la prima volta. La strinsi ancora, cercando di farle capire quanto tenevo a lei.
Dopo alcuni minuti lei si staccò e notai che i suoi occhi erano rossi  e sulle sue guance stavano scendendo delle lacrime che con l’indice, prontamente, asciugai.
“Grazie, Louis”disse lei, guardandomi negli occhi.
“Per cosa?”
“Per l’abbraccio… Sai, ne avevo bisogno. Mi mancavi da morire, Louis. Ed ora sei qui, ed io mi sento…Bene. Sai, che questo momento l’ho sognato tutta la vita? Quello di incontrarti. Ed ora ti rivedo, per la seconda volta. So che molte fan, ora, vorrebbero essere al mio posto e mi ritengo fortunata. Non riesco a credere che sono IO quella fan, che ti ha incontrato due volte. Davvero, non ci credo ancora Louis.”
“Se è successo, si vede che era destino, non credi anche tu?”
“E con questo? Cosa credi che succeda?”
Non sono io la persona che detta il destino, Charlotte. Quindi, io non lo so… Però, chissà.”

Lei guardò l’orologio. Erano le undici, oramai.
“Devo andare, Louis. Ci… Ci vediamo domani ok? Semmai di questa storia ne riparliamo domani sera.”
“P…Prima di andare, puoi abbracciarmi?”le chiesi io timidamente, timoroso di un non so che cosa.
“S…Si, certamente.”
Lei si avvicinò a me e mi abbracciò ed io abbassai la testa e la misi nell’incavo della sua spalla, per respirare il suo profumo che, esattamente come avevo immaginato, era delicato.
“Beh, ciao Louis. A domani sera allora” disse lei staccandosi da me.
Le feci un cenno di consenso con il capo, per poi darle un bacio sulla guancia. Lei arrossì e prontamente si coprì le guance con le mani.
“No, non coprirti le guance – le dissi io, togliendole le mani dalla guance – amo quando le ragazze arrossiscono. Siete così tenere e mi fate sempre sorridere. Mi fate tenerezza.”
“Sai che sei dolce?”
“Me lo dicono in pochi, mi danno tutti del coglione scemo, AHAHAHAHAHAH”
“Beh, a volte fai lo stupido, ma io l’ho sempre saputo che sei una persona fantastica. Ma ora devo davvero scappare, scusa Louis, ci vediamo domani. Ciaoo”disse lei, per poi correre via, salutandomi con una mano.

Io la salutai di rimando, sedendomi su una panchina. Presi in mano il cellulare e chiamai Niall, immediatamente. Dovevo assolutamente dirgli tutto e ringraziare gli altri ragazzi per avermi detto di fare due settimane in Spagna, perché se non l’avessi fatto non avrei mai riincontrato Charlotte e sarei stato depresso per altri mesi.
“Pronto, Louis, che succede?” domandò la voce di Niall, preoccupata, dall’altra parte del telefono. Subito lo tranquillizzai ed iniziai a raccontare tutto l’accaduto a Niall, che ascoltava interessato. Dopo aver finito di raccontare, non sentii più niente, così lo chiamai due o tre volte.
“Si, scusa, è che stavo pensando a Summer. Se solo fossi venuto anche io. Beh, non mi deprimo, insomma io non sono nella tua stessa situazione. Comunque, tutto qui? Cioè, non ti ha detto altro?”
“No, ma mi ha dato una lettera. La leggo dopo, quando torno a casa.”
“Perfetto! Scusa Lou ma ora devo staccare!”
“Tranquillo Horan, buonanotte e grazie per tutto.”
“Ma figurati Lou, questo e altro per te. Notte.”
“Notte Nì” dissi per poi attaccare la chiamata.

Mi alzai dalla panchina e piano piano mi diressi verso casa. Appena arrivato in camera mia, mi stesi sul letto, frugai nella tasca per trovare la lettera di Charlotte e dopo averla trovata, la aprii ed iniziai a leggere con le mani che tremavano.
 
 
 
 
 
 
 
aless’s corner.
 
Salve a tutti! Sono tornata con il settimo capitolo!
Beh, innanzitutto vorrei augurarvi un BUON 2013 (in ritardo, ma ok, lol)
Poi, vorrei ringraziare tutti i recensori e anche chi ha messo la mia storia in
quelle da ricordare o nelle preferite.
Comunque, ora me ne vado. Prometto di aggiornare il prima possibile!
I hope you enjoy it.
Un bacio,
 
- aless.
 
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