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Autore: Sofy_m    03/01/2013    12 recensioni
"-Canta con me!- dici entusiasta tendendomi la mano e sorridendomi.
-No!- rispondo scuotendo la testa, quasi spaventata. Non posso cantare con te una canzone del genere!
-Per favore Stana...- mi preghi con la tua faccia da cucciolo, me l'aspettavo. Lo sai benissimo che in questo sono peggio di Beckett, non so resistere a quell'espressione."

Los Angeles; la neve scende lenta, le luci colorate lampeggiano e Babbi Natale girano per le strade. E' la vigilia di Natale.
Il cast decide di fare una cena per festeggiare la fine delle riprese e l'inizio delle vacanze...
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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ch. stanathan 4


Regali.




Mi alzo arrossendo e mi allontano velocemente per raggiungere l'attaccapanni dove è appesa la mia giacca.
Infilo una mano nella tasca ed estraggo un pacchetto con la carta rossa e un grande fiocco argentato. -Buon natale, Nathan.- dico con un gran sorriso mentre te lo porgo e torno a sedermi al tuo fianco.
Tu sei al settimo cielo, hai gli occhi che brillano e un sorriso enorme, sembri quasi un bambino. -Wow Stana! Grazie!- esclami eccitato..
-Ma se devi ancora aprirlo!- scuoto la testa divertita.
-Non importa, è un tuo regalo, lo amerò in qualsiasi caso!- rispondi tranquillamente scrollando le spalle e io sento uno strano calore invadere tutto il mio corpo mentre ti guardo strappare la carta. Sei adorabile.
Corrucci la fronte ed estrai dal pacchetto un oggetto grande quanto il palmo della tua mano, alto una decina di centimetri.
-Stana... questo è... incredibile!- sei senza parole e guardi a bocca aperta l'elefantino di legno che ti ho regalato.
-Ti piace?- chiedo passandomi una mano tra i capelli. -E' un portafortuna indiano; protegge la salute ed è simbolo di forza, coraggio, saggezza, pazienza e felicità.
-Rappresenta sicuramente meglio te di me...- sussurri annuendo senza staccare gli occhi dal piccolo regalo, mentre ci fai scorrere le dita sopra. -L'hai comprato in India la scorsa estate?- chiedi incuriosito mentre continui ad osservarlo attentamente.
-In realtà no.- abbasso lo sguardo e arrossisco. -In India ho comprato alcuni di quelli che ho messo sopra la scrivania di Beckett. Su una bancarella invece ne avevo visto uno molto simile a questo e me ne sono innamorata, quindi ho chiesto ad una ragazza che avevo conosciuto di insegnarmi ad intagliarne uno.
Alzi lo sguardo di scatto. -Quindi... l'hai fatto tu? A mano?- sei sbalordito e ammirato allo stesso tempo.
-Sì, spero sia abbastanza carino...
-Carino???- mi guardi come se fossi impazzita. -E' meraviglioso Stana! Wow, sei un'artista! Seriamente, c'è qualcosa che non sai fare?- giri tra le mani l'oggetto. -Questo elefantino è perfetto!
Io sorrido compiaciuta. -C'è altro nel pacchetto.
Sbarri gli occhi e riafferri il pacco regalo. -Una sciarpa!- esclami contento stringendola tra le mani.
Annuisco. -La settimana scorsa sono passata davanti alla vetrina di un negozio e quando ho visto quel colore... ho subito pensato ai tuoi occhi... hanno la stessa tonalità.- ammetto arrossendo. -Quindi sono entrata e l'ho comprata.
Tu te la avvolgi intorno al collo con un gran sorriso, per poi sporgerti verso di me e stamparmi un bacio sulla guancia. -Sei straordinaria.- sussurri contro la mia pelle. -E questi regali sono incredibili, grazie davvero. Ma Stana...- avvicini le labbra al mio orecchio. -All I want for Christmas is you.- sussurri con voce roca facendomi tremare e devo ricorrere a tutto il mio autocontrollo per non cedere alla tentazione di aggrapparmi a te, baciarti e dimostrarti quanto io ti voglio.
-Comunque,- aggiungi sistemandomi una ciocca di capelli e guardandomi con quei tuoi fantastici occhi azzurri. -ho anch'io un regalo per te.- sorridi dolcemente per poi aprire la felpa che sto indossando e infilare una mano in una delle tasche interne, mentre io trattengo il respiro.
-Buon Natale, Stana.- sussurri prima di baciarmi la fronte e porgermi una busta bianca.
Io ti sorrido e la prendo con le mani che tremano leggermente e il cuore che batte all'impazzata. La apro lentamente.  
Dentro ci sono una foto e un biglietto.
Prendo in mano la fotografia e sorrido, ritrae noi due sorridenti e abbracciati stretti. Tu eri leggermente più giovane e in forma, mentre i miei capelli erano decisamente più corti e dalla maglietta che indossavo potrei dire senza dubbio quando è stata scattata.
-E' del giorno in cui ci siamo "scontrati", quando hai ottenuto la parte e sei venuta a ringraziarmi.- dici dolcemente. -L'ho trovata qualche settimana fa tra i documenti di Marlowe e mi ha detto che potevo tenerla, ma io voglio la tenga tu. Così ogni volta che la rivedrai ripenserai a quanto eravamo già perfetti, fin dal primo momento.- il tuo sorriso si allarga. -Come faccio io ogni volta che vedo il pezzo di maglietta che ti ho tagliato e che tengo in camera.
Rido e scuoto la testa. Oh Nate, non mi serve la foto per ricordare quanto eravamo uniti quel giorno, penso di aver perso la testa per te appena ti ho visto sorridermi!
-Grazie.- sussurro commossa. -E' davvero bellissima.
Tu annuisci. -Girala.
Faccio come hai detto e trovo la tua scrittura elegante sul retro.
"Mi piace pensare che quella maglietta troppo lunga fosse un segno dell'universo.
Noi dovevamo incontrarci, ad ogni costo.

I'm dreaming of a white Christmas with you.
Buon Natale Stana.
Nate."

Sono senza parole. Completamente senza parole. -Wow Nate...- mormoro. -E' la cosa più dolce che qualcuno abbia mai fatto per me.
A quelle parole vedo i tuoi occhi illuminarsi e il tuo viso accendersi in uno splendido sorriso. -Ne sono felice. Ricordatene quando fra poco ti verrà l'impulso di uccidermi...- dici leggermente preoccupato.
Ucciderti? L'impulso che ho in questo momento è decisamente un altro! -Di che diavolo stai parlando?
Scuoti la testa e indichi la busta.
Io sospiro ed estraggo il biglietto.
E' un cartoncino bianco con delle scritte azzurre e arancioni, molto simile ad un biglietto aereo.
Lo osservo attentamente, curiosa.
Anzi no, aspetta...
Katic Stana
12/25/2012      
From: Los Angeles      To: Split
Boarding time: 2.00 pm     Arrival: 1.30 pm 12/26/12
Flight: NF327

E' un biglietto aereo!
-Nate, che significa?- chiedo confusa.
-E' un biglietto aereo per la Croazia...
-L'avevo capito.- taglio corto io. Non è questo il punto.
Sospiri e prendi le mie mani tra le tue. -Lasciami finire, ok?- dici guardandomi dolcemente e io annuisco. -Non ti sto regalando una vacanza, chiaro? Ti sto dando l'opportunità di raggiungere la tua famiglia... e vorrei che tu l'accettassi.
Chiudo gli occhi, ora è tutto più chiaro. -Hai sentito la mia conversazione al telefono con Marko due settimane fa, vero?
Abbassi lo sguardo e stringi le mie mani più forte. -Stavo uscendo dallo studio e, anche se sapevo che una volta scoperto ti saresti arrabbiata, non ho potuto fare a meno di ascoltare. Ma, prima che tu mi colpisca, ti giuro che se aveste iniziato a parlare di argomenti personali me ne sarei andato.
Alzo gli occhi al cielo. -Perchè, quello non lo era?
Tu sospiri. -Inizialmente ero solo dispiaciuto per te. Tutta la tua famiglia sarebbe andata in vacanza, a trovare lontani parenti e conoscere meglio i propri luoghi d'origine, mentre tu saresti dovuta rimanere qui a lavorare. Non era giusto.
-No Nate.- appoggio una mano sul tuo viso, costringendoti a guardarmi. -E' il mio lavoro. Sapevo a cosa andavo incontro quando l'ho scelto e lo sapevano anche loro.
Scuoti lentamente la testa. -Poi ho iniziato a girare per i negozi, alla ricerca del regalo perfetto, di qualcosa di unico. Ma il mio unico pensiero era trovare un modo per migliorare il tuo Natale e risolvere il tuo problema. E quando sono arrivato davanti ad un agenzia di viaggi ho capito come fare... Ho chiamato tuo fratello...
-Che cosa?!- esclamo sbalordita, ma tu mi ignori.
-...e gli ho spiegato il mio piano, è stato molto felice di aiutarmi.
Scuoto la testa incredula. -E' un pensiero bellissimo, davvero Nate, ma non posso, Andrew ci rivuole sul set fra sette giorni! Non avrebbe senso partire!
-Nessun problema, ho parlato con Andrew...- ammetti sottovoce.
Sono a bocca aperta. -Cosa?!
-E' disposto a prolungare le nostre ferie di un'altra settimana. A patto che quando torneremo lavoreremo un po' di più. Lui nel frattempo girerà le scene con gli altri.
Annuisco tornando a studiare il biglietto. Sono incredula, mi sembra un sogno. Ho passato settimane a maledirmi perchè non potevo partire con la mia famiglia, desiderando in qualche modo di poterli raggiungere, e ora mi ritrovo con un biglietto aereo in mano e una settimana in più di ferie. Tutto grazie a te.
Sei davvero incredibile.
-Hai proprio pensato a tutto, vero?
-Sì, non hai vie di scampo.- rispondi con un gran sorriso.
-Ok, ma...- mi blocco colpita da un particolare del biglietto. -Volo NF327? Nostre ferie? Torneremo? Nathan!
Tu ridacchi leggermente nervoso. -Non pensavo ti saresti accorta delle iniziali e della data di nascita tanto velocemente.
-Spiegami.- ordino fulminandoti con lo sguardo. Non vorrai venire in vacanza con me?!
Ti  passi una mano tra i capelli imbarazzato. -Diciamo che... useremo un aereo privato. Il biglietto è solo simbolico.
-E da quando avresti un aereo privato?- ok, ormai non dovrebbe più stupirmi nulla di te, ma... un aereo???
-Non è mio! L'ho solo noleggiato, insieme ad un pilota!- ti giustifichi come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
-Tu sei pazzo...- mormoro scuotendo la testa.
-Ascolta Stana,- torni a prendermi le mani e mi guardi negli occhi. -non lo sto facendo per te... cioè sì, certo che lo sto facendo per te, ma l'avrei fatto comunque. Devo raggiungere alcuni amici a Roma, si tratta solo di allungare un po' il percorso.- sento il mio stomaco stringersi e una strana delusione. Avrei preferito mi dicessi che volevi venire con me. -Tuo fratello ci aspetterà all'aeroporto. Tu passerai due fantastiche settimane con la tua famiglia e io il sei gennaio tornerò a prenderti. E' già tutto sistemato, manca solo la tua approvazione, quindi... A te la scelta, accetti o preferisci uccidermi per essermi intromesso nella tua vita privata?- domandi leggermente timoroso.
Abbasso lo sguardo sul biglietto. Non posso credere che tu abbia organizzato tutto questo per me, non voglio neppure immaginare cosa tu abbia promesso ad Andrew pur che ci concedesse una settimana libera in più. E hai addirittura chiamato mio fratello.
Penso che nessuno, ad esclusione della mia famiglia abbia mai fatto tanto per me.
Sorrido commossa. -Perchè?- ti chiedo con un enorme sorriso mentre sento le lacrime di felicità bagnarmi gli occhi. -Nate, avresti potuto entrare in un qualsiasi negozio e comprarmi qualsiasi cosa, sapendo che l'avrei apprezzata solo per il fatto che viene da te. Allora perchè tutto questo?

Nathan
Sento il mio cuore riscaldarsi mentre ti guardo sorridere.
Ti amo. Sembra quasi impossibile riuscire ad ammetterlo, ma ti amo.
E a quanto pare è arrivato il momento di ascoltare Seamus e dirti tutta la verità.
Prendo un respiro profondo e porto una mano sulla tua guancia, accarezzandotela lentamente con la punta delle dita. -Perchè tu non sei una qualsiasi, Stana. Tu sei straordinaria! E quindi volevo regalarti qualcosa di speciale, qualcosa di unico...- rispondo sorridendo. Il mio tono di voce è più basso e sicuro di quanto mi aspettassi.
-Ci sei riuscito.- sussurri senza smettere di sorridere.
Annuisco. -Ma in realtà...- prendo un altro respiro. Forza Nate, tutta la verità. -è per questo sorriso. Per questo splendido, fantastico, meraviglioso sorriso che hai quando sei felice davvero. E' davvero straordinario... In questo momento è come se stesse illuminando la stanza e tutta la mia giornata, come se mi stesse riscaldando. E sapere che è anche merito mio se stai sorridendo in questo modo è qualcosa di incredibile.
Arrossisci e ti mordi il labbro inferiore, imbarazzata. -Grazie.- rispondi ancora commossa.
-Stana, io...- sospiro mentre la mia mano passa ad accarezzarti i capelli. -io vorrei essere la ragione di questo sorriso ogni giorno. Perchè quando sorridi in questo modo è come se respirare non mi servisse neanche più, è come se tutto il calore di quel fuoco mi riempisse il cuore, lo stomaco e i polmoni.
Tu hai il respiro leggermente accelerato e lo sguardo confuso. -Nate...?
-Sei la donna migliore che io abbia mai incontrato.- ammetto dolcemente.
-Nate... che significa?- chiedi quasi spaventata.
Io sorrido. Sono arrivato fino a qui, direi che è ora di mettere tutte le carte in tavola. -Significa che la canzone che abbiamo cantato prima, insieme, per me ha senso. Sei tutto ciò che voglio per Natale Stana, e per il resto della mia vita. Significa che in tutti questi anni sono stato un codardo perchè non ho fatto altro che scappare dai sentimenti che provo per te, come quando ci siamo baciati prima. Significa che ti amo, molto più di quanto avrei mai creduto possibile.- concludo mentre tu mi guardi a bocca aperta e io sento l'ansia salire mentre aspetto una tua reazione.
Poi, lentamente, abbassi il viso e vedo una lacrima rigarti il volto ed è come se avessi ricevuto un pugno nello stomaco. Sento il mio cuore cadere a pezzi.
-No.- scuoto la testa velocemente. -No Stana, non piangere ti prego...- mormoro disperato mentre ti asciugo le guance bagnate. -Scusami scusami scusami, sono un cretino. Non avrei dovuto... Ho rovinato tutto. Scusami Stana.- ripeto mentre sento uno strano dolore diffondersi in tutto il mio corpo.
Come ho potuto, anche solo per un istante, sperare che tu potessi esserti per qualche assurdo motivo innamorata di me? Insomma, cosa avresti mai potuto trovarci di interessante in me?
-Scusami.- ripeto scuotendo la testa quando ad un tratto sollevi il volto, mi afferri per la sciarpa e appoggi una mano sul mio viso, alzandoti sulle ginocchia e baciandomi con irruenza.
Sono pietrificato, sbalordito. Che diavolo sta succedendo? Stavi piangendo Stana, e ora... mi stai baciando.
Mi. Stai. Baciando.
E non abbiamo telecamere intorno a noi o del vischio sopra le nostre teste. Mi stai baciando di tua spontanea volontà!
-Nate...- sospiri sulle mie labbra mentre stringi i miei capelli tra le dita. -Nate, baciami...- mi accarezzi una guancia e torni a baciarmi appassionatamente.
E improvvisamente il mio cervello si risveglia.
Passo un braccio intorno ai tuoi fianchi e ti stringo forte a me, facendoti sedere a cavalcioni sulle mie gambe; infilo una mano tra i tuoi capelli e schiudo leggermente le labbra, rispondendo al bacio. Ansimi piano e fai scorrere la lingua sul mio labbro inferiore, approfondendo il bacio. Allacci le braccia intorno al mio collo mentre ti asciugo le lacrime sulle guance. -Ti amo.- sussurro in quell'attimo in cui ci separiamo per riprendere fiato. -Ti amo.
Ritorniamo a baciarci molto più dolcemente, facendo incontrare le nostre lingue, esplorandoci a vicenda. Mi succhi e mordicchi le labbra facendo scorrere una mano sul mio petto mentre le mie dita ti sfiorano piano una gamba nuda.
E' un bacio completamente diverso da tutti quelli che ci siamo scambiati finora, nonostante all'inizio fosse disperato come sempre. E' molto, molto più dolce, ma allo stesso tempo appassionato. E' come se con questo bacio ti stessi esprimendo tutti i sentimenti che ho tenuto nascosti per cinque anni.
Ti lasci scappare un debole gemito quando i nostri bacini entrano in contatto e passi a lasciarmi dei caldi baci sulle guance, sulla fronte, sul naso, sulle orecchie, sul collo.
Dev'essere un sogno.
Ansimo piano e faccio scorrere una mano sul tuo collo, sotto la mia felpa, sulla pelle calda della tua spalla, mentre tu ti stacchi per potermi guardare negli occhi e io noto altre lacrime silenziose che scendono sul tuo viso.
-Stana...- sussurro con una nota di panico nella voce. Mi hai baciato ma... se non significasse nulla? Se tu non provassi lo stesso? Se avessi rovinato ogni cosa?
-No Nate.- la tua voce stranamente calma mi blocca. Prendi le mie mani e le appoggi dolcemente sul tuo viso. -Non pensare nemmeno per un istante che io stia piangendo per quello che hai detto! Insomma, come puoi essere tanto stupido da credere una cosa del genere? Nate, sto piangendo perchè sono felice, e spaventata.- torni a sorridere in quel modo fantastico. -Ti amo anch'io Nathan Fillion.- ti asciughi altre lacrime mentre ridi felice e io sento il mio cuore scoppiare dalla felicità. Mi ami! 
-Ti amo.- ripeti baciandomi ancora.
-Ti amo.- rispondo io stringendo il tuo viso tra le mani e baciandoti, prima di abbracciarti e tu ridi appoggiando la testa sulla mia spalla.
Ti accarezzo lentamente i lunghi capelli mossi e ti bacio una guancia, emozionato. -Non posso credere di essere riuscito a dirtelo, che stia succedendo davvero tutto questo. Se è un sogno lasciami dormire, ti prego, perchè non voglio altro al mondo che questo, che te tra le mie braccia.
-E' tutto vero...- sussurri accarezzandomi il viso. -Anche se sembra incredibile. Fino a cinque minuti fa potevo solo desiderare qualcosa del genere.... e ora...- scuoti la testa incredula arrossendo.
Dio sei bellissima. Amo i tuoi capelli leggermente arruffati, le tue guance e le tue labbra arrossate, i tuoi fantastici occhi. In questo momento sembri quasi una leonessa.
Sto per riprendere a baciarti quando parole che hai pronunciato qualche secondo fa mi bloccano, rimbombando nella mia testa. -Stana... Perchè sei spaventata? Hai... paura di me?- domando timoroso.
Tu ti mordi il labbro inferiore abbassando lo sguardo. -No, non ho paura di te Nate...
Io tiro un leggero sospiro di sollievo e sento i miei muscoli rilassarsi.
-Ho solo paura di essere l'ennesima donna sulla tua lista, ho paura che fra tre settimane, due mesi o un anno, quando ti stancherai di me, ti vedrò arrivare con un'altra delle tue solite belle bionde a fianco e...- la tua voce si spezza ti vedo allontanare lo sguardo da me.
Sento il mio cuore stringersi. Quanto male ti ho fatto in passato Stana? Quanto sono stato stupido? -No Stana, no...- appoggio una mano sulla tua guancia e ti costringo a guardarmi negli occhi. -Credimi, non mi stancherò mai di te, mai. Ho aspettato questo momento per quasi cinque anni, non manderò all'aria tutto.
-Neanche se troverai una più bella di me?- mi trafiggi con i tuoi occhi verdi, decisa. Riecco la mia Stana forte e combattiva.
Rido scuotendo la testa. -Seriamente Stana, dove potrei mai trovarla una più bella di te?
Tu sbuffi e alzi gli occhi al cielo ma ti vedo trattenere un sorriso. -Nate...
Ti prendo le mani e sospiro. -Ti sei mai chiesta perchè qualunque donna con cui sono uscito in questi cinque anni fosse così diversa da te?
Stavo scappando Stana, mi costringevo a non pensarti, a non desiderarti... Perciò cercavo qualcuno che fosse il tuo opposto, che mi distraesse, ma ovviamente non era ciò che volevo e in questo modo mi stancavo velocemente...- stringo le tue mani più forte e mi perdo nei tuoi bellissimi occhi verdi. -  Stana, sei tu tutto quello che ho sempre desiderato e ti amo, davvero. E quello che ho detto prima, che ti voglio per tutta la mia vita... E' vero. Anche quando i tuoi capelli inizieranno a diventare bianchi e ti preoccuperai delle prime rughe che vedrai solo tu. O quando starai male e guardandoti allo specchio ti troverai orrenda; tra parentesi, penso tu sia bellissima anche con i capelli in disordine, gli occhi stanchi, il naso rosso e una vecchia tuta addosso. Voglio dimostrarti il mio amore in ogni istante. Stana... ti fidi di me?
Ti guardo preoccupato in attesa di una risposta. Tu sorridi e sfiori il mio naso con il tuo. -Sì Nate, certo che sì.- rispondi prima di posare le tue labbra sulle mie e baciarmi.
I nostri corpi sono completamente attaccati e le mie labbra scendono sul tuo collo caldo mentre tu ansimi e porti le tue mani sotto la mia maglia, accarezzandomi il petto. Infilo una mano sotto il tuo vestito, accarezzandoti una coscia e il tuo fondoschiena perfetto, stringendoti più forte contro di me. Sento il tuo seno premuto contro il mio petto e i nostri bacini che si sfiorano.
Dio Stana, sei straordinaria.
-Nate...- gemi quando inizio a mordicchiare la pelle sotto il tuo orecchio.
-Sto ancora... aspettando... una risposta...- ti dico respirando affannosamente e cercando di recuperare un po' di controllo. -Mi lascerai portarti in Croazia?
Mi lecchi le labbra e mi mordi piano il mento ridacchiando quando mi senti trattenere il respiro. -Sì mister Fillion, la lascerò portarmi in Croazia.

Stana
Appoggio la fronte sulla tua spalla mentre le mie mani, ancora sotto la tua maglia, premono sulla tua schiena calda. -Puoi portarmi dove vuoi, dove vuoi...- sussurro prendendo un respiro profondo. Quanto amo il tuo profumo.
Sorridi e porti una mano tra i miei capelli mentre con l'altra mi accarezzi il viso, le labbra. -Sei bellissima.- mormori piano facendomi arrossire.
-Allora, domani atterrerai con il tuo aereo privato dietro casa mia?- domando sorridendo e tu scuoti la testa con uno sbuffo divertito.
-No, passo a prenderti a casa verso l'una per andare all'aeroporto. Poi lì basta caricare le valigie e partire!- esclami entusiasta. -Atterreremo all'aeroporto di Spalato per l'una e mezza del giorno dopo, ora locale, e tuo fratello ci aspetterà lì per portarti a Vri-Vir...
-Vrlika.- ti aiuto divertita. -E' la città da cui proviene mio padre.
Tu annuisci. -E io andrò a Roma, tornerò a prenderti il sei gennaio per tornare qui.
Ti bacio il petto all'altezza del cuore. -Gli amici con cui devi andare a Roma... sono solo amici vero?- chiedo facendo finta di nulla.
-Sei... gelosa?!- chiedi sorpreso e forse fin troppo contento.
-Rispondi Fillion!- dico scocciata.
-L'unica donna con noi sarà la moglie di Michael, ok?- rispondi baciandomi i capelli. 
Sollevo lentamente il viso e ti bacio. -Mmm... Aspetta, mi attendono tipo quindici ore di viaggio con te?- faccio una finta smorfia disgustata.
Sorridi alzando gli occhi al cielo. -Sì, sei la donna più fortunata del mondo, Nathan Fillion sarà solo ed esclusivamente tuo per ben quindici ore consecutive!
Mi stacco leggermente da te per guardarti in faccia. -Solo quindici ore? Che ne è stato di "per tutta la mia vita"?- chiedo alzando un sopracciglio e cercando di trattenere una risata.
E poi improvvisamente mi ritrovo distesa sul divano, il tuo corpo premuto sopra il mio, le tue mani tra i miei capelli, le tue labbra sulle mie.
Mi aggrappo all tue spalle mentre lascio che le nostre lingue si incontrino. Baciarti è qualcosa di straordinario Nate.
-Sei fantastica.- sussurri appoggiando la fronte alla mia quando ci stacchiamo. -Fantastica.
-Stamattina...- respiro affannosamente cercando di recuperare fiato. -Finchè ci baciavamo sul set... avresti immaginato che nel giro di mezza giornata ci saremmo ritrovati a baciarci davvero?
Scuoti la testa lentamente. -No, ma stamattina ero troppo concentrato nel tentativo di non perdere il controllo per pensare.
-Perdere il controllo?
Mi guardi come se fossi impazzita. -Stana, non so come ho fatto a non trascinarti in camerino quando Andrew ci ha detto che avevamo finito! O come ho fatto a rispettare il copione mentre l'unica cosa che volevo era... eri tu.- dici a bassa voce mentre vedo i tuoi occhi scurirsi.
Sento il mio stomaco chiudersi e il cuore battere all'impazzata.
Afferro la tua maglia e te la tolgo velocemente, lasciandoti sorpreso. Voglio spogliarti Nathan, vedere finalmente il tuo corpo e sentirlo sul mio.
Inizio a baciarti il collo e infilo le mani tra i tuoi capelli, stringendoli piano, mentre continuo a leccare e mordicchiare la tua pelle.
Tu apri completamente la felpa che indosso e fai scorrere una mano sul mio collo, sulle mie spalle e sul mio seno, massaggiandolo sopra il tessuto del vestito.
Mi faccio scappare un lungo gemito e faccio scendere le mie mani sulla tua schiena nuda, lentamente, fino a raggiungere il tuo fondoschiena perfetto, infilo le mie mani sotto ai tuoi jeans e spingo i tuoi fianchi contro i miei.
-Non sai quante volte ho sognato di poter fare una cosa del genere.- dico sorridendo mentre continuo ad accarezzarti. -Penso di amare il tuo fondoschiena.
-Stana...- ansimi appoggiando una mano sulla mia guancia. -Mi stai facendo impazzire.- sussurri facendomi affondare nei tuoi occhi azzurri.
Sorrido compiaciuta sentendo quanto sei eccitato e ti stampo un bacio. -Ottimo.- rispondo maliziosa.
Le mie mani raggiungono il bottone dei tuoi pantaloni mentre la tua bocca scende sul mio collo ma appena cerco di aprirli mi blocchi.
-No.- dici con la voce che trema appena e gli occhi chiusi. -No.
-Nate...- mormoro confusa. Non riesco a capire cosa ti prenda.
-No Stana, ti prego. Ti prego.- sussurri frustrato tornando a sederti.
-Nate, non ti capisco. Io ti voglio... e pensavo che...
Sorridi e scuoti la testa. -Ferma immediatamente quel pensiero, Stana!- ti volti diverso di me e mi prendi il viso tra le mani. -Pensavo avessimo messo in chiaro quanto ti desidero.
Io ti guardo ancora più confusa.
-Non capisci? Stana, è già difficile pensare che dovrò stare lontano da te per due settimane e impedirmi di chiederti di venire a Roma con me...
Sorrido. -Beh, potrei venire qualche giorno a Roma con te prima di andare a Vrlika...
-No Stana. E' la tua famiglia e hai l'occasione di passare due settimane con loro, non ti lascierò sprecarla a causa mia. Ma so che se adesso facessimo l'amore poi sarei tanto egoista da supplicarti di accompagnarmi, o rapirti in caso di rifiuto, e non sarebbe giusto.
Io alzo gli occhi al cielo e sbuffo. -Nathan, sono cinque anni che non faccio altro che desiderare questo momento e...
-E quindi due settimane non cambieranno le cose. Stana, voglio fare le cose per bene con te. Voglio fare l'amore con te e poterti coccolare dopo, poter star sveglio a chiacchierare delle cose più stupide o solo per poterti guardare dormire, o poter addormentarmi abbracciato a te sapendo che la mattina seguente ti ritroverò al mio fianco.- io sento il battito del mio cuore accelerare. -Non voglio fare l'amore su questo stupido vecchio divano e poi doverti riaccompagnare a casa perchè domani mattina devi fare le valigie di corsa. Voglio che sia una cosa speciale, non lasciarti andare come qualsiasi altra donna dopo una notte di sesso...
Io annuisco lentamente, commossa, chiedendomi come ho fatto a meritarmi un uomo del genere. -In questo momento mi sembra quasi di sentire Castle.
Sorridi soddisfatto e mi lascio scappare uno sbadiglio.
Tu scoppi a ridere. -Ecco visto? Sei pure stanca morta!
-Taci Fillion, colpa del tuo discorso, troppo lungo e noioso!- rispondo colpendoti una spalla.
-Ah davvero, quindi quelle nei tuoi occhi finchè parlavo non erano lacrime di commozione, vero?- chiedi con un sorrisetto.
-Era solo un riflesso!- rispondo arrossendo e tu scuoti la testa.
-Vieni qui.- dici dolcemente tornando a distenderti sul divano e attirandomi verso di te. Io appoggio la schiena al tuo petto e mi distendo rilassandomi. -A che ora ti sei svegliata stamattina? Le quattro?- domandi mentre sbadiglio un'altra volta.
-Più o meno...
Ti alzi di scatto, metti un po' di legna sul fuoco e afferri una coperta mentre io ti guardo perplessa, poi torni al tuo posto, avvolgendo la coperta intorno a noi.
-Dormi Stana.- sussurri baciandomi la guancia e io chiudo gli occhi.
-Non voglio tornare a casa.- rispondo, poco sicura che questo abbia a che fare con il resto del discorso. Ma non voglio tornare nel mio appartamento, a dormire in quel letto freddo e vuoto. Sto troppo bene qui con te.
-Puoi addormentarti qui.- suggerisci sistemandomi i capelli e posandomi dei baci sul collo e sulla spalla nuda. -Poi ti porto a casa.
-Non sono una bambina...- mi lamento mentre sento già il sonno arrivare e i miei occhi farsi sempre più pesanti.
Mi sembra di sentirti ridacchiare e sussurrare qualcosa che suona come "buonanotte amore mio" ma probabilmente sto già sognando.



Angolo dell'autrice:
Buon 2013 a tutti, spero che quest'anno vi porti un sacco di felicità!
Ed ecco qui il quarto capitolo, finalmente ce l'hanno fatta :D Spero di pubblicare il prossimo (e in teoria ultimo) prima del 7.
Grazie a tutti quelli che leggono e recensiscono questa storia, sono contenta che vi piaccia.
Un abbraccio, Sofy_m
  
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