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Autore: Lady Nobody e Pankun    03/01/2013    3 recensioni
Le parole fanno male, così male che rendono la vita impossibile...
I sogni feriscono, perché riportano indietro i ricordi del passato.
E il passato fa male, Izaya lo sa bene.
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Izaya Orihara, Shizuo Heiwajima | Coppie: Izaya/Shizuo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Diciamocelo, tu, Orihara Izaya, hai una buona stella immeritata.
 
Eh si, perché una persona normale, una qualunque altra persona, si sarebbe tranquillamente sfrittellata al suolo, ma non tu!
Si dia il caso che mentre chiudevi gli occhi, liberandoti di tutti i pensieri, si sia fermato esattamente nella tua traiettoria di caduta libera, un camion dei trasporti.
Ci si potrebbe chiedere “E allora? Ci avrà sbattuto contro e si sarà rotto la spina dorsale, no?”
No.
Perché Orihara Izaya è davvero disgustosamente fortunato o sfortunato, dipende dai punti di vista.
Infatti quel camion andava ad una festa e vi portava un enorme castello gonfiabile!
 
Caro Izaya, tu ci sei rimbalzato sopra senza neanche accorgertene e quello ha, per così dire, ammortizzato la tua caduta rigettandoti al suolo da soli quattro metri d’altezza.
È stato in quel momento che il dolore è sparito dalla tua mente, dal tuo cuore…
 
Eh, purtroppo Shizuo-chan non è arrivato in tempo per afferrarti…
Già, proprio così, quel mostro, il tuo mostro, dopo che tu hai chiuso gli occhi a metà della caduta, si è precipitato giù dalle scale!
Ma è arrivato a collisione effettuata.
Avresti dovuto vedere la sua faccia quando ti ha visto lì per terra, gli occhi chiusi, il corpo raccolto per qualche strano motivo in posizione fetale, del sangue che usciva lento dalla tua testa…
 
È corso verso di te, senza dire niente, senza gridare.
Sul volto calata un’espressione di terrore che mai gli avevi visto prima.
Delicatamente, si, proprio delicatamente, lui, ti ha sollevato la testa senza far altro se non sussurrare quel nome, il tuo nome, che prima d’allora aveva solo gridato con foga…
Addirittura una lacrima, due, tre, quattro, troppe…rigarono il suo volto…!
Lacrime per te, ci avresti mai creduto?
 
È davvero in condizioni pietose, si sente mancare le forze il mostro di Ikebukuro e con enorme sforzo tira fuori il cellulare dalla tasca dei pantaloni.
Chiama l’unica persona di cui si fida: Celty!
 
Non ci vuole molto che la ragazza senza testa fa la sua entrata in scena.
È visibilmente sconvolta…come faccio a dirlo?
Beh, io sono il narratore onnisciente!
 
Lascia la moto nera da una parte e si butta in ginocchio di fianco a Shizuo. Rapida digita sul pda qualcosa, ma si ferma, cancella tutto e rimette via il telefono.
Con calma prende il tuo corpo, sa dove portarti, sarà un po’ scomodo andare in moto con te a peso morto, ma guiderà con prudenza…si spera…
 
Sono passate due settimane, sei vivo, ma in coma, sdraiato su un letto d’ospedale su indicazione di Shinra.
Non senti niente,
non provi niente,
solo il buio della tua mente ti fa compagnia.
 
Non puoi sapere che lui è poco distante, sbraita contro un’infermiere che gli impedisce di farti visita, che continua a dirgli che è inutile, tu non puoi sentirlo…ma che ne vuole sapere lei di te?
Non puoi vedere uno Shinra col fiatone che cerca di calmarlo, tirandolo in disparte e facendo vedere alla biondina il cartellino da medico che permetterà ad entrambi di passare avanti.
Un po’ più vicini a te, giusto davanti alla porta della tua stanza…
E non puoi neanche afferrare la loro conversazione.
 
-Come sta?-
-E’ in coma…-
-Che altro c’è?-
-…ecco…non sanno se ce la farà…-
-C-come non lo sanno? Lui deve farcela! Cazzo, è abituato ai MIEI colpi, DEVE farcela!-
 
ecco, sta di nuovo andando fuori di sé, comincia a tremare dalla rabbia, anzi no, più dalla frustrazione di non poter fare niente…
Shinra si fa cupo e smette di guardarlo in volto.
 
-Tecnicamente…il suo corpo ce la può fare, ha solo subito delle fratture, il problema è…-
 
Shizuo si blocca, tornando a guardare il medico e inconsciamente sbiancando.
 
-…il problema è che…Izaya rema contro! È come se lui…non volesse farcela…-
 
rimangono in silenzio,
un silenzio assordante per entrambi,
ma per Shizuo molto di più.
Sente tutto d’un tratto la colpa di quanto accaduto.
 
Non dice niente, semplicemente apre la tua porta e se la sbatte dietro.
 
Prende una sedia,
ci si butta sopra,
è stanco,
stanco e spaventato a morte.
Specialmente quando guarda l’elettro cardiogramma, oh si, quando vede i numeri delle pulsazioni così bassi sente quasi il bisogno di vomitare!
 
Non riesce a capacitarsi che tu, la sua pulce, stavi facendo una cosa simile, per colpa sua!
 
Si avvicina ancora di più al letto,
guarda il tuo volto, le ferite sono state curate…almeno quelle visibili.
Perché sa bene quale frattura non potrà mai esser sanata con le medicine o le bende…
Quella del tuo cuore.
 
Perché in fondo avevi ragione quando gli davi dello stupito protozoo,
per tutto quel tempo non aveva mai capito quanto il suo atteggiamento ti avesse fatto male!
Perché…perché aveva fatto quella scelta?
Perché aveva deciso di trattarlo come tuo acerrimo nemico?
Perché aveva paura!
Ha avuto paura di sé stesso sin dalla prima volta che ti aveva guardato negli occhi.
Aveva riconosciuto nei tuoi occhi scarlatti la sua stessa solitudine…e aveva avuto il tuo stesso pensiero.
Aveva pensato che forse con te non si sarebbe più sentito solo, ma era stata questione di un attimo che a quel pensiero se ne era sostituito un altro:
“E’ impossibile che io possa piacere a qualcuno…quindi tanto vale lasciar perdere”
perché era mille volte meglio pretendere di non provare niente, meglio credere nel peggio che sperare nel meglio ed essere delusi, perché quella delusione era molto, molto più dolorosa…
 
E così aveva provato a scoraggiarti sin dal vostro secondo incontro, quello ufficiale e vedendo la tua reazione aveva creduto di esserci riuscito, tu sembravi detestarlo e non facevi altro che punzecchiarlo in modo irritante…quindi si era convinto che fra voi non ci sarebbe mai potuto esser niente.
Ma nonostante questo cosa, una parte del suo cervello, aveva continuato a pensare?
“Io lo amo…lo amo così tanto che lo odio!”
 
Ma adesso non c’è più bisogno di odio,
adesso sarebbe inutile continuare a pensare di nascondere i propri sentimenti…
ti prende gentilmente una mano,
non gli importa se non lo senti, ti vuole parlare lo stesso.
 
-Izaya…stupida pulce…perché mi fai questo? Ti piace tanto farmi soffrire? Io…sono stato uno stronzo e…sono stato cieco…perdonami, ti prego! E…ti volevo dire…che non ti ho mai odiato davvero, mai…-
 
E’ strano, ti sembra di galleggiare in un mare oscuro dove il tuo corpo è leggero ma allo stesso tempo infinitamente pesante.
Dormi,
niente ti passa per la mente,
tranne il fatto che sai dove stai andando,
ma non ti importa,
non hai niente che ti leghi alla vita…
 
poi però,
in lontananza,
una voce ovattata,
come scossa dai singulti…
ti arriva piano alle orecchie…
e la riconosci!
 
Rimani stupito,
perché, perché lui è lì?
Senti cosa ti sta dicendo…
Non ci puoi credere!
 
Cerchi di nuotare contro corrente,
ma la pressione è forte,
il tuo animo troppo debole…
Rinunci alla risalita verso la luce,
cominci a piangere e le stille trasparenti si disperdono nel mare nero, confondendosi con il resto del dolore del tuo cuore.
 
Ma accade qualcosa d’inaspettato…
 
Senti una leggera pressione,
proprio lì,
sulle labbra.
Non dura né troppo né troppo poco,
quel tanto che basta per farti piangere di nuovo,
dalla gioia questa volta.
 
Ricordi le sue parole, lui non ti odia, Shizuo-chan non ti odia e ti sta baciando!
 
Vede il tuo battito cardiaco partire a mille e si stacca, stupito.
Ma la cosa che lo sorprende di più è il leggero sorriso, quasi invisibile, che ti increspa gli angoli della bocca.
Possibile che tu lo abbia sentito?
Non eri in coma?
 
Quella sembrava una favola, dove il principe risveglia con un bacio la principessa caduta in un sonno profondo…
Shizuo arrossisce ma non si muove, rimane lì a tenerti la mano, adesso con più forza.
 
 
 
-Come mai hai deciso di vivere?-
 
chiede qualche giorno dopo, di nuovo in quella stanza, di nuovo soli, cercando di far finta di non conoscere il motivo…
 
-Che ti devo dire Shizuo…mi è tornata la voglia!-
 
rispondi sorridendo allegramente, nonostante la testa fasciata e qualche costola rotta.
Lui ti guarda di sottecchi, sapete entrambi di mentire, ma almeno adesso sapete che anche l’altro mente, questo può essere definito un passo avanti?
 
Gli fai segno col dito di avvicinarsi a te,
lui dubbioso sposta lo sgabello esattamente accanto al letto,
aspettando…
 
Ti chini sul suo orecchio, come se ci fosse qualcun altro e quello fosse un segreto solo fra voi due.
 
-Grazie Shizuo-chan!-
 
Ecco, QUESTO è un passo avanti…
  

  
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