-Dai Lou! Ho voglia di uscire! E mettiti in tiro che stasera voglio fare invidia a tutte le ragazze che incontreremo. Magari conoscerai la donna della tua vita- gli dice Eva sorridendogli e facendogli gli occhi da cucciola.
-Ma dobbiamo proprio? Io volevo farti conoscere gli altri miei amici. Sei qui da ieri e non li hai ancora visti-
-E pace! Tanto rimango qui fino a gennaio, che sarà mai conoscerli oggi e domani. Ho davvero voglia di uscire. Non ricordo nemmeno che faccia abbia Londra di notte-
Louis sbuffa e acconsente. Lei urla di gioia e gli scocca un bacio sulla guancia.
“È troppo contenta” pensa lui dubbioso.
Verso le sette e mezza di sera, entrambi salgono nella macchina di Louis. Lei inizia a guardare fuori dal finestrino ogni luce, ogni via, ogni negozio della città, mentre il ragazzo ogni tanto le lancia un’occhiata notando ogni volta quanto sia bella in quel vestito blu notte.
-Parcheggia qui!- gli dice lei tutto ad un tratto e lui ubbidisce sempre più confuso della sua insensata felicità. Camminano vicini verso l’entrata di un locale del quale lui ignorava l’esistenza, stanno per entrare, ma Eva si ferma prima di aprire la porta e lo guarda dritta negli occhi.
-Sappi che ti voglio davvero tanto bene, Lou- gli dice lei e poi allunga una mano verso la porta e la apre. -Si, anche io. Ma ora vuoi spiegarmi cosa..- si blocca Louis dopo aver visto tutti i suoi amici saltare fuori da chissà dove urlandogli in faccia “Tanti auguri Louis!”.
Nel giro di qualche minuto il suo corpo viene assalito da quello delle altre persone, che lo abbracciano e lo baciano sulle guancie. Lui non capisce ancora bene cosa stia succedendo finchè Harry, gli si piazza davanti dandogli una pacca sulla spalla.
-Ti abbiamo fatto una festa a sorpresa per i tuoi 21 anni. Per questo Eva è qui- gli dice mentre la ragazza si avvicina a loro con due bicchieri di spumante.
Louis la guarda, poi guarda il suo amico e successivamente osserva l’intero locale addobbato con festoni e palloncini.
-Voi siete furoi di testa- gli dice prendendo il bicchiere dalle mani di Eva.
-Beh- dice lei alzando il suo – alla tua salute. Sei speciale e ti meritavi una festa del genere- Fanno tintinnare i bicchieri e bevono un lungo sorso di spumante. Le bollicine scendono lungo la gola, il vino è freddo, perfetto e nel giro di poco il bicchiere è vuoto.
Durante la serata le persone ballano, ridono, chiaccherano, ma soprattutto bevono. L’alcol scende a fiumi e nessuno si preoccupa di come torneranno a casa alla fine della festa.
Louis parla con tutti i suoi amici, racconta qualche aneddoto divertente e continua a dire di quanto sia stupito di quella festa. Qualche ora dopo si rende conto di non aver avuto modo di parlare con Eva, la cerca con lo sguardo in ogni angolo del locale e solo poco dopo la trova sulla pista da ballo che si scatena tra Zayn e Liam. Sente una fitta all’altezza del cuore. “Avrò bevuto troppo” pensa, ma si rende conto che più la guarda muoversi tra i suoi amici, più la fitta diventa intensa e insopportabile. Sbuffa e si fa spazio tra gli invitati che ballano e si strusciano per arrivare a lei, lei che non capisce quando si sente afferrare il braccio da Louis che la porta lontano dalla musica.
-Tutto bene?- gli chiede lei sedendosi su un divanetto di pelle scura.
-No, cioè si-
-E allora perché mi hai portata qui?-
-Io ecco. Io volevo.. cioè ti ho visto e..-
-William!- dice lei guardandolo infastidita.
-Ero geloso! Ok?- le urla Louis per farsi sentire sopra la musica.
Lei scoppia a ridere e si alza mettendogli le braccia intorno al collo, i loro volti sono vicini e i loro respiri si mescolano mentre il resto del mondo scompare. Con una mano, Eva gli sposta il volto dandogli poi un bacio sulla guancia e poggiando la testa sulla sua spalla.
-Eva..- sospira lui stringendola a se.
-Tu sei geloso di me?- chiede lei sorridendo.
-Certo che lo sono-
-E perché?-
“Eva non farmi questo” pensa lui chiudendo gli occhi.
-Io.. cioè tu. Insomma noi- balbetta ancora, ed è assolutamente anormale per un tipo come lui.
-Tomlinson, dacci un taglio e sputa il rospo!- dice lei ridendo.
-Vuoi che smetta di parlare o che ti dica quello che devo dirti?-
Lei sbuffa, si lascia cingere i fianchi dalle braccia del ragazzo ed iniziano a dondolare sulle note di una canzone lenta, che il dj ha appena messo su. Michael Bublè li avvolge con la sua splendida voce, facendoli avvicinare sempre di più ed iniziano a muoversi sul parquet della pista da ballo. Nessuno parla, perché sarebbe un peccato rovinare un momento così romantico con stupide frasi fatte.

“Another summer day has come and gone away in Paris and Rome..”
-Eva, da quando abbiamo iniziato le nostre carriere, non siamo più riusciti a vederci..-
“But I wanna go home..”
-Ma ogni volta che ero lontano, io non facevo altro che pensarti-
“Maybe surrended by a million people I still fell all alone”
-Mi sei mancata ogni giorno, ogni secondo e nessuna di quelle persone che mi stanno accanto possono essere paragonate a te-
“I just wanna go home. I miss you,you know”
-Quando stavo in tour con i ragazzi, non volevo altro che tornare a casa perchè mi mancavi da morire-
“And I've been keeping all the letters that I wrote to you. Each one a line or two”
-Lo so, ci siamo sentiti ogni giorno, ma non era la stessa cosa-
“I’m fine baby, how are you?”
-Io non ero contento. Ero troppo abituato ad averti sempre accanto e tutta quella lontananza non mi piaceva affatto. Piano piano ho capito che qualcosa stava cambiando. Quello che provavo per te stava cambiando-
“I would send them but I know it’s just not enough. My words were cold and flat. And you deserve more than that”
-Volevo dirtelo ogni volta che ci sentivamo. Ho passatto notti intere a scrivere e a cancellare e-mail da spedirti. Non avevo il coraggio di dirti chiaramente quello che provavo-
“Another aeroplane, another sunnt place. I’m lucky I know..”
-Il nostro era un continuo viaggiare senza mai incontrarci, ma io avevo bisogno di vederti. Era diventata una mia necessità come lo è l’ossigeno per respirare. Tu eri diventata il mio ossigeno-
“But I wanna go home. I’ve got to go home. Let me go home”
-Volevo dirtelo di persona, lo sai come sono fatto io. Detesto fare questo genere di cose per messaggi. Voglio vedere la reazione delle persone. Volevo vedere come ti saresti comportata tu. Vedere se avresti sorriso o se avresti fatto una smorfia di disgusto. Ma eravamo sempre troppo lontani-
“I’m just too far from where you are. I wanna come home”
-Ma anche quando tornavo a casa tu non c’eri. Avevi la tua vita lonatana da me e non volevo mettermi in mezzo alla tua carriera. Lo so quanto hai faticato per ottenere tutto quello che hai ora. Alla fine ci ho rinunciato, perché non volevo rovinare quello che c’era tra noi. Me ne sono fatto una ragione anche perché il tempo passava e tu non tornavi. Mi dicevi che stavi bene e che eri sempre impegnata. E chi ero io per ostacolare i tuoi progetti? Poi sei tornata e la prima cosa che ho pensato è stata quella di dirti finalmente cosa sentivo.
Io sono innamorato di te, Eva-




Buon anno a tutti!! Scusate se ci ho messo tanto a postare questo capitolo, ma sono stata via qualche giorno per festeggiare. Beh che dire: questo capitolo è stato molto faticoso da tirare fuori dalla mia testolina, ma spero davvero tanto che vi piaccia.
Ringrazio come sempre Chia101_ che continua a sostenermi e tutti quelli che seguono la mia storia. Mi rendete tanto felice, davvero!
Newyorkese19