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Autore: Severa Piton    03/01/2013    6 recensioni
« C'era una volta un gruppo di ragazzi. Quattro principi dal cuore grande e lo sguardo malizioso. Quattro principi che si credevano immortali. C'era una volta anche la guerra, del tipo che riesce a ucciderti anche se non sei morto, che ti spezza il cuore e le ossa, che ti toglie la libertà e non ti fa vincere mai. »
Ennesima fanfiction che parla della notte in cui i Potter vennero uccisi e Sirius arriva a Godric's Hollow. I suoi pensieri.
Genere: Angst, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sirius Black
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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I principi immortali
« Qualcosa non andava. Mi sono spaventato.
Ho deciso di andare subito dai tuoi genitori.
E quando ho visto la loro casa distrutta e i loro corpi... ho capito quello che doveva aver fatto Peter.
Quello che io avevo fatto. »

[Sirius Black - Harry Potter e il prigioniero di Azkaban]





C'era una volta un gruppo di ragazzi. Quattro principi dal cuore grande e lo sguardo malizioso. Quattro principi che si credevano immortali. C'era una volta anche la guerra, del tipo che riesce a ucciderti anche se non sei morto, che ti spezza il cuore e le ossa, che ti toglie la libertà e non ti fa vincere mai. I quattro principi affrontarono la guerra con coraggio, sorridendosi ad ogni mossa giusta, ad ogni colpo piazzato bene. Perché loro erano immortali, perché loro erano insieme, si coprivano le spalle a vicenda, e niente poteva ferirli.
Erano i principi della vita, i principi della risata. E così sarebbe stato anche durante e dopo la guerra.
Già, così credevano.
Ma tra loro c'era un principe con la spada di plastica e loro se ne accorsero troppo tardi.

C'era una volta un uomo. O forse un ragazzo. Non lo sapeva nemmeno lui, non lo sapeva più.
Aveva l'aspetto di un ragazzo, lo sguardo di un vecchio e il cuore di un uomo, non più leggero, non più così forte: troppe morti l'avevano segnato.
C'era una volta un uomo - o forse un ragazzo - che correva a perdifiato verso la casetta fiorita di Godric's Hollow. Correva con così tanta paura da non sentire più nemmeno il freddo pungente che si scontrava con le gocce del suo sudore.
Poi smise di correre, il sudore smise di scendere e lui smise di respirare.
La casetta fiorita non c'era più. Era un cumulo nerissimo di macerie e come sottofondo si sentiva un bambino piangere, ma quell'uomo non riusciva ad ascoltarlo. Sul nero cupo e spaventoso delle macerie e dei fiori morti, una coperta rossa spiccava come un fuoco d'artificio. Il ragazzo - o forse uomo - si avvicinò lentamente.
Non voleva vedere, voleva scappare, ma le sue gambe lo stavano portando lì.
Si fermò. Il bel viso di Lily Potter fissava il cielo spaventata, la pelle bianca, le labbra viola. I capelli non erano più tanto luminosi, notò Sirius. Forse somigliavano a un fuoco d'artificio che si stava lentamente spegnendo.
James sarà distrutto, si disse. Ma James viveva con Lily, dov'era adesso? Era scappato? No, non era possibile, perché il piccolo Harry stava piangendo lì vicino, o laggiù in lontananza - Sirius non capiva dov'era che stesse piangendo.
Si guardò intorno e James non c'era. E forse era meglio, perché Sirius sapeva cos'era successo, sapeva che James non gli avrebbe più parlato e insieme non avrebbero più né riso né combattuto.
Probabilmente il corpo di James era rimasto sotto le macerie.
Il ragazzo dal cuore affaticato si voltò e a pochi metri di distanza vide che qualcosa stava brillando. Il suo cuore si incrinò come un vetro antico.
Si avvicinò piano, pregando come mai aveva fatto.
Là, con la pelle distrutta dai massi, il viso bianco e giallo, le labbra senza colore e gli occhiali rotti e storti sul naso, c'era James.
C'era James senza sorriso e senza sguardo.
C'era James.
Ed era morto.
Sirius non si accorse nemmeno di urlare.
Cadde in ginocchio gridando, non sentì le pietre che si conficcavano nella pelle, sentì solo il viso ruvido e insanguinato del suo migliore amico tra le mani, mentre si portava la sua testa in grembo e piangeva come un bambino che ha perso tutto e non si è accorto com'è successo.
Appoggiò la sua fronte calda a quella fredda di James e pianse, e gridò, e mandò maledizioni al cielo, a Voldemort, a Peter, alla vita e a se stesso.
Abbracciò stretto quel corpo che non poteva più ricambiare.
Il suo cuore si spezzò, ma questo Sirius lo sentì bene.
Qualcosa di spezzato non si aggiusta più, soprattutto un cuore.
E Sirius - il bambino, il ragazzo, l'uomo, il vecchio - pianse.
Pianse perché era un bambino che non capiva, rannicchiato sotto le coperte.
Pianse perché era un ragazzo che aveva sognato la felicità per così tanto tempo che si era illuso di poterla avere.
Pianse perché era un uomo che non ha né presente né futuro, ma solo un passato di cicatrici.
Pianse perché era un vecchio senza averi, ma con ancora troppa vita da vivere.
Pianse perché lui era Sirius, e stava abbracciando il cadavere di James.

C'era un volta un gruppo di principi che si credevano immortali. C'era una volta un uomo.
E poi, dal nulla, una volta non c'era più niente.






Rachel*
Sì, mi state odiando, lo so.
Allora, prlando della Fanfiction, so che ho dato pochissimo spazio a come Sirius vede la morte di Lily, ma non perché credo che a lui non importi niente, semplicemnete volevo che la storia fosse incentrata su come lui vede la morte di James, il suo migliore amico, suo fratello.
Se non fosse così triste e maliconica, la regalerei volentieri a Moonlight, ma non penso sia un bel regalo di anno nuovo. No, proprio no.
Passo e chiudo, vado in un angolino a piangere. LOL
Alla prossima, e speriamo che sia presto!
  
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