Uno spiraglio di luce entrò dalla finestra e andò a colpire gli occhi del biondo sdraiato sul letto. Dormiva beatamente.
Quel raggio di sole lo infastidì ed aprì gli occhi,assonnato. Sorrise spontaneamente al ricordo della sera precedente. Aveva dormito insieme ad Harry. Guardò al suo fianco ma quello che trovò non fu la folta chioma riccia ,ma il vuoto.
Si alzò di scatto ,guardandosi intorno. Tutto intorno a lui ruotava.
Forse si era alzato troppo in fretta. Si portò una mano alla testa.
Ma dov’era andato?
Uscì dalla stanza in cerca del riccio. Controllò prima in bagno, poi in salotto e infine in cucina. Nulla. Non c’era traccia di lui in quella casa.
Il cuore del biondo cominciò ad aumentare le palpitazioni per il timore che avesse potuto commettere qualche stupidata.
La sera precedente era stata straziante per lui. Non aveva fatto che piangere e disperarsi.
Odiava vederlo in quel modo. Ma straordinariamente lo aveva fatto calmare,ci era riuscito con le sue sole forze. E in più aveva fatto una promessa. Ma a quanto pare non sarebbe stata facile mantenerla.
Si avviò all’interno della cucina. Doveva andare a cercarlo,doveva impedirgli di commettere una stupida azione di cui si sarebbe pentito.
Al solo pensiero di quello che avrebbe potuto fare ,Niall rabbrividì.
Doveva fare qualcosa. Abbassò la testa, e spostò una sedia per sedersi.
All’improvviso i suoi occhi notarono qualcosa sul tavolo.
Sembrava un pezzo di carta. Lo prese e si sedette lentamente.
Era unto e stropicciato ma si poteva benissimo leggere ciò che era scritto:
 
‘Sono andato a cercare Lou. Devo parlare con lui,assolutamente. Ti prego, comprendimi. So che lo farai perché sei uno dei miei migliori amici. Scusa Niall,non potrò mai ringraziarti abbastanza per tutto quello che hai fatto.
                                                                          Harry xx                                           ‘
 
 
Deglutii a fatica leggendo quelle parole scritte di fretta. Quindi era andato a cercare Louis. Si passò una mano tra i capelli.
Dovevano chiarire, lo credeva anche lui. Era felice perché sembrava che il riccio avesse ritrovato quella grinta e quella forza che credeva avesse perso. E invece era tornato più determinato di prima.
Sorrise. Un sorriso amaro,debole,quasi forzato.
Ma una parte di se non potè fare a meno di rattristarsi a quelle frasi. Il ragazzo che amava era andato a cercare un altro. Probabilmente tutto si sarebbe chiarito e sarebbe tornato alla normalità e l’irlandese avrebbe continuato ad avere il ruolo dell’amico. Non era ciò a cui auspicava adesso. Voleva essere qualcosa di più. E già quella sera glielo aveva dimostrato apertamente. Ma non pretendeva che Harry capisse o comprendesse ciò che provava per lui. Aveva già tanti pensieri e tante preoccupazioni per badare al comportamento del suo amico.
 
Sapeva che quella situazione con Louis lo faceva stare terribilmente male e  lo aveva constatato con i suoi occhi. Non voleva vederlo soffrire.
Non gli rimaneva che un’unica cosa da fare.
‘ Buona fortuna,amore. Voglio solo che tu sia felice.’
 Pronunciò quelle parole nella sua mente, lentamente e silenziosamente, quasi avesse paura. Lo stava lasciando andare. Lo avrebbe amato in silenzio e gli sarebbe rimasto accanto,qualunque cosa fosse successo.
Lo amava,cosa poteva fare?
Lasciò andare il bigliettino e  chiuse gli occhi.
Una lacrima silenziosa gli rigò la guancia.
 
 
 
 
 
Finalmente era arrivato.
Dopo ore di viaggio ci era arrivato. Era da tanto tempo che non prendeva un autobus di linea e gli mancava. Qualcuno lo aveva riconosciuto ma non era stato un problema. Si erano limitati a delle foto a cui lui aveva accettato cordialmente e infine era sceso alla fermata stabilita.
In genere si recava in quel posto con la sua macchina. Ma non aveva proprio voglia di guidare.
Sentì il vento scompigliargli i capelli e trapassare i vestiti con violenza.
Chiuse gli occhi prendendo un bel respiro. La spiaggia era deserta. Non era il tempo più adatto per andare al mare. Eppure quel luogo lo rilassava. Il rumore delle onde, il sapore del mare,le raffiche di vento erano benefiche per lui. Gli permettevano di pensare, di riflettere.
Aveva sempre trovato le risposte che cercava.
Le voci nella sua testa si erano acquietate.
Camminava lungo la battigia con le mani in tasca guardando di fronte  a se,ripensando alla scena di qualche ora prima.
I sentimenti, le emozioni, la stessa reazione che aveva avuto. Era tutto così strano per lui. Rivedere nella sua mente l’immagine di Harry e Niall insieme, abbracciati, gli provocò nuovamente quella sensazione.
Gelosia. Un amico non è geloso del proprio migliore amico.
Perché dovrebbe esserlo?
Sentì il suo respiro farsi più difficile, pesante.
Forse non era così. Forse non era un amico.
Doveva accettare quello che il suo corpo cercava di dirgli, se solo avesse capito cosa fosse.
Harry gli aveva confessato il suo amore, ma lui non poteva ricambiare.
Si fermò di scatto ,prendendosi il viso tra le mani.
Cosa stava dicendo? Perché non poteva?
Si voltò verso il mare. Impetuoso, forte e trascinante lo osservava.
Deglutii. L’acqua era così invitante. Aveva sempre avuto un buon rapporto con l’acqua.
Automaticamente iniziò a spogliarsi.
Si tolse prima la maglietta nera a maniche corte mentre lanciava via le scarpe e poi si sfilò i pantaloni con foga. Il vento continuava imperterrito a sferzare freddo,gelido,vento di febbraio. Si diresse verso l’acqua. Sembrava che lo stesse chiamando.
Il primo contatto con essa lo fece rabbrividire. Era gelida. Ma non  arretrò di un passo. Rimase lì a contemplare l’elemento più forte della natura, mentre sentiva che il freddo si impossessava di lui.
E poi tutto d’un tratto  riuscì a trovare il coraggio di tuffarsi.
Un’onda lo investì ma riemerse. Prese una boccata d’aria.
Galleggiava, in balìa delle onde. Sentiva la mente libera da ogni pensiero.
 
Harry. Nuovamente il suo nome risuonò nella sua mente.
Era come se la confusione fosse passata. Il suo nome non generava più sgomento,trambusto. Sorrise, sentendosi sollevato.
Le onde continuavano a sballottarlo. Una lo travolse e fece fatica a riemergere. Aveva il respiro affannato. Forse era meglio tornare a riva.
Sentiva i suoi muscoli irrigidirsi per il freddo.
E all’improvviso un’altra onda lo travolse.
Sentiva che il freddo si faceva pungente,mentre cercava di risalire in superficie, invano. Agitava le braccia stanche e senza forze, ma rimaneva ancora sott’acqua.
Il gelo si impadroniva di lui ogni secondo di più e riusciva a muoversi sempre di meno. In pochi istanti si rese conto di quello che stava succedendo. Ma non riuscì a reagire.
L’unico suo pensiero fu Harry. Non l’avrebbe più rivisto, abbracciato. Aveva troppe cose da dirgli ancora. Sbattè le palpebre, l’acqua salata bruciava. Ormai le forze lo aveva abbandonato.
‘ Addio, Harry. ‘  sussurrò ormai senza forze dentro di sé.
‘Addio, amore ‘.
 
I suoi occhi iniziavano a perdere vitalità. Aveva bisogno d’aria.
La luce si faceva sempre più lontana, segno che sprofondava sempre più nell’oscurità degli abissi.
Si pentiva di molte cose. Ma l’unica cosa a cui riusciva a pensare in quel momento era lui. E non riusciva a darsi pace per non averlo capito prima.
Quello sarebbe stato il suo più grande rimpianto.
I suoi occhi lentamente iniziarono a chiudersi quando all’improvviso vide una figura venire verso di sé.
Raccolse le ultime forze per  tenere gli occhi vigili.
Una massa di capelli riccia. I suoi occhi si spalancarono.
Impossibile. Era sicuramente uno scherzo della sua mente,della mancanza di ossigeno. Non poteva essere Harry.
 
Il riccio lo aveva cercato dappertutto, mettendo a soqquadro un’intera città. Soltanto alla fine gli era venuto in mente la spiaggia.
Si era sentito stupido perché sapeva che quello era uno dei suoi posti preferiti. Si era diretto lì più velocemente che aveva potuto.
Aveva riconosciuto subito i vestiti sulla sabbia e si era precipitato in mare a cercarlo.
Adesso cercava di afferrare la mano del castano mentre le onde lo riportavano in superficie. Louis sembrava stremato, senza forze.
‘ Perché? ‘ si chiese il riccio.
Ma in quel momento poco gli importava.
Doveva tirarlo fuori da lì,vivo. Louis cercava di prendere la sua mano, ma ogni volta che era ad un passo dall’afferrarla, la corrente sospingeva il riccio via da lui.
Harry lo guardò disperato mentre l’acqua entrava nei polmoni dell’amato e se ne impossessava forzatamente.
Louis protese nuovamente la mano. Le forze lo stavano abbandonando,
presto avrebbe ceduto.
Diede un’ultima occhiata ad Harry e sorrise dolcemente.
Il riccio non voleva mollare. Doveva salvarlo. Quella non poteva essere la fine. Gli occhi del castano si chiudevano lentamente, sul suo viso un sorriso beato.
‘ Louis, no!’   urlò invano,protendendo ancora di più il braccio.
Non poteva accadere una cosa del genere. Voleva svegliarsi da quell’incubo,subito. Chiuse gli occhi, disperato.

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Holà bellissimi :3
In questo momento credo che in voi ci siano istinti omicidi verso di me, e lo capisco, visto che ho lasciato il capitolo senza una vera e propria fine :O
Mi dispiace ma l'avrete presto la continuazione, anche se a dire il vero questa cosa mette ansia anche a me lol
Comunque, che ne pensate di questo capitolo? E del povero Niall? 
Voglio dire, è stato un gesto coraggioso da parte sua. ç_ç 
Riuscirà Harry a salvare Loui che ormai, a quanto pare, si abbandonato a sè stesso?
Mi piacerebbe sapere le vostre impressioni sul capitolo, e perchè no, anche le vostre ipotesi di ciò che potrà succedere a Louis.
Spero che questo capitolo vi piaccia, e scusate il ritardo di un giorno ^^

Ps Grazie a tutti per le recensioni,per chi segue, e per chi ha messo la storia tra i preferiti. Non finirò mai di ringraziarvi perchè mi dedicate un pò del vostro prezioso tempo. :)

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Baciiii, a prestoo <3