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Autore: brittanacrowen    03/01/2013    1 recensioni
"L’addio quella mattina fu talmente doloroso che non si riesce a spiegare quanto realmente lo era stato." Kurt e Santana lasciano l'Ohio a causa di due offerte di lavoro che non possono in alcun modo rifiutare, e con l'Ohio lasciano anche le loro anime gemelle, il Glee Club, le loro famiglie e i loro amici. Davanti a loro si prospetta la più emozionante, romantica e anche triste avventura della loro vita.
-è la mia seconda ff, la mia prima con più di un capitolo-
Genere: Erotico, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Blaine Anderson, Brittany Pierce, Kurt Hummel, Santana Lopez, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt, Brittany/Santana
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo terzo: il tormento
 

 

Quella mattina Blaine Anderson si svegliò tutto sudato e tremante, le gambe non lo reggevano in piedi e le guance erano rigate dalla scia delle lacrime. Non scese nemmeno a fare colazione, si vestì, si mise il gel e andò a scuola mezz’ora prima del previsto.
Sam quella mattina si era presentato prima perché il giorno precedente aveva dimenticato il suo tablet in aula canto, si avvicinò alla porta e sentì dei singhiozzi..aprì ed era Blaine.
“Blaine?che cosa ci fai qui?” chiese il biondo, ma Blaine si voltò e Sam vide che stava piangendo e teneva in mano una foto di Kurt allora senza dire nulla si avvicinò, gli diede una pacca sulla spalla e disse “stasera tu verrai con me ad una festa, e non accetto un no come risposta”.
Blaine azzardò un mezzo sorriso senza però dire nulla e insieme si diressero verso la classe dell’ora seguente.

Giunta l’ora di pranzo, tutto il Glee era riunito in mensa, tutti tranne Brittany che era ferma immobile davanti alle crocchette di patate.
“Britt andiamo, vieni a sederti con noi” le disse dolcemente Quinn,
“ah si, s-scusatemi, mi ero un attimo incantata ..” rispose pensierosa.
Erano tutti seduti attorno al tavolo rosso che mangiavano ma la cheerleader sembrava proprio non avere fame.
“ei, non le mangi quelle?” le chiese Mercedes,
“no, tienile. Mangiale tu..” consegnò il vassoio all’amica e se ne andò. Quinn preoccupata la seguì fino al bagno nel quale si era rintanata e le chiese “Brit, che succede? Andiamo, esci dal bagno” ,
“no, non voglio uscire Quinn, non voglio vedere nessuno. Non voglio parlare con nessuno!” singhiozzò lei,
“non dire scemenze! Esci da quel bagno e torna di là con noi.” rispose arrabbiandosi,
“non voglio tornare di la con voi, io voglio lei..” .
Quinn rimase in silenzio e sentendo i singhiozzi dell’amica sospirò, allora Brittany aprì la porta le si gettò tra le braccia in lacrime farfugliando “non risponde più alle mie chiamate,non risponde più ai miei messaggi.. si è dimenticata di me” prese fiato e poi tra un singhiozzo e l’altro continuò “lei non mi ama più Quinn, non ha più bisogno di me..ha una nuova vita e io non le servo più” e scoppiò in un pianto rumoroso mentre l’amica la cullava dolcemente.
“ssshh, non piangere tesoro, sono sicura che non si è dimenticata di te..ok?” disse accarezzandole la testa
“aiutami Quinn, parlale tu..” rispose sospirando.

Quinn la convinse ad alzarsi dal pavimento e ad andare a lezione, finita la giornata scolastica la riaccompagnò a casa e poi si diresse verso casa Fabrey, salì in camera e prese in mano il cellulare.
“pronto?” domandò la voce dalla parte opposta della cornetta,
“pronto?pronto un corno! Io ti ammazzo Santana Lopez!” disse infuriata,
“Quiiinn, che piacere sentire la tua voce!Come stai? E p-perché mi chiami con un numero sconosciuto?” chiese lei inconsapevole di quello che l’aspettava,
“tu mi chiedi come sto? Oggi ho passato un’ora stesa sul pavimento del bagno del McKinley a cercare di riaggiustare il cuore infranto della tua ragazza! Ti ho chiamato con lo sconosciuto perché ero sicura che così non sapendo chi fosse avresti risposto!” il tono lasciava trasparire l’istinto omicida di Quinn,
“s-senti, sono molto impegnata e ..” rispose cercando di scusarsi,
“e sei così impegnata da non poter rispondere non solo alle mie chiamate, nemmeno a quelle della tua ragazza!?”
“no cioè, si.. forse.. i-insomma io non ho un minuto libero Quinn. E stare al telefono con Brittany significa avere almeno mezz’ora di tempo al giorno per ascoltarla parlare di Lord Tabbinton, mezz’ora per farmi raccontare dei folletti che ci sono nel suo armadietto, un’altra mezz’ora per.. insomma, non ho più voglia di sentire queste cose..cioè..” ma non fece in tempo a continuare che l’amica la interruppe “tu la ami Santana?”
“ma che domanda è?” domandò perplessa
“se la amassi ancora troveresti il tempo, lo troveresti..una  volta stavi ore a sentirla parlare di queste cose San, e ora?non hai più voglia? ..” sospirò e conluse “o-ora devo andare!” e così attaccò la cornetta e si prese la testa fra le mani.

Sentì la porta della sua camera socchiusa scricchiolare e subito dopo dei passi veloci e furtivi che percorrevano il corridoio, si sporse fuori dalla porta e vide Brit che correva veloce via dalla sua stanza. Senza pensarci la seguì e la afferrò per un braccio.
La cheerleader cercò di spiegare “tua mamma mi ha fatta entrare, volevo chiederti di uscire a mangiare un gelato..” riprese fiato tra una lacrima e l’altra “così sono salita e ho sentito tutto , ho sentito cosa le hai detto, ti ho sentita! Lei non mi ama più Quinn..” le gambe non la ressero e cadde tra le braccia della giovane Fabrey.

Nel frattempo a casa Berry, Rachel era tutta presa a scrivere un sms: Kurt, non so cosa stia succedendo..ma oggi a scuola Blaine e Brittany erano distrutti. Ti prego chiamami,Rachel.
Si sdraiò sul letto ma il cellulare suonò “Kurt?” domandò lei,
“Rachel, ho bisogno di parlarti..” sospirò lui.
Dopo venti minuti di telefonata Rachel chiuse la chiamata e andò nella sessione sms e ne scrisse uno diretto a Sam che così citava: Sam..mi ha appena chiamato Kurt.. ha detto che sta bene e che New York è bellissima e mi ha detto anche un’altra cosa..si è visto con un altro, domani ti dico i dettagli. Dici che dobbiamo dirlo a Blaine?ho visto che in questo periodo siete diventati molto amici..decidi tu, Rachel.

In effetti era vero, Sam e Blaine erano diventati molto amici..così amici che Blaine in quel momento era a casa Evans ed era lui a tenere in mano il cellulare di Sam e lesse il messaggio appena inviato da Rachel. Gli occhi gli divennero lucidi, le mani non riuscirono a sorreggere il cellulare che cadde a terra e le gambe gli cedettero.
“ehi , che diavolo succede?” chiese gentilmente Sam, ma Blaine stava inginocchiato sul pavimento senza riuscire a dire nulla.
Allora Sam prese in mano il cellulare, lesse il messaggio abbracciò stretto l’amico e gli sussurrò “tranquillo Blaine, andrà tutto bene..”.
Blaine rimase disteso sul pavimento senza dire nulla per circa un’ora e la prima parole che disse fu “ok”,
“ok cosa Blaine?” chiese perplesso Sam,
“ok stasera vengo a quella festa.”

  
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