03/01/2013
2 recensioniCapitolo 9.
-PUNTO DI VISTA DI ZAYN-
Il suo corpo diventa pesante, di più quando perde i sensi. La sua schiena cade a peso morto tra le mia braccia e i suoi occhi, una volta chiusi non si riaprono. La chiamo con insistenza ma lei non risponde. Voci e passi improvvisi provengono dalla casa qui di fronte. Sguardi persi, spaventati, incrociano i miei occhi e vi cercano speranza. Il mio sguardo fa altrettanto. Cerco speranza negli occhi di lei. I miei occhi, però, cadono sullo sguardo stanco e spaventato di un ragazzo che conosco: Louis. Si precipita affianco a me. Suda in maniera incessante. Non parla. È simile ad una statua di marmo. Immobile. Quasi sembra che non respiri. Le accarezza le guance morbide gelide e bianche come la neve. Lei respira. Lui pare privo di speranze, oramai.
Nel tentativo di farla riprendere Louis mi parla. La mia mente non percepisce le sue parole. Comincio a sudare. Sento solo voci assordanti, come se fossero lontane. Sono lamentose. L’unica parola che riesce a uscire dalla mia bocca è: –Acqua-.
-Prendete dell’acqua!- . Questo è Louis. Urla ripetendo le stesse parole più volte. -Muovetevi!-. Pochi minuti. Mi porgono un bicchiere d’acqua. Le mani mi tremano. Certo di tirarla su e tento a fatica di farle bere dell’acqua ma è tutto inutile. Mi bagno le mani e gliele porgo sulle guance e sulla fronte. Siamo fermi. Immobili. Nessuno muove un muscolo. Le sue labbra e il suo viso riprendono con molta lentezza a prendere colore. Mi passo le mani bagnato sulla faccia e tra i capelli. Riapre gli occhi. È stato un quarto d’ora infernale. Nel frattempo è uscito il sole e ha cominciato a fare caldo. Non un filo d’ombra copre i marciapiedi ancora umidi.
-PUNTO DI VISTA DELLA PROTAGONISTA-
Ho la vista appannata. Il calore prodotto dal sole mi stordisce e la luce mi acceca. Non riesco a riconoscere chi mi sta attorno. Mi gira la testa. Non capisco nulla di quel che accade. Che ci faccio per terra? In mezzo a due ragazzi che non riesco nemmeno a riconoscere? Forse c’è qualcuno che piange. Con molta calma e altrettanta fatica riesco a riconoscere i due che mi sono vicini. Louis e Zayn. Zayn che diamine ci fa davanti casa dei miei? Mi ha forse seguita? O è passato di qui per caso? Che male alla testa. Ma soprattutto, che diamine ci faccio tra le sue braccia, con il capo appoggiato sulle sue gambe? Che stanchezza.
-Holly come stai?-. Chi dei due ha parlato? Louis o Zayn? Non lo so, non riesco nemmeno a riconoscere le loro voci. Mi limito a tentare di rispondere. Il sudore mi blocca le labbra e la saliva mi impedisce di parlare. Cerco di alzarmi ma la testa continua a girarmi. Più di prima. Gli occhi mi si chiudono da soli. Qualcuno mi tiene su per la schiena. Riconosco Louis di fronte a me.
-Holly, rispondi per favore!-
Ha pronunciato un nome.
«-Holly ma sei scema?-
-Scusa?-
-Dico.. sei impazzita?-
-Ma chi ti conosce!-
-Come “chi ti conosce”?-
-Come si, io non ti conosco!-»
-PUNTO DI VISTA DI LOUIS-
Lentamente riprende conoscenza.
-Holly ci sei? Mi senti? Rispondimi per favore?-
-Louis vuoi stare zitto? Non vedi che è mezza rimbambita?-
Il sole mi batte negli occhi e mi impedisce di vederla. Solo ora comincio a chiedermi che ci fa Zayn qui. Era da sei mesi che non lo vedevo e questo era l’unico modo in cui non lo volevo rincontrare. Zayn la aiuta a tirarsi su. Devo resistere. Posso riuscire a sconfiggere la gelosia. Non posso fare altre danni. Ho già combinato abbastanza pasticci. Non posso rovinarle la vita in maniera ulteriore. In fondo perché dovrei essere geloso?
L’ha solamente aiutata, no?
-Holly tutto bene?-. È Zayn a parlare. Fa cenno di si con il capo a fatica. Cerca di parlare.
-Che è successo?- forse cerca risposta nei miei occhi che ne cercano un’ulteriore in quelli di Zayn.
Lui al suo fianco le parla con voce pacata: -Dopo te lo diciamo, ora tirati su, ti aiutiamo noi. Con un po’ di fatica riusciamo a tirarla su. La portiamo in casa, nella sua vecchia camera.
-PUNTO DI VISTA DI ZAYN-
Dopo aver aiutato Louis a portarla in camera sua, i genitori di Holly, Parker e Anne mi fanno accomodare in cucina e mi offrono dell’acqua. Sono sudato dalla testa ai piedi ed il mio unico desiderio, ora, è buttarmi sotto una doccia ghiacciata. Louis è ancora di là con lei. Anne mi ringrazia senza interruzione. Insisto col risponderle che ho fatto il minimo. Non è forse così? Sento il cigolio della porta al piano di sopra e subito dopo vediamo Louis scendere le scale. Ha l’aria distrutta.
-Come sta?- si limita a chiedere il padre di Holly. È preoccupato ma non lo mostra più di tanto. Gli occhi della madre rimangono fissi sulle sue dita, intrecciate le une tra le altre.
-Sta dormendo.-
-Io.. io andrei, ho un sacco di cose da fare- dico con la voce roca.
-Perché non resti a pranzo con noi?- insiste Parker
–Hai fatto tanto, sarai stanco.-
-La ringrazio per l’invito ma ho davvero da fare, faremo un’altra volta-. Saluto e ringrazio ancora per l’invito. Mi dirigo verso l’uscita. Mi tiro la porta dietro.