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Autore: Jeck86    03/01/2013    1 recensioni
Allora...ci sono una ladra, un nano, un elfo.
C'è anche un vampiro che di lavoro fa l'oscuro signore di un impero.
Detta così sembra la barzelletta del fantasma formaggino.
Il nano deve portare un misterioso MacGuffin fino al palazzo dell'oscuro signore.
Uno dei personaggi è una MarySue saccente e perfettina.
Indovinate chi.
Resterete sorpresi.
Un aiutino: la MarySue non è la protagonista.
Vorrei ringraziare Bob_Ombadil, MaxT.M ed eugeal per i loro consigli.
E un grazie speciale a Valpur.
è grazie a Valpur che Dolf può cavalcare nel capitolo 10.
Sennò gli toccava farsi tutta la strada, fino al palazzo del cattivo, a piedi e con una armatura d'acciaio.
Genere: Comico, Fantasy, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Incompiuta
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16. Filler n°3

 

"Ma la città di Badelia è la capitale del mio regno. Non posso cederla."

"Spostatevi più a sud con la vostra corte. Fondate una nuova città nel centro esatto del vostro paese. Oppure una città portuale sul mare. In modo da poter commerciare con il continente orientale."Suggerì Lord Valdimion.

"Ma Badelia è la città più popolosa ed urbanizzata."Ribatté il re degli uomini.

"Volete dire che è sovrappopolata e cementificata. La gente vive accalcata in condizioni antigieniche. Il traffico va regolamentato con pugno di ferro."

"Ma il popolo...Loro mi amano."

"E fanno un grosso errore. La criminalità è alle stelle, una sostanziosa parte della popolazione vive al di sotto della soglia dell'indigenza. Mentre un altra muore per lusso e sregolatezza. E di tutto questo avete colpa voi."

"Io? Che c'entro io? Posso forse migliorare l'economia del mio paese? Io sono solo il re. Lo stato deve lasciare fare i suoi cittadini."

"Invece NO!"La voce dell'oscuro signore era dura come l'acciaio. "Uno stato deve essere invasivo ed entrare in ogni aspetto della vita dei cittadini. Un re ha il compito di guidare i cittadini verso il progresso. Ha il dovere di migliorare le loro condizioni. Niente migliorerà se lasciate le cose come stanno."

Il re degli uomini era sconvolto.

"Nell'impero del nord abbiamo carrozze motorizzate che viaggiano su strade di ferro. Li chiamiamo tram. Tutti possono disporne pubblicamente ed andare in ogni angolo della città. Sono più pulite dei cavalli. A nord, non solo ogni città, ma anche le campagne ed i villaggi hanno fognature. E lo stato mette le mani nelle tasche dei cittadini per moderare l'eccessiva ricchezza.

Con quel denaro mitighiamo l'eccessiva povertà. Non ci sono puttane o ladri nel nord."

Le parole dell'oscuro signore facevano breccia nel cuore del re.

Ma questi era ancora ritroso ed impaurito dalla novità.

"Ma questa città è la città dei miei avi. Mio padre l'ha ricevuta da mio nonno e mio nonno la ereditata da suo padre...e così nei secoli dei secoli. Fino al tempo in cui i primi uomini la strapparono a nani ed elfi, 10000 anni or sono."

"É una perdita dolorosa, lo capisco. Ma guardate la cosa con saggezza. La mia gente che tornerà a nord, racconterà ad amici e parenti delle statue e dei palazzi che i vostri avi hanno costruito. Ne parleranno con ammirazione. Molti verranno a vederla e benediranno il nome dei vostri padri, per aver costruito tanta bellezza."

L'oscuro signore si era infervorato e molti bianchi capelli gli erano ricaduti sugli occhi.

Con la bianca mano li tirò indietro.

"Niente strapperà mai il nome dei vostri antenati dalla storia della città. Ma voi dovete pensare al futuro. Una nuova città, nel sud. Più bella e spaziosa di questa. Una città con tramvie pulite, che commerci con l'oriente. Una città fondata da voi a cui potrete dare il vostro nome..."Il re storse la bocca.

"...o il nome di vostra madre, se preferite."Un largo sorriso si dipinse sul volto del re.

Era fatta.

"Che ne sarà della popolazione?"

"Continueranno ad abitare qui, se lo desiderano. O potranno andare via. A loro scelta."

"Bene. Avete la mia parola."

"è tradizione nel nord, che simili trattati siano scritti e firmati."

"Mettete in dubbio la mia parola?"

Adesso il lord doveva essere cauto.

Non poteva insultare l'onore del re degli uomini.

Tutti gli uomini vivevano di orgoglio e nell'orgoglio morivano.

Ma per orgoglio erano pronti ad uccidere.

"Come potete dire una cosa del genere? Voi mi insultate, chiamandomi diffidente. O sono forse uno stolto a non riconoscere un uomo d'onore, quando ne vedo uno?"

"No. Perdonatemi. Non volevo."Il re si ritrasse e si fece piccino piccino.

"Siete scusato. Ma che non si ripeta."Il volto dell'oscuro signore era di pietra, ma, dentro di se, sogghignava.

L'onore era un'arma a doppio taglio."Ma è una usanza del nord. Vengono fatte delle copie del trattato e vengono lette pubblicamente. Non è la stessa cosa se le promesse vengono scambiate a voce. É difficile diffondere la notizia."

   
 
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