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Autore: _carlyslips    03/01/2013    5 recensioni
Un'amicizia che non terminerà mai. La mia vita e della mia amicizia con i one direction. Tutto prende vita da un litigio tra alcuni ragazzi...che stranamente diventeranno migliori amici...la cosa che li preoccupa però è che si dovranno separare per un mese, uno dei ragazzi resterà nel suo paese ma gli altri provenienti dall'Inghilterra torneranno a casa per un po'. Il ragazzo italiano cercherà di fare tutto il possibile per i loro amici anche dal suo paese per sentirli più vicino. I ragazzi si ritroveranno poi a convivere Inghilterra tutti insieme...
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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I mesi ormai erano corsi come saette ed io non dormivo più tranquillo come prima, avevo di nuovo smesso di mangiare...anzi fingevo di farlo quando invece di portare il cibo alla bocca lo facevo scivolare, appena potevo essere sicuro che nessuno se ne fosso accorto, su una ciotola del cane della famiglia Malik posta accanto al tavolino. 
 
Tutto stava tornando come prima, io cominciavo a stare male ancora una volta, mio padre sorrideva come quando era con mamma ma la cosa mi puzzava...che avesse trovato un'altra donna? fosse quello il vero motivo del trasferimento? Ero bambino eppure immaginavo già tutto, d'altronde avevo iniziato a capire le persone, anche solo da uno sguardo riuscivo a percepire quel poco di anima che usciva fuori dagli occhi della gente; la cosa non mi piaceva molto. Capire ciò che provano gli altri non è sempre piacevole...mio padre poteva provare vero amore per un'altra donna? Tra me e me provavo a darmi milioni di risposte ed al sol pensiero che lui si fosse innamorato per la seconda volta di una che non fosse mia madre mi faceva capire quanto veramente potesse fare schifo quell'uomo. 
 
Forse gli adulti non sanno...Loro non sanno quanto possa far male a noi bambini vederli tradire chi si ama veramente, noi crediamo e sosteniamo il vero amore, quello che dura 'per sempre' come si cita nelle favole 'felici e contenti' ma questo non era il mio caso. Vederlo sorridere ogni giorno sempre più aumentava il mio disprezzo verso di lui, si, sentivo le fitte al cuore. 
 
Nel pomeriggio mi rifugiavo accanto alle scale a chiocciola, in uno stanzino buio e freddo, colmo e stracolmo di vecchi maglioni, felpe e cappotti, peluches, giocattoli, agende e chi più ne ha più ne metta. Quel piccolo angolo di casa mi ispirava fiducia, sicurezza. Non mi ero mai sentito così tranquillo quella sera, avevo un finto sorriso stampato in faccia per tutta la durata della cena, appena avevo la possibilità, ogni volta che finivo di mangiare, mi rinchiudevo al bagno per rovesciarmi addosso tutto l'odio, il disprezzo che provavo verso me stesso e mio padre...non avrei mai pensato che la vita dei piccoli potesse essere così dura, almeno non la mia. Appena mi sedevo sopra il gabinetto le lacrime iniziavano a venir giù una dopo l'altra senza mai smettere, i miei occhi diventavano rossi e pieni di disperazione troppo velocemente e avevo finito anche di piangere; non avevo più lacrime da versare. Il dolore era rimasto e le fitte lo accrescevano, il loro susseguirsi faceva veramente male, rendeva quel poco che era rimasto di me un pezzo di giornale che stava andando a fuoco...non sapevo cosa fare, ero bloccato dentro, sentivo una camicia di forza che non potevo scrollarmi di dosso. Zayn si era trovato un nuovo amico nel frattempo, temevo di perdere la sua amizia a causa della mia insicurezza e depressione. Mi aveva veramente abbandonato?

Corsi da jawaad e lo abbracciai forte come non mai, lui guardava confuso i miei polsi, le mie gambe e i lividi che avevo...
'Che hai sui polpacci andre?' mi chiese con occhi tristi, quel ragazzino sapeva capirmi fin troppo bene.
'E' che.. - noin trovavo un modo per spiegare quanto desideravo rimanere con lui - sei stato un po' assente ultimamente ma non te ne faccio una colpa, sono io che sbaglio,quello sbagliato e scusami' dissi balbettando;
'Ancora non mi hai detto cos'hai fatto ai polpacci!' rispose con tono arrabbiato quasi per rimproverarmi;
'E' tutto l'odio che ho dentro, tutto ciò che provo, dolore. Quando sono solo mi rinchiudo da qualche parte e inizio a massacrarmi, mi picchio, chiudo la mano e inizio a scazzottarmi le gambe...non immagini la testa, vedi?' - inclinai la testa - 'E' un problema che ho dall'asilo, succede spesso, quando sono nervoso inizio ad arrotolare un po' i capelli e non riesco a smettere fino a quando non esce il sangue, è complicato spiegarlo' Zayn mi guardava ancora incredulo, non sapeva che avevo tutti questi problemi, non ne avevo mai parlato con nessuno, nessuno...Iniziava a guardarmi come se fossi un alieno, sapevo che non sarei mai stato considerato normale ma pensavo che almeno per lui fosse così. In parte ero deluso...ma cosa mi aspettavo?

mancava poco alla partenza e avevo chiesto a mio padre di preparare le mie cose perchè volevo chiarire le cose con jawaad...infondo il mio migliore amico doveva sapere. Eravamo seduti sui gradini davanti alla porta - quelle scale mi mettevano a mio agio - intanto io elencavo e spiegavo a Zayn tutti i miei problemi...bipolarismo, anoressia, scarsa autostima e la vita di merda che dovevo affrontare, notavo che lui sapeva ascoltarmi e non so come ma mentre spiegavo avevo un sorriso stampato in faccia, penso quello più grande e sincero che abbia mai fatto. Mi faceva stare bene quel ragazzo. Avevo passato momenti indimenticabili con lui, il mio settimo compleanno, pianti, risate, abbracci. Vivevo un sogno ma allo stesso tempo l'incubo, quella sensazione che il mondo ti crolla addosso ogni giorno, ogni istante. Mi tormentava sempre la stessa domanda 'perchè non sono come gli altri?'...dopotutto pensavo di meritare una vita felice, evidentemente mi sbagliavo. Stringevo forte a me jawaad, non volevo mollarlo, avevo paura, sì, paura di essere sostituito. Avrebbe trovato qualcuno migliore di me, in fondo ero abituato ad essere sostituito.

Era molto tardi, mio padre aveva stravolto i piani, saremmo partiti in tarda nottata. Il cielo diventava grigio sopra i tetti di Bradford, perfetto, mancava un po' di malinconia e tristezza. Non volevo dormire per l'ennesima notte ma mi assormentai tra le lacrime, ero stanco, stanco di passare da un eccesso all'altro ma ero io, tutto era dovuto dalla mia bipolarità, passi da una risata spensierata a un pianto infinito, vi assicuro, non lo auguro a nessuno...

- salve ragazze! eccomi qui con un nuovo capitolo che parla in parte della mia vita, non è tutto vero tranquille,
  non voglio scassare e annoiare con i miei problemi ma spero vi piaccia come sta venendo fuori la storia, spero in tante recenzioni
  grazie per il tempo che avete dedicato alla ff <3 -

- andrea
  
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