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Autore: Sinylla    23/07/2007    11 recensioni
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Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Ginny Weasley, Harry Potter | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Draco Malfoy si nascondeva dietro la porta del bagno da almeno venti minuti.
Se la situazione creatasi in casa Granger fosse stata per così dire normale, la padrona di casa avrebbe potuto pensare che l’isolamento in un luogo così intimo fosse dovuto ad un passeggero malore del giovane mago, ma l’espressione furente e la minaccia di crollo della porta chiusa con malagrazia risultavano un chiaro segno che qualcosa di non ben definito aveva turbato l’animo del ragazzo.
Hermione finalmente sola, dall’alto della sua ignoranza sul motivo di turbamento del malefico biondo, osservava circospetta la porta incriminata, indecisa su quale fosse il modo migliore di agire.
Per uno strano scherzo del destino, le parole pronunciate poco prima di sparire da Lavanda, le continuavano a frullare per la testa impertinenti.

“Beh cara, ti ringrazio per aver guardato i bambini, ma sei sempre chiusa in casa! Sarebbe ora che uscissi a divertirti! Non dico di fare chi sa cosa, ma quel bel giovane che ospiti potrebbe essere un ottimo cavaliere per una cena galante”

Si le aveva detto proprio così. Impunemente, e con la sua solita aria volitiva Lavanda aveva suggerito ad Hermione di uscire a cena fuori con il perfido biondastro, ormai palesemente in villeggiatura dentro casa sua, e purtroppo a detta di Hermione stessa, l’idea la ispirava particolarmente.
Probabilmente erano mesi che non si permetteva un’uscita con un ragazzo, più precisamente dalla rottura con Vicktor, e se si fossero escluse dal conteggio le passeggiate dopo cena con Ginny ed Harry, nei momenti in cui i due non si concedevano esclusivamente a loro stessi, si poteva dire senza ombra di dubbio che la strega in questione si barricava fermamente in casa, consentendosi esclusivamente il lusso di una passeggiata solitaria o al massimo in compagnia del suo felino, nel tragitto compreso dalla sua dimora allo studio radiofonico in cui lavorava.
Voleva svagarsi. Con Malfoy. E non si può certo dire che non fosse estremamente turbata, perché tante volte aveva rifiutato gli insistenti inviti di Chris il suo collega, sempre gentile ad affabile, mentre ora non si stava facendo scrupoli nell’invitare lei stessa Draco, il ragazzo che per buona parte della sua vita l’aveva insultata e denigrata come se fosse la feccia dell’umanità. Che cosa le stava accadendo? Sinceramente non aveva voglia di pensarci.
Raccolse quel tanto decantato coraggio Grifondoro, che in quel momento molto probabilmente aveva deciso di abbandonarla, e picchiò forte il pugno contro il legno della porta, posando l’orecchio sulla superficie lignea per carpire eventuali rumori.
Nessuna risposta.
“Malfoy ci sei ancora?” chiese titubante.
Ancora nessun suono ad indicare la presenza dell’uomo.
“Ehm Draco…potresti uscire?” Diamine lo aveva chiamato per nome!
Il flebile click della serratura annunciò l’uscita trionfale dell’ultimo discendente della famiglia Malfoy.
Draco non era stato rapito dallo sciacquone del water, espediente erroneamente pensato dalla strega, come giustamente dimostrò lui stesso aprendo con espressione impassibile l’anta e trovandosi a pochi centimetri dal viso di lei. Lo stupore beffardo spuntò sul viso di Hermione imporporandole le gote, mentre lo sguardo del biondo divenne se possibile ancora più duro, perché accecato dalla gelosia aveva scambiato quel rossore di timidezza per una prova di colpevolezza, ma di certo no gli si poteva togliere il merito di riuscire a nascondere bene l’euforia provata, nel sentire il suo nome pronunciato da quelle labbra velate come petali di rose.
“Cosa vuoi Mezzosangue? Il tuo amichetto Blaise ti ha abbandonato?” sputò fuori duro.
L’orgoglio di Hermione fino a quel momento scomparso, tornò furente alla carica trasformandole l’espressione timida in una maschera di pura determinazione.
“Ma si può sapere che problemi hai?” replicò lei furiosa.
“Perché non lo chiedi al tuo amico?” calcò il tono sull’ultima parola quasi ringhiata.
“Fino a prova contraria è anche il tuo migliore amico!” inveì lei.
“Lascia fuori questa storia Mezzosangue! E comunque sembravate così intimi” continuò lui con lo stesso tono simile ad un ringhio.
“Intimi un corno Malfoy!” strillò più forte Hermione “Se tu fossi più civile e seppellissi sotto metri di cemento i tuoi stupidi pregiudizi purosangue, riusciresti ad avere rapporti d’amicizia normali, come me e Blaise”
Le parole di Hermione furono come uno schiaffo in pieno viso per l’orgoglio di Draco, che nulla lasciò trasparire dall’espressione marmorea rifugiandosi nel più assoluto silenzio, incapace di rispondere ad un’affermazione così maledettamente vera. Quel silenzio inaspettato però fu interpretato da Hermione come ulteriore conferma dell’inciviltà di Malfoy che fu guardato con pura rabbia dagli occhi screziati d’oro della strega.
Strappandosi il soprabito con rabbia, Hermione si diresse a grandi falcate verso la sua camera inveendo contro il ragazzo.
“Ma che cosa mi è slatto in mente?!” disse più a se stessa “volevo invitarti a cena fuori!” guardò il proprio gatto accoccolato sul bordo del letto ignaro della tempesta ormonale in corso “Ci pensi Grattastinci?Mi sarei solo avvelenata la serata!”
Draco afflitto dalla consapevolezza di essere un incivile, non registrò immediatamente l’affermazione rivolta implicitamente a lui, ma si riscosse prontamente raggiungendo la ragazza, rispondendole affannato sporto per metà sull’ingresso della camera da letto.
“Per me va bene” il tono ansioso per la paura d’aver perso un’occasione irripetibile.
“Come scusa?” rispose lei imbronciata.
Un broncio delizioso a detta di Draco.
“Per me va bene, andare a cena fuori intendo” lo disse sorridendo, appena un accenno, ma era un vero sorriso quello che si stava formando sulle labbra del ragazzo.
Di nuovo quel rossore timido e traditore ad imporporarla, mentre sedeva sul proprio letto mezza svestita.
“Ti va il cinese?” disse titubante lei non avendo niente di meglio in mente.
“Si ma il locale lo scelgo io!” sorrise più convinto e malizioso aggiunse “A proposito, carino quel reggiseno di pizzo nero!”
Chiuse la porta appena in tempo per parare un cuscino volante, indirizzato sul suo bel faccino scanzonato, partito prontamente dalle mani della bella strega come chiara risposta di dissenso all’affermazione del biondo. Draco si sentiva euforico all’idea di una cena in compagnia della Mezzosangue, e la cosa buffa fu che non sapeva nemmeno spiegarsi perché l’idea di una banalissima cena lo facesse sentire così…felice forse?
Al di là della porta invece, l’ancora frastornata Hermione al pensiero del invito accettato valutò seriamente l’idea che forse stava impazzendo del tutto.

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L’aria era stranamente mitigata, a parere di Hermione, per essere quasi a metà Dicembre. Un venticello leggero soffiava scompigliando i boccoli castani della strega, che rideva spensierata passeggiando al fianco di Draco Malfoy. Sicuramente la manutenzione magica aveva operato un qualche incantesimo per riscaldare l’aria di Diagon Alley, o era la così stretta vicinanza con il mago biondo che l’accaldava? Di certo non si sarebbe mai aspettata serata più meravigliosa di quella.
Draco l’aveva accompagnata in un piccolo e delizioso ristorante giapponese nel quartiere nipponico della Londra Magica. La cena a base di sushi e sashimi fu un vero incanto; Hermione mon avrebbe mai creduto che il pesce crudo e condito come solo i veri giapponesi sanno fare, fosse così squisito. Avevano parlato per tutta la durata del pasto, in un modo diverso, più complice, come mai avevano fatto in vita loro, nemmeno nella loro vicinanza forzata in casa di Hermione. La raffica di domande, di racconti e di risposte espressi in modo semplice e spontaneo sembrava quasi il modo naturale, di conoscere un estraneo al primo appuntamento.
Dopo una tazza di teh presa nel locale affianco a quello in cui avevano mangiato, anche se la cena risultava particolarmente leggera, si concedettero una passeggiata, una di quelle che la strega amava tanto fare, lungo le strada principale di Diagon Alley, che in modo spropositato stava utilizzando l’espediente babbano, per ricolmare le casse dei negozi, allungando l’orario di chiusura verso la mezzanotte e riempiendo strade e negozi di eccessivi addobbi colorati. Certo Hermione non tollerava molto lo sfruttamento aggiunto che i poveri elfi, affaccendati tra gli scaffali delle botteghe dovevano subire costantemente, ma per quella sera voleva esclusivamente godersi le luci colorate i festoni e il ciarlare dei clienti che entravano ed uscivano dalle porte con allegri scampanellii.
Con innata naturalezza la strega insinuò la candida mano nell’incavo del gomito piegato di Draco, mentre decantava le grandi doti del suo gatto, discorso strampalato quello, che fece pensare al bel biondo che forse la ragazza aveva bevuto un po’ troppo sakè durante la cena.
“Ho una cosa per te” disse infilando la mano nella tasca posteriore degli eleganti pantaloni neri.
“Che cosa caro?” chiese lei guardandolo con la vista leggermente annebbiata.
Per tutta risposta Draco portò davanti al naso di Hermione due biglietti.
“No non ci credo?”
Le passa velocemente la sbornia, pensò lui squadrando Hermione strappargli di mano i due pezzi di carta ed osservarli in religiosa contemplazione.
“Ma sono due ingressi speciali per i palchi esclusivi a teatro “disse lei incredula.
“Per Romeo e Giulietta ad essere precisi” l’osservò attento “domani sera.”
“E tu li vuoi dare a me?” ancora più incredula osservò Draco circospetta. Non poteva essere vero. Lei adorava Shakespeare ed in particolare quel dramma.
“In un certo senso…” stava dicendo lui, ma non potè mai finire la frase perché un uomo barbuto e dal naso schiacciato si sovrappose alle sue parole.
“Bambolina mia, mi sei mancata!” esordì il nuovo venuto.
Un uomo alto, dalla corporatura prestante e un folta capigliatura color pece, travolse letteralmente la povera Hermione in un abbraccio appassionato.
Draco osservò attonito la scena, preso alla sprovvista com’era, ma non gli sfuggì il ringhio di collera prodotto dalla strega, qualche secondo dopo quell’assalto.
“Lasciami immediatamente, brutto cafone che non sei altro!” urlò Hermione all’uomo, cercando con tutte le sue forze di districarsi il più velocemente possibile, da quella stretta indesiderata.
“Ma tesoro” esordì affranto l’altro in un inglese dal forte accento russo “pensavo di mancarti molto, sono tornato qui per te”
“Non me ne frega un bel niente se sei qui per me, cretino!” disse puntando la bacchetta al petto dell’uomo.
“Hermione, amore mio…” l’espressione da cane bastonato che fece, contribuì ad imbestialire maggiormente la strega.
“Vicktor vai a quel paese, sono stata chiarissima l’ultima volta!” gli occhi di Hermione fiammeggiavano d’ira “io e te abbiamo chiuso! E’ chiaro il concetto?”
“Ma io pensavo..”
“C’è qualche problema?” lo interruppe Draco con espressione dura in volto. Quello era il bastardo che aveva fatto soffrire tremendamente la sua Mezzosangue. Da quando era sua? Non ebbe il tempo di porsi domande perché Victor gli si parò davanti con il chiaro intento di arrivare alle mani, se non si fosse messo da parte.
“Chi saresti tu? Damerino da strapazzo” asserì duro l’altro.
Damerino? Offendeva la sua mobilissima persona? Doveva pagarla e cara.
“Non ti deve interessare chi sono io, ma Hermione le ha chiesto di andarsene ed è quello che deve fare” il tono piatto ma duro allo stesso tempo “Immediatamente” aggiunse in risposta allo sguardo dubbioso che Vicktor rivolse alla strega.
“Questo discorso è tra me e la mia ragazza” rispose il bulgaro.
“La tua ragazza? Ma ti sei bevuto il cervello?” sbraitò contrariata Hermione mentre la tensione tra i due saliva inesorabilmente.
“Perché cucciola, pensavi che ti avessi abbandonato?”
Draco a quelle parole non vide più nulla, ricordò solo il corpo caldo e scosso dal pianto della strega, che aveva stretto tra le sue braccia dopo il racconto delle prodezze da don Giovanni, di quell’energumeno senza materia grigia in testa.
La mano elegante e diafana si chiuse a pugno e partì carica di rabbia e rancore a velocità sorprendente, verso il mento barbuto del bulgaro, che preso alla sprovvista non riuscì a schivare il colpo infertogli da Draco, cadendo a terra semisvenuto.
Hermione guardò allibita la scena prima di sentirsi stringere dall’abbraccio di Draco e trovarsi smaterializzata davanti la porta d’ingresso di casa sua. Per quanto Draco fosse anche lui prestante ed agile, una volta ripresosi, Vicktor gli avrebbe risposto per le rime e lui non aveva voglia di rovinarsi il suo bel faccino.
Draco sorrise della faccia stupita che ricevette dalla strega, passandosi distrattamente la mano incriminata tra i morbidi crini biondi.
“Non avevo voglia di discutere, e un bel pugno se lo meritava” si toccò il mento pensoso “E’ meglio che rimanga da solo non trovi?”
“In effetti” sorrise a sua volta Hermione “Grazie di cuore, io non sarei mai riuscita a farlo svenire così!” rise di gusto seguita mentre Draco assumeva un’espressione seria.
“Dimmi solo che verrai con me domani” era una nota di speranza quella che si percepiva dalla sua voce?
Hermione mosse qualche passo verso di lui alzandosi sulle punte dei piedi a qualche centimetro dal suo corpo.
“Con molto piacere” disse sorridendo prima di sfiorare con le sue labbra quelle morbide e rosate del ragazzo. Non era una cosa voluta, aveva solo sbagliato mira nel cercare di baciargli una guancia, ma entrò in casa e si chiuse velocemente la porta alle spalle lasciando Draco basito.
Non voleva sapere cosa quel ragazzo stesse pensando di quel bacio rubato.














Come sempre vado di corsa, più che altro per il precario collegamento ad internet e poi perchè stò cercando di scrivere qualcosa di decente per il concorso di EFP che scade a fine luglio. Abbiate pietà di me! Spero che per quanto a me non piaccia questo cap almeno vi abbia fatto sorridere e soprattutto che non ci siano troppi orrori di ortografia ^^".
Adoro le ragazze che recensiscono, sono fantastiche e sempre troppo buone. Un grazie speciale a: lunachan62, piperina, gemellina, Kadma32, frafave, Lucy Light, aiag siete a dir poco fantastiche e quasi mi commuovo quando leggo le vostre recensioni^^ GRAZIE INFINITE a tutte
  
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