“
Lily…” una voce mi chiamava. Forse ero morta. O
almeno speravo che fosse così. Ero riuscita ad addormentarmi
solo poche ore fa.
Due ore se vogliamo essere precisi. Con James che si alzava dal letto
in
continuazione. Aprii gli occhi. Luce. Troppa luce. Sentii una mano
sulla mia
spalla spingermi un po’.
“
James, basta…
“
Lily, sono Mary! Dai che
è
tardi!” esclamò la mia migliore amica. Aprii gli
occhi di colpo. Forse qualcuno
mi aveva gettato un Oblivion mentre dormivo. Oggi. Quattro agosto.
PANICO.
“
Oggi…” dissi sperando di venire smentita. Ma dal
vestito verde smeraldo e dal trucco intuii il peggio. Lei neanche mi
rispose
che infilai la mia testa sotto il cuscino.
“ OH,
NO!” esclamai. Lei mi tolse il cuscino dalla
testa.
“
Alzati, dai, ti devo truccare e vestire!” disse
risoluta come non mai. Mi guardai intorno.
“
J… James?
“
James l’ho visto stamattina. Aveva un’espressione
stile Baciato-da-un-Dissennatore sulla faccia, due occhiaie grosse come
due
meloni maturi e i capelli che sembravano una foresta pluviale. Direi
che sta
messo maluccio e Sirius gli ha dovuto far bere una Pozione della Pace
preparata
da Remus. E non so per quanto durerà…
“
Domanda: perché è così agitato? Dovrei
essere io
quella agitata!” esclamai alzandomi. Mi guardai allo
specchio.
“
Guardami! Sono un mostro! Come faccio?” Mary
sfoderò
una matita per gli occhi.
“
Quando avrò finito con te non ti riconoscerà
neanche
tua madre!” disse. Mia madre… oggi
l’avrei rivista. Sospirai incerta se esserne
felice o meno.
“
Bene… incomincia!” annunciai. Mi fece sedere e
vestire con una tuta sportiva. Tirò fuori da quella pochette
le peggio cose.
Trucchi. Tanti trucchi. Io non mi ero mai saputa truccare a dovere. E
lei
sembrava una maga del trucco. Armeggiava con i miei occhi, con le mie
labbra,
con le mie guance… Mi prese i capelli. Me li legò
in parte dietro la nuca, in
parte li lasciò sciolti. O almeno così mi
sembrava. Dopo un ora circa mi guardò
allontanandosi un po’.
“
Abbiamo finito. Dai, specchiati!” disse soddisfatta.
Scossi la testa.
“ No,
ho paura!
“ Lily
Ev…” si bloccò. Sorrise smagliante.
“ No,
Lily Potter” si corresse. Bene. Grazie per
avermelo ricordato. Se voleva scatenare in me qualche reazione nervosa,
c’era
riuscita. Mi avvicinai titubante allo specchio. E mi vidi. Mi vidi come
una fan
potrebbe vedere un’attrice famosa. Ero stupenda. Truccata a
dovere, per una
volta. Non avevo neanche le occhiaie, il mio complesso più
grande.
“
Tu… io ti amo, Mary” sussurrai. Lei mi
abbracciò da
dietro.
“ No,
questo lo devi dire solo a Potter quando
pronuncerai quel benedetto ‘sì’. Adesso
andiamo, dai!” disse trascinandomi
fuori di casa quasi a calci. Ovviamente avevo le gambe paralizzate.
“
Mary… senti…” sussurrai poco prima di
Smaterializzarci. “ Io… non me la sento…
“
Lily, sono cento invitati se non di più, James si
sta sottoponendo a una seduta spiritica pur di riuscire a dire quel
fatidico
‘sì’ e tu cosa fai, rinunci? Sai quanto
tempo ci ho messo per prepararmi? Tu
non scappi, Lily!” esclamò prendendomi per un
braccio. E ci ritrovammo di
fronte alla chiesa. Fui tentata di scappare a gambe levate. Ma ormai
c’ero
dentro fino al collo. Presi un respiro. Entrai nella chiesa. Il prete
mi
guardava raggiante.
“ Ah,
Lily! Allora, è pronta? Si ricordi delle prove…
“
Guardi, non voglio ricordarmi di quando James è
svenuto prima di dire se mi voleva amare e onorare e tutta quella roba
lì!”
esclamai scortese dirigendomi verso la sala dove mi sarei dovuta
spogliare.
“
Ancora … non… capisco…
perché… tu… mi abbia voluto
far cambiare qui!” dissi spogliandomi.
“ Se
James tornasse a casa e ti vedesse…
“ Tu e
la tua scaramanzia!” esclamai irritata. Lei si
offese.
“
Lily, cerca di calmarti, davvero, sei
insopportabile! Da cosa sei spaventata, dal matrimonio o da
James?” domandò. La
guardai con gli occhi pieni di lacrime.
“
Io… io gliela sto dando vinta… io… io
gli ho detto
di sì… dopo tutto questo tempo… e sono
felice ma… ho paura di come tutto
cambierà e… non so se sono pronta…
“ Tu
stessa non avevi detto di essere maturata e di
sentirti più risoluta?” chiese lei con le mani
intrecciate. Annuii. Ma aveva un
registratore dentro quella testolina castana e piena di boccoli?
“ E
allora dai, vestiti!” esclamò esausta. Presi
l’abito. Lo guardai per la prima volta. Era fantastico.
Bianco con dei risvolti
verdi. La guardai raggiante.
“ Ecco
il misterioso vestito… si abbina perfettamente
al tuo o sbaglio?” chiesi non riuscendo a non sorridere. Lei
annuì soddisfatta.
“ Cara
mia… se non ci fossi io…
“
LILY!” sentii nell’aria qualcuno che mi chiamava.
Mi
infilai velocemente il vestito da sposa.
“ Ma
chi è?” domandai. Guardai Mary. Sembrava nel
panico.
“ Non
ci dovrebbe essere nessuno degli invitati ora! O
meglio, non penso… vado a controllare…
“
Sì, ma fai presto!” esclamai avendo paura di
restare
sola. Uscì dalla porta. E tornò. Tornò
con un uomo, ormai. Il mio migliore
amico. Mi guardava beffardo, malinconico.
“
Lily… Piton voleva vederti” disse lei. Ovviamente
non aveva mai potuto patire Severus. Guardai tutti e due.
“
Mary… potresti lasciarci soli un minuto?” chiesi
sottovoce.
“ Ma
Lily…
“ Un
minuto basterà, grazie!” dichiarai decisa. Lei
contrariata uscì a malincuore. Severus mi scrutò
dall’alto in basso, con un
cipiglio imperscrutabile. Sostenni il suo sguardo, adirata e curiosa.
Poi
parlò.
“
Ciao” disse. Non risposi. Gli rivolsi uno sguardo
carico di rancore e di delusione. Lui continuò.
“ Che
cos’è questo?” chiese alzando una mano.
Aveva un
invito. L’invito per venire al mio matrimonio. Inviato da me
in segreto,
all’insaputa di James.
“
Secondo te che cos’è? Un invito” dissi
semplicemente.
“ Al
tuo matrimonio? E tu pensavi davvero che sarei
venuto?” chiese con un sorriso amaro.
“ Sei
qui ora, no?” dissi cercando di nascondere la
soddisfazione.
“
Sì, ma non per molto. Ma tu pensavi che avrei
accettato sul serio?” disse riponendomi la domanda. Tutti e
due sapevamo la
risposta. Ma non osavo dirgliela.
“ No.
Sapevi che non avrei accettato. E allora mi
chiedo, perché me l’hai inviato? Per
torturarmi?” chiese avvicinandosi con
ancora la mano alzata all’altezza del suo petto. Scossi la
testa.
“ No.
“ E
allora perché?
“
Perché anche se sapevo che non saresti venuto,
volevo almeno poterci sperare. Ti ho dato quest’ultima
chance, Severus. E tu
invece perché sei qui? Solo per chiedermi questo? Oppure
c’è altro?” domandai.
Lui abbassò il mio sguardo.
“ Ti
stai sposando con Potter” ringhiò tra i denti.
Non osavo guardarlo in faccia, quindi mi limitai ad osservare le pareti
bianche
della stanza.
“
Esatto.
“ E si
può sapere per quale stupido motivo?” chiese.
“
Perché lo amo e voglio passare tutta la vita con
lui” ammisi. In quel momento lasciai da parte ogni dubbio,
ogni incertezza
riguardo il matrimonio. Ormai ero pronta. E l’avevo scoperto
solo in quel
momento, quando pronunciai quelle parole amare a Severus. Si mise una
mano
sugli occhi.
“
E… è la verità?”
domandò.
“
Sì” risposi secca. Si avvicinò ancora
di più. Aveva
una camicia nera troppo grande per lui, con dei jeans strettissimi. La
cosa non
mi meravigliava per niente.
“ Mi
chiedo come possa essere successo…” ammise sempre
con una mano sugli occhi.
“ E io
mi chiedo come mai porti una camicia nera in
piena estate” replicai sospettosa. Stavolta mi
guardò. Aveva gli occhi pieni di
lacrime.
“
Tu… non puoi davvero farmi questo… Non
Potter… ti
prego, tutti, tranne…
“ Tu
non conosci James. Non sai chi è. Solo perché sei
animato da stupidi sentimenti di rancore… E poi,
perché non dovrei sposarmi con
lui? Che ti frega di me? Ti è fregato qualcosa in questi
ultimi due anni? No.
Abbiamo tagliato i ponti, Severus, te ne sei scordato?”
chiesi amaramente.
Stavolta neanche io riuscivo a trattenere le lacrime. Si fece ancora
più
vicino.
“
Lily…
“
Evans” lo corressi. “ O Mezzosangue, fai un
po’ te…
“
Lily” ribadì lui. “ Io… io ti
amo. Ti ho sempre
amata. Sempre. E adesso… vorrei
morire…” sussurrò. Mi cascò
il mondo addosso.
No. Non poteva essere. Severus… io in realtà
sospettavo qualcosa… ma un conto
era supporlo, un altro era sbattermelo in faccia il giorno del mio
matrimonio.
Ero senza fiato. Era troppo, troppo vicino. Riuscivo a vedere i
dettagli delle
ciglia… e mi baciò. Mi baciò con
delicatezza, come fossi un fiore di vetro. Ma
era sbagliato. Io ero immobile, di pietra. Non opposi resistenza, ma
neanche lo
assecondai. Anzi, decisi di approfittarne. Lo presi per un braccio e
gli alzai
la manica della camicia. Sbirciai quel poco che bastava per farmi un
idea, e lo
spinsi via.
“
Adesso esci dalla mia vita. Stavolta per sempre”
dissi tutta rossa. Lui mi guardò interrogativo.
“
Cosa…? Perché?
“
Eccolo il perché! Sta sul tuo braccio sinistro! Il
MARCHIO NERO!” esclamai indietreggiando. I suoi occhi
scivolarono sul suo
avambraccio sinistro. Il Marchio. Era uno dei suoi.
“ Sei
un Mangiamorte… e ti reputi migliore di James…
tu… tu mi fai… poi mi chiedi perché
devi uscire dalla mia vita! SEI UN
MANGIAMORTE! Hai scelto da che parte stare in questa guerra. E io ho
scelto la
mia.
“ Vuol
dire che tu sei…” domandò. Ormai
l’aveva
intuito. Era inutile negare.
“ Un
membro dell’Ordine. Sì. Ma non dirò a
nessuno che
sei un Mangiamorte, stai tranquillo” dichiarai con rabbia.
“ Non mi abbasserò
così tanto. Potrebbero trovarti nel giro di due minuti. E
vivrò con la speranza
che tu ti pentirai della scelta che hai fatto e deciderai di passare
dalla mia
parte. Di stare con me. E James questo l’ha fatto,
rivelandosi un uomo migliore.
Ed è proprio quell’uomo migliore che sto per
sposare” annunciai. Risate.
Riecheggiarono delle risate e delle voci dall’altra sala.
“ Gli
ospiti sono arrivati. Se vorrai restare non avrò
nulla in contrario. Ma quando varcherai quella porta, ti
parlerò solo quando ti
sarai pentito della tua scelta” dissi cercando di rimanere
fredda. Ma lui
scosse la testa.
“
Preferirei morire che vederti dire un
‘sì’ fatale a
quel Potter” annunciò fuori di sé.
“
Allora non abbiamo nient’altro da dirci… VAI VIA
ORA!” esclamai con le lacrime che mi salivano. Lui si
avvicinò accarezzandomi
il viso.
“
Lily, io…
“
VATTENE!” esclamai indicandogli l’uscita di
sicurezza. Mi guardò intensamente. Quegli occhi
scuri… riuscivo a vederli
davvero. Tristi e carichi di risoluzione. E io dovevo accettarlo.
“ Ti
voglio bene, Lily.
“ Anche io, Sev. Te
ne volevo davvero tanto. Ora vai”
annunciai. Ed uscì. Uscì dalla mia vita.
Uscì da quella porta e io sapevo, in
cuor mio che non sarebbe più ritornato.