HOLAA
GENTE!!!!! Come va? Okay,
so che il prologo non c’entra con i One Direction ma in
questo capitolo, forse,
riuscirete già a capire
cosa succede a
Chelsie per farle conoscere quei 5 ragazzi. Anyway, mi scuso se non
l’ho detto
prima ma questa storia (se così si può chiamare)
non descrive i One Direction
come una boy band famosa in tutto il mondo ma bensì come 5
migliori amici,
ovviamente con le loro caratteristiche originali. So che non
sarà il massimo,
ma spero vi piaccia! Muchlove9
xx
CAPITOLO 1 : This is a start of
something of
beautiful
“I
lost
my way
Oh baby this stray heart
Went to another
Can you recover
baby?’’
Quella
mattina Chelsie sì svegliò
con ‘’stray heart’’ dei Green
Day.
Era
particolarmente felice e il
suo intuito diceva che qualcosa di bello stava per succedere, ma il suo
intuito
non era dei migliori così lasciò perdere. Si
siresse in bagno e si fece una
docca veloce. Tornò nella sua semplice cameretta,
aprì l’armadio, prese un paio
di normali e monotoni jeans e una maglia a caso. Era una maglia
bordeaux
decisamente larga per lei ma le piaceva proprio per quello. Era una
giornata
particolarmente fredda per essere nei primi giorni d’aprile,
così decise di
indossare anche una felpa nera anch’essa spropositamene larga
.
‘Yo,
Yo, Yo ecco
Chelsie Killa qui solo per voi popopooo!’
Pensò guardandosi allo
specchio ridendo.
Sì
piastrò leggermente i capelli
e mise un filo di ombretto marroncino e una linea di matita sfumata
leggermente
nella parte finale dell’occhio, applicò un
po’ di mascara sulle ciglia, un po’
di fondotinta chiaro, come la sua pelle ed era pronta.
Afferrò la borsa e si
diresse in cucina.
-Ciao
mamma!- esclamò
-Ciao-
Rispose semplicemente la
madre donandole un piccolo sorriso.
-noto
che sei particolarmente
felice, oggi!- continuò.
-
Sì? Beh, in effetti lo sono.-
Rispose, chiudendo la conversazione. Per poi portare alla bocca la
tazza di thè
fumante che teneva in mano. Si alzò dalla sedia in cui era
seduta e uscendo
dalla porta salutò la madre. Ci volevano una ventina di
minuti circa per lei
arrivare alla fermata del pullman, e un’altra ventina di
minuti ad arrivare a
scuola, sempre se la strada non era trafficata.
Arrivò
a scuola in perfetto
orario. Quelle sei ore passarono velocemente tra una risata, una
chiacchera e
anche qualche nota per i suoi compagni.
Il
pomeriggio, appena uscite da
quella specie di prigione, Chelsie e Rafaela decisero di non tornare a
casa ma
di vagare un po’ per i negozi di quel paesino in cui si
recavano tutte le
mattine per andare a scuola. Dopo aver avvisato i propri genitori, si
recarono
in uno dei tanti bar del centro, consumarono un panino al volo e
iniziarono a
vagare per quelle strade affollate.
-Sono
a casaa!- Urlò per farsi
sentire.
-Ehi,
ciao tesoro- la salutò la
madre seduta sulla poltrona.
Non
ricevendo alcuna risposta
Continuò: -ti sei divertita?-
-Sì
mamma.-
-Bene,
siediti qui. Devo disti
una cosa… Visto che sei sempre disponibile ad aiutare e non
esci mai…-
Chelsie
cercò di controbattere ma
venne fermata dalla madre.
-No.
Lasciami parlare adesso.-
-Okay..-
Rispose la ragazza.
-Io
e tuo padre abbiamo deciso di
farti un regalo.- disse consegnandole una busta ingiallita.
Chelsie
pensò alla solita
cavolata, che erano soliti fare i suoi genitori per dimostrarle che le
volevano
bene, ma che per lei non avevano molto valore. Era una caratteristica
appartenente maggiormente a suo padre chea sua madre, infatti era lui
quello
che le comprava le scarpe e i vestiti che costavano di più,
per cercare di colmare
il vuoto nel loro rapporto creato dalla sua assenza per il lavoro.
Chelsie
si apprestò ad aprire
quella busta.
Gli
occhi iniziarono a pizzicarle
e sussurrò: T- ti voglio bene mamma.