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Autore: Mirai    23/07/2007    2 recensioni
Tre storie, Tre ragazzi, Tre capricci, uno diverso dall'altro.
Naruto, Sasuke e Sai.
Legati dal destino, legati da forti sentimenti {amore, odio, invidia}.
Tre vite che si intrecciano, legate indissolubilmente.

[Attenzione! Spoiler per varie informazioni e per la presenza di Sai]
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Side Three – Naruto’s Whim – Parte Seconda

 

Side Three – Naruto’s Whim – Parte Seconda

 

 

-Itachi, Itachi rallenta…-

 

Naruto si appoggiò ad un albero, tenendosi il punto dove la ferita era appena stata sanata da Kyubi.

 

-Ok che ti ho chiesto di uccidermi ma-

-Stai avendo dei ripensamenti… Naruto-kun?-

 

Sguardo fisso, occhi azzurri, fermi, sicuri.

 

-Non impicciarti degli affari altrui. Volete lei, lei avrete.-

 

Si alzò, lasciando indietro il maggiore degli Uchiha. Allungò il passo, sentendoselo di nuovo accanto. Stettero in silenzio per ore, camminando senza metà secondo Naruto.

 

Stava… davvero… andando nel covo nell’Akastuki? Stava davvero consegnando nelle loro mani il potere per poter distruggere Konoha?

 

-Pensi a Sasuke non è vero?- un sussurrò, trasportato velocemente dal vento fino alle orecchie di Naruto.

-Ah… è così evidente quindi…-

 

Itachi si fermò di scatto, facendo sbattere Naruto contro le sue spalle. Si girò osservando per l’ennesima volta quei bellissimi occhi azzurri, ora tristi e rassegnati.

Lo fece indietreggiare fino al tronco di un albero, appoggiando una mano accanto alla sua testa.

 

-Itachi…-

 

Il giovane componente dell’Akastuki non disse niente, continuando a fissarlo.

 

-Non riesco…- il biondo fu il primo a distogliere lo sguardo –a dimenticare così facilmente le bugie che lui stesso ha deciso di dirmi. Lo amo è vero, lo amo ma…-

-Il mio fratellino è solo un bambino viziato. Un bambino viziato e capriccioso. Vuoi continuare a rimanere il suo capriccio in eterno?-

-Ngh…-

 

Naruto si divincolò, tentando di uscire dalla stretta di Itachi. Ma l’altro fu più veloce, stringendogli forte il polso.

 

-Lasciami!-

-Lui non ti vuole- la sua mano scese lentamente la zip della felpa –su dai non farmi dire cose che sai già…- rise –dai Naruto-kun… dai…-

 

Quando voleva, Itachi Uchiha, sapeva essere molto convincente.

Ogni parola che solamente pronunciava era una certezza, ogni parola riusciva a convincere, ogni parola ammaliava, ogni dannatissima sillaba incantava.

 

-Che ne dici…- soffiò, infilando prepotentemente la mano nei suoi pantaloni –giochiamo?-

-No! Fermo Itachi! Ti ho chiesto di portarmi al vostro covo, non di violentarmi!-

-Non sei tu che decidi cosa fare o non fare, piccolo…- sussurrò al suo orecchio.

 

-Ma il nostro leader si, Itachi-san.-

 

Un flebile gemito uscì dalle labbra di Naruto, mentre una mano lo abbandonava e altre due lo avvolgevano da dentro il tronco dell’albero.

 

-Zetsu… impertinente come al solito. Il capo ha chiesto di-

-Di voi si. E’ da stanotte che ti seguo… strano era il fatto che tu ti fossi mosso senza Kisame.-

 

Itachi imprecò sottovoce, lasciando andare del tutto Naruto, mentre Zetsu usciva del tutto dall’albero.

 

-Volevi prendere la forza portante per noi, vero? Volevi prendere la forza portante per fottertela, vero?-

-Fai stare zitta la tua parte nera, Zetsu.-

-Scusala è un pochino irruente.-

 

Naruto seguì poco quel surreale scambio di battute, pensando solo a riallacciarsi i pantaloni. Non voleva andare incontro alla sua fine in condizioni indecenti.

 

-Andiamo. Su muoviamoci.-

-Almeno siete d’accordo su qualcosa.- sussurrò Itachi, afferrando Naruto per un braccio.

-Non abbiamo molto da camminare. Il leader per sicurezza ha spostato il covo. Aveva notato dei movimenti sospetti… ahahahah, traditore!-

 

Naruto li seguì a testa bassa, cominciando a sudare freddo. Infine l’aveva fatto davvero. Quante volte, chiuso nella sua camera, l’aveva pianificato… scappare e trovare la morte tra le braccia dei suoi nemici.

 

E i suoi sogni?

 

Sogni? Da tempo aveva rinunciato ai suoi sogni, da tempo aveva abbandonato il suo credo ninja. Il pensiero di Sasuke era l’unico che lo teneva in vita. E quando scopri che la tua unica ragione di vita ti aveva raccontato molte più bugie di quante te ne aspettassi?

 

La morte è l’unica soluzione.

 

-Itachi ti devo chiedere una cosa…- sussurrò, afferrando il suo cappotto.

-Zetsu vai avanti ti raggiungiamo subito.-

-Ok Itachi-san. Tsè...-

 

Quando i suoi passi furono lontani, Naruto cominciò a parlare. In effetti poteva parlare anche con quel mostro davanti ma… ora come ora… niente aveva più importanza.

 

-Era una domanda che in origine io avrei voluto porre a Sasuke. Ma non penso avrò più il… piacere di incontrarlo- sorrise –Itachi…-

-Nh?-

-Sono… molto alte le nuvole secondo te?- arrossì, girando il viso.

-Non merita risposta la tua domanda.- riprese a camminare.

-Hai ragione…- accelerò il passo.

 

Il buio li avvolse, entrando in una grande caverna.

I terribili ricordi della morte di Gaara lo assalirono, lo soffocarono.

 

Sakura-chan… Kakashi-sensei

 

Ancora una volta sarebbero stati loro a trovare un corpo inerme e senza vita?

Vide i volti trasognanti di tutti i membri dell’Akastuki presenti. Una forza portante che si gettava di sua spontanea volontà verso una tremenda fine. C’era qualcosa di più bello?

 

Sasuke…

 

-Iniziamo…- sussurrò il leader, nascosto dietro una roccia, solo la sua voce era udibile.

-Verranno a riprenderlo?- chiese Kisame a Itachi.

-Già- rimbeccò Deidara –non vorrei avere delle… brutte esperienze. Ho già perso un valido compagno l’ultima volta che abbiamo catturato una forza portante… oltre che qualche arto… un!-

-No…- Itachi fissò Naruto contorcersi le mani –no, non verranno. Giusto?- ghignò.

 

Naruto alzò il viso di scatto, facendo un passo indietro. Anche provando a combattere… ormai… era li, aveva scelto di morire.

 

“AIUTO!”

-Che c’è, piccolo? Paura?- disse Kisame, ridendo sguaiatamente.

 

“Aiuto…”

 

-Non ti preoccupare… per ucciderti ci vorranno solo tre giorni!- continuò Tobi, come se fosse una cosa più che naturale.

-Allora. Basta chiacchere.-

 

La sagoma del leader dell’Akastuki uscì dal suo nascondiglio, mostrando il corpo ma non il viso.

Naruto tremò, indietreggiando nuovamente. Strizzò gli occhi, mordendosi il labbro in preda al panico. Quand’era stata l’ultima volta che aveva avuto così paura?

 

-Addormentatelo.-

 

Uccidetelo.

-NO!- gridò, sbattendo contro la parete rocciosa alle sue spalle.

 

-Non è così semplice scegliere di morire… dobe.-

 

E ancora quella voce, dal nulla, lo fece alzare da terra, lo fece sperare, lo fece vivere.

 

-Sa… su… ke…-

 

-NARUTO!- un grido, una voce di donna.

-Sa… ku… ra… chan…-

 

-Stupido allievo! Dov’è Naruto?! Lo devo riempire di pugni!- un’altra voce maschile, adulta.

-Kakashi-sensei…-

 

-Naruto!-

-Naruto-kun!-

-Naruto!!-

-Scemo dov’eri finito?-

-Na… Naru… to stai bene?-

-Naruto-niichan!-

-Naruto!-

-Ehi piccoletto!-

-Uzumaki….-

 

Tutti. Tutti erano li per lui. Tutti i suoi amici, tutti i suoi vecchi nemici (quelli erano jonin del villaggio della Sabbia?).

 

Tutti.

-Meno male che non doveva venire nessuno, vero Itachi-san?- gridò Deidara, tirando fuori dell’esplosivo.

-Sono stupito quanto te, Deidara.- rispose con faccia indifferente.

-Tsk… e dire che l’avevamo quasi in pugno.- sussurrò Kisame.

-Non abbiamo molte possibilità di vittoria, leader.- sussurrò la donna vicino alla sagoma, ora di nuovo nell’ombra.

-Hai ragione. Ritiriamoci.- sussurrò a denti stretti.

 

Mentre i giovani ninja della foglia e della sabbia si avvicinavano a Naruto Uzumaki, il maggiore degli Uchiha estrasse un kunai dalla manica.

 

-Arrivederci Naruto-kun. E ricorda. Tu sei la mia preda.-

 

Un lancio preciso e pulito. La piccola lama si conficcò nella spalla, facendolo cadere nuovamente per terra.

 

-Naruto!- Sakura fu la prima ad essergli vicina –Lascia. Ti curo io.-

-No!- la scostò –Io prima devo…-

-Sono qui Naruto… non scappo.-

 

Naruto alzò gli occhi, ora pieni di lacrime. Sakura lo aiutò ad alzarsi, sussurrando un “testardo”.

 

-Cosa pensavi di fare scappando dal villaggio?!- Kakashi li affiancò –Ci hai fatto preoccupare da morire, stupido.-

-Ma io…-

 

-Naruto.-

 

-Sai!- il biondo arrossì, fissando il compagno di squadra –Sai…-

-Ero venuto a casa tua… per… scusarmi e non ti ho trovato. Perdonami ho rovinato il tuo piano di fuga.- sorrise, stava davvero tentando di farsi perdonare.

-Scemo…-

-Abbiamo subito avvertito il villaggio della Sabbia.- Kakashi si girò verso Gaara –Il Kazekage in persona si è scomodato per venirti a riprende. Capisci quanto-

 

-Tu sia importante per tutti noi?- finì Sasuke per il suo vecchio maestro.

 

-Importante?- ripetè, balbettando.

-Lo sei sempre stato.- disse Sakura, sorridendo al suo fianco –Cerca di ricordarlo la prossima volta.-

-Ma…-

-Mi cederesti il passo, Sakura?- chiese gentilmente Sasuke.

 

Naruto si ritrovò, senza sapere come, tra le braccia del suo Uchiha.

 

-Sasuke io…-

-Non dire niente per favore. Solo per te sono tornato in quel villaggio. Hai raggiunto il tuo scopo, sarai contento.- lo strinse.

-Sasuke…- versò qualche lacrime, mentre estraeva il kunai.

-Ripagherò Itachi anche di questo…- sussurrò tra sè e sè.

-Posso farti una domanda…? Ti sembrerà infantile ma…-

 

Si sporse al di là delle spalle di Sasuke, alzandosi sulla punta dei piedi, riuscendo a vedere tutti i suoi amici che parlavano concitatamente del prossimo attacco che l’Akastuki avrebbe potuto sferrare.

 

-Sasuke…-

-Nh?-

-Sono… molto alte le nuvole secondo te?- aspettò con tremore la risposta, sperando in qualcosa di diverso da ciò che aveva già ricevuto –Sai io… vorrei toccarle.-

-Ah!- Naruto chiuse gli occhi –Da piccolo… anch’io avevo il desiderio di toccare le nuvole- rispose gentilmente –lo chiedevo sempre a mia madre. Lei non mi ha mai dato una risposta.-

 

Sasuke si abbassò, sfiorandogli gentilmente le labbra con la lingua.

 

-Vogliamo scoprirlo insieme quanto sono alte?-

Naruto rimase senza fiato, piangendo più di prima –Si…- disse con voce tremante.

 

“Pericolo passato, giusto ragazzino? Stavamo per rimetterci la pelle stavolta…”

 

-Io… Sasuke… ho bisogno di… quel capriccio.-

-Cioè?-

-Io volevo morire. Ora… posso esprimere un… altro capriccio?-

-Un capriccio?-

-Ecco… puoi rimanere per sempre con me, Sasuke Uchiha?-

 

 

 

Eccomi qui con l’ultimo capitoletto <3 spero vi piaccia! Un ringraziamento a tutti quelli che l’hanno letta, messa tra i preferiti e specialmente commentata <3 un ringraziamento speciale a Nanny che mi corregge e mi aiuta sempre. Alla prossima ^_- Baci, Mirai!

   
 
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