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Autore: TheOnlyWay    04/01/2013    15 recensioni
Il matrimonio. Terribile, vero? Già, ma non ditelo a Leighton, costretta a fare da damigella d’onore a sua sorella Giselle. Potreste parlarne con Niall, invece, che è assolutamente entusiasta di essere il testimone dello sposo. Aggiungeteci un Harry Styles posato e affascinante, un Louis dedito più che mai alle sue bretelle e una migliore amica non troppo intelligente ma sincera. Il risultato? Tra discorsi, lancio del bouquet e balli è ancora tutto da vedere.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 16

“Il terzo atto.”
 



A me i complotti e le macchinazioni non piacciono proprio per niente. Sono una persona pulita, trasparente e senza peli sulla lingua.
La maggior parte delle volte non so neanche quello che dico, né sono in grado di farlo al momento giusto.
Perciò, tutti i piani e i sotterfugi di Bridget mi fanno venire un’ansia (e un terrore) non indifferente. Prima di tutto perché non sono capace di mantenere un segreto – non come lei e la Compagnia dell’Anello, alias Niall, Louis ed Harry – e, secondo, perché non sono mica affidabile. Se mi inseriscono in un piano d’attacco, l’insuccesso è assicurato.
Probabilmente mi verrà un attacco cardiaco, o una crisi mistica. Sono ancora indecisa su quale sia l’eventualità che preferisco ma, in ogni caso, sarà uno schifo.
Così mi precipito in camera mia prima ancora che Bridget apra bocca e cominci a rendermi partecipe dei suoi progetti diabolici.
Afferro il telefono e compongo il numero di Harry.  Squilla a vuoto per qualche istante, poi Harry risponde e, a giudicare dal suo tono, non è affatto stupito dal fatto che l’abbia chiamato.
«Oddio, sono una fidanzata ossessiva.» realizzo, all’improvviso.
Harry ride e sono piuttosto sicura che abbia alzato gli occhi al cielo.
«Tranquilla, amore.»
«Non dovevo chiamarti.»
«Si, invece.»
«Appena divento fastidiosa dimmelo, va bene?» propongo, un po’ sollevata dal fatto che Harry, comunque, mi conosce piuttosto bene e comincia a capire che sono una schizzata senza troppe speranze.
«Promesso. Allora, come stai?» domanda, preoccupato.
Vedete perché lo amo? Lui pensa sempre prima a me, a come mi sento, a ciò che mi succede. Come si può non amare una persona così? Sono così fortunata, accidenti.
«Sono terrorizzata.» confesso, sincera. Non dalla distanza, comunque. Per quella sono sicura che prima o poi mi verrà in mente qualcosa. L’ho già detto, che non tollero di stare lontana da Harry.
«Spero non sia colpa mia.»
«Per una volta no.»
«Come sarebbe a dire?» finge di essere oltraggiato – o almeno spero che non lo sia davvero – ed io rido.
«È Bridget. Ha in mente un piano!» cinguetto, resistendo alla tentazione di infilarmi sotto le coperte e restare lì nascosta fino al momento in cui Louis deciderà di portare via Bridget.
«Ed è una cosa brutta?» domanda Harry, palesemente perplesso.
Strabuzzo gli occhi, incredula. Lui la conosce, Bridget! Lo sa che non è a posto con il cervello, come gli viene in mente di chiedermi una cosa del genere?
«Certo! Bridget è malefica, Harry. E non è intelligente quanto me, perciò se ha organizzato una delle sue cazzate, stai pur certo che finirà male.»
Ghigno, perché so per certo che Bridget sta origliando e so altrettanto bene che tra esattamente due secondi entrerà in camera e si metterà a sbraitare. È un’attrice nata.
Harry, intanto, se la ride di gusto.
Uno, due… signore e signori, Bridget fa la sua fantastica entrata. Spalanca la porta a mo’ di Terminator (anzi, credo che neanche Silvester Stallone nel ruolo di Rambo sappia fare di meglio) e mi viene incontro. Probabilmente, tra qualche istante comincerà a uscirle il fumo dalle orecchie. E dal naso. E spero da nessun altra parte, perché potrei rimanerne impressionata.
«Sei un’ingrata, Leighton O’Connell!» urla, mulinando le braccia. Inarco un sopracciglio, perplessa.
«Ti chiamo più tardi?» domanda Harry, tranquillo.
«Si, forse è meglio.»
«Buon divertimento, amore.» dopodiché, Harry ride e chiude la conversazione. Io sospiro, guardo Bridget, che le frattempo ha continuato ad urlare senza sosta – ed io non ho capito nemmeno una parola di ciò che ha detto – e scoppio a ridere.
«Così la prossima volta impari ad ascoltare conversazioni che dovrebbero essere private.» bercio, per niente infastidita. Tanto so già che cercare di tenere un segreto, in questo covo di matti, è un impresa impossibile.
Certo, a meno che l’unica a dover essere tenuta all’oscuro sia io. In quel caso, nemmeno la C.I.A. potrebbe fare qualcosa.
Bridget interrompe il suo sproloquio solo per gettarmi un’occhiata minacciosa, che non ha nessun effetto. Per prima cosa, le si è storto un occhio, perciò di terrificante c’è solo il fatto che sembra guercia.
Faccio un respiro profondo, perché se mi mettessi a ridere adesso, probabilmente verrei trucidata.
«Sembra che stai per farti la cacca addosso, con quella faccia.» comunica Bridget, confusa.
Respira, Leighton. Respira.
Perciò, siccome nemmeno io sono brava a seguire i miei stessi consigli, scoppio a ridere e farfuglio qualcosa a proposito del fatto che Bridget potrebbe comprarsi una benda da pirata, per evitare che la gente rimanga terrorizzata dal suo sguardo strabico.
Spalanca gli occhi, risentita, poi sbuffa, afferra un peluche dalla mia scrivania e me lo tira in faccia. Ovviamente lo schivo, perché checché se ne dica, sono un’atleta mancata.
«Ti muovi a scendere, o devi fare la scema ancora per molto?» domanda Bridget, evidentemente incazzata.
«Si, signor capitano.»
Ah, quanto sono divertente. Vero? Uno spirito incredibile, lo so. Sono la simpatia fatta persona, me ne convinco sempre di più ogni giorno che passa.
Senza più dire una parola, Bridget se ne và e torna al piano di sotto.
C’è un’altra cosa che credo abbiate capito di me: oltre ad essere incredibilmente simpatica, sono anche irrimediabilmente curiosa. Perciò, sebbene non abbia la minima intenzione di partecipare a qualsivoglia cazzata Bridget abbia in mente, voglio avere ogni più sordido dettaglio del suo stupidissimo piano.
Come so che è stupido? Lo so. Punto.
Ora devo farvi una domanda. Avete presente quelle scene nei film, in cui i protagonisti si riuniscono in cerchio e organizzano le prossime mosse, analizzando pro e contro e vagliando tutte le possibilità? Si chiama qualcosa tipo concilio di guerra, se non mi sbaglio.
Ecco, ve lo chiedo affinché possiate capire la situazione in salotto. Bridget è in piedi, con le mani sui fianchi e troneggia con imponenza sulle figure apparentemente terrorizzata di Louis e Niall.
E poi arrivo io, e vengo acclamata nemmeno fossi la Salvatrice delle Anime Perdute. Confusa, perplessa e vagamente spaventata, mi siedo accanto a Niall, sul divano e aspetto che Bridget prenda la parola.
«Prima che cominci ad esporre il mio geniale piano, voglio che sappiate che non l’ho ideato da sola.» comunica.
Un sospiro di sollievo si leva collettivo. Louis sorride, più tranquillo, Niall si rilassa sul divano e mi circonda le spalle con il braccio.
Per un momento mi chiedo se sia il caso di spostarmi, perché mi sembra quasi una mancanza di rispetto nei confronti di Harry, ma poi mi ricordo che Niall è uno dei suoi migliori amici. E comunque, a me non darebbe fastidio, se Harry abbracciasse Bridget. Perciò mi rilasso anche io.
«Per fortuna.» ridacchio poi, in riferimento alla frase di Bridget. Lei inarca un sopracciglio, borbotta qualcosa che sembra tanto simile ad un “brutta stronza ingrata” e torna ad ignorarmi.
Forse è ancora offesa per quella storia della benda da Pirata.
Quando l’ho detto, ero certa che sarebbe stata bene, comunque. Anche perché lei è una che sta bene con tutto. Potrebbero metterle un tonno morto in testa, e starebbe ugualmente alla grande.
Certo, ci vorrebbero mesi per toglierle la puzza di pesce dai capelli, ma il punto non è quello.
«Dai, Bridget, stavo scherzando, sulla benda!» la anticipo, prima che riprenda la parola.
Louis mi guarda stranito, con la testa inclinata da un lato.
«Hai notato anche tu, che ogni tanto gira l’occhio in modo strano? Lo fa quando è arrabbiata.» spiego, trattenendomi a stento dal rotolarmi sul divano.
Louis deglutisce e si azzarda a guardare Bridget, che incrocia le braccia sotto al seno, mortalmente seria e prossima ad attuare uno sterminio di massa.
E, all’improvviso, lo fa di nuovo.
«Ecco! Ecco, l’hai rifatto!» urlo, prima di nascondermi dietro Niall, che si sta letteralmente sganasciando. L’unico che mantiene una parvenza di serietà è Louis, ma credo che non rida solo perché ci rimetterebbe. Insomma, ci dorme lui con Bridget.
Perciò gli conviene non ridere.
«Bastarda. Ora, se mi fate parlare…» riprende. Sorpresa dall’essere ancora viva e vegeta, torno allo scoperto e mi sforzo di ricompormi.
«Scusa.  La smetto.» garantisco, il più seriamente possibile.
Dopo un’ultima occhiata dubbiosa, Bridget riprende a parlare.
«Come cercavo di dire poco fa, prima che una piccola ingrata mi interrompesse...» alzo gli occhi al cielo, perché se proprio ha tanta fretta di parlare, potrebbe evitare di allungare il discorso con simili frecciatine. Anche perché, io sarò pure ingrata, ma la strabica è lei.
«Io e una certa persona.» guarda Louis con aria incredibilmente soddisfatta ed io capisco che le cose stanno per peggiorare da un momento all’altro.
Perché Louis, in quanto a quoziente intellettivo, non è poi molto avanzato.
D’accordo, dite pure che sono cattiva o quello che volete, ma in questo momento sono piuttosto terrorizzata, perciò che volete che faccia? Che saltelli in giro per la stanza, urlando che non vedo l’ora di venire a conoscenza di questa “fantomatica” terza parte del piano?
«Abbiamo riflettuto a lungo sul da farsi. Siccome lasciarci era fuori discussione, l’alternativa era una sola: andare a Londra. Ma come fare? Non potevamo di certo stare per strada, dormire sotto i ponti o chiedere l’elemosina. Perciò, abbiamo riflettuto. Stare da Louis era fuori discussione, anche perché io e te siamo piuttosto ingombranti, Leighton. Abbiamo un sacco di cose e poi tu ti porterai dietro la tua minchia di libreria e sarebbe un casino.
Perciò ho fatto due cose: la prima ti farà incazzare, probabilmente, la seconda ti renderà felice.»
Panico, ecco cosa provo in questo esatto momento. Avete la più pallida idea di cosa Bridget potrebbe essere in grado di fare? Sono completamente terrorizzata.
Sospiro e con un cenno del braccio la invito a continuare: tanto non vede l’ora.
«Ho chiamato tuo padre.»
«Cosa? Quando? E dove hai preso il numero?»
Non sono arrabbiata. Probabilmente lo sarai stata, se tutto questo fosse successo un mese fa, ma da quando ho parlato con papà (o meglio, lui ha parlato con me), le cose sono decisamente migliorate.
Riesco a parlare di lui senza scoppiare a piangere e senza odiarlo. Anzi, sto cominciando a rispettarlo, perché non dev’essere stato facile cercare di starci vicino nonostante l’odio che gli ho riversato addosso.
«Ci ho parlato la sera della grigliata. E poi ieri. Mi sono fatta dare il numero da tua madre e sappi che lei è completamente d’accordo su quello che faremo.» premette, entusiasta. Sembra che si stia trattenendo a malapena dal saltellare.
Sbuffo, ormai rassegnata al fatto che di qualunque cosa si tratti, ci sono dentro fino al collo.
«Cosa faremo?»
«Tu ed io, babe, ci trasferiamo da Brian O’Connell.»
Ed ecco che viene sganciata la bomba. Spalanco gli occhi, colta di sorpresa. Non ho mai pensato davvero, all’eventualità di trasferirmi da papà. Però devo ammettere che non è un’idea tanto cattiva. Certo, all’inizio probabilmente sarà difficile, per noi, adattarsi ognuno all’altro, ma potrebbe essere una buona occasione per riallacciare un rapporto.
Se non per il fatto che…
«Non posso stare a scrocco da mio padre, Bridget. Non esiste.»
Bridget alza gli occhi al cielo.
«Grazie, Einstein. Ho già provveduto a trovarci un impiego.»
Oh. Devo dire che non me l’aspettavo, tutta questa organizzazione da parte di Bridget. Mi sta cogliendo decisamente di sorpresa.
«Non farò la spogliarellista. Né l’accompagnatrice.» preciso subito, alzandomi in piedi. Niall e Louis ridacchiano, divertiti. Facile, per loro, fanno parte della Setta di Bridget, perciò sanno già tutto.
«Deficiente. Siccome sono un’ottima amica, ho cercato una cosa che potesse piacerti. E qui entra in gioco – di nuovo, dovresti fargli un monumento – tuo padre. Si dà il caso, che un suo vecchio amico sia il proprietario di una piccola libreria a Londra. E beh, sai, è anziano e avrebbe proprio bisogno di una mano, il prima possibile.»
Non. Ci. Credo. Questo è il sogno di una vita che si realizza.
«Bridget… non so che dire.» mormoro, sopraffatta dalla valanga di pensieri che mi si fiondano in testa.
Papà, Harry, Londra, la libreria, Harry, Harry, Harry…
Devo dirlo subito ad Harry!
«Un grazie basterebbe.» ridacchia Bridget, divertita. Corro ad abbracciarla e la stringo così forte che sono sicura che le manchi il fiato, ma non mi importa.
So che tutto quello che ha fatto, è stato non solo per garantire una possibilità alla sua relazione con Louis, ma anche per permettere a me di stare con Harry.
È molto più di quanto mi aspettassi e non riesco a credere di essere tanto fortunata. Ho degli amici meravigliosi, un ragazzo che mi ama e un padre che mi accoglie in casa come se non l’avessi mai odiato.
«Vado a chiamare papà, poi Harry.»
«Harry non sa niente, Leighton. E non devi dirglielo, è una sorpresa.»
Oh, no. Non posso mantenere un segreto così, è assolutamente impossibile. Harry si accorgerà subito che gli sto nascondendo qualcosa.
«Neanche un accenno?»
«Niente.»
Impossibile. Io e i segreti, non siamo compatibili.
«Leighton… acqua in bocca, intesi?»
Bridget mi guarda minacciosa e, di nuovo, le si storta l’occhio. In realtà la sto facendo molto più esagerata di com’è veramente, ma mi diverte farla arrabbiare.
«Si, signor Capitano.»



***



Ed ecco, a grande richiesta, il capitolo 16.
Mi  sembrato di capire, dalle vostre recensioni, che molte di voi hanno capito che questo era l'ultimo. Beh, non lo è. AHAHAHAH
Mi spiego, il prossimo sarà il penultimo, dopodiché ci sarà l'epilogo.
Ah, un'altra cosa, Alessia, con la recensione che mi ha lasciato, mi ha fatto venire in mente che potrei scrivere qualcosa dal punto di vista di Harry. Magari vi proporrò una OneShot, ancora non so. Vedremo.
Niente, spero che il capitolo vi sia piaciuto e spero anche di riuscire ad aggiornare più velocemente!
Fatemi sapere che ne pensate :)
Un bacione, vi adoro! <3
   
 
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