‘’Allora,
perché
non mi baci?’’
Era giusto
ad un centimetro lontano da me, nostri nasi si sfioravano, le sue mani
erano
fisse nei miei fianchi decise a non staccarsi, i suoi occhi, le sue
labbra, le
sue guance tutto, tutto questo ormai stava per diventare parte di me.
Le mie
gambe pareva che non esistessero più, per non parlare dello
stomaco, era in
subbuglio. Mancava solo quello stupidissimo centimetro.
‘’Giuls…
Giuuls… Giuuuuulss.. GIULS!’’
Fu
così che
mi resi conto del sogno che stavo facendo, io, Giuls Blake, stavo
sognando di
baciare Horan. Questa cosa non va assolutamente, credo che non va
altrettanto
bene il fatto che sia stata svegliata di Domenica mattina, è
il momento di
commettere un omicidio.
‘’Ma
Dio, è
Domenica mattina, che volete? Cosa
c’è?’’
‘’Giuls,
sono Nic. C’è
un’emergenza!’’
‘Cosa?
Che è
successo Nic?’’
‘’No,
ma
niente. Mi annoiavo a stare a casa, e ho deciso di venirti a dare il
buongiorno’’
‘’Nic…
Dimmi
che stai scherzando. Dimmi che sei anche tu un sogno, come il bacio con
Hor…
ehm hai capito! Scompari.’’
‘’Aspetta,
aspetta. Che hai detto? Hai detto ‘come il bacio con..? Hai
sognato di baciare
qualcuno? Il cui nome inizia per Hor… Cristo, aspetta. Non
dirmi che hai
sognato di baciare HORAN?’’
Perfettamente
perfetto, ora mi torturerà per tutta la giornata devo
uscirne fuori in qualche
modo.
‘’Ti
sbagli
Nic. Non ho detto niente di tutto questo. Mi sa che tu hai
più sonno di me’’
‘’Non
mi
prendi per il culo, Blake’’
Arrivati a
questo punto sarebbe umiliante inventare ulteriori scuse, decido di
chiuderla
qua.
‘’Va
bene,
basta ora. Tu? Che cazzo ci fai a casa mia, alle 9.30 di Domenica
mattina?’’
‘’Ti
ho già
detto il perché, volevo darti il buongiorno, e stare con
te’’
C’era
qualcosa che non andava, aveva un tono diverso dal solito. Volevo
capire ma non
sapevo come. Incominciai a fissarla, fissarla e fissarla. Ceduta!
‘’Nicole,
c’è
qualcosa che devi dirmi?’’
‘’Una
cosa
ci sarebbe… beh ieri pomeriggio, ho ricevuto un messaggio.
Che diceva ‘ti va un
caffè? xx Tomlinson’.
Sentito quel
nome, rischiavo di rimetterci, stavo per soffocare. Da quando in qua
Tomlinson
ha così tanta confidenza con Nic? Addirittura chiederle di
prendere un caffè.
‘’Che
cosa,
scusa?’’
‘’Hai
sentito bene Giuls’’
‘’Ma
cazzo
devo levarti le parole di bocca? Parla, ci sei andata? Era lui? Che
avete
fatto? Ci ha provato? Siete andati a letto? sei rimasta
incinta?’’
‘’Giuls..
stai esagerando, eccome. Niente di che ci sono andata, e abbiamo
parlato, si è
offerto di riaccompagnarmi a casa, è dolce e simpatico.
Credo che si stia
avverando tutto quello che ho sempre voluto’’
Bastavano due
cuoricini al posto degli occhi e sarebbe stata un emoction perfetta. A
parte
tutto, sono felice per lei, se lo merita eccome. Il resto della
mattinata lo
passiamo parlando solo di Tomlinson, alle 13.00 decide di andare. Dopo
neanche
due ore fa capolino di nuovo in camera mia, e passiamo tutto il
pomeriggio in
giro per Mullingar, ma essendo una piccola cittadina non
c’è più di un centro
commerciale e qualche negozietto qua e la.
Solita routine,
mi alzo, doccia, colazione, e scappo. Entro a scuola, ma oggi
c’è qualcosa di
strano, mi sento come più osservata, tutti gli occhi, o
almeno quasi tutti,
puntati su di me. mi giro verso Nic:
‘’Nic,
ma ho
i pupazzetti in faccia? Qui mi fissano tutti.’’
‘’L’ho
notato. Bah, sta tranquilla, saranno delle solite
cazzate.’’
Si fanno le
11 e suona la campanella della mia tanto amata pausa. Dura cinque
minuti. Cazzo
in cinque minuti che dovrei fare? Ho solo il tempo di una sigaretta, o
solo il
tempo di fare la fila in bagno. Oggi opto per la fila in bagno, dato
che sono
sprovvista di sigarette. Faccio per entrare, quando mi blocco sentendo
il mio
nome.
‘’Stai
dicendo, Giuls? Giuls Blake? Oddio, non posso crederci. La
odierà tutta la
scuola.’’
Non esito
neanche una secondo ad entrare.
‘’Dimmi
un po’,
cos’ha fatto Giuls Blake?’’
‘’Ah
non
puoi immagin… Ohw
Giuls, sei tu’’
‘’Ohw
Meggie,
si sono io. Sentimi un po’. Hai tempo 2 secondi per dirmi
ciò che ti hanno
appena detto. Ripeto tempo 2 secondi. Datti una
svelta’’
‘’Ma
chi sei
tu per comandarmi?’’
‘’Meggie
non
ti conviene, vuoi ritrovarti ancora quei quattro peli biondi che hai,
in testa?
Allora parla.’’
‘’E
va bene.
Ieri Niall Horan, ha fatto un ‘’passa
parola’’. In poche parole ha detto a
tutta la scuola, che ti ha portata a letto.’’
In quel
momento si è fermato tutto. E quando dico tutto, intendo
proprio tutto. Era come
se mi si fossero appannati gli occhi dalla troppa rabbia. Lui, quel
verme, quel
coglione, bastardo, stronzo e chi più ne ha più
ne metta. Come si permette? Come
ha potuto rovinare così in un giorno la reputazione che mi ero creata da anni. Mi ha sputtanata a tutta
la scuola. Lui che
si vanta di aver portato ME a letto? Certo, mi pare giusto vendicarsi
dopo che
gli ho sputato in faccia la verità. E’ come se
tutto quello che provavo per lui
di positivo, non era mai esistito. In questo momento esisteva solo un
odio
immenso verso quello schifo di persona. Avrei fatto di tutto pur di non
capitare in quello schifo. Esco di corsa fuori dal bagno, e ancora una
volta
tutti gli occhi puntati su di me. Mando a fanculo quasi tutti. Fino a
che non
vedo Nic, stava parlando con Michelle, mi fermo e la tiro per un
braccio scusandomi
con la ragazza.
‘’Ti
prego,
inventa una cazzata e portami via di qui. Ti
scongiuro.’’
‘’Giuls,
ma
che cazzo dici? Che succede?
‘’Nic,
dopo
ti spiego, ma per favore per ora portami via’’
Dopo aver
scongiurato Nic usciamo fuori di scuola. Non so con quale fortuna ma
hanno
accettato a farmi uscire un’ora prima del dovuto. Con il
permesso è tutto più
facile, la firma di mia madre somiglia a quella di una bambina di
asilo, è un gioco
falsificarla.
Andiamo al
parco centrale.
‘’Giuls,
vuoi spiegarmi cosa è successo?’’
‘’Non
ne
voglio parlare’’
Non avevo
veramente voglia di parlarne. Tutta questa storia era appena nata e
già mi
aveva buttata giù? Non ne capisco il motivo, ma sentivo il
bisogno di stare
male. Di piangere per ore consecutive, di comprimere le mie grida nel
mio
povero cuscino, bagnato e salato dalle mie lacrime. Però
volli raccontare tutto
a Nic. Rimase scandalizzata non sapeva che dire, che fare e come
reagire. In fondo
è comprensibile, tutta la scuola sapeva che mi ero fatta
scopare da quel porco.
Io. Io che ero una delle più ‘’caste’’ nella scuola. Decisi di
ritararmi per un giorno
a casa. Senza uscire, senza scendere giù. Non
perché stavo malissimo, ma perché
non avevo voglia di avere anche solo una minima discussione con
qualcuno. La sera
la passo davanti al computer, scorrendo vecchie foto con NIc, le mie
sorelle e
mia madre. Vado a letto molto presto, ero stanca, molto stanca.
Arrivo in
classe, e guarda caso prima ora chimica. Che bella fortuna che mi
riserva il
destino. Prego tutti i santi che quel verme sia malato, o che si
assenti, o che
marini. Ma le mie preghiere sono vane, dato che lo vedo entrare in
classe con
il solito sorrisino del cazzo. Mi saluta, ma non lo degno neanche di
una
sillaba, io sono sola. In questo momento io non ho accanto uno schifo
di
persona, non ho accanto Niall Horan. Io non conosco nessun Niall Horan.
Mi chiede
alcune cose durante la lezione, ma niente, è come se fossi
assente. Io per lui
non devo esistere. Suona ,finalmente, la campanella. Mi alzo di scatto,
devo
assolutamente andare via di qua. Ma le mie intenzioni vengono deviate
da una
mano che mi ferma per il polso. Mi fa schifo solo sentire il contatto
con lui.
‘’Niall,
lasciami immediatamente’’
Cazzo,
l’ho
chiamato con il suo nome.
‘’Mi
hai
chiamato con il mio nome. Qualcosa non deve andare eh
Blake?’’
‘’Ti
ho
detto di lasciarmi immediatamente’’
Non mi giro
neanche, questa conversazione sta andando avanti così io di
spalle e lui dietro
di me.
‘’E
se non
voglio farlo?’’
Penso che la
mia posizione è favorevole. Mi avvicino di più, e
con una velocità che si sogna
anche Cullen, gli tiro un calcio rischiando di castrarlo. Dal dolore,
si
appoggia al banco rischiando di cadere.
‘’Questo
è
il secondo che ti do Horan. Oh, povero così non potrai
scoparmi più no? Credevi
che con la storia di inventare di avermi portata a letto mi avresti
ferita? Umiliata?
Mi hai fatto solo incazzare, e di brutto. Questa non è
né minaccia, né un
avvertimento. Ma attento che non voglio vederti più nei miei
paraggi chiaro?
Devi stare alla larga da me, come se avessi la lebbra. Ecco, fingi che
io sia
malata. Devi stare chilometri lontano da me, o giuro che non te lo
ritrovi più
quell’arnese che usi tanto per scopare. Povero piccolo, sei
stato steso da una
ragazza, non te lo aspettavi? Beh io non mi aspettavo questo da te. La
maturità
ce l’hai sotto il culo’’
Dopo questa
‘liberazione’
esco dalla classe, lasciando una scia di bisbigli nei corridori, ma
stavolta a
favore mio.
E’
passata
una settimana da quell’avvenimento, e come prevedevo Horan
non si è fatto più
vivo. Meglio per me. Con quello che è successo tutto
ciò che provavo per lui è
come scomparso, invece è aumentato l’odio. Sono
riuscita anche a cambiare
compagno nell’ora di chimica. In compenso ero stata spostata
con Harry Styles. Un
tipo molto simpatico, riccio, castano alto magro e con occhi verde
smeraldo. Potevi
annegarci dentro, proprio come quelli di Niall. Ma che succede? Parlo
di Harry
e arrivo a Horan? Sto male davvero. Ad ogni modo, sta diventando un mio
caro
amico. Ci vediamo anche fuori scuola. Per un gelato, o una sigaretta.
‘’Quindi
odi
il cioccolato? È un avvenimento, sei la prima ragazza a cu
lo sento dire’’
‘’Questa
frase me la dicono in tanti. Ma non riesco proprio a mangiarlo, non
chiedermi
il motivo, perché non saprei
risponderti’’
Scoppia a
ridere, e non posso fare a meno di pensare che ha una risata armoniosa,
e anche
contagiosa. Di conseguenza scoppio a ridere anche io. Continuiamo
così per
circa 5 minuti, poi decidiamo di fermarci, considerati i dolori allo stomaco.
‘’Giuls,
posso chiederti una cosa?’’
Io annuisco
dato che ancora non mi sono ripresa del tutto.
‘’Ti
potrà
sembrare stupido ma.. ti va di essere la mia migliore
amica?’’
Mi fermai di
colpo, era serio. Mi sarebbe piaciuto molto essere la sua migliore
amica. Anche
perché già gli volevo molto bene. A quel ragazzo
riusciva facile far affezionare
le persone.
‘’Non
c’è
neanche bisogno di chiederlo. Mi piacerebbe molto essere la tua
migliore amica
Harry’’
Non mi diede
neanche il tempo di finire la frase, che mi si fiondò
addosso abbracciandomi. Passò
tutto il pomeriggio a canticchiare ‘’Giuls la mia
migliore amica,Giuls la mia
migliore amica…’’ A me faceva ridere ma
allo stesso tempo mi rendeva felice
vederlo così esaltato solo per questo. Ha persino fermato
una signora dicendole
‘’Lei lo sa che Giuls è la mia migliore
amica?’’ la poverina non parlava la
nostra lingua, e prese quest’azione come un pericolo. Lo
rincorse per dieci
minuti di fila dandogli colpi di borsa. E lui che cercava di farle
capire che
non era ciò che intendeva lei. È stato uno dei
pomeriggi più belli che abbia
mai passato. Sono arrivata a pensare che con una brutta esperienza,
chiamasi
Horan, ho trovato una persona a dir poco stupenda. Dovrei dire grazie
anche
alla Brown per aver consentito allo spostamento di banco , ma preferivo
andare
all’inferno piuttosto.
Ciao a tutte
c: questo è forse un po’ più lungo. Ma
è dalle 12.00 che lo scrivo, al solito
spero piaccia.
Anywaaaaay. Per
chi ha twitter io sono @swaaaghoran. Chi ha voglia di seguirmi lo
faccia, io
ricambio a tutti. Beh, buona letturaa.
E se volete
dirmi qualcosa, volete darmi dei consigli su come svolgere la storia
basta
recensire c: o contattarmi.
Buona
giornata bella gente
Giuls xoxo