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Autore: Splendente come il sole    04/01/2013    1 recensioni
Seicento, Francia. Una ragazza decide di lasciare la famiglia in miseria e tenta una vita migliore fuori, nelle stradine francesi.
Ma fuori le cose non sono mai come sembrano e presto Elora si troverà coinvolta in questioni molto più grandi di lei.
^Questa è una storia di genere picaresco^ Quindi se vi piace il genere...
Genere: Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Epoca moderna (1492/1789)
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"Perchè c'hai messo tanto ?" chiese l'uomo di fronte a lui, non appena Damien varcò la soglia.  
Il ragazzo si tolse gli indumenti fradici di pioggia e si rivestì con quelli che i suoi compagni gli porgevano.  
"Mi stavano inseguendo." Rispose poi.  
"Ti sei fermato alla locanda ?" chiese ancora l'uomo. 
"Sì, io c'ho provato a convincerli... con scarsi risultati, purtroppo." 
"Non li avrai mica condotti qui ?" chiese un ragazzo ancor più giovane di lui, allarmato.  
"No, dannazione ! Pensi che sia così stupido ?" ribattè Damien, sempre più nervoso.  
Cercò di asciugarsi alla meglio i capelli, neri come la notte, che brillavano alla luce delle torce. 
"Il sole è sorto, ormai : perchè non le spegnete, le torce ?" . 
Gli altri se n'erano dimenticati, nell'attesa, preoccupati per lui e per la loro missione. 
"Damien, cerca di non dimenticare il motivo per cui siamo qui... questa gente è nostra nemica."  Mormorò un suo compagno, un suo amico.  
Damien si avvicinò alla finestra, guardando il cielo cupo, il sole nascosto tra le nubi temporalesche . Presto avrebbe ricominciato a piovere. 
"Nostri nemici." Pensò con improvvisa amarezza. 
 
 All'improvviso si sentirono alcuni nitriti e dei cavalli in avvicinamento.  
Damien si affacciò alla finestra : il loro compagno, il nobile Walter Thomas Avery, era tornato.  
Il ragazzo notò che alla cintola portava una frusta.  
L'uomo in nero, con folti capelli argentei, bussò alla porta.  
Damien gli apri.  "Le pistole e i pugnali non vi bastano ? Cosa credete di fare con quella ?". Indicò la frusta e si rese conto che era sporca di sangue, ormai asciutto da tempo.  
Il vecchio sorrise. "Anch'io sono felice di vederti ancora incolume, ragazzo."  E con una spallata lo scostò. 
Damien richiuse la porta con violenza, guadagnandosi parecchie occhiatacce.  
Sospirò : proprio non sopportava la presenza di quel vecchio... era subdolo, maligno e odioso... ed era un vigliacco. Non si faceva scrupoli a fare del male a persone innocenti e indifese... come i bambini o le donne. Anzi, pareva proprio trarne piacere.  
Capiva fin troppo bene che erano nemici... ma perchè accanirsi con la gente comune ? Loro non c'entravano nulla con i soldati contro cui erano soliti combattere.  
 
E mentre i suoi compagni discutevano con il nuovo arrivato, la sua mente si estraniò completamente. 
Il suo pensiero tornò a quella splendida fanciulla, alla meravigliosa sensazione di avere quel piccolo, morbido corpo premuto contro il suo. Quel corpo inerme, quel viso innocente. 
"Spero solo che si sia risvegliata... che stia meglio." Pensò .










   
 
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