Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: fanny6    04/01/2013    1 recensioni
"-Grazie, ma credo che nessuno potrà fare niente per questo rottame- la sua voce diceva più di tutti i suoni che avessi sentito prima. La guardai estasiato mentre prendeva a calci una ruota, e la mia prima preoccupazione fu quella che non si facesse male.
-Hei, hei, hei….!- la fermai, tirandola indietro con una mano –Così ti fai male!- protestai.
-Scusa- abbozzò un sorriso.
E il mio mondo ricominciò a girare."
Dopo la nascita di Renesmee, Jacob ha giurato di non amare altri che Bella per tutta la sua vita, nonostante sappia di averla persa per sempre. Le cose, però, non vanno mai come le pianifichiamo.
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Jacob Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Joseline
 
Passai tutta la mattinata con Jacob, che mi offrì di pranzare con qualche panino insieme con lui sulla spiaggia. Accettai di buon grado: avevo passato una mattinata piacevolissima a chiacchierare con lui. Era un ragazzo solare, spontaneo, divertente, e sembrava che gli importasse davvero di me, nonostante ci conoscessimo da così poco.
E adoravo la sua carnagione bronzea, i suoi denti bianchissimi e i suoi capelli neri e lucidi, che scendevano scompigliati fin sopra le spalle.
Si sedette accanto a me, di fronte al mare che oggi era di un blu sfavillante, mangiando con un appetito al quale nemmeno il mio poteva tenere testa.
-Quindi Billy è il ‘capo’? Forte! Allora tu saresti il principe ereditario dei Quileutes?- domandai, ridacchiando, prima di tirargli una leggera gomitata. Aveva la pelle così calda che mi meravigliavo che potesse stare con una T-Shirt addosso.
Scoppiò a ridere di gusto all’idea –Principe ereditario?!? Questa è bella…devo dirlo agli altri!- osservò, bevendo quasi tutta la sua bottiglietta d’acqua in un sorso.
Gli sorrisi, indulgente –Hei…posso farti una domanda?- chiesi, tentando di sembrare sempre spontanea
-Certo- si dispose ad ascoltare, drizzando la schiena
-Come mai…..? No, niente, lascia stare- Fare una domanda del tipo: perché vuoi essere mio amico sembrava un po’ infantile a diciassette anni.
-No, dimmi!- mi invitò Jacob, che sembrava bruciare sulla graticola dalla voglia di sapere
-No, davvero, non è importante, era una cosa cretina….piuttosto, raccontami ancora qualcosa!-
Jacob scosse il capo –Raccontami tu qualcosa di te- sorrise –Vorrei sapere qualcosa sul tuo oscuro passato-
-Uhm….- mi posai un dito sul labbro inferiore, prima di passare la mano tra i capelli –Non saprei…non credo di avere un passato così oscuro e interessante- mi scusai
-Dai- mi pregò –Per favore-
-Okay, okay….cosa vuoi sapere?-
-Dove vivevi prima?- mi chiese
-Vivevo a Providence… bella, un po’ troppo caotica, però. Sai, essendo figlia di mio padre sono un po’ troppo naturalista, ma lui insegnava lì all’università, perciò…- raccontai. Mi alzai in piedi –Continuiamo a camminare? Voglio vedere tutte le cose più belle, e direi che siamo molto indietro- dichiarai, tendendogli una mano per tirarlo su. Rise del mio gesto
-Finiresti per terra- ridacchiò, alzandosi per conto suo: era davvero altissimo.
Lo guardai, scettica –Sottovaluti le mie doti atletiche-
-Josie…andiamo!- mi guardò con una smorfia di presa in giro, indicò se stesso e poi indicò me –Non c’è storia! Non potresti spostarmi nemmeno saltandomi addosso con una rincorsa-
-Ricordami di provare a farlo- dissi, prima di fare qualche passo leggero per raggiungerlo, dato che ogni suo valeva tre dei miei.
 
Jacob
 
Trotterellò verso di me con aria dispettosa, e volevo abbracciarla e dirle quanto l’adoravo.
Già, perché dopo appena qualche ora passata con lei la adoravo senza via di ritorno.
Capivo come facesse Quil a passare tutto il suo giorno con una lattante, adesso. Avrei ballato una danza hawaiana in gonnellino di paglia per vederla felice.
-Non te lo consiglio, ti faresti male da sola- dissi, con un ghigno orgoglioso
Sbuffò –Non essere tanto spaccone- mi rimproverò
-Prendilo come un consiglio da Quileute a viso pallido: se vuoi picchiare uno di noi ti conviene farlo a parole- le feci l’occhiolino
-Qual è la prossima meta?- chiese, più remissiva, mentre il vento scompigliava i suoi capelli dai riflessi di miele e li faceva volare all’indietro.
-Dunque…la scogliera l’hai già vista… però varrebbe la pena, in un giorno così! Oppure…oppure ti porto a fare il bagno nella baia!- proposi
-Ci sto! Fa davvero caldo oggi- osservò con un sorriso
-Hai trovato una bella estate- concordai –Preparati, d’Inverno il tempo è un vero schifo-
E attira pure i succhiasangue
-Me l’ha detto mio padre- confermò Josie. Da come ne parlava lei suo padre sembrava un supereroe!
-Beh, comunque oggi fa caldo e questo è perfetto per la baia- le cinsi delicatamente il polso con la mano. Una scarica di calore (non calore termico, un calore diverso, che scorreva dritto nelle vene) mi percorse fino a far battere il mio cuore con nuovo vigore.
-Devi avere davvero caldo- commentò Josie –Sei così bollente che sembra che tu abbia la febbre!- Ops. Che cavolo ci potevo fare se ero un licantropo?
-Già…ma io sono sempre così- tagliai corto. Sapevo già cosa mi avrebbe detto Sam: che dovevo dirglielo per non metterla a repentaglio com’era successo ad Emily.
Mi domandai se aveva notato il modo in cui la guardavo, cioè come se fosse un oggetto prezioso. Sembrava totalmente ignara, come se non sospettasse assolutamente niente.
Era un bene…o no?
Mi confondeva, non potevo fare a meno di arrovellarmi: ma la cosa più meravigliosa era che ero totalmente libero dall’esito del mio amore, perché non mi importava che lei mi ricambiasse o no, quello che volevo era che fosse felice. Wow. Ero diventato saggio nel giro di una notte?
-Jake?!?- notai che mi guardava perplessa. Dovevo sembrarle un po’ cretino.
-Cosa? Oh, scusa, dimmi!-
-E’ quella lì? Intendo, la baia…è quella?- mi indicò il minuscolo golfo
-Si, è quella…attenta, per arrivarci dobbiamo scendere questi scogli qui- le offrii la mano: non volevo farla rotolare giù per cinque metri di roccia. La afferrò senza storie e mi seguì con agilità.
-Che bella! L’acqua è così pulita!- osservò –Quando mio padre vedrà questo posto impazzirà- ridacchiò, prima di sfilarsi canottiera, sandali e pantaloncini: indossava un bikini color caffè. Mi persi a guardarla, mentre si avvicinava all’acqua e, con un piccolo brivido di freddo, si gettò in mare.
Corsi immediatamente dietro di lei, levandomi la maglia e le scarpe con velocità. Il mio tuffo scatenò un piccolo maremoto.
-Hei! Fai attenzione!- esclamò lei, schizzandomi.
Sospirai, con un sorriso di sfida. Troppo facile. In poco più di due secondi Josie era ostaggio sulle mie spalle e protestava per scendere .
Mi misi a ridere, felice.
-Non ti libererai così facilmente di me- la informai.
-Strano-
-Cosa?- chiesi, alzando lo sguardo. Si appoggiò incrociando le braccia tra il suo mento e la mia testa
-Volevo dire la stessa cosa-

@Inu_Chan  Per ora avrai un po' di aggiornamenti lampo perchè i primi 10 capitoli li avevo scritti anni fa quindi sono già pronti :) Comunque ce ne vorrà perchè Jacob riveli il suo segreto alla nostra Josie!
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: fanny6