Fanfic su artisti musicali > Simple Plan
Segui la storia  |       
Autore: weitwegvonhier    04/01/2013    2 recensioni
Continuava a sfoggiare quel sorrisino a mezze labbra che, per qualche strano, stupido, irragionevole motivo, mi faceva andare fuori di testa, guardandomi divertito, in attesa della mia prossima stupida, imbarazzante mossa.
- In un caldo giorno d'agosto del 1998 una normale ragazza si scontra con uno sconosciuto per strada e....
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: David Desrosiers, Nuovo personaggio, Pierre Bouvier
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
A.s. Non ho scuse. Non ho davvero scuse.
Vi posso solo dire che, in realtà, il mio obbiettivo era di arrivare almeno alla fine di questa storia e spero...spero di potercela fare.
Ora, vi capisco se non vi ricordate nè chi sono io, nè che storia è questa ma, nel caso voi aveste ancora voglia di leggere qualche pezzettino, vi prometto che farò del mio meglio per non scomparire così.
Non lo faccio apposta, è solo che ho dei momenti completamente bui e...niente, non riesco semplicemente a scrivere. 
Ringrazio di cuore chiunque darà un'occhiata a questo capitolo, nonostante sia passato del tempo e a chi ha letto tutti quelli precedenti. A chi recensirà (oddio, vi prego, ditemi qualcosa!) e chi ha recensito. Davvero, siete stati molto importanti per me, anche se potrebbe non sembrare. Vi lascio, che come al solito mi perdo in preamboli. 

“È come se avessi le emozioni chiuse in un cassetto e avessi perso la chiave.”

London, March 31st, 1999
22.32

Maya’s diary

Ormai è quasi aprile, mancano poco più di un’ora.
Il tempo, qui a Londra è sempre triste, non passa mai.
A volte, rido di me stessa: mi affaccio alla finestra e aspetto. Che cosa aspetto poi? Non lo so. Credo, dentro di me, di non aver ancora del tutto rinunciato al pensiero di Pierre. Forse mi affaccio in continuazione a quella finestra sperando di vederlo passare.
E a volte succede, che passi.
Succede circa venti volte al giorno, finché non mi accorgo che non è lui, che è un passante. Che lui non c’è, che me ne sono andata.
Perché poi me ne sono andata?
Stupida! Sempre colpa della mia stupida, insulsa paura dell’amore. E’ come una fobia, e non riesco ad uscirne eh!
 
Domani viene a trovarmi David, che, a proposito, sembra che si sia fissato con la stoffa zebrata. Ultime news arrivate direttamente da Montreal passata di bocca in bocca da Jeff, a Chuck, a Seb che l’ha detto a me.
“Regalagli un cappellino zebrato quando viene” mi ha detto Seb. Mi ha fatto morire dal ridere. David e le sue strane fisse! Il mondo non sarebbe lo stesso senza di lui.
Sono contenta che mi venga a trovare, ho bisogno di una persona come lui. Sempre allegro, solare, pronto a scherzare e ad abbracciarti in ogni situazione.
Abbiamo fatto il patto del tabù, il nostro patto con la mano sul cuore e il mignolo alzato. Si, ovviamente è un’idea sua. Non ricordo bene come iniziò questa storia, ma da allora l’abbiamo utilizzata spesso. Da domani e per una settimana iltabù, facile immaginarlo, sarà Pierre.
“Hai bisogno di svagarti” mi ha detto “ogni volta che pronuncerai il suo nome o che i tuoi occhi lo faranno per te, penitenza!” e di penitenza ogni volta se ne inventa una.
Una volta mi tenne digiuna tutto il giorno, un’altra mi proibì di mangiare qualsiasi cosa contenesse zucchero. Ci fu quella volta in cui mi nascose tutte le scarpe, per non parlare della volta in cui mi fece uscire in pieno inverno con il costume!
E’ così lui, la vita è tutta un gioco.
 
Eccolo, mi ha appena chiamato.
C’era la voce di Pierre in sottofondo. Sembrava allegro, spensierato. Cantava. Beh, sembrava anche ubriaco.
Comunque ho fatto finta di non sentirla e ho parlato con David.
Oggi aveva la fissa delle giraffe.
Io vorrei sapere se certe cose se le sogna la notte e poi, il giorno, ci pensa o se gli vengono naturalmente nel cervello come le persone ‘normali’ possano pensare a…che ne so, che tempo fa oggi.
Le giraffe, comunque, sostiene che siano dei dinosauri camuffati per non farsi riconoscere dagli altri animali e continuare a vivere pacificamente su questo pianeta. E non ribattere! No, perché se provi a spiegargli la teoria dell’evoluzione lui se ne esce con ‘alla ricerca della valle incantata’ sostenendo che i colli lunghi sono costretti a camuffarsi da giraffe, appunto, in modo tale da poter sfuggire ai denti aguzzi che, anche se in giro non se ne vedano più, ce ne sono sicuramente di nascosti nelle grotte.
Giuro, mi fa male la pancia dalle risate. Ah giusto! “Non ridere” mi ha detto con quel tono un po’…da bambino a cui hanno rubato una caramella “sono cose serie queste”. E a sentirlo così, tra una risata e una giraffa mi ha ricordato molto il mio libro preferito, il piccolo principe. David è così, grande, grosso e bambinone. Ed è la persona migliore che si possa incontrare nella vita. Al di là degli amori, degli amici di sempre, della famiglia…David va al di là di tutto, lui è qualcos’altro, quel qualcosa che ti fa chiedere come tu abbia potuto vivere prima senza conoscerlo.

Montreal, March 31st, 1999
23.32

Pierre’s diary

Tra meno di mezz’ora è Aprile e questo significa che tra meno di un giorno David partirà per Londra.
Stupida e insensata mente che continua a volermi convincere che la porterà con se. Non so perché non riesco a rassegnarmi al fatto che se ne sia andata.
Sto passando quella fase in cui continui a ripeterti che devi smettere di pensare a lei, e così facendo rendi impossibile a te stesso smettere. Ogni volta ti ricordi che devi smettere di pensare, e poi ti chiedi “pensare a cosa?” ed ecco che l’immagine dei suoi occhi ti si scaglia contro il cuore ad una velocità tale da frantumarlo in pezzi.
Odio avere vent’anni, fa schifo. Già solo per il fatto che tutti ti dicono “hai vent’anni, spassatela un po’ amico, fatti una canna, cercati qualche ragazza carina e dimenticala!”.
E io odio la parola dimenticare.
Penso che nonostante tutto, mi dispiacerebbe molto di più svegliarmi un giorno e rendermi conto di non provare più niente per lei, con la quale ho condiviso quei sentimenti che neanche credevo mi appartenessero.
Comunque ho vent’anni.
Ed ho cercato di dimenticare.
L’altra sera al pub, se avessi saputo che dopo mi sarei sentito così non lo avrei mai fatto. Ma questa è la vita, s’impara sbagliando, sbattendoci la testa e rompendosi il naso.
I mi sono rotto direttamente la faccia.
Non ero con i ragazzi, ero con un altro gruppo di amici con cui ho riallacciato i rapporti dopo aver lasciato il gruppo. Si, quelli che a Maya piaceva definire idioti.
Una birra tira l’altra, mi dicevano.
E io bevevo. Una birra dietro l’altra.
Ho bevuto finché non mi è sembrato di esplodere, finché intorno a me tutto girava e finché…mi piacerebbe poter dire altro.
So solo che mi sono ritrovato la mattina dopo nel letto di un hotel a III stelle (che ancora non so chi cazzo me l’abbia pagata la stanza lì), nudo, con accanto un reggiseno di pizzo rosso.
Non ho voluto indagare su nulla, li ho mandati tutti a fanculo appena la testa mi ha smesso di scoppiare e ho chiamato David. Non so perché proprio lui, un tempo ne ero persino geloso.
Forse adesso guardandolo, conoscendolo, e vedendo com’è quando parla con lei, sapendo che io e lei, probabilmente, non ci rincontreremo, mi piacerebbe saperla felice con qualcuno di cui potermi fidare.
Ma che cavolo di pensieri, mi sto rammollendo di giorno in giorno.
Comunque David ha promesso di non dirle niente, a Maya.
Poi perché dovrei aver paura del suo pensiero? E’ lei che mi ha lasciato, lei se n’è andata. Lei ci ha lasciati.
Ma nonostante cerchi di scaricarle tutta la colpa addosso, mi ricade sul petto con il doppio della forza. E’ tutto inutile.
 
Cambiando discorso, David si è comprato una maglietta completamente zebrata e mi sono sorpreso nel pensare che gli stesse bene.
Solo lui potrebbe permettersi di fare, pensare o indossare certe cose!
E la storia delle giraffe.
I dinosauri camuffati da giraffe.
E tutto questo senza neanche aver bevuto mezza birra! David è così per conto suo, è una qualità di lui che mi piace un sacco. Forse è proprio per questo che andiamo d’accordo io e lui.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Simple Plan / Vai alla pagina dell'autore: weitwegvonhier