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Autore: MotaCarota    04/01/2013    13 recensioni
-E quello che mi brucia di più in tutto questo casino è che io ci sto male, mi fa male quando ti vedo con qualcun altro per strada, quando capisco che cerchi di attirare un’attenzione che non è la mia, quando ti trovo vicina a lui, diavolo potrei impazzire…-
-Io non ti devo spiegazioni, Zayn, non devo scusarmi perché hai visto che Liam era un po’ più vicino del solito- disse con tono calmo –io sono libera di fare quello che voglio, come lo sei tu, perciò è patetico che tu venga a farmi la scenetta di gelosia in questo momento-
Zayn si limitò ad annuire –Già, hai ragione, Hope- fece una lunga pausa –è proprio vero che non faccio in tempo a fare progressi con te, che già ci ritroviamo al punto di partenza. Improvvisamente siamo di nuovo due estranei, tu che mi odi e io che non posso farci niente, bello schifo-
Vederlo in quello stato le faceva male, sapeva che era tutto per colpa sua.
-Non voglio che litighiamo- sussurrò appoggiando la testa al suo petto e sentendolo respirare forte.
-Che cosa? -
- Malik, io ci tengo a te, lo vuoi capire sì o no!?- urlò con un sorriso sulle labbra.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Epilogue.




 

Qualche mese dopo.

 
 
 
 
Quel giorno il parco sembrava essere deserto. Il solito gruppetto di anziani seduti sulle panchine lungo il viale, qualche cane si rincorreva nel prato, ma niente di più.
Hope si tirò su a sedere, tra i sottili fili d’erba che sembravano attutire il suo peso come un materasso morbido. Zayn la stava divorando con lo sguardo e quella sensazione le piaceva da morire. Posò la mano su quella del moro, che si trovava sulla sua guancia e ne carezzò la pelle calda e ambrata.
All’improvvisò si sentì tirare e Zayn la prese per il polso, coricandosi letteralmente su di lei, ma puntellando sulle mani affinché il suo peso non la schiacciasse. Hope ispirò forte, come quando ci si spaventa per qualcosa di improvviso, sgranando gli occhi terrificata.
-Ti faccio così paura?- le sussurrò con voce suadente sorridendo divertito.
Hope continuò a fissare il moro come per studiare le sue mosse, rendendosi sempre più conto che il suo tocco esperto la stava mandando in estasi.
Le mani di Zayn strisciavano languidamente sulla sua coscia, avvicinandosi alla pancia fino a sfiorarla, ma poi tornando indietro verso il ginocchio come per farsi desiderare. Si sistemò in ginocchio a cavalcioni su di lei, in modo da avere entrambe le mani libere. Si fece di nuovo più vicino. Questa volta le sue labbra si catapultarono sul collo della ragazza, attaccandosi alla pelle candida e bollente, come temendo che potesse dissolversi e sparire da un momento all’altro. Hope sentiva le labbra di lui socchiudersi e stringersi sul suo collo, di tanto in tanto un lieve accenno della sua lingua che la sfiorava, provocandole brividi che la scuotevano. Presto i movimenti di Zayn si trasformarono in baci, i lievi schiocchi sulla sua pelle minacciavano di farla impazzire. Hope notò che avevano un ritmo ben determinato, lo stesso con cui si muoveva la testa di Zayn su di lei. Il moro le toccò di nuovo le gambe, e questa volta lei ne piegò una di modo che lui potesse prenderla e accarezzarla in modo più passionale. Sentiva le sue dita affusolate strusciare sul pantalone, fino ad incastrarsi sul suo bacino, dove si trovava la cucitura dei jeans, e lì si fermarono.
Zayn tirò su il viso, guardandola negli occhi, come per trasmetterle con un solo sguardo come si sentisse e come fosse tremendamente eccitato da quella situazione. Hope capì che negli occhi di Zayn ci fosse un desiderio enorme di averla, un desiderio reale e sincero.
-Dovremmo fermarci, Zayn.- annaspò come se le mancasse il fiato.
-Lo so- sussurrò –ma non ci riesco,  mi piace da morire-
All’improvviso di nuovo le sue labbra sul petto, di nuovo quella sensazione di estasi, di nuovo quella pelle d’oca. Zayn la baciò con passione lungo la clavicola, succhiando avidamente la sua pelle chiara e profumata. Hope si lasciò scappare un gemito nell’esatto momento in cui la sua schiena si inarcava e buttava la testa all’indietro, sprofondando nell’erba soffice.
Il moro le prese il viso tra le mani come per calmarla e in un secondo netto annullò quella distanza che si era insinuata tra di loro fino a quell’istante.
Le morse il labbro inferiore, stringendolo tra i denti per qualche secondo, e quando sentì le labbra della ragazza stringere le sue come per invitarlo a spingersi oltre, agì, insinuando finalmente la lingua nella sua bocca. Timidamente cercò la sua e non appena la trovò la sfiorò con delicatezza. Ma non appena si abituò a quel contatto focoso sentì la passione scoppiare dentro il suo petto e il bacio divenne più intenso e il ritmo più frenetico. Mentre la baciava sentiva l’impulso del suo corpo che gli chiedeva di muoversi senza che nemmeno se ne accorgesse. Così si strusciò impercettibilmente su di lei, strofinando il suo petto su quello di lei e sentendo il suo seno sotto di sé. Mentre qualcosa di terribilmente violento si nascondeva sotto i suoi pantaloni, dovette trattenere l’eccitazione, impegnandosi a non fare casini. Non doveva pretendere troppo.
Le mani di Hope gli si infilavano tra i suoi capelli scuri, e si muovevano freneticamente come per scaricare la stessa passione che aveva colpito anche lui. Mentre ancora le labbra di lei lo succhiavano avidamente, Zayn serrò la bocca e si staccò lentamente dal suo viso.
-Niente male, Styles- sorrise assumendo un tono da macho.
-Non dirmi che credevi di essere l’unico a saperci fare, Malik- lo sfidò.
Zayn rise, nascondendo il viso nell’incavo del collo di lei.
-Sei fantastica, Hope, te l’avevo mai detto?- sussurrò solleticandole la pelle.
La ragazza gli portò le mani sul viso, costringendolo a guardarla negli occhi. Lui sfoderò uno dei suoi più dolci sorrisi e solo in quel momento Hope si rese conto di quanto si sentisse felice quando stava con Zayn.
Era patetico dire che in qualche modo la completava, ma era anche terribilmente vero.
-Credo di essermi innamorata di te, Zayn Malik-
-Come?- la fissò spalancando gli occhi.
-Hai sentito bene.-
Il moro abbassò lo sguardo a terra racchiuse una mano della ragazza tra le sue -anche io ti amo, piccola Styles- soffiò sorridendo a pochi centimetri da lei, per poi ributtarsi a capofitto sulle sue labbra rosee.
 
 
 
 
Polly era distesa sul letto da un buon quarto d’ora da quando Niall aveva lasciato la stanza con un balbettato “vado a prendere qualcosa da bere”. Era imbarazzante trovarsi in camera sua da sola, non sapeva che cosa fare, e non aveva il coraggio di muoversi, nemmeno per andare a controllare dove diavolo fosse finito.
Sospirò sonoramente mentre il suo sguardo cadeva su delle vecchie foto incorniciate che erano sistemate sul suo comodino. Ritraevano un piccolo Niall sporco di terra e distrutto per la fatica, ma felice di aver vinto il torneo di calcio, mentre portava al collo una medaglia d’oro trionfante.
Polly sorrise intenerita mentre la prendeva tra le mani e riconosceva la stessa medaglia che era appesa ad una mensola di fronte al letto, poco distante da lei.
Sentì Niall risalire rumorosamente per le scale e si affrettò a rimetterla a posto, come se temesse di essere scoperta a ficcare il naso in cose che non la riguardavano.
-Ci hai messo un po’ a trovare qualcosa da bere- notò Polly con un sorriso cristallino sulle labbra.
Il biondo si passò una mano tra i capelli con fare nervoso –già scusa, non riuscivo a trovare dove le avesse cacciate mia madre- spiegò, e in quel momento si chiese perché diventasse sempre così nervoso quando era da solo con lei.
Era la persona più dolce e piacevole di questo pianeta, eppure Polly riusciva a farlo diventare paonazzo con un solo sorriso, a metterlo in difficoltà sull’argomento da scegliere proprio nei momenti peggiori, facendo sì che tra loro si insinuasse un silenzio assordante.
La ragazza alzò il bicchiere di modo che per lui fosse più facile versarle un po’ della bevanda dalla bottiglia –grazie- rispose infine, cortese.
Niall assentì con un cenno della testa, mentre appoggiava il the sul comodino e si sistemava vicino a lei sul letto.
-Cosa stavamo dicendo prima?- domandò fissando un punto dritto di fronte a lui.
La bionda alzò le spalle –non mi ricordo, possiamo parlare di qualcos’altro…-
L’irlandese strinse le labbra in una linea dura e annuì. Proprio in quel momento, quando più ne aveva bisogno, le parole gli mancavano, e ogni possibile discorso sembrava essere stupido o inadatto ad una conversazione con lei. Ma perché!? Cristonò nella sua testa, mentre si teneva impegnato buttando giù un altro po’ di quella bevanda.
-A che cosa stai pensando?- le domandò, e lui fu costretto a staccare le labbra dal bicchiere.
-Nulla di particolare- rispose serio –e tu a che cosa stai pensando?-
Polly prese un sorso molto lungo dal suo bicchiere e lo poggiò sul comodino con tutta calma prima di parlare: -penso che voglio cambiare qualcosa tra di noi-
Niall corrugò le sopracciglia –cosa intendi?-
-Intendo questo- fece un cenno come a indicare sia lei che lui, ma l’irlandese continuò a non capire –è passato quasi un mese da quando abbiamo iniziato a frequentarci, ma non mi sembra che sia cambiato niente tra me e te- Niall si irrigidì quando capì dove voleva andare a parare –possibile che non ti rendi conto che io ti sto aspettando? Sto aspettando che sia tu a fare quel passo che ci separa dal ribaltarci in un altro mondo. Ma non capisco perché non reagisci, forse perché non ti piaccio abbastanza- abbassò lo sguardo nel dire quella frase –oppure perché non vuoi che ci sia altro tra di noi, non hai ancora resettato quello che provi per Essence, o non ti piaccio in quel senso, forse sono inadatta per te, o ancora…-
Le parole le si incastrarono in bocca quando le labbra di Niall premettero sulle sue, un po’ per farla stare zitta, un po’ per farle capire che lo stava compiendo eccome, quel passo di cui lei aveva parlato poco prima.
La percepì sorridere sulle sue labbra e questo lo riempì di gioia al punto da sorridere di rimando, e rendere più difficile la continuazione di quella scintilla che si era creata tra di loro.
-Come puoi pensare di essere inadatta per me?!- sbottò quasi non appena i loro sguardi si rincontrarono.
-Fallo di nuovo-
-Cosa?-
Polly prese il suo viso tra le mani e lo portò al suo fino a far aderire le loro bocche, mentre le sue dita si intrecciavano a quei capelli biondi che amava tanto, e che erano morbidi proprio come immaginava che fossero.
Niall si scostò di scatto dopo qualche secondo –scusami- disse con il fiatone –io non… non avevo il coraggio di espormi troppo, non ero sicuro che tu mi avresti accettato, e non mi andava di ricevere un’altra sconfitta, non di nuovo, ed è stato tutto così…-
-Ehi- lo interruppe mentre stringeva il suo viso tra le mani –basta, non mi interessa, mi importa solo di questo momento, okay?- lui annuì mentre un timido sorriso gli increspava le labbra.
-Sai di the al limone- disse teneramente quando i loro occhi chiari si incontrarono.
-Anche tu sai di the al limone-
E in quel momento, quello sguardo cristallino fu in grado di trasmettergli qualcosa di mai provato prima. Improvvisamente fu catapultato nel passato, non lo sapeva nemmeno lui per quale motivo. Tutt’ad un tratto era tornato ad essere il nuovo arrivato della scuola, quello che faceva ridere tutti per il suo buffo accento, che andava male a scuola perché odiava qualsiasi materia ad eccezione dell’educazione fisica. Era tornato quello che si faceva aiutare da quella gentile Essence Malik, che le aveva presentato la sua compagnia di amici, quando aveva saputo che non aveva un tavolo in cui mangiare a pranzo. Rivisse ogni singola stretta di mano o pacca sulla spalla che diede a Louis, Zayn, Liam, Harry, Hope e mille altre persone. Riprovò le lacrime che precipitavano dalle guance di Essence quando il suo cuore era stato spezzato, e l’euforia di Zayn, quando gli aveva raccontato con occhi sognanti che Hope gli aveva concesso un appuntamento quella sera. Riprovò quella sensazione orribile alla bocca dello stomaco, quando aveva lasciato la sua migliore amica sola in quel bar, dopo essere stato rifiutato, ma questa volta sembrava lo colpisse senza ferirlo, non provava più dolore.
Riemerse da quel tunnel che lo aveva risucchiato come un flashback, proprio come succedeva nei film. Polly gli stava sventolando una mano davanti al viso.
-A che cosa stai pensando?- gli domandò di nuovo.
-Nulla di particolare- rispose allo stesso modo –e tu a che cosa stai pensando?-
Polly si strinse nelle spalle e nell’esatto momento in cui stava per rispondere sentì il campanello trillare. Subito Niall si catapultò di sotto per aprire mentre lei lo seguiva imbarazzata.
-Salve amico- Harry teneva per mano Cher, e sembrava piuttosto felice quel pomeriggio.
-Qual buon vento, Styles-
-Noi eravamo venuti per chiedervi se vi andava di fare un giro, ma vedo che siete piuttosto impegnati di sopra- scherzò per poi pulire con le dita quel poco lucida labbra che era rimasto sulla bocca dell’irlandese.
-Ciao Harry!- si intromise la bionda, affacciata alla scala che dava sull’entrata.
-Buongiorno Polly!- Niall si strinse nelle spalle imbarazzato mentre Cher alzava gli occhi al cielo per il quoziente intellettivo del suo accompagnatore.
-Scendo subito- gridò mentre si metteva le scarpe e saltava giù dai gradini velocemente, il biondo la guardava incantato.
-Ti vedo piuttosto abbrustolito, Horan- lo riprese il riccio vedendolo in quello stato.
-Oh- fu preso alla sprovvista –è solo che io cioè noi…- farfugliò gesticolando.
-Ehi amico rilassati, abbiamo tutto il tempo per parlare, mi racconterai ogni cosa, d’accordo?- e con una frase dolce e un sorriso sulle labbra Harry sembrava essere il più buono degli amici.
Niall annuì goffamente mentre prendeva per mano Polly, pronta e vestita di tutto punto. Uscirono di casa mentre il vento frizzantino tipico di Londra li investiva in pieno volto.
 
 

 
Louis girovagava nel reparto surgelati con aria ansiosa, mentre Essence sembrava essere sparita, immersa nello scaffale delle marmellate, poco più avanti.
Quel giorno Louis si sentiva terribilmente preoccupato. Da quando la sua ragazza aveva annunciato che era arrivata l’ora di fargli conoscere i suoi genitori, tutto del suo modo di fare aveva iniziato a preoccuparlo, persino le cose di cui prima andava fiero.
E se gli fosse scappato un rutto nel bel mezzo di un silenzio imbarazzante? E se avesse dato una cattiva impressione a causa della sua faccia da presa per i fondelli? E se non gli fossero piaciute le sue magliette a righe, o se si fossero accorti che gli puzzavano i piedi perché si rifiutava di indossare le calze?
Louis stava quasi rasentando la follia e nella sua testa si stavano facendo spazio le paranoie più assurde, tant’è che, a certe frasi, Essence era scoppiata a ridergli in faccia quando gliel’aveva dette.
Ma quel che più di tutto lo preoccupava era quel pensierino che avrebbe dovuto portare a casa dei genitori di lei come ringraziamento per l’invito a cena. Aveva pensato a qualsiasi cosa, da un cotechino di quattro kili a un paio di pantofole, o ancora da una torta che aveva fatto con le sue mani a una raffinata bottiglia di champagne. L’unico problema era che le gemelle avevano provveduto a far sparire la torta prima che lui fosse rincasato, e che quella bottiglia di spumante costava un occhio della testa, e lui non se la sarebbe potuta permettere.
Rimaneva allora l’ultima spiaggia, il supermercato sotto casa, aperto ventiquattro ore su ventiquattro.
-Che ne dici di un merluzzo surgelato?- domandò alzandone la confezione mentre Essence faceva di no con la testa, esasperata.
-Polenta?- riprovò ancora con aria speranzosa, ma lei dissentì anche questa volta.
“Deve essere qualcosa che ti viene dal cuore” continuava a ripetergli, anche se dal cuore a Louis veniva solo di rifiutare l’invito e combinare un’altra volta, quando si sarebbe sentito più pronto.
-Es, io non so più che cosa fare- sbuffò deluso.
La riccia buttò nel carrello un paio di torte in busta, e andò verso di lui.
-Sembra che questa scelta del regalo ti abbia messo parecchio in difficoltà eh- scherzò prendendolo per le guance e strizzandolo come un peluche.
-Pesjò cosjì non mi aiuti!-
-Oh povero piccolo- continuò lei mentre sghignazzava, lo strinse a sé mentre una vecchietta gli passava accanto, bofonchiando qualcosa di cui si capì soltanto “questi giovani d’oggi”.
-Non sei costretto a portare qualcosa per forza, i miei non sono pretenziosi-
-Ma non voglio andare a mani vuote, non è carino!- piagnucolò mentre la stringeva.
-Allora possiamo ficcare un dito in gola a Daisy e Phoebe e riprenderci la nostra torta, oppure chiedere un prestito alla banca per comprare quella bottiglia, scegli tu-
-Dai smettila!- si lamentò mentre lasciava andare la sua presa e si allontanava offeso.
-Louis! Dove stai andando, stavo solo scherzando!- urlò mettendosi a rincorrerlo per i corridoi del supermercato.
Lo tenne d’occhio per qualche istante, ma non appena si distrasse per scegliere la pasta da mettere nel carrello, lui era sparito. Per un buon quarto d’ora Essence non sembrò curarsi molto dell’averlo perso, ma quando ebbe finito di fare la spesa, le era necessario, perché era a lui che aveva affidato la sua borsa poco prima.
-Tomlinson!- si mise a chiamare per i corridoi – dai vieni fuori che dobbiamo andare, muoviti-
Nel frattempo si incamminò verso la cassa, una lunga fila di clienti si estendeva prima di lei. Diede un sguardo all’orologio, mancavano circa due ore all’incontro previsto coi suoi, e loro erano ancora a mani vuote. Per lei non era fondamentale trovare qualcosa a tutti i costi, ma Louis sembrava tenerci davvero e le dispiaceva vederlo nervoso per un motivo del genere.
Sentì improvvisamente una presa sui suoi fianchi e si voltò di scatto. Finalmente quel pazzo si era degnato di tornare, commentò fra sé.
-Io compro anche questo- comunicò Louis consegnandole un pennarello nero.
Non appena Essence si voltò nella sua direzione non poté fare a meno di scoppiare a ridere fragorosamente, e far girare tutti quelli che erano davanti a lei per vedere che cosa fosse successo.
Sulla fronte, Louis aveva scritto “Amo vostra figlia” e se ne stava lì a guardarla con una faccia che dava l’impressione di chiedersi che cosa avesse da ridere così tanto.
Mentre Essence rimaneva piegata in due per le risate, Louis avanzò con il carrello fino alla cassa dove salutò cortesemente la signora addetta che lo guardò storto per poi scoppiare a ridere anche lei.
La riccia pensò che non aveva mai conosciuto una persona più pazza di lui, ma che in fondo amava anche quel suo lato infantile, era una delle sue tante sfaccettature.
-Sei proprio un idiota- gli disse quando ebbe ripreso un po’ di fiato.
-Perché!? Non ti sembra un bel pensiero da fare ai tuoi? Almeno sono sicuri che frequenti qualcuno che ha intenzioni serie- rispose come fosse la cosa più seria del mondo.
-Sì ma non puoi lamentarti se poi ti danno del pazzo o ti ridono dietro!-
-Dici che non faccio una buona impressione?- domandò preoccupato.
-Vieni qua, scemo- sussurrò Essence prima di baciarlo sul naso e stringerlo forte a sé.
In quel momento non importava a nessuno dei due che cosa avrebbero pensato i genitori nel vedere una cosa del genere impressa sulla sua fronte, non gli importava se il pennarello, essendo indelebile, sarebbe andato via a furia di dolorose strofinate, non gli importava di star intasando la fila con l’abbraccio più lungo che si erano mai dati. Perché la sola cosa importante era che, dopo tutto quello che avevano passato insieme, quei due si amavano davvero. E questo doveva stare al centro di tutto.

 

*



-Oh- ripeté Zayn passandogli una mano davanti al volto –mi stai ascoltando?- domandò interdetto, mentre l’altro sbatteva le palpebre.
-Eh sì sì, vai avanti-
-Cosa stavo dicendo?-
-Che… uhm che sei entrato in quel negozio e…-
-Louis, era solo l’inizio di quello che ti stavo raccontando- borbottò scocciato.
-Ah, solo l’inizio, bene- ripeté in tensione.
-Oh basta, ci rinuncio- sbuffò alzandosi dal divano.
-Ehi che succede?- domandò Hope mentre tornava dalla cucina con un vassoio di biscotti caldi in mano.
-Il tuo migliore amico non sa starmi dietro, non si può parlare con lui!- piagnucolò Zayn cercando riparo sul petto della ragazza che gli accarezzò i capelli.
-Sei stanco, tesoro?- Essence si protese verso di lui, quasi risvegliandosi dallo stato di trance in cui si trovava quando era al computer. Stava controllando la posta.
Louis rimase in silenzio mentre Zayn continuava a bofonchiare lamentele –che diavolo avete fatto ieri sera?! Vi ho sentiti rincasare tardissimo, e ora guarda qua il Tommo in che condizioni si trova, questo mi induce a pensare che il sonno non è stato la vostra prima scelta questa notte-
Louis sbarrò gli occhi mentre Essence arrossì un poco rimanendo taciturna.
-Oh, smettila di brontolare come una caffettiera- si intromise Hope –lascia che si divertano un po’, diavolo-
-Non sto brontolando, sto solo dicendo che…- Zayn trattenne le parole in gola quando si accorse che tutti lo stavano guardando male –okay okay, sto zitto, va bene!- si arrese alzando le braccia in aria, come fosse stato arrestato.
-E’ incredibile quanto sia cambiato in questo anno- commentò Hope rivolta a Essence come se Zayn non fosse lì ad ascoltare.
-Hai ragione, quasi non lo riconosco più! Un tempo avresti sbraitato come un cane rabbioso, e invece guarda ora, sembri un cucciolo appena svezzato- la sorella gli sorrise teneramente.
-Io non sono un cucciolo- piagnucolò –e neanche un cane rabbioso! Non le avete le mezze misure?-
-Mezze misure o no…- Hope gli si sedette sulle ginocchia –a me piaci come sei, Malik- disse prima di posargli un bacio casto sulle labbra umide.
-Dio, mi sta venendo il diabete- questa volta fu Louis a parlare, strano visto che era stato rimbambito per tutto il tempo sino a quel momento.
-Ti sei svegliato, tesoro?- lo prese in giro Essence.
-Forza, usciamo- ordinò alzandosi di scatto –voglio andare a fare una passeggiata- decise prendendola per mano.
-E va bene- sospirò lei prendendo la giacca e scambiando un occhiolino con l’amica –lo porto a far pipì due minuti e torno- commentò mentre Hope scoppiava a ridere e Louis la fulminava con gli occhi.
Zayn alzò le spalle e con la sua solita spontaneità e voglia di vivere borbottò: -bah le donne- la sua frase tipica quando si trovava in una situazione strana, o surreale.
In fondo era felice: aveva una ragazza splendida, e sua sorella sembrava al settimo cielo con quel bambinone del suo amico, a lui questo bastava. Forse Hope aveva ragione, forse qualcosa era cambiato in lui, ma non aveva importanza perché era fiero di quello che era diventato. Il nuovo Zayn gli piaceva più di quello precedente.
E sì, forse poteva sembrare il finale banale dei film strappalacrime, quelli che lui odiava tanto, e che guardava con Hope solo per farla felice, per tenerle la mano quando si commuoveva, ma aveva tutta l’aria di essere perfetto.
Quello non era un finale, non era la solita fine con il “e vissero tutti felici e contenti”, quello era un nuovo inizio, e non aspettava altro che viverlo.

 

*** 



 

Spoons and Carrots.

Tadan! Eccomi qua, scusate l'ora ma sono riuscita a concludere soltanto adesso!
E' finita, non ci credo! Aiuto ahah
Che ne pensate? Io non me l'ero immaginata proprio così, ma nel complesso credo che mi piaccia, anche se è luuuuungo.
Ed ecco che questo momento è arrivato, cavolo io non so mai cosa dire durante gli addii(?)
Ma come direbbe Liam, "questo è un arrivederci!" okay sto delirando AHAHHA
Vi ringrazio veramente tantissimo, dalla prima all'ultima. 
Chi ha recensito ogni volta solo per farmi felice, chi seguiva la storia ma non ha mai avuto voglia di commentare, chi la ama (se c'è qualcuno), chi la ricorda, chi l'ha aspettata, chi avrebbe voluto uccidermi quando non postavo, chi ha resistito fino ad ora dall'inizio.
Vi ringrazio davvero di cuore, siete state fantastiche :)
Ovviamente tutti i ringraziamenti sono anche a nome di xxLudo, la mia amata collaboratrice ahah che io ringrazio per avermi aiutata nei momenti di buio totale :)
Direi che non ho altro da aggiungere, se non chiedervi per l'ultima volta un vostro parere personale, anche una critica, o come avreste voluto che fosse l'epilogo. 
Spero di avervi emozionate almeno un po', e che vi siate messe nei panni delle protagoniste come faccio io con le storie che amo!
Se ci sono riuscita, ne sono davvero felice perchè il mio scopo era proprio quello :)
Ora vi saluto,
per chi è interessato a breve arriverà la storia a rating rosso su Zayn e continuerò anche quella in corso su Louis.
Un bacione grosso, vi adoro,
Mota <3

ps, non ho riletto quindi perdonate gli errori, è tardi(?)

  
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