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Autore: RamaDFZ    05/01/2013    1 recensioni
Ecco a voi una storia che racconta dei momenti molto importanti nella vita del nostro più caro detective. Ho cercato di immaginare come potrebbe essere stato il suo passato, ma si tratta solo del parto della mia mente degenere. Mi auguro vi piaccia comunque questo lavoro e anche se non dovesse appassionarvi, commentatemi e consigliatemi! A presto!
" Le campane, quelle maledette campane non avevano smesso di suonare neanche per un secondo, erano un vero e proprio tormento per il povero detective. L, ormai esasperato, afferrò la testa tra le mani e serrò le sue grandi opali, cercando di distrarsi pensando a qualcosa di piacevole. La sua mente si affollò immediatamente di immagini che avrebbe preferito non rievocare, così, dischiuse con fatica gli occhi stanchi e si alzò dalla sua sedia girevole..."
Genere: Angst, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri personaggi, L, Watari
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Shhh...

 

L'indomani mattina Quillish si svegliò con calma, lo stress dei due giorni passati si faceva sentire e lui, purtroppo, non aveva più vent'anni. Non appena fu pronto per la colazione, raggiunse Berenice in cucina. La donna era già ai fornelli da un po' ed un forte profumo di uova strapazzate si stava diffondendo in tutta la canonica

 

  • Buongiorno signor Wammy! Tra poco le sue uova strapazzate saranno pronte!

  • Grazie signorina, Spens non c'è?

  • No, mi spiace ma lui a quest'ora sta officiando.

  • Già, è vero! A volte quasi mi dimentico che è un prete...

  • La sa una cosa? Anche io e credo anche lui!

 

I due si scambiarono un sorriso complice e risero di gusto, poi la perpetua servì il piatto con uova e bacon a Wammy, sedendosi accanto a lui.

 

  • Lei non mangia signorina?

  • No, mi scusi se le siedo accanto senza mangiare nulla, ma ho già fatto colazione con padre Monroe e ho saputo della sua decisione di portare il piccolo in orfanotrofio.

  • E non è d'accordo?

  • Sono più che d'accordo, credo che con lei ed altri bambini possa finalmente essere felice!

  • La ringrazio per il sostegno signorina e per queste uova, sono eccezionali!

  • Mi lusinga, signore! Le ho preparate con piacere, anzi, prima che mi dimentichi...

 

Berenice si alzò e prese da un mobiletto accanto al forno un vassoio coperto da un panno colorato

 

  • Qui c'è anche la colazione per il piccolo, ho messo del latte in una ciotola e ho comprato tante ciambelle e pasticcini, come mi ha chiesto, sono freschissimi!

  • Molto bene, sono sicuro che gli piacerà tutto!

 

Quillish salutò la perpetua ringraziandola ancora per quel pasto gustoso e si recò nella stanza del bambino, portando con sé il vassoio stracolmo di dolciumi

 

  • Buongiorno dormiglione! Spero tu abbia appetito, Berenice ha comprato tanta roba buonissima e se non ti sbrighi me la mangio tutta io!

 

Il moretto si liberò subito dalle lenzuola calciandole via e corse verso Wammy con gli occhi spalancati per l'eccitazione e la curiosità. Scoperto il velo che occultava quelle meraviglie, afferrò una ciambella con due dita ed iniziò a leccare avidamente tutta la glassa. L'inventore pensò che prima o poi avrebbe dovuto insegnargli le buone maniere, anche se era divertentissimo vederlo mangiare in quel modo così strano.

 

  • Mangia a sazietà giovanotto, nel frattempo io vado a fare una telefonata.

 

Il bambino era così preso dalla sua colazione che non sentì una sola parola.

Entrato nello studio di Spencer, Wammy afferrò la cornetta e compose il numero dell'ufficio di Roger Ruvie, suo carissimo amico e responsabile dalla Wammy's House. L'inventore aveva sfruttato i soldi dei suoi brevetti per fondare orfanotrofi in tutto il mondo, ma la Wammy's House di Winchester gli era particolarmente cara, per questo recava il suo stesso nome.

 

  • Salve, questo è l'ufficio di Roger Ruvie, desidera?

  • Ciao Roger, sono Quillish!

  • Ciao Quillish! Ieri mi ha chiamato Antoinette, credevo che il fax ti fosse arrivato, per questo non ho più telefonato!

  • Tranquillo Roger, non ti chiamo per questo. Vorrei che tu facessi preparare una stanza per accogliere un nuovo arrivo e dovresti occuparti anche di tutti i documenti.

  • Bene, dimmi il nome del bambino.

  • Ecco... Non lo so ancora, ma ci sto lavorando!

  • Il bambino è stato abbandonato in ospedale e nessuno gli ha già dato un nome?

  • No, è decisamente più grandicello, altrimenti non ti avrei chiesto di preparargli una stanza...

  • E allora com'è possibile che tu non sappia come si chiama!?

  • É una lunga storia, tu limitati a fare ciò che ho chiesto e poi ti spiegherò...

  • D'accordo Quillish...

 

Dopo aver riagganciato, Wammy raggiunse subito il suo protetto, trovandolo ancora intento a leccare tutta la glassa della ciambella. Inaspettatamente, il piccolo gli porse il dolcetto umidiccio come se volesse offrigliene un pezzo, ma Quillish non se la sentì proprio di accettare...

 

  • N-no grazie, mangiala pure tu, tranquillo! Quando hai finito di fare colazione, devo parlarti di una cosa importante.

 

Il moretto continuò a mangiare fino a quando tutto il cibo nel vassoio non fu completamente svanito e l'inventore si chiese se avesse sbagliato a non fermarlo prima, tutti quei dolci potevano fargli venire un gran mal di pancia! Tuttavia il bambino sembrava stare benissimo e dopo essersi succhiato scrupolosamente tutte le dita sporche di zucchero, si accovacciò accanto a Wammy, aspettando di ascoltare cosa avesse da dirgli

 

  • Bene, allora... Ho pensato molto a questa cosa e ho deciso che...

 

Un'idea improvvisa si fece largo nella mente del gentiluomo, forse c'era un modo per scoprire se i genitori del piccolo erano ancora vivi e, soprattutto, se gli avevano fatto del male...

 

  • ... Ho deciso che ti riaccompagnerò seduta stante dai tuoi genitori! Sono riusciti a scoprire dove ti trovi e vogliono che ti porti da loro, sono molto preoccupati per te!

 

Il viso diafano si contrasse in un'espressione colma d'angoscia, ma appena un istante dopo gli occhioni neri erano diventati due fessure e la bocca si era contratta in un sorrisetto cattivo

 

  • Bel tentativo, davvero... Volevi scoprire in questo modo se i miei genitori sono vivi e se sono scappato di casa volontariamente, ma sappi che se davvero mi avesse rintracciato, sarebbe venuta a riprendermi di persona e al più presto possibile, per eliminare tutte le prove e i testimoni, senza contare che non avrebbe mai detto di essere preoccupata per me.

 

Quillish ascoltava quelle parole completamente stravolto, non gli sembrava più di avere di fronte un bambino... Un'ondata di gelo invase la stanza e non proveniva da nessuna finestra aperta...

 

  • Tu chi- TU CHI SEI?

  • Chi sono io? Bella domanda...

  • Ti prego, rispondimi! Io voglio solo aiutarti!

  • Sì certo, come no! Adesso ti comporti gentilmente con me, ma sono sicuro che tra poco mi farai qualcosa! Io sono l'oscurità...

  • L'oscurità? Tu non sei affatto l'oscurità! Ma chi ti ha messo queste sciocchezze in testa!?

  • Noi tutti siamo l'oscurità! Siamo nati dalle lordure della carne, siamo il frutto del peccato! Noi siamo immondi... Immondi... E voi ci allontanate perchè potremmo insozzarvi!

  • Io non capisco cosa...

 

Wammy non continuò più a parlare perchè il suo protetto si era accasciato a terra tenendo strettamente la testa fra le mani e dondolando su sé stesso, in piena crisi di panico. L'inventore si avvicinò a lui e lo prese fra le braccia

 

  • Basta adesso, basta così... Non dire più queste cose, tu non sei l'oscurità, sei soltanto un bambino che deve imparare a giocare. Shhhh...

  
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