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Autore: HikariKanna    24/07/2007    11 recensioni
Miyu si diede una bella rassettata,pettinandosi i lunghi capelli color oro;ora sì che era pronta per il primo volo!Aveva seguito quel corso con una tale passione…aveva superato ogni esame,studiato storia dell’arte,seguito lezioni di estetica e di portamento…ed ora le avevano proposto di compiere il primo viaggio intercontinentale! Ed anche se non sapeva esattamente dove l’avrebbero mandata,si sentiva così eccitata…ma il volo era alle 8 e trenta!!! “Sì,papà. Sto per prendere l’aereo…Sì,lo so,ci saranno tutti. Te lo prometto.” Un ragazzo dai folti capelli castani chiuse scontroso la chiamata. Sospirò,prendendosi la testa tra le mani. Sua madre era morta. Morta. MORTA! E lui dov’era? Lì in America. Con Akira. Spense il telefono cellulare,desiderando tanto di tornare indietro e di diventare quel figlio perfetto che i suoi avrebbero voluto. Il loro unico figlio… La sua ragazza dormiva beatamente,aggrappata al cuscino. Kanata scrutò l’orologio che aveva al polso. Le sette e cinquantatre. Tra qualche minuto si sarebbe svegliata e non l’avrebbe trovato al suo fianco.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Christine Hakanomachi, Kanata Saiyonji, Miyu Kouzuki
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Vita da Hostess

Vita da Hostess

 

“Visto? Siamo arrivate in tempo!”

“Sì, ma visti i miei standard, non ci avrei mai sperato!”

Miyu schioccò un bacio di ringraziamento sulla guancia a Christine, la sua ancora di salvezza.

L’aeroporto si ergeva in tutta la sua grandezza in quel caldo cielo di fine agosto. Miyu sospirò, timorosa, prima di raccogliere ogni infima briciola di coraggio nel proprio corpo e scendere dalla vettura. Christine parcheggiò, inventando una strana manovra.

 “Chris, ma cosa parcheggi a fare? Pagherai inutilmente un mucchio di soldi!” la criticò la bionda, arrancando a fatica su quei maledetti tacchi.

“Sarà meglio che ti ci abitui”rispose l’altra, riferendosi all’impacciata camminata di Miyu “Quanto al parcheggio, devo assolutamente lasciare la macchina qui!In un weekend potrebbero, anzi, me la ruberebbero senza ombra di dubbio!”
“Weekend?”

Miyu non riusciva a capire.  “Scusami, ma non…Dove diavolo andrai, questo weekend?!”

Christine estrasse flemmatica due valigie dal bagagliaio della sua nuova automobile. Una era di Miyu, ma l’altra?

“Credi davvero che ti lascerei partire sola?” sorrise.

Aveva voluto fare una sorpresa a Miyu…Vedendola così inesperta, non aveva potuto fare a meno di chiedere di poterla accompagnare in quel suo primo viaggio intercontinentale!
Un sorriso radioso si dipinse sul volto esterrefatto di Miyu. “Davvero, Chris?!Partiremo insieme!!!E perché non me l’hai detto subito?”

Miyu stritolò la sua amica in un abbraccio, che rispose soffocata: “Volevo farti una piccola sorpresa…”

“Che piacevole pensiero!Almeno non capito con quell’antipatica di Ashley!”

“Sì, ma se non ci sbrighiamo arriveremo tardi!”la redarguì Christine, scivolando dalla stretta.

“Oh, cavoli!!”

Era quello uno dei “peggiori”problemi di Miyu. Avere troppi problemi per la testa…decisamente non faceva per lei! Non che fosse ottusa, semplicemente Miyu veniva presa facilmente dall’entusiasmo e stentava a mantenere i piedi per terra.

Le due avanzarono velocemente verso il Logan International Airport, per quanto velocemente permettessero i tacchi.

 

“Targhetta per valigia,presa!Divisa…eccola!Oddio,ma dove siamo dirette??”
“Miyu,calmati!Hai idea di quante persone hanno paura a viaggiare in aereo?Tu sei un’hostess:devi tranquillizzare le persone,non agitarle!”
La strigliata di Christine sortì l’effetto sperato. Miyu sospirò,portandosi una mano al cuore che batteva decisamente troppo veloce. “D’accordo,hai ragione…Resta il fatto che non mi ricordo la destinazione!”

“Tu sei un caso clinico…Dobbiamo arrivare a Tokyo,ricordi?Con scalo a San Francisco,dove non ci sostituiranno,visto che è ancora periodo festivo!” spiegò paziente Christine.

“T-tokyo?”balbettò Miyu,fermandosi nella sua corsa frenetica verso l’aereo.

“Altro motivo per cui ho deciso di venire con te.”chiarì l’amica, sistemandosi i capelli in una coda. “So bene che tornare a casa forse non ti fa più effetto,ma volevo esserne sicura…”

Tornare a casa…Eppure, non la sconvolgeva più di tanto. In fin dei conti,i suoi si erano trasferiti in America,portandola con sé,molto tempo prima…E via via le visite transatlantiche si erano fatte più sporadiche, fino a scomparire del tutto.

 

“Ricapitoliamo!La signorina Hanakomachi si occuperà dell’accoglienza a bordo e di spiegare la sicurezza a bordo;voi uomini delle cibarie!”

I quattro assistenti di volo erano sull’aereo,di fronte al “comandante”,il pilota Nagaka. Miyu ricordava perfettamente quanto il signor Nagaka l’avesse ostacolata durante i suoi studi,definendola “elegante e sinuosa quanto un elefante”,e che non la voleva promuovere…Infine,la sfida l’aveva vinta lei,diventando un’ hostess a tutti gli effetti,ma certo compiere il primo volo importante con lui non auspicava nulla di buono. Oltre a lei e Christine,erano stati scelti due stewart,Alex e Sean,che le erano molto simpatici.  

“E io,signore?”gli chiese,dal momento che lui l’aveva palesemente scartata.

“Oh,Kozuki,ci sei anche tu!Sei così magra da essere quasi…invisibile!”riconobbe sadico. “Vediamo…Mi dispiace,ma tutte le mansioni importanti sono state assegnate…”
“Ma…”

“Oh,restano i bagni da pulire!”

“Cosa?!Il mio primo volo,e devo pulire i bagni?!”esclamò incredula,scatenando le risate dei suoi tre colleghi. Christine le mise una mano sulla spalla,invitandola alla calma.

“Accontentati,carina,non puoi certo pretendere che io ti faccia fare cose importanti…Devi ancora dimostrarmi tanto…Bah,questi mollaccioni dei miei colleghi che non conoscono più il significato della parola sacrificio!”

Zoppicando e borbottando tra sé, il comandante si allontanò nella cabina dei piloti,chiedendo il permesso di decollare.

Una sconsolata Miyu si appoggiò alla parete da cui poi si accedeva ai servizi,osservando il lavoro dei suoi colleghi. Christine,calma e bellissima, diede chiarissime spiegazioni su come utilizzare le misure di sicurezza,mentre l’odiato comandante diede il benvenuto ai propri passeggeri in diverse lingue.

Dopo una mezz’oretta,Alex e Sean incominciarono a passare col carrello delle vivande,per chi volesse concedersi qualche snack.

“Tutto bene?”chiese Christine, bevendo un sorso d’acqua.

“I problemi inizieranno quando qualcuno dovrà andare in bagno…” osservò caustica Miyu.

“Dai,è solo l’inizio…vedrai che già a San Francisco andrà meglio.”
“Spero.”
“Cambieremo comandante!”
Il viso di Miyu si illuminò. “Bene!Questo vuol dire che devo sopportare solo questo viaggio…Capirai,sono solo quelle quattro-cinque ore…”Miyu ripiombò nello sconforto totale,provocando i sorrisi di sincera solidarietà di Christine.

 

Kanata si accomodò al proprio posto,21b,riponendo nell’apposito spazio il suo bagaglio a mano.
“Mi scusi,è questo il posto 25a?”

Una ragazza dai morbidi boccoli castani gli rivolse la parola,sorridendo. Con suo sommo dispiacere,Kanata si trovò costretto a rispondere negativamente.
Vedendo poi che la ragazza raggiungeva il suo posto in compagnia di un uomo,non si giudicò poi così sfortunato:avrebbe almeno evitato ogni scenata di gelosia.

Stiracchiandosi,Kanata aspettò pazientemente di vedere quali passeggeri avrebbe avuto al suo fianco durante l’attraversamento degli States. Sgranò gli occhi quando due arzille vecchiette in bermuda si accomodarono rispettivamente ai sedili 21a e 21c. Ciò voleva dire che lui si trovava in mezzo a due adorabili ultrasettantenni…

“Caro,potresti passare alla mia amica Meryl questo?”

Una delle due gli passò un thermos pieno di the alla pesca,che lui gentilmente girò all’altra signora.

“Oh,grazie,giovanotto! Io sono Meryl…”
“Ed io Mary!”si presentò l’altra,stringendogli energicamente la mano.

-Hanno anche un nome molto simile…- pensò sconcertato Kanata.

Le due gli riempirono la testa di nozioni sul volo degli uccelli- Meryl,o Mary,infatti,era seduta vicino al finestrino- e gli insegnarono che poteva riconoscere un acquazzone imminente proprio dal volo degli uccelli. Pur trovando interessanti alcune conoscenze, Kanata non voleva sapere vita,morte e miracoli dei defunti mariti delle due…né le opere dei figli o le speranze che riponevano nei loro nipotini,famosi uomini del domani.

“E poi,devi sapere,mio figlio è un famoso ricercatore…”
“…mentre mia figlia è una grande biologa marina!”

Sembravano complementari,quelle due…chissà quanto dovevano essere sole.

“Scusate,volete gli auricolari per ascoltare il film che vi proporremo tra poco?”

Un’hostess,sicuramente non un’americana pura,dai lunghi capelli rossi raccolti,gli rivolse la parola. Inizialmente non capì la domanda,intronato com’era dalle chiacchiere di Meryl e Mary,poi annuì.

Le due signore non si offesero più di tanto,dal momento che la ritenevano una mossa per ingraziarsi l’hostess,davvero molto carina. Kanata,infilatosi le cuffie nelle orecchie,poté finalmente dedicarsi alla visione del film.

Purtroppo per lui,era uno di quei film adatti alle ragazze,o comunque prettamente ad un pubblico femminile -infatti le due adorabili signore avevano le lacrime agli occhi-…Certamente non idoneo ad un ragazzo in crisi con la propria fidanzata.

Trovando proprio assurdo continuare oltre,si diresse in bagno. Almeno lì sarebbe stato solo con se stesso.

Un’altra hostess dai lunghi capelli biondi era accovacciata per terra,impedendo l’accesso alla toilette. Era intenta a pulire il vomito di un bambino giapponese,che non la smetteva di frignare. Lui detestava i bambini;facevano troppo chiasso.

Aspettò pazientemente per un po’,senza dire nulla,quando poi si accorse che si vedevano le mutandine dell’hostess malcapitata.

Schiarendosi la voce per attirare la sua attenzione,Kanata volle informarla: “Non vorrei sembrare scortese,ma…ti si vedono le mutandine.”

La ragazza scattò in piedi,rossa per lo sforzo e per la vergogna,rivelando una fisionomia giapponese e due splendidi occhi verdi.

Si guardarono a lungo,poi lei lo ringraziò per l’informazione,schiumante di rabbia.

“Grazie mille.”
“Prego. Comunque,dovresti rinnovare un po’ il guardaroba,non sei mica una liceale!”

“Non credo siano affari vostri,signor…”
“Saionji. Kanata Saionji.”

“Perfetto. Signor Saionji…La prego di limitarsi ad interpellarmi solo per questioni che riguardino solamente il suo viaggio in aereo,grazie.”
Con un sorriso forzato,lei continuò il proprio lavoro. Incominciando a irritarsi,Kanata le disse: “Dovrei passare per bisogni corporali,si può?”

Senza aspettare una risposta,Kanata la oltrepassò.

“Non adesso!!”strillò lei. “Ho appena lavato!”

Spalancando la porta del WC adirata, la ragazza si trovò di fronte ad un Kanata praticamente nudo.

“VATTENE,MANIACA!!”le ingiunse lui,sbraitando a più non posso.

Miyu richiuse la porta,il cuore che le balzava in gola non poté sopportare anche la vista del comandante Nagaka che le gridava contro un solenne predicozzo. Non era giusto,si era comportata bene finora…Il pilota aspettava soltanto una sua inadempienza.

Scoccando un’occhiata furibonda a quello stupido passeggero castano,Miyu continuò il suo lavoro,come se niente fosse.

 

“Ah,non lo sopporto!!”
San Francisco,International Airport.  

“Chi,il comandante o quel ragazzo?”
“Entrambi!!”

Miyu,scuotendo la capigliatura, sentì montare la rabbia dentro di sé. Cinque ore passate sull’aereo a pulire un bagno,e poi? Uno stupido ragazzino aveva mandato a monte tutto! Che imbarazzo, per di più!
“Comunque,calmati…Nel prossimo volo,sicuramente non ci sarà Nagaka! Quel ragazzo,non lo so,anche se devi ammettere che non era male!”rifletté Christine,continuando a portare il trolley.

“Chris!Da che parte stai?!”
“Su,era una semplice osservazione!”

“Ad ogni modo…Non è proprio come me l’aspettavo,un volo intercontinentale…”
“Al momento hai solo attraversato l’America! Dovrai vedere quando arriveremo a Tokyo…”
“Già…Chris,chissà se…”
“Non ci pensare.”L’ammonì lei. “Per favore.”
Miyu sorrise; Christine aveva capito subito che cosa volesse dire…

“Andiamo,ché la coincidenza per Tokyo sta partendo!”

 

Kanata si era congedato dalle due signore,che l’avevano stritolato in un abbraccio,con la promessa di farsi sentire e col ringraziamento di aver sentito due povere vecchine sole. Sorridendo,era sceso dall’aereo,non prima di aver rivolto un’ultima occhiata a quelle due strane hostess. Un po’ gli dispiaceva di aver messo nei guai la bionda,ma se l’era cercata!

Ora si trattava di prendere l’aereo per Tokyo…

 

Un compagno di viaggio meglio dell’altro,si ritrovò a pensare divertito.

Una volta salito sull’aereo per Tokyo,gli era toccato il posto vicino al finestrino ed accanto un narcolettico. Avevano iniziato a conversare educatamente,quando lui si era appisolato nel bel mezzo del discorso.

Almeno non sarebbe stato loquace…

Il comandante li accolse caloroso,mentre la stessa identica hostess dai capelli rossi spiegava la sicurezza a bordo. Diamine…ciò comportava anche la presenza dell’altra?

La risposta non tardò ad arrivare:Miyu,assieme ad un altro stewart,Lee,passò col carrello delle bevande e con i cestini del pranzo.

A volte una coincidenza può sembrare un miracolo,ma nessuno dei due,quando i loro sguardi si incrociarono,la pensò così;per Miyu era un beffardo gioco del destino,per Kanata,la prova che la sfortuna esiste eccome.

“Vuole qualcosa?”chiese l’hostess il più cortesemente possibile.

“Aranciata,grazie.”rispose lui,con lo stesso tono affettato.

Cercando di scavalcare l’uomo che Kanata aveva al suo fianco,i tacchi di Miyu le giocarono un brutto scherzo,e parte del liquido arancione colò sulla maglietta di Kanata.

“Mi scusi…Non volevo,davvero.”
“Non fa niente,andrò a smacchiarmi in bagno.”
‘In bagno’ fu notevolmente rimarcato dal tono accusatorio del ragazzo,fortemente contrariato e propenso a pensare che non fosse solo un caso.

Miyu continuò il suo giro,ritenendo che quel Saionji aveva semplicemente ottenuto pan per focaccia.

 

“Miyu,se fossi in te io andrei a scusarmi.”
“Ma non l’ho fatto apposta!”

Miyu aveva concluso il primo giro ed era tornata nella cabina,vicino a Christine,che,in quanto voce della sua coscienza,la stava convincendo ad un atto di rimorso.

“Ne sono certa,ma non sono io quella che devi convincere!”
“Ma per quale ragione dovrei convincere lui?”

“Andiamo,perché rovinarti il viaggio?Metti da parte l’orgoglio!”
“E va bene…”ammise sconfitta Miyu.

 

Miyu si guardò bene dall’aprire di nuovo la porta,così attese di fronte al bagno. Ora che si trovava lì,trovava insensato il suo gesto. Non doveva dare spiegazioni a nessuno,perché mai proprio a quel ragazzo?

Kanata uscì dal WC, andando a sbattere contro un fianco della ragazza,che si lasciò sfuggire un mugugno soffocato.

“Oh,mi scusi…Ah,sei tu. Allora fa niente.”

Tralasciando la manifesta maleducazione, Miyu rispose: “Volevo scusarmi per prima. È stato solo un increscioso incidente.”
“Scuse accettate.” Convenne Kanata,facendo per andarsene.

“Ehi! Le vorrei anch’io le scuse!”esclamò Miyu,per niente contrita.

“Per cosa?”
“Bè,non mi hai fatto fare una bella figura prima,lo sai?”
“Ah,sì…d’accordo,scusami.”
“Scuse benaccette.”

I due rimasero in silenzio per un po’,ingaggiando una dura lotta di sguardi. Entrambi avevano ceduto solo nominalmente.

“Oh,ti chiami Miyu Kozuki.” Kanata lesse il piccolo cartellino sulla sua divisa.

“Questo significa che non sei del tutto americana.”
“Nemmeno tu”replicò prontamente lei “Hai detto di chiamarti Kanata Saionji.”
“Esatto,ti ricordi?”
“Ho buona memoria.” Riprese sarcastica. “Quindi tornerai a casa,dalla tua famiglia?”chiese,ma probabilmente era una domanda più rivolta a se stessa.

“Non proprio. Tu?”
“Non proprio.”sorrise.

“Credi sia normale che ci ritroviamo un’altra volta in bagno,e che ci siamo conosciuti qui?”le domandò lui,preso da un’improvvisa voglia di saperne di più sul suo conto, magari solo dettata da un impercettibile senso di colpa.

“Ah,no. Ma io non andrei in giro a raccontare che hai conosciuto un’hostess in bagno…Come dire,sarebbe un po’… singolare ,ecco. “

Kanata pensò che avrebbe avuto ben altri problemi da risolvere,altroché!

“Bah,non c’è più religione,persino le tresche in bagno…”

L’uomo che sedeva vicino a Kanata, improvvisamente quanto inaspettatamente sveglio,li guardò bieco,avvicinandosi alla porta del WC. “Per di più,con un’hostess. Questi giovani…!”

Miyu lo guardò sconcertata. Figurarsi se…se era un appuntamento,quello!Per di più,con quel ragazzo che era così strano!

Kanata ringraziò la sua solita fortuna,così tempestiva nel fargli accorgere delle figuracce.

“Devo tornare in cabina. Se ha bisogno di me, basterà che mi chiami. Accorreremo subito… io o uno dei miei colleghi. Grazie ancora per averci scelto come compagnia.”
Miyu fece un inchino formale,tornando alla sobrietà dei modi e dei toni adeguati per un’hostess.

Avrebbe sortito un ottimo effetto professionale ,se poi non fosse inciampata in quei maledetti tacchi.

Kanata osservò la scena,sorridendo in modo non troppo evidente. Ma quant’era imbranata,quella? Decise di tornare al proprio posto,anche per non fornire al vicino motivi di gossip. Mancava poco ad arrivare a Tokyo…Lanciò una fugace occhiata all’orologio. Akira si era sicuramente svegliata.

 

Salve genteeeeeeeeeeeeee! Lo so,sono scomparsa per molto tempo…=°°°( Imputate pure tutta la colpa all’ultimo periodo di scuola e al fatto di essere stata costretta a passare gran parte della mia estate in un paesino sperduto pugliese,dove a sì e no arriva la posta…XD Rieccomi col secondo capitolo…Viaggio movimentato,che ne dite? Il bello è che nel prossimo Kanata rivedrà suo padre,nonché Santa!^^ Mentre Miyu e Christine…starete a vedere! Ora che ci penso,però…devo trovare un modo per far comparire Lou!Mmm…Mmm…Vabbè,decideremo più in là! Ringrazio Fedina,Kogarashi,kari&tk4ever,michi88,non so come chiamarmi,Ferula_91,Lisa Lawer,Pera11,Carillon,Jules e DenaDena che con le loro recensioni mi hanno spronata ad andare avanti!^-^ Je vous remercie beaucoup!(scusate,ma la vacanza studio a Paris si fa sentire!XD) Alla prossima,e spero vivamente che non sia fra mesi!!
HikariKanna

   
 
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