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Autore: bulmetta_97    05/01/2013    4 recensioni
La forza di Vegeta è enorme e i due piccoli saiyan lo sanno però, Goten e Trunks, non si alludono nell'idea di poterlo battere.
Così, richiamando il Drago Shenron, chiedono di far tornare un bambino il principe dei saiyan per dimostrare che essendo della stessa età, una battaglia è più semplice.
Cosa succederà? Come sarà la forza di Vegeta? Riuscirà sempre a superare i due bambini oppure avrà qualche difficoltà?
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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I due bambini, eccitati nell’idea di poter vedere come fosse Vegeta da piccolo, andarono a gran velocità a casa.

“ Secondo te si arrabbierà?” domandò Goten cominciando ad avere paura di quale poteva essere la reazione del principe dopo aver scoperto di essere tornato un bambino.

“ Forse... non ci pensiamo ora, ok? Ora voglio solo pensare alla faccia che farà mio padre vedendosi più piccolo” sghignazzò Trunks mentre sorpassava nel volo il piccolo Son.

Ci misero pochi minuti ad arrivare a casa e la prima cosa che fecero, entrati in essa, fu andare a cercare il “piccolo” padre.

Stavano per aprire la porta della camera di Vegeta e Bulma,quando non si sentì la voce di Bulma spuntargli dalle spalle.

“ Dove andate voi due?”

I due si girarono e mettendo la mano destra dietro alla testa cominciarono a dire, all’unisono “Niente!”.

“ Tuo padre si sta riposando e sai come fa quando lo si sveglia... Su, andate a giocare...” disse Bulma spostando i due dalla porta.

La donna, si allontanò scendendo giù in cucina e così, i due saiyan, ebbero l’opportunità di  entrare nella stanza e vedere un po’ com’era la situazione.

Entrati, fecero in modo di non provocare alcun rumore.

Eccolo lì, sdraiato nel letto. Fuori spuntavano soltanto i capelli ed il braccio destro, il piccolo braccio destro.

“ Hai visto, Trunks, la dimensione del braccio? Il desiderio si è avverato, ma io voglio vedergli pure la faccia...” disse Goten a bassa voce.

Trunks, stava per aprire la bocca quando, un piccolo rumore mise in allerta i due: Vegeta, si stava alzando.

“ Oddio, che facciamo adesso?” disse il bambino dai capelli a palma.

“Rimaniamo qui, se mai facciamo finta di entrare dalla stanza così non sospetterà di nulla” bisbigliò il ragazzo dai capelli blu all’amico.

I due uscirono piano piano dalla stanza, chiusero la porta e si misero a fissare la scena dal buco della serratura.

Intanto, Vegeta, si alzò lentamente dal letto e mettendosi sul bordo di esso notò una cosa: i suoi piedi toccavano, soltanto con la punta il pavimento.

“Ma che cavolo... Ma che mi succede?” pensò Vegeta notando che, sia la dimensione dei piedi che quella delle mani erano diminuite.

“ Papà, ora c’è... Che ti è successo?” esclamò Trunks, innocentemente, entrando nella stanza insieme all’amico.

Detto ciò, Vegeta, corse in bagno e davanti allo specchio vide qualcosa di veramente stupefacente: era tornato bambino.

Si, ne era certo. I suoi lineamenti erano tornati quelli di quando era piccolo: il viso più tondo, la statura più minuta, gli occhi più grandi e la coda che gli era ricresciuta.

“Com’è possibile, questo? Qualcuno ha giocato un brutto scherzo e quando saprò chi è stato, stia pur certo che non la passerà liscia.” pensò il principino continuando a guardarsi.

“L’hai visto? Non era tanto diverso quando era piccolo.” disse Goten al compagno d’avventure.

“Hai sentito la sua voce? Ahahah” esclamò Trunks mentre cominciò a ridere come non aveva mai fatto in tutta la sua vita.

Sentita la risata del figlio, il padre uscì dal bagno e avvicinandosi minacciosamente a lui, gli chiese il motivo della sua calorosa risata.

“Ehm... niente papà. E’ che Goten mi ha raccontato una barzelletta stupenda...Su raccontagliela...” affermò il bambino dai capelli blu.

“Allora: c’è un signore che va dal medico e tutto preoccupato dice ‘Dottore, ho la pelle d’oca.’ Il medico gli chiede dove e il paziente risponde ‘qua, qua!’ Ahahah”.

In quel momento il silenzio cadde nella stanza. 

Una battuta così triste nessuno l’aveva mai sentita...era terribile.

Ad un certo punto, si sentirono dei passi che pian piano si stavano avvicinando.

Quel rumore sia Trunks che Vegeta, lo sapevano riconoscere alla perfezione: Bulma stava salendo le scale.

Arrivata sul pianerottolo, la donna, notò subito il bambino che si trovava insieme a Goten e a Trunks.

C’era qualcosa che la incuriosiva in lui: era identico a Vegeta.

Gli assomigliava proprio tanto.

“Ehi piccolo, come ti chiami?” chiese la donna dai capelli turchini avvicinandosi al piccolo.

Quando disse quella frase, Trunks e Goten, cominciarono a ridere e Vegeta, diventò rosso in faccia a causa dell’innumerevole rabbia che aveva.

“Donna! Non mi riconosci neanche! Ma come siamo messi..” urlò Vegeta contro la donna che incredula si mise la mano davanti alla bocca.

Lei cominciò subito a fissarlo. Lo guardò dalla punta dei piedi alla punta dei capelli.

“Come sei carino, amore!” affermò Bulma mentre lo abbracciò forte.

“Smettila, donna. Non chiamarmi più con quel soprannome, hai capito?” disse il principe scansandosi di dosso la moglie.

Bulma, allontanandosi tornò a fissare il marito.

“ Mi spieghi perché sei tornato bambino?” domandò lei mettendosi vicina al muro.

“ E che ne so. Quando mi sono svegliato mi sono ritrovato co... ed ora perché ridete?” chiese lui notando che i tre stavano cominciando a scoppiare a ridere.

“ E’ per la tua voce ahahahah” disse Bulma cominciando a piangere da quanto stava ridendo.

Vegeta stava detestando in una maniera orribile, quella situazione. Detestava essere il “pagliaccio” della situazione e quindi andò in cucina per prendere qualcosa da mangiare.

“ Come sono patetici...” pensò lui mentre scese piano piano le scale.

Dopo qualche minuto scesero pure Bulma, Goten e Trunks che entrando in cucina, videro una scena molto divertente: Vegeta che, per prendere la roba dal frigo, stava volando.

“Papà, ma non ci arrivi senza volare?” chiese Trunks cercando di nascondere il sorriso idiota che aveva in quel momento.

Vegeta quando era piccolo, era sempre quello più basso però, aveva una forza che quelli della sua età si sognavano e quindi, la sua altezza, non veniva considerata più di tanto.

Il principe non rispose neanche e, tornando a terra, si mise a sedere al suo solito posto.

Non lo mostrava, ma in quel momento, si stava sentendo in grande disagio: i due bambini che sghignazzavano e la moglie che lo fissava con uno sguardo tenero gli stavano facendo venire il volta stomaco.

“ Volete fissarmi ancora?” domandò lui mentre continuò a fissare il cibo che stava mangiando.

I tre, si guardarono un attimo e senza aspettare un secondo di più si misero a sedere, eccetto Bulma che tolse dai fornelli il pollo che aveva preparato.

 

 

 

 

 

  
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