Era caldo, molto caldo.
Gli esami si avvicinavano e l'estate era ormai alle porte.
L'ora di storia della magia era appena cominciata, ma già
insopportabile.
I capelli e i vestiti di Harry gli si appiccicavano al corpo,
completamente sudato, e stava boccheggiando già da qualche
minuto.
La metà delle teste era poggiata sui banchi, quasi tutti
avevano gli occhi chiusi e un leggero russare proveniva dal fondo della
classe.
Fossero stati con la Mc Granitt o Piton nessuno si sarebbe permesso di
dormire, ma col vecchio fantasma rincitrullito tutto era lecito. Con
quel caldo poi.
Perfino a Hermione erano scappati numerosi sbadigli e Harry poteva
giurare di averla vista un paio di volte chiudere gli occhi per qualche
minuto. Ma chi poteva biasimarla?
Ron era crollato dopo i primi dieci minuti, e ora era accasciato sul
banco, la bocca aperta, gli occhi chiusi.
Harry decise che doveva uscire, o sarebbe svenuto di li a cinque
minuti. E uno svenimento non avrebbe di certo giovato alla sua
reputazione, oramai pessima.
"Ehm, professore mi scusi, posso andare in bagno?"
"Vai vai, Topper..."
Incredibile.
Non per fare quello che se la tira, ma tutto (e dico TUTTO) il mondo
della magia conosceva il suo nome e la sua storia, possibile che Ruf,
dopo cinque anni che era suo allievo, lo chiamasse ancora in modo
sbagliato? Harry decise che doveva per forza farlo apposta.
Raggiunse il bagno più vicino e, dopo essersi tolto gli
occhiali, buttò la faccia sotto il getto di acqua gelata.
Sarebbe rimasto li tutto il giorno. Ma purtroppo non poteva.
Se Gazza lo beccava fuori dalle lezioni, lo avrebbe frustato e non in
senso metaforico.
Harry rabbrividi a quel pensiero e tolse il viso dal lavandino.
Si guardò in torno mezzo cieco e individuò gli
asciugamani appesi a un pannello di legno, consunto e pieno di
incisioni.
Asciugandosi la faccia le osservò incuriosito, e quando si
rimise gli occhiali si apprestò a leggerle. Poteva
permettersi ancora qualche momento prima di tornare in classe.
Sembrava che intere generazioni di maghi avessero lasciato dei messaggi
o dei semplici disegni.
Le scritte andavano da "I Tornados sono i migliori" a "Jack culo".
Molte si sovrapponevano e certe erano talmente vecchie da essere
illeggibili.
In un angolo una si stagliava solitaria. Era accompagnata da un piccolo
cuore che conteneva due iniziali: R e S.
La scritta recitava : ' Remus e Sirius per sempre '.
Harry strabuzzo gli occhi. O.o
"Cosa???"
Remus? Quel Remus? Remus J. Lupin, il lupo mannaro che era stato suo
professore?
E Sirius? Il suo padrino?
Sapeva che erano amici, migliori amici, ma...
Rabbrividì al solo pensiero e uscì dal bagno di
corsa.
Doveva dirlo a Ron e Hermione.
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"Ne sei propio sicuro, Harry?" chiese Hermione quella sera in sala
comune, con un tono quasi estatico.
"Si, Mione, l'ho visto anchio. C'è un cuore, che altro
può significare?" rispose Ron, che sembrava divertito dalla
situazione.
"Secondo voi dobbiamo dirgli che lo sappiamo?" chiese Harry agli altri
due, un po imbarazzato e incerto su come dovesse comportarsi col
padrino la prossima volta che l'avrebbe visto.
"Io direi di dirglielo. Pensa sfottere Sirius..." mormorò
mentre un ghigno perfido gli si allargava sul volto e iniziava a
cantilenare "Sirius checca, Sirius checca..."
Hermione gli lanciò un' occhiata di fuoco.
"Quanto sei insensibile Ron!" sbottò piccata come se l'amico
l'avesse appena insultata.
"Io direi di non dire niente, se loro non lo vogliono far sapere in
giro..."
"Magari non stanno neanche assieme. Poteva essere uno scherzo o magari
si sono mollati..." disse pensieroso Harry ma subito si
rimangiò le parole.
Infatti un Hermione incavolata nera gli urlò in faccia
"STANNO insieme!!"
Aveva l'aria inferocita tipica di una slasher a cui hanno appena
criticato la coppia preferita. (siete avvisati reagisco come mione!!
nda ^.^)
Ron e Harry ammutoliti non osarono ribadire.
"Non diciamo nulla a nessuno e ci facciamo gli affari nostri.
D'accordo?"
I due annuirono ancora scioccati.
"Ah...sono così carini insieme, non trovate?"
I ragazzi i scambiarono uno sguardo un po' schifato. Non erano della
stessa opinione di Hermione ma nessuno dei due ci teneva a dirglielo
dopo la reazione dell'amica e sapendo bene che Hermione era una strega
molto capace e che due anni prima aveva schiaffeggiato Draco Malfoy.
Ma Hermione intanto aveva continuato il suo discorso, anche se ne Harry
ne Ron l'aveva ascoltata.
"...e poi ho sempre pensato fossero una bella coppia" concluse decisa
il suo lungo sermone sul perchè i due uomini fossero fatti
l'uno per l'altro.
La ragazza aveva un gran sorriso, lo sguardo perso nel vuoto e l'aria
sognante.
Persa nei suoi pensieri (perversi?? ^.^ nda) non colse Ron che
commentava
" Il caldo le ha dato alla testa."