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Autore: Duchannes    05/01/2013    1 recensioni
"Era come una lotta interiore, tra la mia testa e il mio cuore, gridavano cose diverse, pensieri diversi e io non riuscivo a stare più al passo, perché tutto questo mi faceva male, perché avevo bisogno di lui, ma non potevo per il suo bene… era contraddittorio eppure era un ragionamento adulto, ed era quello che dovevo fare.
L’istinto va seguito, ma non sempre, perché non è razionale, può portarci a sbagliare e io non potevo sbagliare, non nei confronti di quella persona che amavo.
Sì, perché io lo adoravo, lo adoravo con tutta me stessa, era il mio sorriso, la mia felicità, il mio sole personale, era come se il sole si fosse spento, più nessuna traccia di lui e tutto intorno restava freddo …e vuoto…come il ghiaccio."
Ian Somerhalder/Nina Dobrev/Joseph Morgan.
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Ian Somerhalder, Nina Dobrev
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aspirai dalla sigaretta seguendo il racconto di Ian, stava parlando di una fan scatenata che l’aveva seguito fino in camera facendosi scambiare per la donna delle pulizie, Paul scoppiò a ridere e io ridacchiai di conseguenza intervenendo “E come l’hai cacciata?” mi intromisi.
Lui scosse la testa sorridendo “Non puoi capire ho dovuto dirle che non era appropriato e che poteva tornare il giorno dopo negli incontri di gruppo, non puoi capire, quando l’ho detto a Phoebe stava impazzendo e ha cominciato a sclerare dicendo che frequentarsi con me era impossibile.”
Sorrisi scuotendo la testa, Phoebe era la ragazza che frequentava Ian da un mese ormai, era un’attrice che sarebbe entrata nel cast di the vampire diaries, ma stava finendo di girare un film e poi sarebbe arrivata da noi.
Tutti l’avevano conosciuta a una convention, io ero mancata a quella convention per stare con Joseph e per questo non l’avevo ancora incontrata.
Mi ero fatta solo una vaga idea su di lei da tutti i racconti di Ian, ma mi aveva fatto una buona impressione, non sembrava una ragazza appiccicosa, sembrava solare e inoltre lo faceva stare bene.
Io ed Ian ci eravamo lasciati tutti i disguidi alle spalle, da quando l’aveva incontrata il nostro rapporto era tornato ad essere quello di prima e questo mi faceva stare bene, tutto nella mia vita era perfetto o almeno quasi tutto.
Tenere Joseph lontano mi faceva stare male, la lontananza non riuscivo a viverla serenamente e quello che mi faceva arrabbiare di più era vedere Joseph tranquillo di fronte a questa situazione.
Capitavano delle sere in cui mi mancava così tanto che non riuscivo a pensare ad altro e lo chiamavo disperata, lui ci scherzava su e mi diceva che non dovevo stare così male, perché un giorno saremmo stati sempre insieme.
Ma io ero stufa di sentirmi dire che un giorno tutto sarebbe andato bene, non riuscivo a stargli lontana, non riuscivo a non svegliarmi con lui, non riuscivo a non averlo intorno, non riuscivo a vederlo sorridere da dietro uno schermo piatto, non ce la facevo più a stargli lontana e questo mi stava distruggendo.
Oggi sarebbe venuto qui, la sua serie televisiva aveva due settimane di pausa e sarebbe arrivato verso sera.
Erano le otto meno cinque e il suo aereo  sarebbe atterrato verso le otto meno dieci, mi strinsi nella giacca e entrai dentro per prendere il cellulare, avevo twitter acceso, mi capitò agli occhi una foto in cui c’era Joseph, era lui all’aeroporto che camminava con una collega di fianco, la foto successiva ritraeva i due stretti in un abbraccio e di fianco c’era scritto “Joseph Morgan che stringe in un braccio la sua collega Lise Attway, come siamo calorosi signor Morgan, è aria di crisi tra la celebre coppia?”
Alzai gli occhi verso l’orologio, erano le otto, composi il suo numero velocemente, dopo solo due squilli mi rispose “Sei pronto a vedere il tuo biondo?”
Un sorriso mi increspò sulle labbra “Sono pronta a prenderlo a sberle invece!” dissi non troppo arrabbiata, sapevo bene che i giornalisti cercavano di mettere bocca su tutto e di rovinare una coppia per avere almeno articoli per una settimana.
Lo sentii preoccuparsi all’istante “Cosa? Che succede?”
Risi per cercare di fargli capire che non era nulla di grave “Scherzavo, ma cerca di non stringere troppo forte le tue colleghe, sai che odio tutti quei pettegolezzi che ne escono fuori.”
Anche se non ce l’avevo di fronte sapevo che stava sorridendo “Oh Lise mi si è attaccata addosso come un koala, continuava a dire che mi voleva bene e avrei voluto scomparire.”
Sorrisi appoggiandomi al tavolo di legno posto di fronte alla parete “Tra quanto il mio biondo sarà qui?”
Lo sentii ridere e poi dire “Uhm… non so forse se ti affacci potresti già vedermi.”
Spalancai la bocca lasciando il cellulare sul tavolo e corsi fuori, lo vidi che si stava avvicinando all’hotel, era a pochi metri e sorrise sghembo appena mi vide, cominciai a correre verso di lui, mentre si fermava e allargava le braccia, gli sorrisi fiondandomi nella sua stretta calorosa, avvolsi le mie gambe intorno al suo bacino e mi inebriai del suo profumo “ti amo.” Dissi sentendolo ridere, prima di scostarsi e baciarmi come non faceva da un po’.
Dopo circa dieci minuti ci staccammo sorridendo “Mi sei mancato.”
Lui sorrise scuotendo la testa “La smetti con questi convenevoli? Lo so che sei stata in pace senza di me.”
Sorrisi prendendolo per mano e incamminandomi con lui “Sì certo, infatti lo vedrai questa settimana.” Dissi mentre lui rideva e scuoteva la testa.
Arrivati all’entrata Paul e Ian ci vennero incontro sorridenti guardando Joseph “Il nostro saluto non è affettuoso come quello di Nina, ma siamo contenti di  vederti.”
Sorrisi mentre Joseph batteva a loro i pugni “Allora come vi va la vita ragazzi? Non ci vediamo da un po’ ormai.”
Loro fecero spallucce “Va tutto a meraviglia, anche se Nina non fa altro che mettere il muso e lamentarsi quando non ci sei.”
Lui mi scoccò un’occhiata torva, mentre si voltava verso Ian “Ho saputo della tua relazione con Phoebe, complimenti ottima scelta!” disse facendogli un occhiolino.
Paul sorrise dicendo “Vi lasciamo soli, altrimenti Nina me ne dirà quattro al più presto.”
Scossi la testa sorridendo mentre quei due si dileguavano.
Joseph si voltò verso di me alzando un sopracciglio “E così quando non ci sono ti disperi?”
Feci spallucce guardandolo dritto negli occhi “Non posso farci niente okay? Perché dovrei mostrarmi felice quando non ci sei, se non è così?”
Lui scosse la testa contrariato “Nina è solo che dovresti reagire da adulta.”
Alzai entrambe le sopracciglia pronta a sputare fuoco per quella frase, ma lui mi tappò la bocca con una mano “No cioè… volevo dire che non devi essere triste perché sono via, lo sai che è solo per lavoro e che prima o poi torneremo a stare insieme. Non devi e non voglio sapere che tu sei triste okay? In questo periodo ho fatto di tutto per convincere me stesso che tu stavi bene, così da non prendere il primo volo e mandare tutto all’aria, ma tu continuavi a dirmi che ti mancavo da morire e stavo per perdere il controllo. Se dobbiamo continuare così io non ce la farò mai Nina, se continuerai a farmi sentire terribilmente in colpa tanto vale lasciare il lavoro.”
Lo fissai incredula sbattendo le palpebre, io mi preoccupavo che lui non subisse la mancanza e invece lui si sentiva esattamente come me, solo che come al solito non lo dava a vedere.
Alzai un sopracciglio fissando la sua mano, che ritrasse con un sorriso e sospirai “Ho afferrato. E’ solo che sei il mio fidanzato e quando parlo con te non mi va di fingere che va tutto bene e che sto a meraviglia, dobbiamo fingere per la buona sopravvivenza?” chiesi interdetta.
Lui scosse la testa “No, ma almeno non dirmi ogni cinque minuti che ti manco, perché mi sento terribilmente in colpa.”
Annuii tirando un sospiro “Cercherò di limitare le mie lamentele…ma ora che sei finalmente qui, possiamo evitare di parlare e mi stringi a te?”
Lui sorrise spontaneamente stringendomi tra le sue braccia, poggiai la mia testa sul suo petto e inspirai il suo profumo “Mi sei mancato.” Dissi scoppiando a ridere entrambi.
 
*  *  *
Joseph mi aveva abbandonato per tutto il pomeriggio, dicendo che doveva sbrigare una commissione importante e che si sarebbe fatto perdonare stasera.
Sbuffai fissando l’orologio, quando era così vicino e non stava con me mi dava sui nervi, però mi rendevo conto anche del fatto che stavo diventando appiccicosa, spesso volevo solo stare con Joseph e tutto questo era sempre colpa della stupida distanza.
Qualcuno bussò alla mia porta e scattai subito ad aprire, di fronte a me c’era il ragazzo dell’hall con in mano un pacco, gli sorrisi lasciandogli una mancia e afferrai il pacco, sopra c’era un bigliettino scritto nella sua calligrafia elegante “Non è una di quelle sorprese in cui ti dirò che sei una principessa e io il tuo principe. Perché sarei banale e non mi piace. E’ solo un regalo per la cena di stasera, è una semplice cena, ma quando ho visto questo vestito ho immaginato te che lo indossavi, questo è tutto. Joseph.”
Sorrisi spontaneamente per la sua originalità, niente frasi brevi e scontate, solo la verità. Era anche per quello che lo amavo.
Mi sedetti sul letto aprendo la scatola, al suo interno c’era un vestito molto bello, ma anche semplice era come un maglioncino di pizzo attaccato ad una gonna nera che scendeva morbida, solo che era un vestito intero, era a maniche lunghe e il maglioncino alternava le fasce in verde, beige e nero.
Era davvero bello, bè Joseph aveva sempre avuto buoni gusti nel vestire, questo non potevo negarlo.
Mi preparai velocemente, ero stranamente tranquilla per questa serata, perché non volevo niente di spettacolare, sapevo che sarebbe stata la serata perfetta nella sua semplicità.
Quando finii di prepararmi qualcuno bussò alla porta, la aprii e mi ritrovai di fronte Joseph, vestito in pantalone e camicia blu, che si intonava ai suoi occhi chiari, sorrisi dandogli un bacio a stampo, mentre lui fissava il mio corpo con un sorriso di apprezzamento “Sapevo che ti sarebbe stato d’incanto.”
Sorrisi scoccandogli un altro bacio a fior di labbra “Quanta dolcezza Morgan ,cerchi di farti perdonare la distanza?”
Lui sorrise scuotendo la testa “E’ solo che mi sei mancata.” Disse serio afferrando la mia mano e conducendomi verso l’uscita.
Sorrisi soddisfatta facendo spallucce “Tu a me neanche un po’.” Dissi mentre lui incassava il colpo basso con un sorriso.
 
*  *  *
Mi svegliai con un odore di frittelle sotto il naso, aprii gli  occhi guardandomi intorno, eravamo a casa nostra, c’erano le vacanze di Natale, scesi dal letto indossando la sua camicia, arrivai in cucina e mi poggiai allo stipite osservandolo cucinare, quando mi notò sorrise, mi si avvicinò scoccandomi un bacio a fior di labbra “Amore ti aspettavo per aprire i regali.”
Sorrisi avvicinandomi felice al nostro albero, c’erano due pacchi da scartare, il mio era piuttosto piccolo, mi morsi un labbro scuotendolo “Cosa sarà? Andiamo amore, potresti darmi un indizio.”
Mi sorrise facendo spallucce, si inginocchiò di fronte a me afferrando il pacchetto “Prova a pensare un po’ cosa potrebbe esserci Nina…” disse mentre le lacrime cominciavano a cadere dai miei occhi.
Mi inginocchiai di fronte a lui, mentre scartava il piccolo pacchetto aprendo lo scrigno, c’era un anello con un diamante al centro, mi stava chiedendo di sposarlo, lì su due piedi, mi stava chiedendo di stare insieme per sempre.
Mi avvicinai a lui e lo baciai, non c’era bisogno di una proposta speciale, non c’era bisogno di una risposta, noi sapevamo quanto il nostro amore era forte e quanto il desiderio di stare insieme per sempre era grande.
Ci amavamo e questo bastava, su tutto. 



FACCIO PENA, LO SO. 
Non ho assolutamente nessuna scusa per questo imperdonabile ritardo, è solo che io sono una pessima scrittrice e con i finali non me la so cavare, lo so non merito neanche il minimo della vostra considerazione e so che non ci sarà nessuna recensione, figurati se mi merito solo una paroline, piuttosto mi merito milioni di recensioni critiche.
Questo capitolo fa anche PENA, potevo tornare con un bel capitolo no? ma oggi mi sono messa in testa che dovevo pubblicare, anche se faceva schifo, perché vi ho fatto aspettare fin troppo.
Lo so, eliminatemi dal mondo, mi scuso ancora çwç
Il prossimo capitolo sarà l'Epilogo, siamo arrivati alla fine e ho già l'idea di come impostarlo, dopo mi metto a scriverlo e lo posterò appena lo finisco, non credo dovrete aspettare anni, sarei imperdonabile più di quanto non lo sono già.
Non sapevo come continuarlo, perché ho fatto di tutto in questa ff e non sapevo più cosa far vedere e allora ho capito che per non ricadere nel banale bisognava solo concluderla e il prossimo capitolo sarà l'ultimo.
Ringrazio chiunque di voi ha mai letto questa ff, chiunque abbia mai recensito questo schifo che ho creato, mi scuso ancora per il ritardo, ma con l'inizio dell'inferno chiamato 'scuola' e tutto il periodo particolare che ho passato, bè la scrittura di questa storia è passata in secondo piano.
Mi dileguo, vi prometto il prossimo capitolo al più presto, grazie a chiunque abbia il coraggio di leggere sto schifo. çwç

   
 
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