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Autore: silverhind    05/01/2013    2 recensioni
E se il protagonista di Harry Potter non fosse più il famoso Harry ma una semplice altra ragazza di Hogwarts? Se il prescelto fosse una prescelta ignara fino all'ultimo del suo destino? Bene questa è la storia del destino di una ragazza. La storia di un amore difficile, ostacolato, combattuto, ricercato, rinato, tormentato, dimenticato, maturo, dolce, di sacrifici, vissuto, impulsivo, prorompente, vivace, segreto, esagerato, tenero. La storia d'amore tra un professore all'apparenza severo, insensibile, arrogante e prepotente ma in realtà anche lui capace di provare ammirevoli sentimeti, e una studentessa, all'apparenza normale ma in realtà l'essere più speciale per lui. E se è vero che il fiore nato nella tempesta è il fiore più bello e duraturo, i problemi e le difficoltà che i due protagonisti dovranno affrontare li uniranno in un legame indissolubile... o almeno lo spero!
Genere: Azione, Commedia, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Minerva McGranitt, Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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“Ma dove sarà finita quella stupida e inutile ragazzina… se stare con lei vuol dire diventare scemo per trovarla, controllarla, seguirla meglio che la lasci perdere! No Severus non dirlo neanche per scherzo… è la cosa più bella che ti sia mai capitata, già una volta involontariamente te ne sei allontanato, non tentare nuovamente la sorte! Eh già la amo troppo. Ma dove si è ficcata? Sto girando tutta Hogwarts e non la trovo, anzi, non incrocio nessuno, pare che stiano ancora tutti dormendo. Effettivamente sarà mattina presto, i primi raggi solari devono ancora far capolino. Ma dov’è? Mi chiedo perché si sia alzata. Brr freschetto qui a scuola, questi corridoi scuri e freddi potrebbero quasi far paura. A me no di certo, piuttosto sono io che incuto timore agli altri. Ma lì cosa c’è? Una luce dietro l’angolo! Meglio che mi avvicini piano, come al solito, mi piace vedere il terrore negli occhi delle persone, capitare all’improvviso e spaventare soprattutto quei piccoli studenti alle prime armi che non sanno nulla della vita vera e si atteggiano a vecchi saccenti uomini vissuti. Di certo non son studenti, la scuola non è ancora cominciata. Sarà Georgy. Direi che se adesso la becco prima le dico un bel po’ di parole e poi me la stringo forte e le dico quanto mi faccia soffrire ogni volta che non è con me. Sentila, ridacchia. È lei son sicuro. Ed ora, voltiamo l’angolo e… NOoooooo!
<< Cosa stai facendo? Lupin, lurido essere spregevole, lasciala subito andare! Hai capito? Georgy vieni immediatamente qui! >>
<< Severus lascia che ti spieghi, non ti arrabbiare… >>
<< No no tu non mi spieghi niente cagnaccio, quel che ho visto mi basta. Georgy stai bene? Ti ha costretta con l’inganno? Georgy rispondimi! >>
<< Severus lasciala stare, così le fai male… >>
<< Io la dovrei lasciare stare? Io le faccio male? Togli le tue luride braccia! >>
<< Sev… Sev no, lasciami qui >>
<< Co…come? >>
<< Sì Severus… lei vuole restare qui, con me >>
<< Ma che dici? Georgy…Georgy, è vero? >>
<< Sì Sev… noi ci amiamo! >>
No… No… Nooooooooo! “
Piton si mise a sedere sul letto. Si era svegliato di soprassalto, grondante di sudore, gli occhi che fissavano la parete di mattoni di fronte a lui, colmi di terrore. Si voltò di scatto e trovò la sua Georgy che dormiva profondamente accanto a lui, le mani tese che probabilmente prima tenevano le sue.
“ Oh Merlino, è stato un incubo… ma sembrava così reale…”
Baciò la fronte della ragazza e si distese nuovamente accanto a lei.
La osservò per tutto il tempo che rimaneva fino al suono della sveglia.
Quella mattina Georgy notò che Piton era estremamente protettivo. La seguiva ovunque, la accarezzava e baciava più spesso del solito, le chiedeva se avesse bisogno di qualcosa.
<< Dimmi se ti rendo felice. Migliorerò >> le aveva detto ad un tratto mentre camminavano verso la sala riunioni. La ragazza si fermò e lo guardò negli occhi con uno sguardo scrutatore.
<< Sev mi dici che cosa è successo? Ti comporti in maniera strana stamattina. Non che ieri sera fossi normale, ma oggi sei cambiato di nuovo. Cos’è che ti turba? >>
<< Niente, niente è che… vorrei solo renderti felice, più di ogni altra cosa. E voglio stare sempre con te. Non voglio che tu mi abbandoni >>.
<< Ma che idee ti vengono? >> chiese Georgy stralunata. << Ho forse fatto qualcosa che potrebbe far pensare che non ti voglia più? Perché se è successo mi dispiace, ma non è così. Voglio tormentarti per sempre! >> puntualizzò, e gli baciò il naso adunco.
Piton sorrise e mano nella mano si incamminarono verso la sala.
 
La McGranitt aspettò che tutti fossero arrivati. L’ultimo fu Lumacorno, provato dall’eccessivo numero di burrobirre ingurgitate la sera precedente.
<< Come ogni anno Horace… >> sentenziò la preside.
<< Spero sempre di ringiovanire e di poter dire che reggo ancora come una volta, ma purtroppo ogni anno è sempre peggio, ma prometto che ci lavorerò! >> rispose soddisfatto il professore.
La McGranitt aveva voluto riunire tutti i docenti e gli assistenti/aiutanti per dare le ultime direttive prima di lasciare carta bianca ad ogni insegnante. Mancavano pochi giorni all’inizio della scuola e bisognava che tutto fosse pronto per l’arrivo dei ragazzi.
Quando la riunione fu terminata Lupin si avvicinò a Georgy per decidere il da farsi e come procedere per preparare l’occorrente della prima lezione dell’anno di Difesa contro le Arti Oscure.
<< Direi che potremmo andare subito in aula, vedere cosa c’è e recuperare ciò che manca. Ogni anno rimane il disastro e di solito devo farmi aiutare da Gazza per sistemare… per fortuna quest’anno ho un’assistente! >> diceva Lupin alla ragazza e Piton, sempre attaccato a Georgy e pronto a guardar male chiunque lanciasse occhiate alla ragazza.
<< Vorrei esserci anch’io >> intervenne Piton.
<< Dove scusa? >> chiese la ragazza.
<< Dove sarete voi. >>
<< Ma dobbiamo lavorare >> spiegò Lupin.
<< Darò una mano allora… >> disse Piton un po’ incerto.
<< Severus da quando tu aiuti la gente? >> disse Sirius sbucando alle spalle di Lupin.
<< Taci Black, non ho né voglia né tempo di starti a sentire. >>
<< Severus >> intervenne Lupin, << è un modo per chiedere aiuto per sistemare le tue pozioni? se è così basta solo che lo chiedi esplicitamente >>
“ Cavoli sa sempre essere cordiale Lupin, lo ammiro un sacco” pensò Georgy.
“ Non dire di sì Severus che poi ti metteranno tutto in disordine di sicuro. Ma non dire neppure che non vuoi lasciare da sola con lui la tua ragazza, potrebbero prenderla male tutti. Quanto li odio” pensò invece Piton, che decise di lasciare perdere e rifugiarsi da solo nella sua aula di lezione e poi nel suo studio.
 
Che fatica! Georgy non pensava di dover spostare casse di libri, armadi con Mollicci, sistemare tavoli e tutto senza la magia. La scusa di Lupin era stata che se qualche incantesimo fosse accidentalmente rimasto nell’aria avrebbe potuto interferire con altri. Suo malgrado la ragazza aveva dovuto accettare senza fare troppe storie, in fondo lei era una semplice assistente, che tradotto voleva dire servetta sottopagata senza possibilità di parola. Per fortuna dopo il duro lavoro Lupin le concesse una pausa.
Si sedettero sugli scalini che portavano all’ufficio del professore, Lupin le offrì una barretta di cioccolata (ottimo rimedio per qualsiasi cosa) e si misero a parlare.
<< Georgy… come va con Piton? >>
La ragazza guardò il professore con aria curiosa. << Cosa intendi, scusa? >>
<< No niente, cioè mi è sembrato strano ultimamente >> rispose impacciato. “Salvato in corner”.
<< Ah in quel senso non so. Ieri era con la testa altrove, stamattina mi seguiva ovunque. Non so cosa gli passi per la mente. >>
<< Perché anche la richiesta di aiutare a sistemare l’aula mi è suonata alquanto strana… >>
<< Sì in effetti non me la aspettavo. Non so proprio che dire, comunque entro stasera saprò cosa gli sta succedendo perché un uomo così altalenante non lo voglio! >> ridacchiò la ragazza.
<< Per fortuna allora che non stai con me, io cambio addirittura aspetto periodicamente! >> sorrise amaramente Lupin.
<< Ma è diverso, forse lo sopporterei. In fondo non è colpa tua Remus, e capisco i problemi che comporta la tua trasformazione… >>
<< No non credo tu li possa capire, nessuno li può capire se non si trova nella mia situazione. Sai, non è facile stare attenti alle amicizie, pianificare le uscite, mantenere il segreto, e farsi accettare da chi lo scopre. I più mi ritengono un mostro, nient’altro. E forse hanno ragione. >>
<< Dai su non dire queste cose. Lascia che la gente dica. Tu puoi contare sul fatto che tutti qui ad Hogwarts ti riteniamo una bravissima persona, un ottimo insegnante e un caro amico. Nessuno si cura del tuo problema perché non è visto come tale, in senso buono intendo. Ti siamo tutti vicini, e tutti pronti ad aiutarti. Anche Severus, il che può suonare strano, ma ne sono convinta. Anzi, ti serve ancora la pozione? >>
<< Sì mi sarebbe utile ora che non posso fuggire e nascondermi come in questi due mesi… >>
<< Lo dirò a Severus. Tu non ti demoralizzare. Su… che non posso mandare avanti io da sola le lezioni! >> scherzò Georgy, mettendo un braccio sulla spalla di Lupin e portandolo a sé.
 
Per fortuna il pranzo non fu noioso e imbarazzante come la sera precedente. Piton sembrava più tranquillo anche se non ancora sereno, Sirius fece poche battute e a dir la verità anche bruttine, tanto che fu zittito non dal solito professore bersaglio delle frecciatine ma da Hagrid e Lumacorno. La ragazza conversò amabilmente con la McGranitt, sempre pronta a dispensare consigli utili e ad informarsi sulla vita di Georgy, soprattutto sulle sue vacanze con il professore. Lupin era silenzioso, stranamente assorto nei suoi pensieri. Solo alla fine del pranzo si ridestò, tornando ad essere la solita persona gentile, a modo e discreta.
<< Hai voglia di finire di sistemare le cose per la lezione oggi pomeriggio? >> chiese Lupin a Georgy mentre uscivano dalla sala grande, lei accanto a Piton e lui dietro fiancheggiato dalla McGranitt. << Se no possiamo fare domani… >> continuò titubante.
<< Suvvia professore Lupin, cosa ci sarà mai da fare? Prendetevi il pomeriggio di pausa! >> intervenne la preside con tono scherzoso.
Georgy guardò Piton, scrutò il suo sguardo tra il rassegnato e il minaccioso, e rispose: << Io preferirei domani, ma se c’è molto da fare ci possiamo vedere anche oggi. Insomma, è lei il professore, può decidere! >>
<< Non importa, faremo domani allora. Con permesso, vado a sistemare la mia stanza, che è un disastro. Buon pomeriggio dunque. >>
Lupin, dopo un sorriso che nessuno intese come forzato quando invece lo era, eccome se lo era, si allontanò. Anche Piton e la ragazza si allontanarono dal gruppo per stare un po’ da soli. Nonostante fossero gli ultimi giorni di agosto non c’era caldo afoso, si stava bene all’ombra, e passeggiare sotto i portici aperti della scuola con le correnti d’aria che rinfrescavano  i viandanti era davvero bello e rilassante.
<< Cosa hai pensato quando Lupin ti ha fatto quella domanda? >> chiese il professore alla ragazza.
<< Che mi sarebbe piaciuto passare il pomeriggio con te ma che essendo lui il mio “capo” devo fare ciò che mi dice. Credi che la mia risposta sia stata inadatta? >>
<< No no hai ragione. >>
Il professore non disse più nulla. Continuarono a camminare, mano nella mano, lei guardandosi attorno, lui fissando le piastrelle di pietra del pavimento. Arrivati a un bivio decisero di proseguire sull’erba, per andare a sedersi sotto un grande albero del giardino, in disparte rispetto al resto della scuola. Il tronco del maestoso albero era grosso e possente, la chioma folta e di un verde acceso, che dava vita a un’ombra fresca e invitante. I due si sedettero ai piedi del grande albero, lui le cinse le spalle con un braccio e lei appoggiò la testa sul suo petto.
<< Che bene che si sta qui, non trovi? >> chiese la ragazza.
Piton annuì.
<< Potrei addormentarmi >>.
Il professore annuì nuovamente.
<< Se mi addormento poi a una certa ora mi svegli? >>
<< Ok >>.
<< Sono entrata nel tuo studio e ho fatto cadere tutte le ampolle dalla tua scrivania >>
<< Ok >> rispose Piton con lo stesso tono assente che aveva avuto per le altre risposte. Ci volle un po’ perché si rendesse conto di ciò che la ragazza aveva detto. La guardò stupefatto. << Cosa…cos’hai fatto? >>
<< Tranquillo, non ho fatto un bel niente. L’ho detto solo perché ho notato che non mi stavi minimamente ascoltando! Severus cosa c’è che non va? Dimmelo ti prego, sto iniziando a preoccuparmi. >>
<< Non c’è niente Georgy, non ti devi preoccupare per me. >>
<< Severus Piton >> disse la ragazza sollevandosi dal suo petto e guardandolo dritto negli occhi, lo sguardo serio e determinato, << ieri sera sembravi in un altro mondo, poi sei tornato qui con noi per fortuna, stamattina mi son svegliata e come al solito mi guardavi, ma in più mi tenevi forte le mani, e mi hai seguita ovunque. Volevi addirittura dare una mano a Lupin e me a sistemare l’aula. Severus, seriamente, non ti riconosco più, ma credo di conoscerti abbastanza per intuire che nella tua testolina c’è qualche pensiero che non ti lascia essere il solito uomo acido pungente amabile che mi piace tanto. >>
<< Ti sbagli io… >>
<< Non mi interrompere. Ho appena deciso che nessuno si muoverà se prima non mi avrai detto cosa c’è. >>
<< Questa cosa è ridicola, non c’è nulla, come te lo devo dire? >> rispose Piton con il tono di chi inizia a spazientirsi.
<< Io sono serissima Severus. >>
Piton le lanciò un’occhiataccia e fece per alzarsi ma la ragazza lo trattenne e lo spinse a sedere sotto l’albero.
<< Ma che… ? >>
<< Stai qui e parlami! >>
<< No. Io me ne vado. Non ho tempo da perdere per i tuoi giochetti >> replicò Piton alzandosi di scatto, ma ancora una volta la ragazza trattenendolo gli fece perdere l’equilibrio e lui si ritrovò nuovamente seduto accanto a lei.
<< Smet-ti-la! >> urlò Piton arrabbiato. Si alzò e stavolta la ragazza non si allungò per fermarlo. Estrasse la bacchetta e lo atterrò con un piccolo innocuo incantesimo.
<< Cosa fai stupida ragazzina? >>
<< Faccio quello che ti ho detto prima. Non ci muoviamo di qua se prima non abbiamo chiarito. >>
Al minimo movimento del professore la ragazza lanciava una magia. Sempre più infuriato con la ragazza, Piton estrasse la sua bacchetta e rispose a modo agli attacchi di Georgy.
<< Guarda che va a finire male. Smettila. >>
<< Vieni qui e dimmi perché sei scontroso con Lupin, dimmi perché stamattina eri così odiosamente mieloso con me. E dimmi perché ti stai tanto arrabbiando. >>
<< Sei tu che mi fai arrabbiare così. >>
A quelle parole la ragazza si infuriò. Lei cercava di aiutarlo, di farlo parlare per risolvere insieme il problema e lui si arrabbiava? Dagli innocui incantesimi si passò a una magia più pesante.
<< Sei uno stronzo egoista! >>
<< Oh oh parla quella che non si fa mai i cazzi propri e che civetta con tutti. Guarda che l’amicizia è una cosa diversa. >>
<< Come osi? >> La ragazza non ci vedeva più per il nervoso. Le si appannò la mente, la sua mano e i suoi pensieri furono guidati solo dall’ondata di rabbia che l’aveva colta. << Sectumsempra! >> gridò contro Piton.
Un lampo rosso fuoco schizzò a gran velocità verso il professore, per poi deviare alla sua destra, esaurendosi nello spazio aperto. Piton era riuscito a proteggersi perché per sua fortuna era lui stesso l’inventore di quell’incantesimo, ma ciò non lo fece desistere dal voler mettere a tacere quella stupida ragazzina. << Cosa vuoi fare? Dimostrare al mondo che hanno ragione a darti il ruolo di assistente? Credi di poter essere alla mia altezza? >>
La ragazza non fece in tempo a rispondere perché Piton aveva già caricato il colpo e con uno schiantesimo veramente potente l’aveva colpita in pieno petto e fatta volare contro il grande albero. Il colpo fu tale che dalla chioma dell’albero si staccarono diverse foglie, di quel verde acceso che tanto piaceva alla ragazza.
Georgy non si mosse. Rimase a terra, ai piedi dell’albero. Piton provò a punzecchiarla con qualche cattiveria, ma niente. Resosi conto del male che poteva averle fatto corse verso di lei, le si inginocchiò accanto e la prese tra le sue braccia, scuotendola.
<< Georgy! Georgy! >> la chiamava. La ragazza non rispondeva. Un rigoletto di sangue le scendeva dalla fronte, lasciando una scia sul volto. La testa reclinata indietro, le labbra dischiuse, nessuna parola.
<< Oddio che ho fatto, sono un mostro! Georgy io non volevo, te lo giuro, mi sono arrabbiato per niente, in fondo volevi solo aiutarmi, sentire come stavo. Scusami…per favore… >>.
Se Piton avesse potuto guardare il volto della ragazza avrebbe potuto vedere un ghigno di soddisfazione e vittoria. Di scatto la ragazza si divincolò dall’amorevole abbraccio di Piton e si mise a sedere di fronte a lui.
<< Perfetto, allora adesso parliamo? >> chiese, con un sorrisone stampato sul volto.
Piton quasi fece un colpo per lo spavento. Inizialmente l’avrebbe voluta baciare e abbracciare ma poi si rese conto di essere stato preso per bene in giro, e decise quindi di fare l’offeso.
<< Mi hai fatto spaventare! >>
<< Bè, tu lo fai ogni giorno con me comportandoti in maniera strana! >>
Non aveva tutti i torti. In fondo lei si era sempre preoccupata per lui perciò non avrebbe dovuto stupirlo che si fosse impuntata sul suo recente e strano comportamento.
<< Allora… >> cominciò la ragazza dolcemente, << vuoi parlarmi di qualcosa? >>
Il professore prese le mani della giovane donna che era di fronte a lui, sempre più bella e sempre più amata. << Ecco, forse ti sembrerà una cosa stupida, o infondata, ma… io non volevo che tu fossi l’assistente di Lupin perché… lo vedo come ti guarda, e vedo come tu ti rapporti con lui. Lui è tutto ciò che io non sono, è gentile, una persona per bene, sempre cordiale, adorato e rispettato da tutti, almeno qui ad Hogwarts. Ieri sera ero preso da altri pensieri, ma ciò non ti riguarda, son cose che mi ha detto la preside. Ma vederti sorridere a ogni sua parola, trovarvi fuori da soli mi ha… fatto male. Stanotte mi son svegliato di colpo a causa di un terribile incubo: io che camminavo in cerca di te per i corridoi della scuola e poi ti trovavo tra le sue braccia, e non volevi più tornar da me. Per questo stamattina non ti volevo lasciar sola un attimo. Io ho una terribile paura di perderti Georgy, tu non sai quanto ti amo, e quanta voglia ho di star con te e di passar con te ogni momento della mia vita. Saperti in compagnia di un altro mi dilania, poi se è quel professor Lupin… >>
<< Severus mi stai dicendo che… sei geloso di Remus? >>
Piton non rispose ma abbassò lo sguardo. La ragazza sorrise, e con una mano gli accarezzò il volto.
<< Sev, guardami. Per quanto possa essere mio amico, o una persona gentile, simpatica, buona, io non potrei mai amarlo come amo te. È vero, con lui sto bene, ma gli voglio bene come se ne vuole a un caro amico, sono pronta ad aiutarlo, ad ascoltarlo, a fargli da assistente, ma la persona che amo veramente e intensamente è un’altra. Ed ora reggiti forte per ciò che sto per dirti: io ti amo come Lumacorno ama la burrobirra! >>
Dopo un attimo di silenzio riflessivo scoppiarono entrambi a ridere, e le loro labbra si incontrarono in un’estasi di piacere e d’amore.
<< Secondo te sono uno stupido a comportarmi così? >>
<< No, assolutamente. Lo sarai se continuerai così anche dopo che ci siamo chiariti. È legittimo avere dei dubbi o essere gelosi, vuol dire che si tiene molto all’altro. Però la prossima volta che ti sembra che i miei atteggiamenti siano equivoci ti prego di dirmelo subito, che non debba duellare e farti vedere nuovamente la mia potenza! >>
<< La tua cosa? Se non sbaglio chi è finita contro un albero sei tu. Aspetta che ti ripulisco dal sangue. Potevi farti veramente male. Scusami. >>
<< Figurati, contavo di eliminarti con il Sectusempra accidenti… dovrò pensare a qualche altro modo! >>
<< Ti conviene restare sulla magia perché i veleni li so riconoscere. A parte che mi uccidi ogni volta che litighiamo… >>
<< Lo terrò a mente! A proposito di pozioni… puoi fare quella speciale per Lupin? Forse non è il miglior momento per chiedertelo ma poi se no mi dimentico… >>
<< Si va bene. Sarò… ehm, come si dice in questi casi? Sarò lieto di preparargliela. >>
<< Stai bene Sev? Non serve che tu diventi troppo magnanimo adesso! >>
<< Davvero? Miglioravo per te! >>
<< Se vuoi saperlo a me piace il professor Piton acido e arrogante che però in realtà è un tenerone… >>
<< Ok. La pozione sarebbe ora che imparasse a farsela >> e sussurrando aggiunse: << ma gliela farò lo stesso >>.
I due passarono il resto della giornata felici di essere uno tra le braccia dell’altro. Quella sera piton tornò ad essere acido con tutti, nessuno escluso, e non smise di lanciare occhiatacce a Lupin. Anche se aveva chiarito quasi tutto con Georgy non si poteva fidare del professore. D'altronde era stato proprio Lupin a dire che al minimo segno di rottura tra loro due ne avrebbe approfittato, e Piton era convinto che non avrebbe aspettato alcuna rottura avendo la ghiotta occasione di vederla tutti i giorni prima dopo e durante le lezioni. Piton avrebbe vigilato, lo avrebbe tenuto d’occhio, spiato se necessario, anche per riportare delle notizie alla McGranitt come gli era stato richiesto, e purtroppo per farlo doveva permettere che la ragazza e il professore in questione si frequentassero. La ragazza sarebbe stata croce e delizia, poiché oggetto del desiderio di Lupin ma informatrice necessaria a Piton. Ma questo Georgy non lo avrebbe mai dovuto sapere…
  
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