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Autore: Icy    05/01/2013    1 recensioni
Lui è un mago, carismatico, focoso, simpatico e allegro.
Lei è una strega, chiusa, timida e rifiuta la sua natura.
Il destino li ha fatti conoscere, e non solo, ma.. cosa succederà?
C'è sempre qualcuno pronto a mettere i bastoni tra le ruote, soprattutto se si parla di un amore proibito.
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Capitolo 11 -
 

Glace stava ancora fissando il nuovo arrivato, le servirono diversi secondi per comprendere il significato nascosto nelle parole del ragazzo.
«Non lo farai.» rispose secca. La sua non era una domanda, era un ordine che il ragazzo doveva seguire. Il bruno sorrise, continuando ad avvicinarsi alla bionda.
«Vuoi forse impedirmelo tu?» disse il ragazzo, alzando con prepotenza il viso di Glace con l'indice.
«Hey lasciala stare!» esclamò Harry mettendosi davanti alla bionda, come per proteggerla.
«Spostati, posso cavarmela da sola, soprattutto contro mio cugino.» rispose Glace, aggirando Harry e tornando davanti al bruno.
«Dici? Non ne sembri convinta Glace.»
«Invece sono convintissima!» rispose Glace, quasi ringhiando.
«Hey piccola, rispetto per i più grandi.»
«Non. Chiamarmi. Più. Piccola.»
«D'accordo... Piccola
«Cosa avresti intenzione di fare? Andare da mia madre forse? Sappi che non ti crederà.»
«Oh, questo lo dici tu, Glace. Io dico invece che finirai in un mare di guai.»
«Azzardati ad aprire bocca e ti schiaccerò come un inutile moscerino!»
«Uuuh, la gattina tira fuori gli artigli. Miao!» rispose il bruno imitando il soffio di un gatto.
Blaze, Harry e Gregory guardavano la scena passivamente, ammutoliti. Continuavano a non capire cosa stesse succedendo tra quei due ragazzi che continuavano a definirsi cugini e che, in quel momento, stavano dando vita ad una piccola faida familiare. L'unico che azzardava ipotesi era Blaze, conoscendo i genitori di Glace... Ma non si sognava neanche lontanamente di proferire parola.
«Mi stai forse sfidando? Io sono pronta, ma lo sai che io sono avantaggiata.»
«Tsk, solo perché tu hai qualche stupido potere che io non ho? Non vedo questo grande vantaggio. Io sono agile, veloce, forte ed intelligente: questi sono veri pregi.» contraddisse il bruno, sbuffando.
«Bravo, vantati di qualità che non hai. Non sei l'unico a saper usare un'arma, sappilo.»
«Certo, se consideri uno stupido tridente un'arma..» rispose il ragazzo, tirando fuori l'impugnatura di una spada, che diventò presto una sciabola viola scura.
«In amore e in guerra tutto è lecito.» rispose Glace, togliendosi il suo ciondolo e lanciandolo in aria. Il ciondolo diventò presto un tridente azzurro con intarsi degli zaffiri a forma di fiocchi di neve.
La bionda e il bruno si lanciarono un'ultima occhiata carica di ostilità prima di corrersi incontro. I due metalli stridero al loro tocco, ma nessuno dei due osava sottomettersi alla forza dell'altro.
I tre ragazzi impallidirono vedendo Glace maneggiare un'arma del genere.
«Ma quel ragazzo frequenta la nostra scuola?» chiese Gregory con un filo di voce, senza distogliere gli occhi da quella scena inimmaginabile.
«Sembrerebbe di sì, quella è la divisa di Fonterossa.» rispose Harry, guardando il mantello blu e la veste bianca del ragazzo palestrato che stava combattendo contro Glace.
Blaze non riusciva a muoversi, non sapeva come reagire, cosa fare. Doveva difendere la bionda o lasciarla fare, come aveva detto lei? E mentre pensava restava lì, fermo come una statua, con gli occhi spalancati e la bocca aperta.
«Glace!» urlarono i tre ragazzi all'unisono, quando videro il bruno colpirla alle spalle, facendola scivolare per un paio di metri verso di loro.
«Glace, tutto bene?!» chiese Blaze con voce tremante, mentre la aiutava a rialzarsi.
Glace si allontanò di scatto.
«Sto bene.» disse secca al rosso, per poi girarsi di nuovo verso suo cugino. «Sei sleale, questa te la farò pagare!» gli ringhiò contro.
«Certo, e come?» rispose sardonico il bruno.
«Schegge del polo!!» urlò la bionda, puntando le mani contro il ragazzo e scaricando su di esso gran parte della sua forza. Anche il bruno volò per diversi metri, per poi finire miseramente a terra.
«E poi sarei io quello sleale?» domandò tra i denti il bruno.
«Seguo il tuo gioco: la mia era pura difesa!»
«Certo, come no. Prendi questa!» urlò il ragazzo, correndo verso Glace a spada tratta, pronto a ferirla visto che la bionda era disarmata.
«Fermo!» urlò Blaze.
Glace creò uno scudo intorno a sé chiudendo gli occhi, pronta al contraccolpo, che non arrivò. Aprì gli occhi e vide che davanti a lei c'era Harry e che era stato lui a parare il colpo del bruno.
«Non le farai del male!» urlò Harry.
«Che succede Glace, non sai più difenderti da sola?» disse con sorriso beffardo il bruno.
«Harry spostati, questi sono affari di famiglia!» gli disse Glace, secca.
«Oh, ma lui fa parte della famiglia carissima Glace. Non sai che sua madre e tuo padre sono cugini?» disse il ragazzo, in tono provocatorio. Glace impallidì, dopo quell'affermazione tutti avrebbero capito chi era.
«Cosa?!» esclamò Harry, allontanando con un colpo della spada il bruno e guardando Glace, spaesato. Erano rimasti tutti basiti.
«Che c'è Glace, ti vergogni a parlare della tua famiglia?» continuò il bruno.
«MUORI DRAKE!» urlò Glace, colpendo il ragazzo con tutta la forza che aveva. Il ragazzo picchiò contro la parete della scuola, distruggendola e perse i sensi.
Glace si accasciò a terra, sfinita, sotto lo sguardo sconvolto e senza parole dell'intera scuola. La bionda alzò lo sguardo per vedere suo cugino e sorrise soddisfatta di sé.
«Glace tutto bene??» disse Blaze avvicinandosi alla ragazza, che annuì. Blaze la aiutò a rialzarsi e questa si avviò verso Drake e gli appoggiò una mano sulla fronte.
«Tu non ti ricorderai più niente di quanto successo questa sera. Adesso svegliati.» disse Glace, togliendo poi la mano dalla fronte di Drake, che lentamente riprese i sensi.
Glace tornò dai tre ragazzi, che continuavano a guardarla a bocca aperta.
«E' stato un piacere conoscervi, probabilmente dopo stasera non vorrete più vedermi, ma ci farò l'abitudine. Ciao.» disse Glace facendo spallucce, per poi allontanarsi, ma Blaze le corse dietro.
«Io voglio rivederti Glace, ma non so come contattarti, emh... ecco.. questo è il mio numero, in caso tu volessi uscire. Perché io voglio ancora.» disse Blaze, quasi tutto d'un fiato dando alla bionda un foglietto con dei numeri sopra.
«Grazie, sei gentile..» rispose Glace, sorridendo.
«Cosa sta succedendo qui fuori?» disse una voce autoritaria. Era la preside Faragonda, seguita dall'ispettrice Griselda.
«Chi è l'artefice di ciò?!» urlò Griselda con la sua voce stridula, sistemandosi gli occhialini sul naso. Glace si morse il labbro.
«E' stata colpa mia... Ma l'ho fatto per difender..» Glace non riusci a finire la frase che venne interrotta da Griselda.
«Chi sono i tuoi genitori, signorina? Li avviseremo subito del suo comportamento scorretto!»
«Non credo che mi farà finire nei guai, in questo modo. Icy sarà molto contenta di sapere che sua figlia ha distrutto mezza Alfea in un colpo solo.» rispose in tono pacato Glace.

Tantantantaaannn!
No, in realtà non ho niente da dire, e devo anche andare via, sicché vi lascio qui.
Visto?? Anche io so scrivere capitoli con un briciolo d'azione! ** Baci,
Icy
  
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