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Autore: Antares    25/07/2007    3 recensioni
L'ultimo anno per Harry e i suoi amici, ma sarà finalmente un anno tranquillo? Chi sono le nuove ragazze giunte ad Hogwarts? Che cos'è che gira silenziosamente per il castello di notte? E ancora: chi è il nuovo insegnante di Difesa contro le Arti Oscure? Come mai i Dissennatori sorvegliano il castello? E da quando Malfoy ha una sorella? Questo e peggio ancora nella nostra storia!!
Genere: Romantico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Serpeverde
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 30

CAPITOLO 30

 

L'incubo non ha fine...

 

Antares cadde pesantemente a terra facendosi un male cane al collo.

“Ahia! Che maleeee!!” piagnucolò appoggiandosi al muro vicino per cercare di alzarsi “Mmmhh… sembra il corridoio di prima, quando ho aperto la porta… cosa dovrò aspettarmi ora?”

“Me!” disse una voce proveniente dall’oscurità davanti a lei.

“Fatti vedere!”

Si era aspettata un mostro spaventoso o un terminetor armato fino ai denti, mai si sarebbe aspetta di vedere davanti a sé niente poco di meno che: Lucius Malfoy!

“Si-signor Malfoy!”

“Signorina Anglachel… come mai da queste parti?” chiese con tono disgustato scrutandola da cima a fondo con i suoi occhi di ghiaccio.

“No, lei non è il vero Lucius Malfoy!” disse decisa e memore della palude precedentemente affrontata.

“Come fai ad esserne sicura? Chi ti dice che il mio cambiamento non sia tutta una messa in scena, un piano del Signore Oscuro?” il bell'uomo biondo indossava una strana armatura nera con fregi argentati, il mantello nero lo rendevano ancora più misterioso mentre il viso chiaro risaltava con stupefacente nitidezza (Non so voi ma io quando l'ho visto vestito così nel film di Harry Potter e l'Ordine della Fenice ho fatto un verso tipo: adesso vengo lì e ti incollo contro il muro, non per schiantarti ma farti dell'altro!! Dio, se era sexy!! n.d.Anty  Beh, se è per quello quando ha detto 'Dammela' Anty si è quasi alzata in piedi dicendo 'Arrivo!!!' e poi Lucius fa: 'La profezia! Potter, dammi la profezia' e Anty si è accasciata sulla poltrona con un 'Ah, ma io ti avrei dato anche altro...' stendiamo un velo pietoso... n.d.Niniel).

“No… non è vero…”

“Come potresti spiegarti questo viaggio in un’altra dimensione? Dopotutto io ho libero accesso alla vostra sala comune! Ti ho lasciata senza parole, vero?”

Antares lo fissava negli occhi cercando di trovare qualcosa che le facesse capire che quello non era il Lucius Malfoy che aveva conosciuto nelle ultime settimane, quello che aveva riso e scherzato con loro, quello che aveva cominciato ad amare suo figlio.

“E non pensi alla tua povera madre? Senza di voi lei è solo un burattino nelle mie mani!” l’uomo proruppe in una risata antipatica.

“Non è possibile…”

“Uhmm… è un’affermazione o un’azione di autoconvincimento? Ti vedo confusa sai, figliola!”

“Smettila!! Tu non puoi essere lui!! I suoi gesti, le sue parole… erano autentiche, non era una finzione! Lui vuole davvero bene a Draco, non come te, brutto impostore!!” urlò la ragazza fronteggiandolo.

“Ah! Ecco il punto debole: Draco! Mio figlio, il disonore e lo sbaglio più grande della mia vita! Che essere totalmente inutile e privo di carattere!”

“Non è vero!! Draco non è affatto così!! Se tu sei davvero come mi stai dimostrando ora, allora sappi che l’aver dato alla vita Draco è l’unica cosa di valore che puoi aver fatto nella tua miserabile vita e non ti meriti affatto un figlio come lui!!”

“Un figlio come lui? Proprio tu parli che lo frequenti solo per il suo cognome nobile e per i suoi soldi? Non ti interessa affatto di lui!!”

“NON-È-VERO!! Draco è la cosa più bella che mi sia capitata, e non è vero che lo frequento per i suoi soldi, gli starei vicina anche se fosse l’ultimo dei poveri. Io lo amo per quello che è, hai capito? Io lo amo, e non lascerò che uno schifoso impostore come te mi faccia o gli faccia credere il contrario!!” urlò furibonda stringendo i pugni con forza e malcelata rabbia.

“Che stai aspettando? Picchiami, allora, se serve per sfogarti!” la ragazza fulminea gli tirò un pugno nello stomaco abbassandosi sulle proprie gambe ma l’uomo parve non soffirne “ahahah!! Tutto qui? Lo chiami picchiare questo?” Antares, respirando affannosamente per la rabbia gli sferrò un potente calcio in viso che però non lasciò il segno.

“Ma che diavolo…” un bagliore aveva colto la sua attenzione, infatti al collo dell’uomo era legato il medaglione che lei aveva regalato a Draco quella lontana sera in discoteca “… come mai hai tu quel medaglione?” l’uomo si portò le mani al collo leggermente spaesato poi ricacciò la collana sotto il vestito.

“Oh, l’ho trovato in casa e mi è piaciuto… nonostante tutto Draco ha buoni gusti…”

“Lui non se ne separerebbe mai…” la ragazza fu colta da un’illuminazione ‘Quando l’ho colpito, ho colpito Draco… si aspettano che ceda all’ira e uccida Draco per poi farmi impazzire di dolore…’

“Allora? Non volevi farmi male?”

La biondina sogghignò “No… è inutile… ridotto in quello stato tu soffri di più a vivere… ucciderti sarebbe farti un favore! E poi tu non sei Lucius Malfoy! Nonna Belthil è la tua madrina e lei non potrebbe mai essere la madrina di un essere spregevole come te, quindi è chiaro che tu non sei Lucius! Ammetto di esserci cascata, fammi passare ora, devo salvare il mio ragazzo!” con una spallata si scostò da lui e lo oltrepassò convinta a percorre il corridoio che si estendeva davanti a sé, ma l’uomo non accettò la cosa, estrasse la sua bacchetta e formulò una maledizione a lui molto nota… “Avada Kedavra!”

 

"Eccheccachio!!!" imprecò Niniel arrivando a terra dopo un bel volo; fortunatamente si era preparata e non si fece più di tanto male, a parte la sculata colossale.

"Ma bene... dove sono ora?" si chiese guardandosi attorno... sembrava in un corridoio di Hogwarts... che fosse tutto finito?

Riuscì a captare un rumore di passi provenire dall'oscurità davanti a sé e si preparò ad affrontae il nuovo arrivato, qualunque cosa fosse.

Lei doveva salvare Legolas e l'avrebbe fatto!!

Pensò di attaccare per prima quindi scattò in avanti, nella mano ben stretta un pugnale nero preso da uno degli orchetti affrontati precedentemente.

"Ahhhh!!" urlò una voce ben conosciuta "Ma dico, sei pazza?" Dania uscì dall'oscurità guardando con occhi spalancati la propria figlia.

"Mamma!!" urlò l'altra stupita squadrando la donna vestita esattamente come durante la festa di Dior; abbassò il pugnale ma lo tenne comunque in mano.

Perché sua madre si trovava lì?

Possibile che fosse un trucco?

Eppure sembrava sempre la solita Dania, i capelli boccolosi sciolti sulle spalle, i vispi e luminoso occhi nerissimi.

"Ma come sei conciata, bambina mia?" disse la donna una volta che ebbe guardato per bene la figlia: era sporca e spettinata, gli occhiali sbilenchi, il vestito una volta bianco era sporco di terra, bruciacchiato, macchiato di sangue, le ferite sulla pelle della ragazza sanguinavano e la pelle ustionata dal passaggio nella fornace si stava gonfiando.

"Mamma!! Ma tu cosa ci fai qui? Legolas, Dior e Draco sono feriti!! Saruman ci ha mandato a prendere gli antidoti per salvarli... hai visto Anty o Harry??" chiese a raffica mentre la donna la ascoltava attentamente.

"Ma Nini tesoro!! Sei ridotta così solo per salvare Legolas?" il tono non piacque per nulla a Niniel che strinse gli occhi con fare sospetto, scrutando attenta la donna e serrando la mano sul pugnale.

"Solo?" ripeté con voce sibilante.

"Andiamo Niniel!! Ti ho sempre detto di stare lontana dagli Elfi ma tu mai che mi dia ascolto!! Guardati!!! Sei ferita e sconvolta!!"

"Io amo Legolas!! Ho deciso io di venire qui per salvarlo!!" l'aggredì la figlia ma Dania la con forza, lasciandole un segno rosso sulla guancia.

"Smettila!! Tu non ami proprio nessuno, meno che meno un Elfo!! Guarda dove ti ha portato l'amore per un Elfo!" gridò solevando le mani come per rafforzare le sue parole.

"Tu!" cominciò Niniel guardando con occhi minacciosi la madre "Non" si avvicinò brandendo il pugnale "Sei" un altro passo "Mia" un altro ancora mentre la distanza diventava minima "Mamma!" gridò colpendola con il pugnale.

La donna urlò e la guardò con occhi pieni di orrore che disorientarono la ragazza... possibile che quella fosse davvero sua madre? Possibile che lei abbia cercato di uccidere sua mamma?

"Ma sei impazzita?? Chissà cosa penserà tuo padre di questo tuo comportamento!!" strillò e Niniel incassò il colpo "Sei un mostro!!" continuò la donna guardandosi la ferita sul braccio sinistro.

La mente di Niniel tornò indietro di molti anni...

Era piccola; due braccia forti la sostenevano mentre muoveva dei passi incerti dopo che si era ferita una gamba giocando con la sorella. Gli occhioni di Antares la guardavano smarriti, dispiaciuta del fatto che la sorella si fosse ferita giocando con lei.

Niniel si voltò verso chi la sorreggeva, nel movimento le sue treccine le sbattacchiarono dolcemente sul visino concentrato e timoroso di avvertire dolore.

Ed eccoli: gli occhi di suo padre, davanti a lei, sorridenti e rassicuranti, come una calda coperta protettiva.

"Dai Nienor, non sentirai male... se lo senti pensa che c'è qui il tuo papà che ti vuole bene e te ne vorrà sempre!"

Una mano affusolatà andò a scompigliare i biondi capelli dell'uomo.

"Ehi!! Anche la mamma ve ne vorrà sempre!" s'intromise Dania sgridandolo affettuosamente.

"Anche se combino disastri?" le chiese con vocina piccola piccola Anatres; la donna sorrise dolcemente e la prese in braccio.

"Mi farete arrabbiare ma questo non cambierà mai, noi vi amiamo!" il padre annuì sfiorando con un bacio la fronte di Niniel e poi la spinse leggermente in piedi.

Niniel compì quel tanto temuto passo sapendo che loro ci sarebbero sempre stati a sorreggerla, nel bene e nel male.

Niniel chiuse e riaprì gli occhi più volte.

Lui non l'avrebbe mai considerata un mostro!

La sua vera madre e sua sorella non l'avrebbero mai abbandonata!

Scoppiò a ridere.

"Bene! Mettiamo in chiaro le cose, chiunque tu sia!" fissò decisa la donna davanti a sé "Io amo Legolas e la mia famiglia, la mia vera famiglia mi avrebbe incoraggiato a lottare per lui e il nostro amore, esattamente come stanno facendo Anty e Harry. Quindi, non farmi perdere altro tempo: o mi dici chi sei o mi fai passare!!" impugnò con forza il pugnale, piantò le gambe a terra e si preparò ad affrontarla.

 

“Ahhh!!” gemette Harry portandosi dolorante un braccio al petto: il boccino era esploso ustionandogli gravemente la mano sinistra.

“Piantala di lamentarti come una donnicciola, mi aspettavo molto di più da te!” una voce che mai da vivo aveva sentito ma che spesso aveva sognato fin da quando era nato disperse la fitta nebbia che si era formata nei suoi occhi a causa del volo fatto e del dolore.

“Papà…” mormorò sperando per un attimo che lo spirito di suo padre fosse intervenuto a tirarlo fuori dai guai, aiutandolo a salvare la ragazza che amava.

Tuttavia…

Quelle parole, il tono con cui le aveva pronunciate gli avevano fatto male… quasi gli sembrò di rivivere il ricordo di Piton in cui aveva scoperto un lato del carattere di suo padre che mai avrebbe pensato.

“Papà… sei tu?” la voglia di vederlo ed abbracciarlo forse per l’unica volta nella sua vita era troppo forte in lui per indurlo a riflettere.

Dall’ombra uscì infatti un uomo alto e dalle spalle larghe con capelli perennemente scompigliati ed un paio di occhiali molto simili a quelli che aveva portato anche lui per lunghi anni.

James Potter… suo padre.

Non passò nemmeno un secondo che si lanciò letteralmente ad abbracciarlo ma il suo sorriso svanì nel momento in cui avvertì una lama fredda e dura lacerargli il fianco.

“Mi hai davvero deluso, Harry!” sibilò l’uomo per nulla turbato “Io e tua madre abbiamo dato la nostra vita per te e tu ci ripaghi così? Andandotene in giro in luoghi così pericolosi?”

“Ma…”

“Non capisci ciò che è veramente importante? Tu sei stato destinato ad uccidere Voldemort e vendicare i tuoi genitori, non hai tempo per correre dietro ai capricci di una ragazzina!!”

Harry stava guardando ad occhi sbarrati il padre.

No… non poteva essere lui eppure… eppure è così reale! Si ritrovò a pensare sempre più confuso.

Possibile che lui avesse ragione?

Il suo unico scopo nella vita era quello di trovare ed uccidere Voldemort?

Lui, quell’uomo era suo padre ed aveva davvero dato la propria vita per salvarlo…

‘Harry, tuo padre è morto…’ ricordò le parole che gli disse Hermione, quando al loro terzo anno era convinto di aver visto il proprio padre lanciare l’Expecto Patronum… ed infatti non era stato James ma lui stesso.

Possibile che quell’uomo davanti a lui, così uguale a lui, non fosse James Potter?

‘Non hai tempo per correre dietro ad i capricci di una ragazzina!!’ aveva detto ma James Potter no! Lui stesso aveva affermato di aver sacrificato la propria vita per salvare lui e Lily, solo per amore.

James Potter, suo padre, non avrebbe mai detto una cosa simile, l’avrebbe spronato a combattere per ciò in cui credeva, per la ragazza che gli aveva aperto il cuore.

Sorrise.

“Bene… molto realistico…” affermò guardando negli occhi l’uomo “Ma tu non sei mio padre! Combatterò se è questo che vuoi ma non rinuncerò a Dior! Fatti sotto, chiunque tu sia!!” esclamò deciso mentre una grande forza spirituale si diffondeva attorno a lui, una forza così grande da far scaturire, dalle sue mani, la sua ormai fedele spada dorata decorata con grandi rubini.

 

Fulminea la Serpeverde si abbassò schivando la maledezione ma questa, invece che colpire il cuore, la colpì di striscio tra la spalla ed il collo, proprio dove era stata precedentemente colpita dalla lama della finta Niniel.

Subito si portò una mano alla ferita che sanguinava copiosamente andando ad imbrattarle il vestito.

“Smettila di nasconderti dietro al corpo di Lucius, fammi vedere chi sei!” ‘Lucius’ sogghignò dopodiché la pelle del suo viso cominciò a sciogliersi come una maschera di cera e rivelare una faccia completamente nera “Tu… tu sei un Nazgul!!”

Ed infatti si trattava proprio di uno degli uomini in nero che erano spariti da tanto tempo ma che ricomparvero ancora quella notte in cui ci fu l’attacco di Gollum ai danni di Harry.

Subito tra i due cominciò una dura lotta ma la ragazza non se la sentiva di colpirlo a causa del suo legame con Draco. Quando il Nazgul si abbassò per poterle sferrare un calcio lei lo colse alla sprovvista prendendogli la spada e tranciando con essa la famosa collana.

“Ora si fa sul serio!” lo sfidò brandendo la sua stessa spada.

 

"Ma che schifo!!" gemette Niniel vedendo la pelle rosea della madre sciogliersi come neve al sole "Stai perdendo la plastica, mostro!!" commentò ma il sorriso le morì sul volto quando triconobbe davanti a sé la figura nera di un Nazgul.

Un brivido le attraversò la schiena: non sarebbe stato facile sconfiggerlo!

Ma lei era Niniel Nienor e niente le abrebbe impedito di salvvare il suo Legolas da quella indicibile tortura!

"Ok bello, se pensi di farmi paura ti sbagli! Fatti sotto che io devo salvare l'uomo che amo!!"

Con un urlo si scagliò addosso alla creatura nera brandendo saldamente la su arma tra le mani.

Non si sarebbe fermata davanti a niente e nessuno!!

 

James Potter, o meglio, ciò che si spacciava per lui, scoppiò a ridere; ma non era una vera e propria risata sembrava più un lungo fischio, suono che il ragazzo aveva già udito la sera in cui c’era stato l’attacco al dormitorio da parte di Gollum.

Doveva per forza essere uno di quei cosi… di quei cugini dei Dissennatori, non ricordava il nome in quel momento. Si annotò mentalmente di chiedere spiegazioni alle carissime gemelle Anglachel che sembravano saperne molto di più dietro a quegli occhioni innocenti.

“So che sei uno di quei cavalieri, fatti sotto se ne hai il coraggio!!” urlò il bel moretto aggiustandosi prima gli occhiali e poi brandendo con forza a due mani la grande spada sperando in cuor suo che gli portasse fortuna come nelle passate avventure.

Il Nazgul non fece attendere il ragazzo e con orrore la pelle del viso di Potter senior cominciò a colare rivelando il volto completamente nero e corrotto di uno dei nove uomini che avevano posseduto gli anelli maletti da Sauron e per mezzo dei quali erano stati condannati ad una non vita.

“Ok… così mi piaci!” affermò il ragazzo afferrando a piene mani il suo proverbiale coraggio da Griffyndor. 

 

“Ah!” gemette la biondina accasciandosi ai piedi del muro dopo aver sbattuto la testa in modo tanto violento da appannarle la vista.

Antares era allo stremo, per quanto si stesse impegnando il Nazgul sembrava non soffrire mai dei colpi che gli tirava causandole anche una grande stanchezza. Non era certo quello il momento per fermarsi a riposare, Draco era sempre più in pericolo di vita e non sapeva nemmeno quanto tempo fosse passato dalla sua entrata in quell’incubo. Si ripulì il sangue che le usciva dalla bocca e dalle labbra notando che la ferita che aveva sul collo non aveva ancora smesso di sanguinare. Riuscì a schivare a pelo un calcio che le avrebbe spaccato il cranio e, a fatica, si sollevò da terra pronta a fronteggiare il suo nemico: il Nazgul si era ripreso la spada e per lei diventava sempre più difficile schivarla. Il nuovo colpo che le fu sferrato però mise in difficoltà il cavaliere dal momento che la lama della spada si era impigliata nel tacco della scarpa della giovane Slytherin. Quest’ultima con uno strattone riuscì a recuperare la spada e, con le ultime forze rimaste, la conficcò nella testa dell’essere nero che, con un roco fischio capace di farla tremare da capo a piedi, si dissolse.

La ragazza cadde a terra sfinita: le doleva tutto e perdeva sempre di più la sensibilità del braccio sinistro e dell’intero corpo; le immagini sfuocate terminarono di vorticare davanti ai suoi occhi solo nell’istante in cui vide tutto nero.

 

Anche Niniel non era in buone condizioni: la gamba ferita le faceva sempre più male e le nuove ferite che gli aveva inferto il Nazgul le facevano un male tremendo.

Un ennesimo calcio la colpì allo stomaco spezzandole il respiro in trachea e facendola ansimare violentemente.

Il Nazgul era riuscito a disarmarla... se solo fosse riuscita ad impadronirsi del pugnale...

Si rialzò tenendosi lo stomaco con una mano e sorreggendosi con l'altra.

Si pulì il viso dal sangue e dal sudore; gli occhiali erano irreparabilmente distrutti e le era difficile vedere correttamente tra le lenti incrinate.

"Perché diavolo non ho messo le lenti a contatto?" si maledì.

Il Nazgul l'attaccò sulla destra e lei sfruttando il fatto che l'essere aveva lasciato scoperto il fianco sinistro gli tirò un violentissimo calcio che lo sbilanciò; la ragazza si gettò a terra schivando un fendente del mostro e riuscì a reimpadronirsi del proprio pugnale.

"Ok, bello, attaccami di nuovo..." lo sfidò fissando i propri occhi azzurri in quelli neri pece del Nazgul. Quest'ultimo la studiò per dei lunghi attimi poi si decise ad attaccarla.

Niniel incassò il violento colpo che la fece sbattere violentemente contro il muro alle sue spalle ma nonostante il dolore che la trafisse in tutti gli angoli del corpo, sorrise.

Mosse volocemente il pugnale e con un colpo netto staccò al mostro il dito in cui faceva bella mostra di sé uno dei nove anelli maledetti.

Immediatamente il Nazgul emise il suo fischio di agonia prima di esplodere e distruggersi per sempre. Il grido era stato talmente forte che Niniel perse completamente e sensi e crollò nel buio.

 

Anche Harry era riuscito a rispondere agli attacchi del Nazgul.

Brandiva con ferocia la spada appartenuta a Godric Grifondoro, sfidando il mostro a farsi sotto.

Nella lotta Harry riuscì a sfilare la spada da sotto quella dell'avversario e gliela conficcò a livello del cuore.

Il mostro fischiò prima di disolversi in una nuvola di cenere; Harry fece appena in tempo ad afferrare la sua spada che il terreno si aprì al di sotto dei suoi piedi.

 

“Dove… sono… finita?” si chiese Antares una volta ripresasi. Si sollevò a sedere cercando di capire il luogo in cui si trovava: era uno stanzone grigio, polveroso  e dal soffitto molto basso illunimato solo da due fioche torce che diffondevano una luce molto tenue tale da rendere la stanza ancora più macabra e sinistra di quanto già non fosse.

Le sue ferite non avevano smesso un secondo di sanguinare e lei si sentiva, oltre che dolorante, molto stanca.

“Hum…” sentì mormorare dall’altra parte della stanza.

La biondina si immobilizzò all’istante attendendosi chissà quale altro mostro ma appena vide l’origine del suono il suo cuore prese a battere forte.

“Harry! Sei tu?” chiese avvicinandosi a gattoni a lui.

Il ragazzo sentendosi chiamare da quella voce così familiare aprì di scatto gli occhi e riconobbe una cascata di capelli biondi.

“Antares!” anche lui si tirò a sedere e la guardò: non era messa meglio di lui, però erano vivi.

“Secondo te che significa se siamo qui tutti e due?” chiese la ragazza alzandosi e guardandosi attorno.

“Non ne ho idea! Speravo che fosse finito tutto e che avremmo trovato gli antidoti ma…”

“Perché Niniel non è qui?” continuò la biondina ricordandosi della gemella.

Non che Niniel non fosse forte, se la sapeva cavare anche lei, ne era certa, ma se le avevano giocato particolari trucchetti psicologici, magari tirando in gioco il loro defunto padre, aveva paura che lei non fosse in grado di vedere l’inganno.

I suoi dubbi però furono presto dissipati quando un urlo annunciò l’arrivo di qualcuno e, come caduta dal cielo la sorella la stese a terra, cadendo poi entrambe molto duramente.

“Antares!!! Sei tu?!” urlò la Grifondoro appena ebbe riconosciuto il suo materasso.

“Ero io…” mormorò fioca l’altra inveendole subito addosso per esserle caduta proprio sopra rischiando di romperle l’osso del collo.

“Sì, sei tu!!” continuò imperterrita l’altra abbracciandola stretta incurante del dolore che provavano entrambe.

“Ciao Niniel, eccoci tutti e tre qui!”

“Harry!!” gioì ancora la ragazza abbracciando stretto anche il compagno di Casa.

Non appena i tre ragazzi si furono alzati una luce scaturì dal centro della stanza.

Tre figure apparvero: Legolas, Dior e Draco tutti e tre in forma e sorridenti che facevano loro cenno di venirgli incontro ed abbracciarli.

Harry fece per lanciarsi verso Dior ma subito si fermò notando qualcosa di strano... nemmeno le Anglachel si erano mosse segno che anche loro avevano avuto una strana impressione.

“Smettila con questi giochetti!!” proruppe Harry molto seriamente “Siamo qui tutti e tre, abbiamo superato le prove nel tempo stabilito, dacci gli antidoti!!”

“Esatto! Quelli non sono i nostri amici, Draco non farebbe mai una faccia del genere nemmeno sotto tortura!!” continuò la Serpeverde indicando il biondino che sorrideva con un sorriso troppo dolce e artefatto.

“Coosa??” urlò indignata la Grifondoro scrutando meglio quel Legolas che apriva le braccia dolcemente “Ti rendi conto di che colore sono gli occhi di Legolas? Se vuoi imbrogliarci evita errori di questo tipo! I suoi sono azzurri, non verdi!!”

Le tre figure si dissolsero improvvisamente lasciando al loro posto tre ampolline di colore differente. I tre ragazzi se ne impadronirono subito mettendole al sicuro all’interno dei vestiti.

Con un’altra luce accecante comparvero tre porte, le stesse che avevano varcato all’inizio dell’avventura.

I ragazzi si guardarono poi con decisione le attraversarono.

Apparvero all’interno della stessa stanza di mattoni grigi da cui era partito quell’incubo.

 

Niniel si catapultò vicino a Legolas, nemmeno lei sapeva dove trovasse la forza di correre, quando sentiìva il proprio peso cedere sulle sue gambe sofferenti.

Giunta vicino all'uomo si lasciò andare a terra incurante della fitta che le attraversò la gamba. Trafficò tra le pieghe dell'abito estrendo la famosa boccetta per cui aveva faticato così tanto.

Non aveva ancora abbassato gli occhi su Legolas per paura di ciò che avrebbe visto.

Si passò una mano gelida sul viso; serrò gli occhi con forza poi sospirò profondamente e guardò il suo amore tra le braccia.

Legolas, nonostante stesse malissimo le sorrise dolcemente.

Era davvero fiero di come si era comportata e soprattutto aveva capito di amarla come non credeva si potesse amare un'altra persona.

Vedeva i segni della lotta su tutto il suo corpo e nei suoi occhi.

L'amava e sarebbe stata la prima cosa che le avrebbe detto.

Quando Niniel gli somministrò l'antidoto boccheggiò per un po' di secondi con la sensazione del respiro che si spezzava e dei in fiamme ma poi, tutto quel dolore assurdo passò che se non fosse mai stato male.

"Ti..."

"Non ti sforzare... Sati davvero bene?" chiese lei con le lacrime agli occhi. Legolas annuì e le sorrise piano mentre con una mano andava ad accarezzarle uno degli innumerevoli tagli che aveva sul viso.

"Ti amo..." disse con un soffio, l'unica cosa che la sua gola debilitata gli permettesse di far emettere.

"Beh, alleluja!" commnetò lei scoppiando a ridere e a piangere insieme; anche Legolas sorrise e tossì incapace di ridere normalmente, poi la prese tra le braccia deciso a non allontanarsi mai più da lei.

 

Stessa cosa fece Harry che, con orrore e dolore, vide il bel viso di Dior completamente coperto di piaghe. La ragazza resirava a fatica e mormorava parole prive di senso e sconnesse. Con cautela Harry la sollevò a sedere facendole appoggiare il viso alla propria spalla; aveva molta paura a toccarla, non voleva certo peggiorare la situazione o causarle ancora più dolore di quanto già non stesse provando.

Dior si agitò violentemente e Harry la strinse di più mormorandole piano all’orecchio.

“Sono io, Dior, non ti preoccupare, ho l’antidoto!” detto questo sfilò l’ampolla dalla tasca e versò il contenuto azzurro accesso nella bocca di Dior.

La ragazza rabbrividì con forza, strinse violentemente le braccia attorno al ragazzo poi sbarrò gli occhi ansimando forte.

“Dior! Dior!!” la scosse e vide, con sollievo, sbiadire le sue piaghe, lasciando molti tagli ma nel complesso riportandola alla normalità.

Dior sbattè più volte gli occhi, si passò la manica del vestito sulla fronte per asciugarsi il sudore, mise a fuoco dove si trovava, cosa era successo e chi aveva accanto.

“Harry!!” strinse forte il suo ragazzo gettandogli le braccia al collo e respirando il suo profumo “Dio… come sei conciato!” costatò guardando le innumerevoli ferite che il suo corpo riportava e notando il profondo taglio che aveva al fianco.

“Sto bene… è tutto finito e sei salva… questo è l’importante!” disse prima di prendere nuovamente la sua piccola stella tra le braccia.

 

Antares guardava con rabbia mista a dolore tutti quei fili che tagliavano la bella pelle serica e bianca del suo Draco. Alzò piano una mano al viso accarezzandolo lievemente e constatando che la trama finissima della sua pelle era ancora più trasparente e fredda del solito.

Si guardò attorno notando che Niniel e Harry avevano già somministrato gli antidoti a Dior e Legolas ma lei non sapeva come fare a liberare il suo ragazzo da quella prigionia di fili sottilissimi. Tutta la disperazione dell’accaduto le si stava riversando addosso come un fiume in piena e registrò a malapena la spada di Harry in terra.

Improvvisamente riacquistò lucidità e capì cosa doveva fare.

Impugnò la pesante spada dorata con entrambe le mani poi tranciò di netto i fili che tenevano contro il muro il bel biondino. Draco, ovviamente, cadde in avanti non essendo più trattenuto e sostenuto da nulla.

Antares gli prese il viso posandoselo in grembo e sperò con tutta se stessa che quell’antidoto funzionasse e di aver fatto in tempo a somministraglielo. Il liquido blu scuro non fece resistenza e scivolò direttamente nella gola del ragazzo che prese immediatamente a tremare come colpito da spasmi violenti.

Quando ormai sembrava che le sue condizioni stessero peggiorando le palpebre di Draco si alzarono lentamente fissando dapprima il vuoto e poi acquistando consapevolezza.

“Oh Dio… stai bene…” mormorò Antares a voce così bassa che lei stessa fece fatica a sentirsi, stringendo di più le braccia al suo torace.

Il bel Serpeverde levò gli occhi al suo viso.

“È vero?” domandò con voce roca e sofferente.

“Cosa è vero?”

“Che mi ami…?”

“Ma come fai a…”

“È vero?” insistette lui non lasciandole finire la domanda.

“…Sì… è vero.” Draco si aprì in sorriso talmente luminoso e radioso che Antares non lo avrebbe mai dimenticato. Anche se il suo viso era pieno di tagli, sporco di sangue, sofferente e pallido non ricordava di averlo mai visto più bello di allora.

“Anche io ti amo… non te l’avevo mai detto, vero?”

“No… non a parole ma… lo sapevo.”

 

Appena i tre ritornarono in loro anche tutti i ragazzi pietrificati tornarono alla normalità: Ron, Hermione e Ginny si lanciarono verso Harry, Judy e Blaise verso Draco sincerandosi delle loro condizioni.

Poi, improvvisamente, come se non fosse accaduto nulla si ritrovarono tutti nella Sala Comune dove facevano mostra di loro i residui della festa ormai terminata.

Lucius, Dania e l'intero corpo docenti, evidentemente sconvoli, sbarrarono gli occhi vedendoli comparire sotto i loro occhi dopo averli cercati ovunque.

"Dior!!" gemette Dania vedendo la figlia stesa a terra.

"Sto bene! Solo... grazie a tutti ma non voglio feste per tutti gli anni che mi restano da compiere!" commentò facendo scoppiare a ridere i ragazzi, un po' perché erano felici di avercela fatta anche quella volta, un po' per liberarsi della paura e della tensione di ciò che avevano affrontato.

Legolas abbracciò dolcemente Niniel che prese a piangere senza sota sulla sua spalla mentre continuava a mormorare 'Sei vivo...'.

Harry stava raccontando tutto a Dior ignorando il fatto che lei l'avesse visto durante tutti gli ostacoli ma felice di sentirlo parlare ed essere lì con lui.

Chi non parlava erano Draco e Antares che se ne stavano abbracciati e alzavano lo sguardo solo per incontrarsi con gli occhi ed accertarsi di essere nuovamente insieme.

 

 

Ed eccoci al trentesimo capitolo... che piaghe, eh!!

D'ora in poi le cose diventano più chiare (ma dove??? n.d.Nini  Don't worry, vedrai nei prossimi cap... ma scusa, la trama la sai anche tu, o no? n.d.Anty).

Volevamo ringraziare tre stupende persone che ci hanno recensito:

Syssy5: Ma ciao, tesoro!! Che bello risentirti!! Un anno e mezzo, eh? Dio, com'è volato, nemmeno mi ero accorta. Cmq adesso siamo tornate a abbiamo intenzione di finirla davvero, altri 3-4 cap sono già pronti, gli altri li stiamo scrivendo... speriamo continuerai a seguirci!! Un bacione!!!

Peppe: visto che finisce tutto bene? E come potrebbe essere altrimenti? Per Dior ci sono in serbo delle sorprese che penso, non ti piaceranno (no, non muore, anche perché non ho la minima intenzione di descrivere Potter depresso!!), cmq spero continuerai a seguirci!! Grazie mille!!

Cindy87: Piacere di conoscerti, Cindy!! Davvero ci segui e aspetti da così tanto tempo? ci fai piangereeeeee!!! siamo davvero contentissime che la storia ti piaccia e speriamo di non averti deluso con questo nuovo cap... visto che non hai dovuto aspettare altri due anni?? Come siamo brave!!! Speriamo che continuerai a seguirci, anche perché noi già ti adoriamo!!! Un bacio e alla prossima!!

 

Ciao a tutti e a presto!!!

Nini  & Anty

 

 

  
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