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Autore: Giuls_x    05/01/2013    3 recensioni
Spoiler 3x12 in poi.
Questa era una one-shot, che ho deciso di cambiare in fanfiction. Spencer va a trovare Toby in prigione, arrestato con l'accusa di stalking. Anche dopo questo fulmine a ciel sereno che avrebbe dovuto portare un po' di chiarezza, la situazione è ancora molto misteriosa. Mona, Toby... C'è ancora qualcuno ? Se si, chi è quel qualcuno ? Cos'ha spinto Toby a fare ciò che ha fatto ? Cosa ne sarà di Spencer ?
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Spencer Hastings, Toby Cavanaugh, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Mentre era per strada, Emily temporeggiava. Si fermava a fissare le vetrine di negozi a caso, prendeva le strade più lunghe, ogni tanto si fermava a bere a qualche fontanella, accarezzava i cani al guinzaglio che le persone portavano a spasso…  Ma sapeva quello che doveva fare. Anche questa volta era toccato a lei, alla ragazza apparentemente indifesa ed insicura, con lo sguardo basso e l’aria un po’ malinconica. La stessa ragazza che aveva perso tutto nel giro di poco tempo. “Per Spencer. Per noi.” Ripeteva ogni tanto a bassa voce, più per incoraggiamento che per auto convincimento. Qualche volta accelerava un po’ il passo, sentendosi in colpa: non poteva permettersi di arrivare tardi. Cosa avrebbe raccontato alle amiche ? “Mi sono innamorata di un cucciolo di jack russel mentre camminavo verso la prigione” non sarebbe stata plausibile come scusa. Un passo dopo l’altro, arrivò alla meta tanto temuta, e si fermo un attimo davanti all’edificio imponente. Neanche quello le sembrava un posto sicuro per un criminale che aveva più volte minacciato la sua vita, e quella delle sue amiche. Nessun posto sarebbe stato mai sicuro abbastanza.
Varcò il portone ed andò ad accomodarsi sulle fredde sedie della zona per le visite. “Strano che Spencer non si sia lamentata, riguardo a queste” pensò. Si guardava intorno nervosamente, strofinandosi le mani appoggiate sul tavolinetto di fronte a lei. La stanza era pressoché deserta, forse per il tardo orario, fatto che aumentava l’ansia nella ragazza e l’inquietudine della situazione. L’interessato si fece attendere qualche minuto ed arrivò, come era ovvio, scortato da un poliziotto ma con le mani ammanettate dietro la schiena. Lo sguardo era… Vuoto, privo di ogni sentimento, accentuato dalle occhiaie marcate, che prima erano un segno caratteristico del viso di Toby , mentre in quella situazione contribuivano a renderlo ancora più spaventoso. Erano stati così amici una volta… Ad Emily faceva venire i brividi attribuire l’aggettivo “spaventoso” ad una persona a cui aveva voluto molto bene. Alla vista della ragazza, Toby alzò un sopracciglio e, sedendosi, si portò subito la cornetta del telefono all’orecchio, evidentemente incuriosito dalla sua visita. Strano, Spencer le aveva detto che, con lei, non aveva accennato la minima emozione. Approfittando della situazione, si fece forza e prese a sua volta il telefono.
-Ciao, Toby.
Disse con voce tremante. Lui rispose stringendo gli occhi mentre la guardava. Emily fu attraversata da un brivido.
-Ci hai dimostrato più volte di essere più che astuto. Spaventosamente astuto, a dire il vero. Quindi ti dico subito che questa non è una visita di cortesia, anche se penso che tu l’avessi già capito. Toby io…
Fu interrotta bruscamente da una mano che le toccava la spalla. Sobbalzò, ma si tranquillizzò alla vista di quell’agente che era sempre gentile con lei e le sue amiche, data la loro delicata situazione. Avevano imparato a non fidarsi mai di nessuno, soprattutto se l’interessato si dimostrava affabile e disponibile, ma quell’uomo aveva un qualcosa di… Tranquillo, come lo definiva Aria. Quindi, avevano deciso che una spalla nella polizia non gli avrebbe poi fatto male. E poi, cosa avevano da perdere ?
-Signorina Fields, scusi, non volevo spaventarla. Prima di lasciarla parlare con il signor Cavanaugh, però, avrei bisogno di dirle alcune cose.
Emily decise di obbedire perché, l’espressione e la voce grave dell’uomo, lasciavano intendere che la cosa fosse alquanto urgente. Guardò Toby un’ultima volta sospirando, e seguì l’agente. Arrivarono in una stanza abbastanza isolata, la ragazza cominciò a sentire i brividi risalirle la schiena. Finalmente l’uomo cominciò a parlare.
-Ascolti, sono arrivati i risultati dei test psichiatrici del signor Cavanaugh. Io non…
Si guardo intorno circospetto e si avvicinò ancora un po’ alla ragazza tremante, un po’ per la notizia che stava per ricevere, un po’ per il fatto di trovarsi sola con un uomo in una stanza buia. Quei due anni infernali trascorsi a sentirsi osservata e indifesa in ogni luogo e con ogni persona, compresi famigliari e conoscenti, avevano lasciato una grande impronta dentro di lei.
-Non dovrei parlargliene, almeno per il momento, ma… Volevo incontrarvi tutte insieme ma avrei dato più nell’occhio. Ve l’avremmo comunicato lo stesso tra qualche tempo, ma penso che abbiate aspettato fin troppo. Vede, il signor Cavanaugh è…
 
Tornato nella sua cella, Toby sbuffò e si lasciò cadere sul letto duro come una lastra di pietra. Sapeva perfettamente quello che l’agente Reed stesse dicendo ad Emily. Sapeva anche quale sarebbe stata la reazione delle ragazze. Sapeva a cosa stesse andando incontro, ma non gliene importava. L’importante era che l’avrebbero mandato lontano da loro, lontano da lei. Non poteva più sopportare quella situazione e, probabilmente, l’avrebbe gestita meglio lontano da occhi indiscreti piuttosto che a Rosewood. Aveva paura. Frugò nel calzino del piede destro, e vi tirò fuori una piccola fotografia stropicciata di Spencer. La guardò intensamente: avrebbe affrontato tutte le sue più grandi paure pur di proteggerla.
  
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