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Autore: Jaccquelyn    05/01/2013    25 recensioni
Ognuno vive a modo proprio, siamo noi a decidere cosa fare di noi stessi.
Eppure a volte questo non è possibile e vieni costretta a seguire dei severissimi codici.
Ma c'è sempre un modo per esprimersi, bisogna solo trovarlo.
Così, quando lo scopri, capisci qual'è il tuo ruolo nel mondo.
Ma cosa succede se ti fidi delle persone sbagliate?
Se tutta la tua esistenza viene scombussolata, con poche parole?
Nella vita reale, non in quella dei film, c'è davvero un lieto fine?
E c'è posto,in tutto questo, per l'amore?
Genere: Azione, Guerra, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Metto un braccio davanti al viso e chiudo gli occhi, un riflesso di protezione. E devo proteggermi perché sono sicura che adesso tutti mi grideranno contro ed è molto peggio questo che il braccio ancora pulsante, sotto la stretta maglietta di Zayn. Dato che non sento parlare nessuno, socchiudo un po’ un occhio, per spiare. Non mi stanno neanche fissando.

-L’hai lasciata a casa di Alexander, vero?- dice Harry senza girarsi verso di me. Sentire il suo tono freddo, deluso e distaccato è come ricevere una pugnalata al cuore.

-E’ che… - provo a spiegare. Ma che c’è da dire? –E’ successo tutto così in fretta… Io… Non ci ho proprio pensato…- prima di poter continuare a scusarmi con parole inutili, Harry alza la mano per zittirmi.

-Allora, chi va?- dice seccato, evitando accuratamente il mio sguardo.

-Io! E’ colpa mia e devo risolverl…- sono zittita nuovamente, ma questa volta da Zayn. Anche lui non mi guarda, alza semplicemente la mano e parla senza emettere suono con tutti gli altri. Tra tutte le labbra che si muovono freneticamente, distinguo molti ‘eh?’ ‘come?’ e ‘che hai detto?’, ma non capisco molto di più.

Sposto lo sguardo su Russel che guarda la scena assorto, ha abbassato la guardia per cercare di capire cosa dicono. Mi sento tremendamente in colpa, sì, ma sono anche seccata di non essere coinvolta in questa bella chiaccherata.

Dopo non molto smettono e puntano lo sguardo su Russel.

-So che è insolito e che siamo inglesi- dice Niall, sottolineando il ‘siamo’, anche se lui non lo è per niente. – Ma avremo la prova che siamo stati mandati da Liam e Buck, se ci dà la possibilità di andarla a prendere.-

Immagino la risata di Russel prima ancora che prenda forma sulle sue labbra e non posso biasimarlo. Come può fidarsi di noi? Armati e venuti dal nulla. Inglesi, per giunta.

-Va bene, ma vi concedo al massimo fino alle ventitrè e trentra.- dice Russel sorprendentemente dopo aver smesso di ridere.

-Grazie.- risponde Niall freddo. –Ragazzi, andate.- mentre Zayn, Harry e Louis si avviano verso la porta mi sento spaesata. Io resto qua? E Zayn va da solo? Nessuno di loro tre è esperto. Certo, Harry ormai si allena da un bel po’, ma non ha esperienza. Non possono andare soli. Zayn non può andare solo.

-E io?- chiedo, quasi implorando in realtà.

-Tu rimani qua con me.- risponde sempre Niall, mentre tutti tranne Zayn si girano a guardarmi. Eppure, neanche questo mi quadra. Insomma, lui è il più bravo tra loro, perché non va lui e rimane qualcun altro? Vogliono cacciare i migliori? A che gioco stanno giocando?

-Zayn…- si gira anche lui, lentamente. Il suo viso è una maschera, non riuscirei a capire cosa sta pensando neanche se sapessi leggere nel pensiero, credo. Nel mio invece, potrebbe leggere di tutto. Sono sicura di avere le guance rosse, perché le sento molto accaldate e inizio a vedere appannato per le lacrime agli occhi. Semplicemente, non voglio che vada. Non senza di me. E non m’importa se lui è il maschio ed io la femmina, anche perché non credo a queste scemate. Fare una cosa pericolosa insieme è un conto, che la faccia solo lui è un altro.

-Tu rimani qua.- dice Zayn, ripetendo le parole di Niall. La sua voce è talmente priva di emozione che quasi non la riconosco. Mi lascio sfuggire una lacrima, ma mi volto velocemente. Io non piango. Asciugo il viso. Riprenditi, Eveleen, smettila. Quando mi volto, Harry e Louis sono già usciti. Zayn si avvicina e mi bacia. Purtroppo mi lascia dopo pochi secondi ed esce senza aggiungere altro.

Appena la porta si chiude, mi concentro per un attimo su Russel, abbandonando gli altri pensieri.

-Beh, accomodatevi.- dice indicandoci il divano. –Faccio portare il pranzo.-

Invece di pensare alla sua improvvisa gentilezza, la mia mente parte in fantasie sul cibo, mentre Niall –i cui occhi brillano- fa lo stesso. Immagino che in un luogo del genere non prendano il take-away come da Alexander, dove non mangiavamo altro che schifezze, oltre al roast-beef del primo giorno. Sarà bello fare di nuovo un pasto sano. Mi accorgo distrattamente che Niall si è già spaparanzato, a suo agio, sul divano e sto per fare lo stesso, ma poi mi fermo. E se fosse tanto arrabbiato da non volermi accanto? Niall non è proprio il genere di persona che porta rancore, ma chi lo sa, magari in questo momento mi odia. E avrebbe pienamente ragione, perché andare e tornare da casa di Alexander non è una passeggiata. Chissà cosa ne sarà del suo corpo. E chissà se Niall prova quello che sento io quando uccido qualcuno o no. Tutto riporta a Niall, devo parlargli e chiarire tutto immediatamente.

-Niall… ma ora mi odi?- mi sento tanto come una bambina, che dondola su un piede all’altro mentre aspetta una risposta ad una domanda abbastanza stupida.

-Certo che no!- esclama lui ridendo. Bene, va molto meglio.

-Gli altri mi odiano?- gli chiedo nuovamente, dopo essermi seduta accanto a lui, trattenendomi dallo specificare il nome di Zayn.

-Non ti odia nessuno, men che meno Zayn.-  perfetto, ora va ancora meglio di prima. 

Poggio la testa sulla sua spalla e mi rannicchio sul divano, non m’importa quanto antico possa essere.

-Secondo te, fra quanto torneranno?- chiedo a Niall.

-Se torneranno.- sussurra lui, poi mi guarda agitato, consapevole di averlo detto con voce più alta di quanto avrebbe voluto.

Che vuol dire se torneranno? Come se torneranno? Perché non dovrebbero tornare? Non c’è nessun motivo per non tornare! Perché se torneranno?!?
-Beh, ci sono Jody e Willy da qualche parte e ora sappiamo che non sono con noi, quindi…- spiega Niall dopo un mio sguardo allarmato.

Sì ha ragione e immagino che i ragazzi già lo sapevano, quando hanno scelto di andare. E Zayn non mi ha concesso di accompagnarli per proteggermi, anche se non ce n’è bisogno e non l’ha ancora capito. Ora che ci penso, rimpiango di essere stata così stupida, avrei dovuto impormi e andare con loro in ogni caso. Chi sono loro per dirmi cosa fare? Assolutamente nessuno.

Mi concentro per un po’ sul velluto del divano, accarezzandolo dolcemente. In fondo, a cosa sarebbe servito? Ad averli ancora più contro di me, nient’altro. E poi, ‘sottostare’ a  quello che hanno deciso è il minimo, dopo quello che io ho fatto. Come ho potuto dimenticare la cartella, la cosa più importante, fondamentale?

Non ho mai fallito una missione, né l’ho allungata. Certo, questa è un po’ diversa e non avevamo esattamente un limite di tempo, al contrario abbiamo saputo –un po’ in ritardo- che sarebbero stati necessari di sicuro più giorni. Tecnicamente, non posso rimproverarmi del tempo. Ma di tutto il resto sì, è la missione peggiore che abbia mai fatto. Anche se non posso usare ancora il termine ‘fatto’, siccome non è terminata e non so neanche come andrà a finire. Un totale disastro, è tutto un totale disastro. Come sono diventata così? Gli eventi successi… Liam e Buck che mi danno le spalle, la notizia di Holmes Chapel, questo rapporto con Zayn… non avrebbero dovuto farmi diventare più attenta? Beh, tutti tranne uno. Zayn. No, di certo non collabora a farmi stare attenta sul mio compito, anche solo con un bacio, eppure mi è sempre stato accanto e mi ha aiutato. È inutile, la colpa non posso proprio darla a nessuno. Sono stata io. In qualche modo, sono diventata un fallimento.

Inevitabilmente, mi scende una lacrima sulla guancia e la scaccio subito sprezzante. Anche questa storia del pianto, ma andiamo! Il termine esatto con cui mi descriverei in questo momento è mollacciona.

-Leena?- mi chiede Niall con una vocina piccola piccola, un po’ turbato. –Perché stai piangendo? Vedrai che andrà tutto bene.-

Non sono rassicurazioni che voglio. Né voglio queste stupide promesse che sappiamo entrambi che non può mantenere. E non voglio, per nessuna ragione al mondo, mostrarmi così fragile come in questo momento.

-Sì, com’è andato bene finora.- dico, con la voce più distaccata e sprezzante che riesco a emulare. Purtroppo, sull’ultimo la mia voce si spezza e sussurro pianissimo un piccolo ‘grazie a me’.

-Hey, hey, hey. Ascoltami.- dice Niall, poi mi prende con dolcezza il viso per puntare i suoi occhi nei miei. –E guardami.- aggiunge piano.

-Ti sembra davvero che questa missione sia un fallimento?- continua. –Pensi che tutti avrebbero saputo affrontare quello che c’è capitato? Ci sono stati degli imprevisti, d’accordo, ma è normale! D’altronde, non sapevamo esattamente a cosa andavamo incontro. E poi perché dovrebbe essere colpa tua? Ti sei comportata benissimo, come in ogni singola missione, capito?- fissare quegli occhi color mare deve fare male, perché anche i miei iniziano a riempirsi nuovamente d’acqua. Giro di scatto la testa per asciugarmi, ma Niall si alza e viene davanti a me, seduto sulle ginocchia.

-E…- dice, cogliendo una lacrima dalla mia guancia. –Ricorda che piangere è umano.-

Lo guardo di nuovo, mi passo una mano sul viso e tiro su con il naso, poi lo stringo in un enorme abbraccio. Amo gli abbracci come questi, quelli che sottintendono tante cose, quelli che contengono tanti ‘grazie’ mai detti, quelli che servono per far capire quanto realmente bene vuoi a una persona. E Niall è sempre stato bravo a darli.

Toc toc toc.

Qualcuno bussa flebilmente.

Toc toc toc.

Adesso un po’ più forte.

Toc toc toc.

Guardo Russel che, senza degnarsi di osservare la porta, si è limitato a fare un cenno con la mano, come a dire ‘entra, prego’. Peccato che nessuno sa vedere attraverso i muri.

Toc toc toc.

Lascio Niall e cerco di capire cosa dice la voce che ha iniziato a parlare, ma conversa fitto fitto in russo e non comprendo una sola parola, anche se capisco che è la sua segretaria, la stessa che ci ha accolti. Russel fa un cenno affermativo con la testa. È troppo stanco per parlare? Mi spazientisco e vado ad aprire la porta.

Purtroppo stava per ribussare, con il gomito, e quasi mi cade a dosso, ma la sorreggo. È logico che non potesse aprire la porta, con entrambe le mani regge un vassoio che dubito, possa passare attraverso la porta. Sorprendentemente la signorina si ricompone alla velocità della luce ed entra nella stanza per posare il vassoio su un tavolino. Ci sono due piatti, le posate, i bicchieri e una quantità immensa di cibo, per un ripiano così piccolo. Niall si fionda velocemente sul cibo e lo faccio anch’io. Assaggio tutta roba mai provata in vita mia, ma estramamente buona, devo ammettere. Poi penso a quanto sia meschino mangiare mentre Zayn, Louis e Harry chissà cosa stanno facendo e mi viene un nodo allo stomaco. Lascio cadere la posata sul vassoio, ringrazio Russel per il pranzo e mi siedo compostamente sul divano.

Che cosa stanno facendo? Stanno bene? Qualcosa sta andando storto?

 

Queste ultime tre domande mi tartassano ogni parte del cervello fino la sera. Al contrario di Niall, ho rifiutato la cena e mi sono rannicchiata in un piccolo angolo del divano a tormentarmi, con il cuore che batte all’impazzata. Quando Niall finisce di mangiare, si avvicina mettendomi un braccio intorno alla vita e si unisce alla mia veglia silenziosa. Alle undici, Russel alza la testa dai suoi fogli e inizia a fissare concentrato la porta. Evidentemente, si aspettava davvero che avrebbero fatto ritorno. E lo faranno, ne sono sicura. Perché sono in gamba e sanno cavarsela. No, sono tutti principianti, sussurra maligna la mia coscienza sporca. Ce la faranno.

23.29, non ci credo che manchi solo un minuto e non spero neanche che arrivino proprio sullo scattare del trenta, come gli eroi di solito fanno. Siamo spacciati. E lo sono anche loro, che è successo?

-Perché non sei andato tu?- sbotto, rivolta a Niall. –Sai di essere più bravo di loro, non dovevi rimanere qui, non dovevi! Perché l’hai fatto?!- in questo momento, una cosa tanto infantile come prendersela con Niall, è ottima per sfogare la mia rabbia.

-Perché Zayn voleva che restassi a ‘proteggerti’!- urla anche lui, è preoccupato come me.

-Non dovevi dargli ascolto! Dovevi importi, cavolo! Vedi che fine hanno fatto senza di te?!- le lacrime ritornano. Il pensiero che non sono tornati è orribile e opprimente.

-Come facevo?! Erano tutti distrutti per dover tornare indietro e non me la sentivo di discutere, d’accordo?!-

-Non… non c’entra niente! Tu dovevi… fermarli… dovevi…- scoppio a piangere e cado per terra sulle ginocchia.  Che cosa doveva fare? Era esattamente nella mia situazione e ha scelto quello che ho fatto anch’io. E siamo stati entrambi degli stupidi, dei grandissimi stupidi. E loro non ci sono. Zayn, Louis, Harry. Voglio disperatamente sapere cos’è successo, se almeno sono ancora vivi. Non riesco a fermare queste stupide lacrime e inevitabilmente Niall mi abbraccia da dietro e mi aiuta ad alzarmi.

-S-scusa…- gli dico, fra i singhiozzi. Lui scrolla le spalle e mi abbraccia di nuovo, quando lo guardo negli occhi, vedo che li ha lucidi anche lui.

-Se voi due avete finito- ci interrompe Russel, di cui fin’ora mi ero dimenticata, glaciale. –Direi che il tempo a disposizione è terminato.- continua con un piccolo ghigno.

-Sì, ma noi…- inizia Niall, che viene subito interrotto. Non da una sfuriata di Russel, non da qualche mia parola rassegnata, ma dalla porta che si apre energicamente. Entra per primo Louis, affannato, e chiaramente anche lui ha pianto; io mi asciugo il viso. Poi Harry, che si sorregge a Louis. Infine, chiudono la porta. Noto che sono entrambi pieni di lividi e… e… dov’è Zayn? Inizio a guardarmi intorno, sperando che in qualche modo mi fosse sfuggito alla vista e si fosse nascosto da qualche parte, per cogliermi alla sprovvista e darmi un bacio. Eppure, non lo trovo.

Guardo distrattamente Louis che porge il foglio a Russel e cerco di stabilire un contatto visivo con Harry, che sembra quello messo –psicologicamente- meglio. Lui scuote la testa e mi fa un veloce segno con la mano. ‘Dopo’. D’accordo, cerco di concentrarmi per quanto posso sulla conversazione, ma adesso Russel sta parlando al telefono in Russo e mi è davvero impossibile capire.

Quando chiude la chiamata, sembra abbastanza seccato. Punta i suoi occhi di ghiaccio su ognuno di noi –Gli aerei sono già partiti da un po’, non posso farci niente, non ero stato avvisato.- dice infine, pronunciando l’ultima frase tra i denti.

Capisco il significato di quello che ha detto con qualche secondo di ritardo e mi accascio sul divano, sentendomi vuota.

Missione Fallita.

Ormai, a che serve tornare? Potremmo rimanere qui per sempre e sarebbe lo stesso. Magari non proprio in Russia, dove ci odiano a prescindere, ma in qualsiasi altro luogo. Niall si siede, rassegnato, accanto a me. Mi aspetto lo stesso da Louis e Harry, ma quando alzo lo sguardo vedo che sussurrano veloci e preoccupati e si muovono entrambi nervosamente da un piede all’altro.

-Che fate seduti?- grida Louis, con le lacrime che scorrono velocemente sul viso. –Dobbiamo andare, alzatevi, veloci.-

-Beh, addio.- dice Russel, tornando al suo lavoro. Nessuno di noi lo considera.

-Perché così di fretta? Che succede?- chiede Niall, io sono troppo impegnata a guardare Louis. Se sta piangendo in questo modo ci deve essere un motivo.

-Vi diremo per strada, andiamo.- risponde Harry, con voce leggermente più calma rispetto a Louis. Mi alzo nello stesso momento di Niall e tutti insieme usciamo velocemente dall’edificio, senza salutare nessuno.

-Allora? Che succede?- dice Niall mentre quasi corriamo per la strada.

-Abbiamo dovuto… naturalmente non volevamo, ma siamo stati costretti… lui ci ha detto… ma noi volevamo rimanere…- inizia Harry balbettando.

-Harry!- esclama Niall.

-Zayn è rimasto indietro.- spiega Harry, mentre Louis singhiozza più rumorosamente. –C’erano Jody e Willy e… beh, sono più forti… non ce l’abbiamo fatta, l’hanno preso all’ultimo e lui ci ha detto di ‘muovere il culo e andarcene’…-

Mi fermo un momento, cercando di non ricominciare a piangere, perché per oggi l’ho fatto abbastanza. –Se hanno preso Zayn, perché torniamo a Holmes Chapel, prima di andare a cercarlo?- dico, massaggiandomi le tempie.

-Aveva detto che sarebbe andato direttamente là, appena si fosse sbarazzato di quei due.-risponde sempre Harry, incitandomi con un gesto a riprendere a camminare.

-D’accordo, ma se non ci fosse riuscito?- e la risposta prende forma nella mia mente appena lo chiedo. Se non è a Holmes Chapel, è morto sicuramente. E capisco perché ci stiamo dirigendo prima là: se fosse tornato, potrebbe essere coinvolto nella distruzione più totale e morire comunque. In caso sia morto qui… torneremo a prendere il corpo. Non riesco proprio a pensare che sia già morto, quindi affretto il passo, andando in testa alla fila. Questo mio comportamento deve aver fatto intendere che ero arrivata alla soluzione, poichè nessuno mi risponde.

Quando –dopo quella che sembra un’eternità- arriviamo all’albero JKRJK, è davvero una sollevazione non dover proseguire dritto, verso il vicolo buio, ma andare finalmente verso il treno. Mentre aspetto di arrivare a Bradford, do un lungo abbraccio a Louis, che ricambia entusiasta, essendo l’unica che posso capire i suoi sentimenti. Anzi, forse per lui è peggio, perché lo conosce da sempre. Nel momento in cui ci lasciamo, arriviamo al comando e ci dirigiamo velocemente verso il treno per Holmes Chapel, dimenticando di dover inserire il codice. Così andiamo in quella sala, dove è iniziato tutto, scriviamo ‘Holmes Chapel’ sul computer che ormai conosciamo e ce ne andiamo alla svelta, per paura di altri imprevisti.

In pochissimi secondi, siamo a Holmes Chapel e scendere dal treno è quasi surreale. Siamo a Holmes Chapel, alla mia amata Holmes Chapel, siamo a casa. Come se sapesse del nostro arrivo, Phillips si dirige verso di noi e consegna dei foglietti a me e Louis.

-Questi sono i vostri alibi, andate immediatamente dal sindaco e dopo facciamo i conti. Voi due- continua, rivolto a Niall e Harry. –Ve la sbrigate a Mullingar.-

-No, no. Non capisci! Noi abbiamo fallito, gli aerei stavano già partendo, dov’è Zayn?!- sbraito velocemente.

-E’ andato al municipio!- esclama Phillips sbarrando gli occhi.

Lascio volare il foglietto via dalle mie mani e corro. Sbatto contro un sacco di persone, alcuni mi riconoscono, altri mi riserbano solo occhiate di odio per il trattamento.

-Leena!- grida qualcuno afferrandomi per un braccio. E’ Aaliyah, sapevo che non l’avrebbero presa nell’esercito, incapace com’è.

-Ciao, Aaliyah, felice di rivederti.- dico velocemente saltellando da un piede all’altro. –Ora scusa ma devo andare.-

-Aspetta! Perché? Anche Zayn prima faceva così! Non racconti niente?- Zayn.

-No! Cioè sì, ma dopo. Devo fare una cosa urgente, ciao!- dico, facendo per andarmene, ma questa mi blocca di nuovo.

-Ma…- al diavolo! Non la lascio finire di parlare, mi libero dalla presa e corro via.

Mi arrampico su per il buco e mi preparo a correre nuova… mente. Fuoco. C’è solo fuoco davanti a me. Tutti gli edifici, ogni cosa. Tutto un unico essere di fuoco.

Zayn… Zayn… non può essere vero. Senza essermene resa conto sono per terra in ginocchio e ora dietro di me ci sono Niall e Harry, con la bocca spalancata, mentre Louis è al mio fianco, nelle mie stesse condizioni.

-Ci ha detto di dirti che ti amava, nel caso fosse finita così.- sussurra Harry, con le lacrime agli occhi.

Mi ama, Zayn mi ama. Anzi, mi amava.

Che cosa me ne faccio ora di queste parole?

È finita. È tutto finito ed io non sono riuscita a salvare nessuno. Neanche Zayn.

Le lacrime cessano di scendere di botto ed io mi rialzo. Non importa se sto continuando a respirare, non importa se posso sentire il mio cuore battere. La mia vita sta bruciando, diventando cenere. Insieme a Holmes Chapel, insieme alla mia famiglia, insieme a Zayn.






_______
GRAZIE!
Grazie a tutti per aver seguito questa storia fino all'ultimo!
Grazie perchè per me significa davvero tanto!
Grazie per tutte le recensioni e le belle parole!
Grazie perchè mi avete resa davvero felice!
Non so che dire, sono così triste che questa storia sia finita perchè scriverla mi è piaciuto un sacco.
Ho aggiunto un Missing Moment dal punto di vista di Zayn, che fa capire cos'ha fatto lui in quest'ultimo capitolo e com'è morto: 'Trouble' (potete cliccare sul nome per vederlo)
Beh, non è detto che non scriva un seguito in futuro perchè... Beh, Leena non si arrende mai, giusto? E ho comunque tante idee.


Ripeto: GRAZIE.

   
 
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