*E' finito. Finalmente. Amo le mie beliebers e fare concerti ma questo di oggi mi ha stremato* pensò Justin trascinandosi nella stanza d'albergo.
Quella sera era andata bene ma aveva fatto fatica a rimanere concentrato sullo show. Intricati giri e rigiri di pensieri gli attraversavano la mente frenetici.

Justin arrivò alla camera numero 483 del Ritz-Carlton Hotel, entrò e si chiuse la porta alle spalle lasciando cadere a terra lo zaino.
Si sdraiò sul morbido letto a due piazze e fissò il soffitto come fosse alla ricerca di una risposta.
*Che diavolo è successo prima..Chi era quella ragazza.. E come ho fatto ad arrivare li?*
Sbuffò e si rigirò a pancia in giù, lasciando cadere il braccio a penzoloni lungo il letto.
*Devo trovare il modo di tornare in quel posto e fare luce su questa faccenda* Justin strinse il pugno e con fatica cercò di alzarsi da quel letto così confortevole. Era quasi in piedi quando la stanchezza prese il sopravvento sul suo intento di raggiungere il tavolo del buffet, e si lasciò ricadere rumorosamente sul materasso.
*Chiudo gli occhi giusto qualche minu....*

"Ehy!" Urlò Justin.  *Eccola di nuovo! E' lei!*  Questa volta era deciso a farsi sentire, a capire.
Ma ancora, la ragazza non fece accenno ad ascoltarlo.
Compì dei passi in avanti, facendosi largo tra le varie travi di legno e chiodi sporgenti.
Dalla borsa della ragazza emergeva la punta di un biglietto.
Fece un sorriso compiaciuto alla vista del ticket per il suo concerto della primavera successiva.
Dentro di sè era felice che quella ragazza, chiunque essa fosse, non era una qualunque. Era una Belieber.

Più si avvicinava alla ragazza e più riusciva a captare qualcosa. Riusciva ad intravedere.. *I suoi pensieri!*
Justin sobbalzò. *Oddio, ma quelli sono i suoi pensieri. Riesco a .. Vederli?!*
Scosse la testa e si strofinò freneticamente gli occhi.
*Non capisco* pensò. Era confuso ma altrettanto incuriosito da quelle strane figure che vedeva aleggiare sopra la ragazza.
Stette a guardare le varie scene e repentinamente sentì avvolgerlo una sensazione di tristezza e delusione tale da fargli cadere una piccola lacrima calda lungo il viso.
*In un' altra situazione mi sarebbe piaciuto un peluche così. Adesso avrei solo voglia di ficcarglielo.....mmh.* pensò con tono adirato.
La ragazza fece un passo in avanti verso il cornicione.
Il cuore di Justin all'improvviso fece un sobbalzo e cominciò a battere velocemente, allungò una mano della sua direzione come se volesse fermarla.
Sbarrò gli occhi e quando fu sicuro che lei non si sarebbe mossa ancora, prese un profondo respiro e si portò il braccio sul petto, cercando di tranquillizzare il cuore.
Se il battito si regolarizzò, i suoi pensieri di certo non volevano seguire la stessa strada.
La testa gli girava enormemente.
Justin fece ancora qualche passo nella direzione della ragazza ma sentiva che stava per lasciarla, vedeva tutto in modo più sfocato.
*Cavolo no, non posso svegliarmi ora. Devo sapere, devo VEDERE!*
fece uno scatto in avanti cercando di afferrare la sciarpa della ragazza. In quel momento lei si tolse il giaccone e lo appoggiò su una di quelle travi dure e fredde.
Lui riuscì a intravedere qualcosa sul suo braccio. Mise a fuoco più che potè. Vide una scritta nera.
*Un tatuaggio!* strinse gli occhi e fece ancora un paio di passi in avanti.
Justin trasalì. Sgranò gli occhi e il cuore riprese a battere all'impazzata.
"Believe."  
 
Si risvegliò agitato sul letto della lussuosa camera. Si passò le mani sul viso umido, incrociò le braccia e ci sprofondò la testa nel mezzo. Confuso e ancora concitato si alzò barcollando, prese un bicchiere d'acqua e lo prosciugò.
"Il suo tatuaggio diceva Believe."