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Autore: Giadinss    06/01/2013    2 recensioni
"Tra vent’anni sarete più delusi per le cose che non avete fatto che per quelle che avete fatto. Quindi mollate le cime. Allontanatevi dal porto sicuro. Prendete con le vostre vele i venti. Esplorate. Sognate. Scoprite." -Mark Twain
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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20 giugno 2012- h 7,20
 
Oggi è il giorno che io ed Elena aspettiamo da ormai un mese o poco più, oggi si parte.
L'aereo è alle 8,30 addio Milano e addio genitori, da oggi iniziano i tre mesi più belli mai passati, e siamo noi due, noi due insieme.
Ed eccoci quì Milano Malpensa, Terminal 2.
Cinque valigie cariche di sogni e di speranze, siamo io, Elena e Mattia, sono sicura che il primo pomeriggio a New York lo passeranno loro due insieme e io da sola, ma ormai sono abituata per non parlare del fatto che fra tre giorni è il loro anniversario.
 
Elena e Mattia stanno ormai insieme da due anni, è una relazione "ufficiale" i loro genitori lo sanno e non è la prima volta che vanno in vacanza insieme. Mattia ha 17 anni (due anni in più di Elena) si sono conosciuti perchè un amico di Elena aveva portato due suoi amici in discoteca quando c'eravamo anche noi: Mattia e Paolo. Io e Paolo quella sera c'eravamo baciati e lo stesso Elena e Mattia; io decisi di lasciar perdere, ero un pò ubriaca e poi non avevo voglia di continuare, un bacio e basta mentre Elena e Mattia quella sera si erano scambiati i numeri di cellulare e dopo circa un mese si misero insieme. Chi l'avrebbe mai detto che Elena, quella a cui le sue relazioni non sono mai durate più di due mesi, sta con lo stesso ragazzo da ormai due anni!?
 
Dopo aver fatto colazione e dopo aver fatto l'imbarco eravamo già seduti sull'aereo pronto ad ospitarci per 8 ore e mezza. Mandai un messaggio a mia mamma:
 
"Mamma stiamo partendo ora, ti chiamo appena arrivo a New York, salutami papà"
 
Sull'aereo dormii per 5 ore e le restanti 3 e mezza mangiai, guardai un film e lessi dei giornali. Ora siamo appena scesi dall'aereo, l'orologio dell'aereoporto segna le 11 del mattino mentre a casa sarebbero le 5 del pomeriggio.
 
Il college è a 10 minuti in macchina dal centro di New York, la costruzione è moderna e gli alloggi si affacciano al cortile interno pieno di alberi; maschi e femmine non possono stare nella stessa stanza così io ed Elena siamo all'alloggio 5A mentre Mattia è insieme ad un altro ragazzo che si chiama Lorenzo al 2B. La preside del college ci ha riuniti in una sala comune provvista di sedie e tavoli, si è presentata e ci ha presentato gli insegnanti della scuola; ci ha detto che tutte le mattine abbiamo 3 ore e mezza di lezioni dalle 8 alle 11,30, che c'è una sala dove mangeremo alle 12,30 e che nel pomeriggio, se vogliamo, possiamo uscire da soli per New York a patto che rientriamo nella scuola alle 6 di sera. Dalle 6 alle 8 faremo qualche attività insieme, alle 9 siamo "liberi" fino all'1, ora di rientro.
 
Dopo aver chiamato i miei e dopo aver disfato le valigie, io, Elena e Mattia decidemmo di andare a fare un giro a New York dopo venti minuti di camminata così per ammirare il panorama, ci ritrovammo davanti a Central Park.
"Emma, hai problemi se io ed Elena facciamo un giretto da soli?"
Mi chiese Mattia, un pò me l'aspettavo così sorrisi.
"No tranquilli, farò un giro di negozi, tanto ho portato i soldi con me"
"Sei sicura Emma? Se ci sono problemi non importa"
"Ma va figurati Elena, però appena avete finito oppure se decidete di trovarci al college, chiamami!"
"Certo! Hai bisogno della cartina?"
Accettai, perdersi in una città nuova e così grande come New York non sarebbe stato il massimo.
"Se non serve a voi, grazie mille, così so come orientarmi"
Elena mi porse la cartina e si incamminò per Central Park.
 
Entrai solo al Vans Store e da Tiffany poi mi ritrovai non so come vicino a una gelateria sconosciuta mentre giravo la mappa a destra e a sinistra per capire da che lato guardarla; poi mi scontrai con un ragazzo, all'apparenza carino: alto, capelli mori, portava un cappellino con su scritto "TRUKFIT" pensavo fosse solo un ragazzo di passaggio di quelli con cui ti scontri per strada e il massimo che senti uscire dalla sua bocca è uno "scusa" e poi rimane solo un piccolo ricordo per poche ore, tempo di pensare ad altro e di dimenticarsi completamente della sua faccia. Ma invece no, lui era lì di fianco a me che mi sorrideva all'inizio non capivo poi lui spezzò il silenzio:
"Ciao, ti sei persa?" 
Trasparì un tono amichevole dalla sua voce calda e dolce.
"Ciao, scusami se ti sono venuta addosso, tranquillo appena capirò come guardare questa mappa ritroverò la strada per tornare al college"
Mi prese la mappa e me la girò nel modo corretto.
"Ecco fatto, da dove vieni?"
"Grazie mille comunque Italia"
"Non ci sono mai stato però i miei amici dicono che è bellissima, comunque piacere Austin"
Azzardai un sorriso per il complimento e poi gli strinsi la mano.
"Emma"
"Emma, parlarmi di te in mezzo a Times Square mi sembra un pò azzardato, ti va di entrare quì?"
Indicò un pub al di là della strada alla nostra destra, all'inizio stavo per dirgli di no, in fondo non lo conoscevo poi mi ricordai della frase che mi spinse a venire quì "Tra vent’anni sarete più delusi per le cose che non avete fatto che per quelle che avete fatto..."
così decisi di accettare.
"Certo, tanto non ho nulla da fare"
"Allora, attenta ai taxi e attraversa"
Appena arrivati nell'altro lato della strada entrai nel pub prima di lui poi ci accomodammo in un tavolo. Per tutto il pomeriggio parlammo di lui e di me, di Elena e anche di Mattia, mi fece un sacco di domande; appena mi resi conto che erano già le 5,30 sbarrai gli occhi e mandai un messaggio ad Elena: "Elena scusa, parto ora per il college, a dopo"
"Austin, scusa ma io dovrei essere in college alle 6 quindi devo andare"
"Non c'è problema, ti accompagno io"
"No, tranquillo, prendo un taxi oppure vado a piedi"
"Ma no, ho parcheggiato la macchina quì vicino, non ci sono problemi"
Trattenni un sorriso, poi accettai anche perchè quella sarebbe potuta essere l'ultima volta che l'avrei visto. La macchina era parcheggiata in una stradina a due minuti dal pub, era un Range Rover nero lucido, mentre all'interno i sedili erano di pelle bianca, mi sorrise e mi chiese l'indirizzo del college e poi iniziò a guidare accompagnato dalla radio. Pochi minuti dopo eravamo all'entrata del college.
 
"Grazie mille del passaggio"
Presi dalla tasca due dollari e li appoggiai sul sedile.
"Questi sono per l'acqua di prima"
"Ho offerto io, poi con due dollari non ci faccio niente"
"Non dovevi, prendili"
"Al posto di darmi due dollari, dammi il tuo numero di cellulare"
Ci pensai un pò su poi presi il suo telefono che era nella sua mano e gli scrissi il mio numero, appena glielo porsi lui sorrise.
"Ok, allora a presto Emma"
Scesi dalla macchina e lui abbassò il finestrino.
"A presto Austin!"
Mi sorrise e mi fece l'occhiolino poi se ne andò, appena entrata in college salutai le altre ragazze e andai in camera con il sorriso sulle labbra, Elena mi chiese ogni singolo dettaglio e poi mi raccontò di lei e Mattia. Dopo aver fatto una breve doccia mi resi conto di aver dimenticato la borsa di Tiffany nella macchina di Austin, presi il cellulare per scrivergli ma poi mi ricordai che non avevo il suo numero. Pochi secondi dopo il telefono vibrò, un messaggio:
 
"Emma hai lasciato una borsa nella mia macchina, stasera ci vediamo, vengo a prenderti alle 9,30 niente scuse, devi vedere Times Square di notte :) Fai venire anche Elena e il suo fidanzato se vuoi"
 
Sorrisi alla vista del messaggio e finita la cena gli risposi. "Come potremmo rifiutare? A dopo :)"


SPAZIO AUTORE:
Ciao! Questo è il primo capitolo della storia, spero vi piaccia, RECENSITE IN MOLTI! E se trovate qualcosa che non vi piace o potrebbe migliorare la storia mi fareste un grande piacere a scrivermelo in una recensione :))

-G.
  
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