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Autore: Danielle Petite    06/01/2013    3 recensioni
Cosa è successo a Sarah dopo la guerra magica? E' definitivamente finita con Draco? Cosa si prospetta per lei in futuro? Scopriamolo insieme attraverso il secondo ed ultimo volume di Blue Twister.
*Storia riscritta nel 2021*
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Nuovo personaggio | Coppie: Luna/Neville
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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- Questa storia fa parte della serie 'Blue Twister '
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Capitolo 5 - Pozioni e inganni

 

Il weekend arrivò in fretta. Tra turni in ospedale, le sue amiche, lo studio e il lavoro da modella che aveva ricominciato non si accorse nemmeno che arrivò il giorno dell’appuntamento con Andres. Si scoprì una ragazza molto ansiosa per i primi appuntamenti. I suoi ex ragazzi li aveva conosciuti a scuola per cui non aveva mai avuto un vero primo appuntamento. Indossò un vestito invernale con la gonna morbida che le arrivava appena sotto le ginocchia e degli stivali con tacco alto. Da quando aveva iniziato a posare si era innamorata dei tacchi alti e ne aveva una decina di paia nella sua collezione personale.

Il vento era gelido e Sarah si coprì bene quella sera, Andres venne a prenderla alle otto puntuale e la portò in un ristorante non molto lontano da dove abitava lei. Tutto sommato aveva passato una piacevole serata in sua compagnia, lui era un chiacchierone, continuava a raccontare storie su di lui o su suoi amici e di tanto in tanto le strappava delle grosse risate. Lui sembrava un ragazzo molto alla mano, gentile, spiritoso, bello e soprattutto sembrava veramente preso da lei che, al contrario, non si era mostrata per niente per quello che era. Era rimasta tutto il tempo ad ascoltarlo e ogni tanto aveva risposto a qualche domanda. Capì da ciò che lui aveva preso una cotta solo per la Madeline delle riviste.

Non aveva pensato a Draco per tutta la serata fino a quando, mentre stava per riaccompagnarla a casa, Andres glielo riportò a mente.

«…e poi Draco mi spinse addosso al paziente! Cioè non hai idea di cosa mi ha fatto passare…»

Da quando lo vide per la prima volta con la divisa da medimago, Sarah si chiese come mai avesse scelto di intraprendere quel corso di studi. Non aveva mai accennato al suo futuro in ambito medico, quando poi lei stessa aveva dichiarato apertamente di voler diventare una Medimaga.

«Siete molto amici voi due, vero?» fece finalmente lei una domanda.

«Si, abbiamo molte cose in comune anche se lui è più avanti di me con gli esami» le sorrise tenendole la mano. Si sentiva un pò in imbarazzo camminando mano nella mano con lui però le sembrò una cattiveria tirarsi indietro.

«Ah è un secchione?» chiese lei sorpresa. A scuola non si era mai distinto per nessuna materia in particolare per quanto ricordasse.

«E’ il migliore del nostro anno, pensa che ha dovuto anche fare gli esami integrativi per accedere al corso e li ha passati tutti con il massimo dei voti. Qualcuno dice sia per merito della sua famiglia, non so se lo sai ma i Malfoy fanno annualmente generose donazioni al San Mungo, ma in realtà è davvero bravo, a casa è sempre sui libri»

«Ah si? » disse lei un pò scioccata ricordandosi il Draco del passato e confrontandolo con quello attuale.

«Per farlo staccare dei libri lo trascino io» disse lui.

«Vivete da tanto insieme?» chiese.

«Condividiamo un appartamento di fronte al San Mungo da quasi quattro anni…qualche volta ti ci porto!» esclamò lui.

«Ah…» pensò subito alle miriadi di ragazze che entrambi si portavano a casa «…no dai non è il caso…»

«No,no,no!» si diede uno schiaffo sulla fronte «Non pensare che….no!»

«Che hai Andres?» Sarah si accigliò.

«Non pensare che voglio portarti a letto…è solo per farti vedere l'appartamento!»  era imbarazzato ed in quel momento era molto carino.

Decise di prenderla sul ridere «Ah, perché non vorresti? Mi stai dicendo che sono brutta?» lo fissò per un attimo con aria seria.

«Nooo! Certo che vorrei portarti a letto…» si bloccò di nuovo e arrossì. Sarah a questo punto gli rise in faccia.

«Che mi fai dire…» si portò le mani sul viso.

«Ti ho fregato…» gli sorrise.

«Si…» si stava avvicinando pericolosamente al suo viso.

«Che…vuoi fare?» chiese ingenuamente.

«Niente» le diede un bacio sulla guancia «Sei arrivata a casa»

Si guardò intorno e notò che aveva ragione.

«Allora…Buonanotte Andres» fece per voltarsi, per paura di ricevere un altro bacio.

«'Notte Madeline»

Continuò a salutarlo con la mano fino a quando non entrò in casa e sentì il classico suono della smaterializzazione.

Era l'una di notte e la casa era molto silenziosa. Salì le scale a chiocciola togliendosi le scarpe per non far rumore e si diresse verso la sua camera.

Stranamente c'era una sciarpa avvolta tutta intorno alla maniglia, non ricordava di averla messa lì. Aprì la porta ed accese la luce «AAAAAAAH!» urlò.

Nel suo letto c'era qualcuno che si nascondeva sotto le coperte.

«Chi c'è?» Sarah estrasse la bacchetta terrorizzata.

«Sarah!» arrivò Lucy in vestaglia dalla sua stanza.

«Sarah sono io» disse una voce da sotto le coperte.

Riconobbe la voce e tirò un sospiro di sollievo «Sam? Sei tu? Che ci fai nel mio letto!» fece per tirare le coperte mentre Lucy gridava «No!» ma ormai era fatta.

Sarah rimase scioccata.

«Ehm…ciao Sarah…come mai bionda?» disse Alan imbarazzato. Erano nudi.

«Vestitevi e andate via da qui!» disse arrabbiata. I suoi capelli diventarono rosso fuoco «E cambiate le lenzuola!» aggiunse prima di uscire sbattendo la porta alle spalle

«Le avevo detto di non entrare in camera tua…» disse Lucy seguendola in cucina due piani sotto. 

«Avvisarmi almeno, no?» mise l'acqua calda in una teiera ed accese il fuoco del camino. 

«Ha detto che avresti capito vedendo la sciarpa sulla maniglia…dai lo sai com'è fatta» Lucy sembrava dalla sua parte.

«No, aspetta….io dalla sciarpa avrei dovuto capire che stava con Alan nel mio letto?» buttò una manciata di foglie di camomilla nell'acqua calda senza aspettare che bollisse.

«Nella sua testa…si» Lucy estrasse la bacchetta e alzò il fuoco per far bollire l'acqua.

Stettero in silenzio per tutto il tempo della preparazione della camomilla poi Lucy parlò «Sarah…posso farti una domanda?»

Sarah le porse una tazza calda e rispose «Spara»

«Da quando siamo venute qui a vivere insieme…ti vedo spesso nervosa, ansiosa…» Sarah, pur di non rispondere, buttò giù un sorso di camomilla bollente ustionando l'esofago.

«…se ti va di parlare…forse così starai meglio…» 

Parlare con qualcuno. Doveva farlo ma non con lei, non voleva dirle di Draco. 

«Sto bene Lucy…devo solo abituarmi alla convivenza…e alle stramberie di Sam…grazie comunque» le sorrise, ma non era un sorriso sincero. Lo stesso fece lei.

Sentirono dei passi provenire dalla scala a chiocciola e le due si voltarono per vedere Alan che si piegava sulle scale chiedendo «Posso?»

Sarah buttò giù l'ultimo sorso di camomilla «Vieni» fece cenno a Lucy e lei capì.

Dietro Alan stava per scendere anche Sam ma Lucy se la riportò sopra lasciandoli da soli.

«Scusami Sarah» Alan chinò il capo sinceramente dispiaciuto.

«Vieni qua, abbracciami» si alzò e andò da lui in lacrime.

«Cos'hai…» lui la strinse a se lasciandola sfogare.

Pianse, pianse forte. La spalla di Alan era abbastanza forte da non lasciarla andare a fondo. Non ne poteva più di quella situazione.

Alan aspettò qualche minuto poi sussurrò «So che non stai così a causa mia…purtroppo per me» Sarah alzò lo sguardo pieno di lacrime e lo guardò sorridere poi continuò «Dammi un nome…e lo crucio all'istante»

«No…» si asciugò il viso con la manica del maglioncino che indossava.

«Vuoi parlarne?» 

Buttò l'occhio sulle scale, quasi sicuramente le ragazze stavano origliando «Muffilato!» disse estraendo la bacchetta. 

«Sediamoci» si misero vicino al camino e Sarah cominciò subito.

«E' da quando sono tornata a Londra che non sto bene» si accorse che le tremava la voce. Aveva ragione Lucy nel dirle di parlare.

Alan si accigliò «Come mai?» 

«Il primo giorno…il primo giorno che sono entrata al San Mungo come Medimaga ho incontrato una persona» si mise a fissare il fuoco nel camino.

«Chi?» 

«Un’altro studente di medimagia…che conosciamo entrambi» non riuscì a guardarlo in faccia mentre lo diceva.

«Studente di medimagia…non mi dice niente…chi è?»

Si asciugò un'altra lacrima «D-Draco»

Alan si passò le mani tra i capelli «Ancora lui…»

«Ma non è tutto! Non riesco ad evitarlo perchè....sta uscendo con Lucy»

«Che bastardo! Ma non ti ha detto niente quando ti ha vista?» si alzò in piedi con i pugni serrati.

«No, aspetta…lui non sa chi sono io in realtà…» dirlo così ad alta voce la faceva sentire una stupida. Perché non lo aveva affrontato fin da subito?

«Non ti seguo…» Alan si rimise a sedere pendendo dalle sue labbra.

«Ogni volta che vado in giro per Londra o sono in ospedale mi trasformo, mi faccio chiamare Madeline» guardò il pavimento cercando di nascondere l'imbarazzo.

«Cioè aspetta, fammi capire…non sei più tu?» 

«Esatto…non ci capisco più nulla! Mi sto perdendo…non so più chi sono, cosa voglio….»

Alan le prese la mano «Povera piccola…perchè non me ne hai parlato prima?»

Stavolta alzò lo sguardo verso di lui «Come potevo? Non so quando tu sei in giro per il mondo a catturare draghi…»

«Nemmeno con Luna ti senti più?»

«Purtroppo no»

Ci fu una piccola pausa «Quindi Lucy esce con Draco…perchè nemmeno a lei hai detto nulla?»

«Lui mi ha lasciata tempo fa! Non è più mio…che senso ha dire a Lucy di non uscirci…non so nemmeno se mi dispiace in realtà….anche perchè adesso c'è Andres...»

«Andres?»

«Si…un collega...lui è un amico di Draco, ho scoperto stasera che condividono un appartamento…credo di piacergli» 

«E a te lui piace?»

«Non lo so ancora. Ho un pò paura di scoprirlo a dirla tutta» disse finalmente aprendo il suo cuore.

«Paura di cosa?» riprese serio.

Sarah ci pensò qualche secondo ma la risposta era ovvia «Che succeda di nuovo, che mi lasci»

«Guarda che non tutti sono bastardi come Malfoy» le riprese la mano e lei la strinse.

«Lo so…»

«Facciamo una cosa, se ti va…qualche volta usciamo tutti insieme e mi fai conoscere questo Andres»

«Eh?»

«Non diremo che siamo amici. Ci parlerò in privato e cercherò di capire che intenzioni ha con te»

«Vuoi indagare su di lui?» chiese stupita della proposta.

«Perchè no!»

«Sai che ci sarà anche Draco se usciamo in gruppo?» gli fece notare.

«Che ci importa di lui…a proposito ma per Andres sei Sarah o Madeline?»

«Madeline»

«E quando scoprirà chi sei veramente….non credi ci rimarrà male?»

Non aveva ancora pensato a questa eventualità «Dovrei dirgli chi sono…secondo te?»

«Bhè io vorrei saperlo!» esclamò alzando le mani.

«Ci penserò su…»

«D'accordo! Organizza e mi fai sapere! Ho altre 2 settimane di vacanza prima di ripartire» guardò l'orologio.

«Ok…ma giura che non farai casini con nessuno!» si alzò e lo ammonì con un dito

«Giuro!»

«Ah…e giura anche che non ti avvicini mai più al mio letto e prenderai una stanza in qualche albergo!»

«Già mi sono scusato! Comunque si, lo giuro!»

«D'accordo…fammi un ultimo piacere» andò alla credenza e prese una tazza versandoci della camomilla ancora calda, poi prese un flaconcino di una sostanza grigiastra che si trovava nell'armadietto delle pozioni e ne versò 3 gocce nella camomilla.

«Fallo bere a Sam…»

«Non oso chiederti cosa ci hai messo dentro…ma sono certo che non è niente di mortale»

«E' una cosetta che le farà imparare bene la lezione…»

 

***

 

Il giorno successivo Sam non poté uscire di casa.

«Aiutatemi…sto malissimo…»

«Mi dispiace Sam, non sappiamo cos'hai, meglio che stai qui e non esci» disse Lucy.

«Chiedi a Sarah…» supplicò Sam

«Lo sai che lei è arrabbiata con te….»

«Dille di perdonarmi…sto male..»

«Ha detto che quando le passerà verrà a visitarti…»

«Uff….»

Lucy sapeva benissimo cosa aveva, una banale intossicazione da fungo bianco indotta da qualcuno.

Chiuse la porta della camera da letto e raggiunse Sarah in giardino, pronta per il san Mungo.

«Come hai fatto a farglielo bere?»

«Oh…è stato facile…» risero insieme e si smaterializzarono.

 

Al San Mungo come al solito c'era molto va e vieni e prima di perdere di vista Lucy fra i vari reparti Sarah le disse «Per domenica sera volevo organizzare un'uscita tutti insieme…per te va bene?» 

«Si certo! E' una bella idea…quando lo vedo lo dico a Draco…» e come al solito provò la strana sensazione in fondo allo stomaco al sentir pronunciare la parola "Draco" da qualcun altro.

«Ok…a più tardi! e non dimenticare chi sono…» le disse indicando il suo tesserino.

«Si, Madeline…ma un giorno me la dovrai spiegare questa!» disse allontanandosi tra la folla.

 

 

Passò la mattinata a rifare i letti, perché le caporeparto non le permettevano di fare altro dato che era ancora "quella nuova" 

«Ehi tu, pulisci qui» le ordinò un Medimago molto grosso e che incuteva timore solo a guardarlo.

«Si, signore» 

«E dopo cambia quel paziente»

«Si, signore»

«Fai in fretta!»

Per amor del paziente non rispose, ma dentro di sé era nera dalla rabbia. Pure a lavoro dovevano stressarla?

Fece il più in fretta possibile poi la mandò a prendere del materiale in una parte dell'edificio in cui non era mai stata. Durante il percorso non fece altro che mandargli maledizioni sottovoce.

Entrò nella stanza descritta dall’uomo e vide che assomigliava molto all'infermeria di Hogwarts. C'erano letti sia a destra che a sinistra con delle tende bianche in tessuto, forse era una parte vecchia dell'ospedale.

Fece un passò avanti e il rumore delle sue scarpe sul pavimento formava un eco sinistro. Proseguì fino in fondo alla stanza deserta perchè era lì che doveva trovarsi l'armadio con il materiale richiesto dal Medimago. Uno strano suono arrivò alle sue orecchie, un suono che conosceva bene. Sembrava il suono che faceva una pozione in ebollizione.

Si guardò intorno per riuscire a stabilire da dove venisse e capì che il suono aumentava sulla sua destra, a lato di un letto per la precisione.

Si avvicinò incuriosita e vide un piccolo calderone colmo di una pozione che le sembrava familiare.

«Hai scoperto il mio segreto»

Sarah sussultò e si voltò di scatto.

«Ehi, non volevo metterti paura» disse Draco Malfoy.

«Draco! Ma…ma che ci fai qui?» Era in divisa, quindi era chiaro che anche lui fosse in servizio ma la domanda le uscì spontanea.

«Mi prometti che non lo dirai in giro?» le fece l'occhiolino e la fece spostare.

«Certo…» era un pò intimorita di essere da sola con lui. Cercò di nasconderlo in tutti i modi.

«Questa è una pozione molto delicata, e questo è il posto migliore per prepararla» si sedette accanto al calderone e le fece segno di sedersi accanto a lui. Strano da parte sua questo atteggiamento pensò Sarah.

Si sistemò gli occhiali e si inginocchiò. L'odore della pozione lo conosceva molto bene….era…

«E' una pozione rigenerante specifica per me» estrasse dalla tasca delle cime di rapa salterina e le gettò dentro «Non sei di molte parole tu..»

«Vero…» lo guardò mescolare la pozione. Soffriva ancora dunque e stava cercando di preparare la sua pozione dopo anni «Per cosa ti serve?» finse di non sapere nulla, ovviamente.

«Un vecchia ferita che fa ancora male» rispose vago.

Non seppe se per deformazione professionale o cosa ma disse «Posso vedere?»

Draco la fissò «Perchè no, un parere da un’altra Medimaga non mi farebbe sicuramente male»

Si alzarono e Draco si tolse il camice con fatica e Sarah per istinto lo aiutò a togliere la casacca «Come hai fatto a capire che era sul torso?»

«Oh…eh bè lo hai detto tu no? Sono una Medimaga! Lo capisco dove c'è dolore» buttò lì rimproverandosi per il suo istinto.

«Giusto..» ed eccola lì la cicatrice. Era molto più sottile da come la ricordava però era ancora lì.

Ci passò sopra le dita delicatamente riportandole alla mente ricordi di quando erano stati insieme.

Quando si materializzò a casa sua morente, quando aveva cercato di guarirlo insieme ad Elle, quando andò alla Villa Malfoy come domestica, quando avevano fatto l'amore…

«Che ti sembra?» la sua voce la riportò alla realtà.

«Stenditi» decise di provare le sue nuove conoscenze. Estrasse la bacchetta e pronunciò delle parole sottovoce. Ci mise almeno cinque minuti per dire «Sei stato colpito con un'arma maledetta…però non è stata nemmeno guarita in maniera corretta» forse sapeva come guarirlo completamente.

«Sei in gamba!» esclamò lui sorpreso «lo so dovevo prendere la pozione regolarmente all'inizio, ma non l'ho fatto…ed ecco perché sto cercando di rimediare» si alzò e si sistemò.

«Sei sicuro che si prepara così?» disse china sulla pozione, forse stava saltando alcuni passaggi. Forse se aggiungeva un po ' di polvere di corno di bicorno e faceva qualche variazione nella ricetta originale poteva funzionare.

«In realtà non ho mai saputo come si prepara» rise prendendosi in giro da solo. 

«Posso aiutarti?» si offrì.

«Non potresti…» disse lui.

«Chi te lo dice?» si accigliò.

«Solo una persona sapeva come prepararla…» rispose lui guardando il pavimento.

«Non…non puoi chiedergli di spiegartela?» fece lei.

«No, non posso.» capì dal tono e dal suo sguardo che era meglio non insistere. Non voleva proprio più saperne di lei.

Fece un passo verso la porta «D'accordo….allora io vado. Tranquillo non dirò a nessuno che usi questo spazio» disse con voce afona

«Ok grazie, ci si vede in giro» rispose lui rimettendosi il camice.

Se ne andò scordandosi il materiale e ripassando a mente tutte le variazioni per la pozione rigenerante di Draco.

 

****

 

Alan, quella domenica, si trovava a casa loro in salotto ad aspettarle «Quanto ci vuole?»

«Zitto!»  urlarono le ragazze in coro dal piano di sopra.

Presto arrivarono anche gli altri due ragazzi e Sarah li fece accomodare in salotto insieme ad Alan.

«Chi si rivede…Draco Malfoy in persona» Alan si alzò dal divano e andò loro incontro.

«Tu qui?» si strinsero la mano come perfetti gentiluomini «Lui è Andres, il mio amico e collega…Andres lui è Alan…»  Che cosa strana pensò Sarah che rimase lì a guardarli.

«…un vecchio avversario di scuola per così dire» aggiunse Alan e anche loro due si strinsero la mano.

«Avversario?» chiese Andres divertito.

Draco mugugnò qualcosa di incomprensibile.

«Si, l'ossigenato qui mi ha fregato la ragazza…ahahah» guardò di soppiatto Sarah che lo rimproverò con lo sguardo.

«Ma dai? Draco non si fa» Andres lo prese in giro.

«E' acqua passata»

Sarah salì in camera sua, un pò perchè si sentiva in imbarazzo e un pò perchè doveva finire di prepararsi.

Cosa sarebbe successo quella sera? Si pentì quasi di aver accettato questa messa in scena con Alan.

 
  
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