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Autore: Mar_Alex01    06/01/2013    1 recensioni
La mia vita era perfetta: i miei genitori non mi avevano mai fatto mancare nulla,i miei fratelli si erano sempre presi cura di me,avevo un fidanzato magnifico,non avrei mai potuto chiedere di meglio,e lo avrei addrittura sposato,avremmo passato la nostra vita insieme.
Poi però,capii che la mia via non era una favola e che i famosi lieti fine non esistono affatto.
[Dalla storia]
L’avevo riconosciuto,non era cambiato di una virgola,i capelli ancora mossi dal vento di fine Ottobre,come quella mattina di Febbraio.
Gli occhi blu che brillavano anche nell’oscurità della notte,scrutavano i miei curiosi di scoprire qualcosa di non raccontato.
Accennò un piccolo sorriso, appena visibile e si mosse,io mi allontanai,e tornai in camera mia.
Mi buttai sul letto,convincendomi di averlo sognato,e non che fosse veramente arrivato a casa, solo quando chiusi gli occhi con un sorriso stampato in faccia capii quanto mi era mancato.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I don’t want a lot for Christmas
There is just one thing I need
And I don’t care about the presents
Underneath the Christmas Tree
Mariah Carey-All I Want For Christmas Is You

 
 
 
 
Dolore,buio,vuoto,di nuovo dolore e di nuovo il buio.
Erano queste le sensazioni che provavo da un tempo impossibile per me da misurare,da un tempo indefinibile.
Aprii gli occhi a fatica,sentivo che sarebbero potuti pesare quintali le mie palpebre,ma le sollevai e un bianco candido mi colpì subito.
Erano delle pareti completamente bianche e mi innervosivano parecchio.
Ero sdraiata in un letto,ma quella non era la mia stanza,c’era un fastidioso rumore che si intrufolava tra le orecchie e mi dava un fastidio tremendo.
Sbattei gli occhi più volte per capire che mi trovavo in una stanza d’ospedale.
Volevo alzarmi ma sentivo che mi mancavano le forze.
Louis? Stava bene?
Dovevo uscire di li,chiedere dove fosse il mio amato Louis,solo che non avevo nemmeno la forza di alzare la mano e di togliere quello stupido tubo conficcato nella mia pelle.
La porta di fronte a me si aprii e vidi entrare una donna sorridente con il camice bianco.
-Oh,vedo che ti sei svegliata- Disse,la sua voce era troppo alta per i miei gusti,o almeno io la percepivo irritante,feci una smorfia e di conseguenza la donna l’abbassò -Sono ben quattro giorni che sei qui- Continuò armeggiando con un macchinario alla mia destra.
Non sapevo se riuscivo ancora a parlare,se avessi ancora voce in corpo,quindi decisi di provare.
Aprii la bocca ma non ne uscii alcun suono,solo un respiro strozzato,riprovai.
Allora riuscii a balbettare qualcosa -Dov’è lui?- Chiesi molto flebilmente con la voce roca e strozzata.
-Tranquilla tesoro,il tuo amico sta meglio di te- Mi disse la donna -Adesso cerca di riposarti- Poi uscii di nuovo.
No,non poteva andarsene,doveva dirmi come stava Louis,dove stava,e soprattutto quando mi sarei alzata da quel letto.
Non avendo forze per oppormi e gridare l’unica cosa che mi sembrò giusta fu quella di chiudere gli occhi e dormire,ma da quanto ne sapevo avevo dormito per ben quattro giorni.
Guardai nervosa l’orologio appeso alla parete,passai due ore sveglia senza far nulla.
Poi la porta si aprii di nuovo,ma questa volta non entrò l’infermiera bensì colui che volevo tanto vedere.
-Kate,stai bene!- Esclamò Louis,avvicinandosi al mio letto con un sorriso stampato in faccia,stava bene.
Sorrisi anche io -Come stai?- Chiesi con la poca voce che avevo.
-Io bene,a parte il braccio rotto,quella messa male sei tu- Mi disse scherzando.
-Ehi,io almeno non ho un arto rotto- Gli dissi.
Sospirò e poi tornò a guardarmi -Devo dirti una cosa,prima ho parlato con il dottore- Mi disse diventando improvvisamente serio,mi preoccupai di colpo.
-Mi ha detto che hai subito un lieve trauma cranico e che generalmente l’incidente per te non è stato gravissimo- Disse.
Ricordavo,avevamo fatto un incidente quella notte sulla strada per casa.
-Ti ha detto qualcos’altro?- Gli chiesi,trovando non so dove la forza di mettere la mano destra sulla sua,appoggiata al letto.
-Beh,si- Mi disse scostandomi una ciocca di capelli che mi era andata a finire davanti gli occhi.
Lo guardai curiosa come a chiedergli cosa ci fosse di tanto importante.
-Mi ha detto che però l’incidente è stato molto grave per…- Disse e poi si bloccò.
Per chi? Louis stava bene,si era addirittura svegliato prima di me e poteva muoversi liberamente,mentre io ero incollata a quel letto.
-Per chi?- Chiesi seria.
-Però adesso sta bene,insomma va tutto bene…-   Continuò nervoso.
Non riuscivo ad innervosirmi,ma se ne fossi stata capace in quel momento sarei stata parecchio irritata.
-Louis!- Esclamai.
-E’ stato grave per il bambino Kate,ma adesso sta bene- Disse tutto insieme.
Bambino?
Feci una faccia perplessa e tornai a guardarlo negli occhi,lui mi capì al volo e ricominciò a parlare.
-Aspettiamo un bambino Kate,e sarà bello come te- Mi disse sorridendo.
Non sapevo cosa provare,se gioia,angoscia oppure incredulità.
-E’ fantastico- Dissi cercando di abbozzare un sorriso.
Dovevo solo abituarmi al fatto di avere una vita dentro di me.
Un qualcosa mio e di Louis,solamente nostro.
-Digli che gli ho sempre voluto bene quando nascerà- Disse divertito.
-Cosa?-
-Tuo fratello stava per uccidermi!- Disse ancora.
Risi lievemente -Mark è qui?- Chiesi infine.
-Anche Jade- Mi rispose Louis tranquillo.
I miei fratelli erano venuti da Doncaster sino a Londra dopo aver saputo del mio incidente,gli volevo troppo bene,e loro ne volevano a me,erano stati i fratelli maggiori perfetti,Jade la mia migliore amica e Mark il mio protettore,era così da quando eravamo piccoli.
-Ora devo andare,riposati- Mi disse Louis lasciandomi un lieve bacio sulla guancia,poi sorrise e andò via.
Volevo che rimanesse,volevo dirgli tante cose,però mi lasciò sola con i miei pensieri.
E non ne avevo affatto pochi.
Partendo dal fatto che fossi incinta,che una piccola vita,grande quanto uno spillo stava crescendo dentro di me.
Non sapevo cosa fare,un figlio era comunque una responsabilità.
E se Louis avesse avuto di nuovo paura e mi avrebbe abbandonata di nuovo? Crescere un bambino da sola non sarebbe stato facile.
Qualcosa però mi spingeva a pensare che Louis non sarebbe scappato,aveva commesso un errore e aveva imparato,sbagliando si impara no? Lui sarebbe rimasto.
Poi un rumore mi interruppe,la porta si era aperta di nuovo ma stavolta vidi un esuberante testa dai capelli neri che conoscevo sin troppo bene,quei capelli neri che adoravo annusare quando ero piccola,accompagnati da quegli occhi marroni così caldi che sprizzavano sempre gioia e vitalità.
-Sorellina!- Esclamò entrando.
Sorrisi -Mark-
-Ci hai fatto spaventare,non farlo mai più- Mi rimproverò scherzoso,era per questo che era stato il mio fratello preferito.
Ero più stanca di prima,parlavo poco,forse l’infermiera aveva ragione,dovevo dormire e riposarmi.
-Sto bene,sono solo…stanca- Gli dissi rassicurandolo.
-Se è maschio chiamalo come me- Mi disse giocando con i miei capelli.
-Non voglio che cresca come te- Gli risposi facendogli la linguaccia.
-Ehi,sono bellissimo,perché non dovrebbe crescere come me?- Si arrabbiò per finta facendomi scappare un sorriso,poi chiusi gli occhi cambiando espressione.
-Ti lascio riposare- Mi disse Mark e mi lasciò un bacio sulla guancia,io rimasi con gli occhi chiusi sentendo la porta sbattere.
Un figlio stava a significare una famiglia: io,Louis e un bimbo con gli occhi azzurri come i suoi.
L’idea mi terrorizzava ma allo stesso tempo mi piaceva.
Decisi di riposare e mettere fine ai miei pensieri e stanca come mi sentivo, addormentarmi non fu difficile.
***
Una firma su delle stupide carte e sarei potuta uscire da quell’ospedale.
Finalmente,non ne potevo più di infermiere che mi dicevano quello che dovevo fare,di orari prestabiliti per vedere chi amavo e di quelle pareti bianche che sembravano prepararti all’aldilà.
Uscii dall’ospedale con Amanda,ero libera finalmente.
-Appena torniamo a casa ci aiuti a fare l’albero,va bene?- Mi disse Amanda mentre mi trascinava per il parcheggio alla ricerca della sua macchina.
-Non aspetto altro dall’anno scorso- Ironizzai io,scoppiando a ridere.
Salimmo in macchina e lei partì a tutta velocità,forse si ero dimenticata che ero appena uscita dall’ospedale in seguito ad un incidente d’auto,ma dettagli.
Arrivammo velocemente a casa,e ad aspettarci c’erano Louis ed Harry,quest’ultimo alle prese con una scatola di decorazioni natalizie,mentre Louis sistemava l’albero.
-Dovevate aspettarci- Disse Amanda scuotendo la testa.
Louis lasciò stare l’albero e corse ad abbracciarmi,mi strinse forte a se,annusò i miei capelli,mi baciò dolcemente e poi cominciò a guardarmi negli occhi: -Mi faceva male vederti in quel letto d’ospedale-
-Sto bene,Lou,e sono qui con te- Gli dissi baciandolo di nuovo.
-Voi due,aiutateci invece di sbaciucchiarvi- Esclamò Harry mentre sistemava le palline decorate sui rami dell’albero.
Io sorrisi e presi Louis per mano,lo trascinai fino all’angolo del salotto dove stavamo addobbando l’albero di Natale e lui dopo aver raccolto la scatola da terra me la porse e io presi qualche addobbo da sistemare sui rami.
-Chissà cosa ci troveremo quest’anno sotto l’albero- Disse Harry sospirando.
-I regali sono una sorpresa,oppure credi ancora a Babbo Natale?- Gli disse Amanda.
-Mi stai dicendo che non esiste,mi hai rovinato l’infanzia,donna senza cuore!-
Adoravo le loro litigate natalizie,mi facevano sempre ridere.
-Che vuoi per Natale?- Mi chiese Louis ignorando i due.
-Tutto quello che voglio per Natale sei tu- Gli disse sorridendo.
-Ma mi hai già- Cercò di baciarmi ma io gli sfuggii.
Mi morsi il labbro e mi alzai dal divano per tornare all’albero
Addobbare l’albero non era mai stato uno dei miei hobby preferiti,ma quando lo facevo mi riempivo di felicità,quando stavamo per finire Louis si avvicinò a me e mi aiutò a posizionare una pallina su uno dei rami più alti -Non voglio che ti sforzi- Mi disse piano.
Non risposi ero troppo occupata a pensare,mi rividi dopo un paio d’anni,con un bambino dagli occhi azzurri che mi passava gli addobbi,poi Louis che lo prendeva in braccio e ridevano insieme,poi la sua voce mi riportò alla realtà -A cosa pensi?- Mi chiese Louis.
-A come sarebbe fare l’albero tra qualche anno- Gli risposi sorridendo,lui mi guardò negli occhi e mi abbracciò.
Per la prima volta in vita mia sentivo che finalmente tutto stava prendendo un senso.
 


Per le persone normali domani inizia la scuola.
POI CI SONO IO CHE ARRIVO COL CAPITOLO NATALIZIO *_*
Sono trasgry,ma solo perché io può.
*la smette*
Il natale è dentro di me,perchè...vi svelo un segreto: domani è il 24 dicembre,il compleanno di Lou,e martedì è natale,ma non ditelo a nessuno;)
*si autoconvince*
anyway,tra stanotte e stamattina ho recuperato due materie,ora mi mancano storia,geografia,
cinque frasi di greco e una versione di latino (di queste due me ne occuperò domani a scuola,scopiazzando :3)

Adesso devo farvi un annuncio importante:
il prossimo sarà l'ultio capitolo.
*distribuisce fazzoletti gratis*
Non mi son mai piaciute le fic troppo lunghe :o e poi non ho più idee,lol.
Comunque provo a postarvelo martedì,se ci riesco. :)
LOVE YA ♥ (recensite,non fa male)
-Mar


 

  
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