Zane
si rigirò fra le coperte del suo letto. Era sveglio da ormai
un ora, cosa
insolita per lui, ma pensieri davvero strani lo stavano tormentando.
Cosa
provava? Cosa realmente sentiva per Safi? Negli ultimi tempi avrebbe
quasi
potuto assicurare che lo amava ma era davvero così, oppure
stava scambiando la
lussuria per vero amore? Il piacere che provava a letto era indubbio ma
poi
cos’era quello strano rimestamento di stomaco che sentiva
tutte le volte che lo
vedeva e quella tristezza quando lo doveva lasciare? Erano anche quelli
sentimenti legati al sesso oppure c’era
qualcos’altro?
Il
giovane vampiro si alzò ringhiando dal letto pensando a
quanto fossero stupidi
e complicati i sentimenti. La sua tata Kashe, un vecchietto di 18.700
anni, si
sorprese quando lo trovò già vestito e impegnato
-Signorino,
qualcosa non va?- chiese la vecchia tata mentre rifaceva il letto e
resettava
la stanza. I movimenti rallentati e la schiena gobba lo facevano
sembrare
ancora più vecchio di quanto in realtà non fosse
-No…
è che… non so… - borbottò
Zane
-State
male, signorino? Non vi ho mai visto così… - si
preoccupò il vecchio
prendendogli le mani fra le sue che erano brutte, adunche e rugose ma
che al
ragazzo ricordavano tanto l’infanzia e le uniche carezze che
avesse mai
ricevuto. Kashe l’aveva cresciuto al posto dei suoi genitori:
suo padre era
sempre stato troppo impegnato nei suoi affari e nelle sue visite alla
Casa,
mentre sua madre, perché Zane aveva anche una madre e non
due padri,
semplicemente non era in grado di occuparsi di un bambino: era troppo
bella,
troppo unica, troppo viziata per poter pensare a qualcosa che non fosse
sé
stessa. Kashe e gli altri servi erano stati l’unica famiglia
di Zane. Niente
genitori, niente fratelli, Zane era profondamente legato a tutti i suoi
servi
ma a Kashe in particolare: quel vecchio vampiro gobbo, zoppo e sdentato
che da
piccolo lo terrorizzava per quanto era brutto adesso era
l’unico di cui si
fidasse
-Kashe…
possibile io mi sia innamorato?- chiese alla tata
-Penso
sia possibile- gli rispose il vecchio mentre gli risistemava la camicia
–penso
di aver visto in voi qualche segno d’amore e sarebbe
bellissimo se vi foste
innamorato della vostra futura sposa… - Zane
sobbalzò a quelle parole. Era
fidanzato a Catalina, l’aveva quasi dimenticato. E dire che
meno di 6 mesi
prima la vampira era sempre nei suoi pensieri Ora, invece, nei suoi
pensieri
c’era sempre e solo un sorriso e una coppia di occhi, uno blu
e uno rosso
-E
se non mi fossi innamorato di Catalina? Se mi fossi innamorato di un
ragazzo?-
fece Zane
-Sarebbe
altrettanto bello- gli rispose Kashe con una smorfia che il ragazzo
aveva
imparato a riconoscere come un sorriso
-E
se fosse un pacificatore sociale?- il sorriso della tata
sbiadì un poco
-Andrebbe
un po’ meno bene, ma se smettesse di esercitare la sua professione non ci sarebbero
problemi… -
-E
se fosse mezzo umano?- chiese ancora Zane. La tata lo guardò
negli occhi e
sospirò
-No,
signorino… questo non andrebbe bene-
-Lo
temevo-
-Signorino…
- fece per dire la tata ma venne subito interrotto
-È
solo che non so più che fare! Lo so che non dovrebbe neanche
interessarmi: è un
ragazzo, un pacificatore e pure mezzo umano… capisco che
dovrebbe essere solo
un passatempo ma, per quanto mi sforzi di considerarlo solo una cosa
passeggera, un divertimento, proprio non ci riesco e non capisco
perché… io ho
paura di essermi innamorato, non ne sono sicuro ma non andrebbe per
niente
bene, vero? In fondo questo tipo di matrimoni sono altamente
screditati… e poi…
-
-Signorino-
lo richiamò Kashe con il suo sorriso ghignante
–calmatevi, vi prego… a tutto
c’è una soluzione… - gli
assicurò carezzandogli una guancia protettivo
-Ma…
- cercò di ribattere Zane. La tata però lo
tacitò nuovamente
-Capisco
siate spaventato: siete così giovane e conoscete
così poco del mondo e di voi
stesso, ma datemi retta: se c’è qualcuno che
riesce farvi balbettare, arrossire
e preoccupare tutto insieme allora non lo dovete lasciare andare per
nessuna
ragione-
-Io
non balbetto- borbottò Zane, arrossendo fino alla punta
delle orecchie
-Ma
arrossite e sorridete come solo gli innamorati sanno fare-
-Quindi
sono innamorato?- chiese il ragazzo
-Si,
e vi prego di non dirlo come se fosse una brutta malattia o una
condanna a
morte-
-Sono
innamorato- ripeté il giovane per poi rimanere in silenzio
-Signorino?-
fece la tata per richiamare la sua attenzione
-Kashe
mi prometti che non dirai niente a nessuno?- gli chiese, allora, il
ragazzo
-Ve
lo prometto solo ad una condizione, signorino: che mi sveliate il nome
del
ragazzo che vi ha così stregato-
-Safi-
gli rispose con un sorriso, arrossendo sempre di più
–si chiama Safi-
-Siete
decisamente innamorato- fece Kashe ridendo a sua volta mentre gli
carezzava le
guance e i capelli –e sono così felice per voi-
Zane
aprì il giornale e lesse pigramente le notizie di quel
giorno mentre aspettava
che Safi si liberasse. Era la prima volta che gli capitava, solitamente
gli
bastava chiedere e lo trovava sempre pronto, non doveva mai aspettare
-Signore-
lo richiamò un accompagnatore –Safi si
è liberato, fra pochi minuti potrete
andare- Zane annuì e sorrise spontaneamente, ringraziando.
Un altro vampiro,
più vecchio della media dei ragazzi della casa, gli si
affiancò mentre si
risistemava la giacca
-Desiderate
qualcosa?- gli chiese Zane, infastidito dallo sguardo
dell’altro
-Siete
venuto per Safi?- gli chiese lo sconosciuto
-Si,
perché?-
-Oh,
nulla, semplicemente ve lo sconsiglio… non è poi
questo gran che!-
-E
io penso che non siano affari vostri- ribatté Zane.
L’altro alzò le mani in
segno di resa
-Vi
stavo solo dando un consiglio, non offendetevi! Io l’avevo
provato ancora
quando era appena arrivato ed era penoso però, visto quante
volte è stato
richiesto questo mese, pensavo fosse migliorato. Invece, niente:
è ancora il
bastardo lagnoso dell’ultima volta-
-Ritirate
quello che avete appena detto- ringhiò Zane alzandosi in
piedi di scatto
-Perché
dovrei?- fece l’altro strafottente. A dividerli prima che
cominciasse una rissa
arrivò uno degli accompagnatori
-Signore
potete andare- fece il ragazzo verso Zane per poi aggiungere
–Safi ormai
dovrebbe essere pronto… - Zane ringhiò un ultima
volta e si diresse verso la
camera da letto. L’aveva irritato quel dannato nobile, perso
nei suoi pensieri
non si accorse subito che Safi non c’era. Si
guardò attorno nella stanza,
cercandolo, ma non lo vide. Il letto era integro, tutto era nel solito
ordine
ma Safi non c’era. Stava per tornare nella hall quando si
accorse di una gamba
che spuntava da dietro il letto e capì che, come al solito,
Safi stava giocando
-Ti
ho visto- rise Zane mentre girava attorno al letto aspettandosi che
l’altro
ragazzo, ora che era stato scoperto, si alzasse e lo abbracciasse o lo
baciasse, o entrambe le cose. Rimase impietrito invece quando lo vide.
Era legato
con le mani dietro la schiena alla sponda del letto, aveva una benda a
coprirgli gli occhi e una specie di laccio in bocca. I vestiti erano
completamente stracciati e il corpo del ragazzo, scosso da tremiti, era
livido
e sporco di saliva e sperma. Zane si inginocchiò, coprendolo
con le lenzuola e
togliendogli quel laccio dalla bocca e la benda. Safi lo
guardò assottigliando
gli occhi pieni di lacrime, cercando di metterlo a fuoco e, quando ci
riuscì
sorrise
-Ciao-
disse con voce roca e bassa il ragazzo mentre tremava e le lacrime
scendevano
dalle sue guance in silenzio. Zane l’abbracciò di
slancio per poi liberarlo
dalle corde che gli tenevano imprigionati i polsi
-Chi
ti ha fatto questo?- gli chiese. Safi però non rispose,
cercando invece di
alzarsi
-Scusate,
devo andarmi a ripulire… - sussurrò il ragazzo ma
ricadde in ginocchio senza
forze, rischiando di svenire. Zane lo afferrò prima che
cadesse e lo distese
sul letto, coprendolo di nuovo –mi spiace, non sono tanto in
forma oggi… -
sussurrò Safi a fatica
-Non
fa nulla- gli assicurò Zane, accarezzandolo dolcemente sul
viso, cercando di
non sfiorare dove il laccio aveva stretto lasciando degli orribili
segni rossi
-Mi
spiace- sussurrò un’ultima volta Safi prima di
perdere conoscenza. Zane si alzò
di scatto e uscì dalla stanza, l’altro nobile era
ancora nell’atrio ad
importunare e palpeggiare un altro ragazzo
-Hey!
Tu!- gli urlò Zane. L’altro non ebbe neppure il
tempo di voltarsi che si
ritrovò steso a terra da un pugno in faccia che gli ruppe il
naso e gli spaccò
un labbro
-Ma
che vi prende?- urlò stupito il nobile cercando di
tamponarsi il sangue che
usciva copioso dal naso e dalla bocca
-Osa
ancora avvicinarti a Safi e ti ammazzo!- gli intimò Zane
-Siete
impazzito? Mi avete dato un pugno per un bastardo?- urlò
sconcertato il nobile.
Zane ringhiò un'altra volta più ferocemente e
l’altro urlò terrorizzato –va
bene, va bene! Non lo tocco più! Me ne vado!-
fuggì via a gambe levate, con
ancora il sangue che gli usciva a rivoli dal naso e non
tornò più alla Casa.