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Autore: bloodingeyes    06/01/2013    1 recensioni
Venivano chiamati pacificatori sociali e la loro era una particolare casta della società vampirica. Il loro unico compito era quello di rasserenare gli animi del popolo e dei nobili, di appianare qualsiasi divergenza e fare in modo che tutti potessero vivere una vita tranquilla e felice. Erano, agli occhi di Zane, soltanto delle puttane di alto borgo, nulla più.
Genere: Erotico, Fluff, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Lime | Avvertimenti: Mpreg
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Zane si rigirò fra le coperte del suo letto. Era sveglio da ormai un ora, cosa insolita per lui, ma pensieri davvero strani lo stavano tormentando. Cosa provava? Cosa realmente sentiva per Safi? Negli ultimi tempi avrebbe quasi potuto assicurare che lo amava ma era davvero così, oppure stava scambiando la lussuria per vero amore? Il piacere che provava a letto era indubbio ma poi cos’era quello strano rimestamento di stomaco che sentiva tutte le volte che lo vedeva e quella tristezza quando lo doveva lasciare? Erano anche quelli sentimenti legati al sesso oppure c’era qualcos’altro?

Il giovane vampiro si alzò ringhiando dal letto pensando a quanto fossero stupidi e complicati i sentimenti. La sua tata Kashe, un vecchietto di 18.700 anni, si sorprese quando lo trovò già vestito e impegnato

-Signorino, qualcosa non va?- chiese la vecchia tata mentre rifaceva il letto e resettava la stanza. I movimenti rallentati e la schiena gobba lo facevano sembrare ancora più vecchio di quanto in realtà non fosse

-No… è che… non so… - borbottò Zane

-State male, signorino? Non vi ho mai visto così… - si preoccupò il vecchio prendendogli le mani fra le sue che erano brutte, adunche e rugose ma che al ragazzo ricordavano tanto l’infanzia e le uniche carezze che avesse mai ricevuto. Kashe l’aveva cresciuto al posto dei suoi genitori: suo padre era sempre stato troppo impegnato nei suoi affari e nelle sue visite alla Casa, mentre sua madre, perché Zane aveva anche una madre e non due padri, semplicemente non era in grado di occuparsi di un bambino: era troppo bella, troppo unica, troppo viziata per poter pensare a qualcosa che non fosse sé stessa. Kashe e gli altri servi erano stati l’unica famiglia di Zane. Niente genitori, niente fratelli, Zane era profondamente legato a tutti i suoi servi ma a Kashe in particolare: quel vecchio vampiro gobbo, zoppo e sdentato che da piccolo lo terrorizzava per quanto era brutto adesso era l’unico di cui si fidasse

-Kashe… possibile io mi sia innamorato?- chiese alla tata

-Penso sia possibile- gli rispose il vecchio mentre gli risistemava la camicia –penso di aver visto in voi qualche segno d’amore e sarebbe bellissimo se vi foste innamorato della vostra futura sposa… - Zane sobbalzò a quelle parole. Era fidanzato a Catalina, l’aveva quasi dimenticato. E dire che meno di 6 mesi prima la vampira era sempre nei suoi pensieri Ora, invece, nei suoi pensieri c’era sempre e solo un sorriso e una coppia di occhi, uno blu e uno rosso

-E se non mi fossi innamorato di Catalina? Se mi fossi innamorato di un ragazzo?- fece Zane

-Sarebbe altrettanto bello- gli rispose Kashe con una smorfia che il ragazzo aveva imparato a riconoscere come un sorriso

-E se fosse un pacificatore sociale?- il sorriso della tata sbiadì un poco

-Andrebbe un po’ meno bene, ma se smettesse di esercitare la sua professione non ci sarebbero problemi… -

-E se fosse mezzo umano?- chiese ancora Zane. La tata lo guardò negli occhi e sospirò

-No, signorino… questo non andrebbe bene-

-Lo temevo-

-Signorino… - fece per dire la tata ma venne subito interrotto

-È solo che non so più che fare! Lo so che non dovrebbe neanche interessarmi: è un ragazzo, un pacificatore e pure mezzo umano… capisco che dovrebbe essere solo un passatempo ma, per quanto mi sforzi di considerarlo solo una cosa passeggera, un divertimento, proprio non ci riesco e non capisco perché… io ho paura di essermi innamorato, non ne sono sicuro ma non andrebbe per niente bene, vero? In fondo questo tipo di matrimoni sono altamente screditati… e poi… -

-Signorino- lo richiamò Kashe con il suo sorriso ghignante –calmatevi, vi prego… a tutto c’è una soluzione… - gli assicurò carezzandogli una guancia protettivo

-Ma… - cercò di ribattere Zane. La tata però lo tacitò nuovamente

-Capisco siate spaventato: siete così giovane e conoscete così poco del mondo e di voi stesso, ma datemi retta: se c’è qualcuno che riesce farvi balbettare, arrossire e preoccupare tutto insieme allora non lo dovete lasciare andare per nessuna ragione-

-Io non balbetto- borbottò Zane, arrossendo fino alla punta delle orecchie

-Ma arrossite e sorridete come solo gli innamorati sanno fare-

-Quindi sono innamorato?- chiese il ragazzo

-Si, e vi prego di non dirlo come se fosse una brutta malattia o una condanna a morte-

-Sono innamorato- ripeté il giovane per poi rimanere in silenzio

-Signorino?- fece la tata per richiamare la sua attenzione

-Kashe mi prometti che non dirai niente a nessuno?- gli chiese, allora, il ragazzo

-Ve lo prometto solo ad una condizione, signorino: che mi sveliate il nome del ragazzo che vi ha così stregato-

-Safi- gli rispose con un sorriso, arrossendo sempre di più –si chiama Safi-

-Siete decisamente innamorato- fece Kashe ridendo a sua volta mentre gli carezzava le guance e i capelli –e sono così felice per voi-

 

Zane aprì il giornale e lesse pigramente le notizie di quel giorno mentre aspettava che Safi si liberasse. Era la prima volta che gli capitava, solitamente gli bastava chiedere e lo trovava sempre pronto, non doveva mai aspettare

-Signore- lo richiamò un accompagnatore –Safi si è liberato, fra pochi minuti potrete andare- Zane annuì e sorrise spontaneamente, ringraziando. Un altro vampiro, più vecchio della media dei ragazzi della casa, gli si affiancò mentre si risistemava la giacca

-Desiderate qualcosa?- gli chiese Zane, infastidito dallo sguardo dell’altro

-Siete venuto per Safi?- gli chiese lo sconosciuto

-Si, perché?-

-Oh, nulla, semplicemente ve lo sconsiglio… non è poi questo gran che!-

-E io penso che non siano affari vostri- ribatté Zane. L’altro alzò le mani in segno di resa

-Vi stavo solo dando un consiglio, non offendetevi! Io l’avevo provato ancora quando era appena arrivato ed era penoso però, visto quante volte è stato richiesto questo mese, pensavo fosse migliorato. Invece, niente: è ancora il bastardo lagnoso dell’ultima volta-

-Ritirate quello che avete appena detto- ringhiò Zane alzandosi in piedi di scatto

-Perché dovrei?- fece l’altro strafottente. A dividerli prima che cominciasse una rissa arrivò uno degli accompagnatori

-Signore potete andare- fece il ragazzo verso Zane per poi aggiungere –Safi ormai dovrebbe essere pronto… - Zane ringhiò un ultima volta e si diresse verso la camera da letto. L’aveva irritato quel dannato nobile, perso nei suoi pensieri non si accorse subito che Safi non c’era. Si guardò attorno nella stanza, cercandolo, ma non lo vide. Il letto era integro, tutto era nel solito ordine ma Safi non c’era. Stava per tornare nella hall quando si accorse di una gamba che spuntava da dietro il letto e capì che, come al solito, Safi stava giocando

-Ti ho visto- rise Zane mentre girava attorno al letto aspettandosi che l’altro ragazzo, ora che era stato scoperto, si alzasse e lo abbracciasse o lo baciasse, o entrambe le cose. Rimase impietrito invece quando lo vide. Era legato con le mani dietro la schiena alla sponda del letto, aveva una benda a coprirgli gli occhi e una specie di laccio in bocca. I vestiti erano completamente stracciati e il corpo del ragazzo, scosso da tremiti, era livido e sporco di saliva e sperma. Zane si inginocchiò, coprendolo con le lenzuola e togliendogli quel laccio dalla bocca e la benda. Safi lo guardò assottigliando gli occhi pieni di lacrime, cercando di metterlo a fuoco e, quando ci riuscì sorrise

-Ciao- disse con voce roca e bassa il ragazzo mentre tremava e le lacrime scendevano dalle sue guance in silenzio. Zane l’abbracciò di slancio per poi liberarlo dalle corde che gli tenevano imprigionati i polsi

-Chi ti ha fatto questo?- gli chiese. Safi però non rispose, cercando invece di alzarsi

-Scusate, devo andarmi a ripulire… - sussurrò il ragazzo ma ricadde in ginocchio senza forze, rischiando di svenire. Zane lo afferrò prima che cadesse e lo distese sul letto, coprendolo di nuovo –mi spiace, non sono tanto in forma oggi… - sussurrò Safi a fatica

-Non fa nulla- gli assicurò Zane, accarezzandolo dolcemente sul viso, cercando di non sfiorare dove il laccio aveva stretto lasciando degli orribili segni rossi

-Mi spiace- sussurrò un’ultima volta Safi prima di perdere conoscenza. Zane si alzò di scatto e uscì dalla stanza, l’altro nobile era ancora nell’atrio ad importunare e palpeggiare un altro ragazzo

-Hey! Tu!- gli urlò Zane. L’altro non ebbe neppure il tempo di voltarsi che si ritrovò steso a terra da un pugno in faccia che gli ruppe il naso e gli spaccò un labbro

-Ma che vi prende?- urlò stupito il nobile cercando di tamponarsi il sangue che usciva copioso dal naso e dalla bocca

-Osa ancora avvicinarti a Safi e ti ammazzo!- gli intimò Zane

-Siete impazzito? Mi avete dato un pugno per un bastardo?- urlò sconcertato il nobile. Zane ringhiò un'altra volta più ferocemente e l’altro urlò terrorizzato –va bene, va bene! Non lo tocco più! Me ne vado!- fuggì via a gambe levate, con ancora il sangue che gli usciva a rivoli dal naso e non tornò più alla Casa.

   
 
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