Zane
si alzò dal letto svogliatamente mentre la sua tata apriva
le tende e gli
serviva la colazione: due briosce con confettura sanguigna
all’odore di lampone
e il chai: una miscela di the, latte, sangue e varie spezie. Il giovane
vampiro
non si era svegliato di buon umore quella mattina perché non
era riuscito a
ritagliarsi, fra i vari appuntamenti, neppure una mezz’ora da
condividere con
Safi e questo lo irritava oltre ogni dire. La sua tata Kashe gli
preparò ai
piedi del letto la sua tenuta da cavallo e iniziò ad
elencargli gli impegni di
quella mattina
-Il
duca di Auvex e i suoi paggi vi aspettano per la cavalcata mattutina,
dopodiché
si uniranno a voi per la seconda colazione anche i lord di Termira e de
la
Vallè… -
-Allora
dovevo magiare meno questa mattina… - sbuffò Zane
mentre con un morso mangiava
mezzo cornetto, sporcandosi di ripieno tutta la faccia
-Non
fate il bambino- lo ribeccò bonariamente la tata per poi
continuare –avete un
udienza da vostro padre, una cosa di mezz’ora al
massimo… poi c’è la lezione di
tiro con l’arco, il maestro di buone maniere e quello di
letteratura si sono
scambiati la lezione e quindi prima di mangiare avrete
letteratura… poi c’è il
pranzo e le lezioni del pomeriggio: danza, portamento e poi gli
appuntamenti…
alle 16 Catalina vi verrà a trovare… -
-Che
palle!- sbuffò Zane
-Signorino,
è la vostra fidanzata! È normale che voglia stare
con voi! Soprattutto ora che
manca così poco al matrimonio-
-Palle!-
-Signorino,
non usate questo linguaggio scurrile!- lo ribeccò la tata.
Zane si imbronciò e
fu di pessimo umore per tutta la cavalcata. Il suo umore non
migliorò neppure
di fronte alla torta con doppia glassatura che gli servirono alla
seconda
colazione. Ma fu l’imminente incontro con suo padre a
demoralizzarlo del tutto.
Proprio non ne aveva voglia di vederlo, temeva che gli volesse
aggiungere altre
lezioni o, peggio, che gli iniziasse a raccontare qualche altro
terribile
aneddoto sulla vita coniugale. In fondo al matrimonio mancavano solo 3
giorni
-Buon
giorno padre- lo salutò il ragazzo formalmente ma
l’uomo non gli prestò molta
attenzione e gli lanciò un mantello mentre si preparava a
sua volta per uscire
-Rama
mi ha mandato un messaggio- gli spiegò lanciandogli una
lettera aperta e
stropicciata
-E…
quindi?- fece il ragazzo, non capendo quell’agitazione
-Mi
ha chiesto di portarti alla Casa, a quanto ho capito il tuo amante deve parlarti al più
presto ma,
come al solito, tua madre ha intercettato la tua posta e non te
l’ha fatto
sapere- la madre di
Zane era fortemente
contraria alla frequentazione del Casa, trovava fosse disdicevole che
l’unico
figlio ed erede, prossimo alle nozze, passasse tutto il suo tempo in
compagnia
di un pacificatore. Alla donna, in realtà, dava molto
più fastidio che il
figlio si interessasse ad un mezzo umano. Non avrebbe fatto tutte
quelle storie
se Zane si fosse intrattenuto con un qualsiasi altro ragazzo che fosse
stato un
vampiro puro
-Sai
se sta bene?- gli chiese Zane mettendosi a sua volta il mantello sulle
spalle
-No,
Rama non mi ha detto nulla, mi ha solo detto di arrivare prima delle 3
ma non
il perché… -
-Signore
la carrozza è pronta- li avvisò uno dei servi.
Lasciarono casa in tutta fretta
senza dire niente a nessuno. Zane era tremendamente preoccupato che
fosse
successo qualcosa di brutto a Safi.
Zane
entrò nella stanza senza bussare e quello che
trovò lo sorprese e lo bloccò sul
posto. Safi era seduto sul bordo del letto, in parte arrotolato nelle
coperte
come era solito fare quando era pensieroso o comunque preoccupato ma
era,
soprattutto, bellissimo. Si era lisciato i capelli che ora scivolavano
attorno
al suo viso, impreziositi da dischetti dorati e gemme rosse e blu come
i suoi
occhi. Aveva un colorito più roseo e sano del solito e anche
le labbra
sembravano più rosse
-Ciao-
lo salutò Safi sorridendo. Zane si riscosse e fece alcuni
passi per andargli
incontro ma si bloccò di colpo quando l’altro si
alzò in piedi, scoprendosi
completamente. Portava un abito strano, come Zane non ne aveva mai
visti, di
una stoffa nera e lucida. Era un vestito che lasciava le spalle e le
braccia
scoperte, scendendo fino a terra a sfiorare il pavimento. Quando Safi
si
muoveva la gonna si apriva appena e lasciva intravedere quello che
c’era sotto.
Ai polsi, alle caviglie e sui fianchi erano fissati sottili anelli e
catenine
d’oro con incastonati rubini e smeraldi. Zane non riusciva a
parlare tanta era
la sorpresa
-Sono
così contento… - gli sussurrò Safi
avvicinandosi e sfiorando le sue labbra in
un bacio dolce e leggero –temevo non saresti riuscito a
venire… - Zane si
riscosse e ricambiò il suo bacio con ardore stringendo
l’altro ragazzo a sé. Gli
accarezzò i fianchi e la schiena nuda mentre il bacio
diventava sempre più
passionale, affamato. Si ritrovarono stesi sul letto, Zane
già completamente
svestito sopra l’altro ragazzo che non riusciva a slacciarsi
l’abito
-Tienilo-
gli sussurrò Zane baciandolo su tutto il collo, scendendo
lentamente sulla
spalla per poi guardarlo in viso –sei splendido- gli disse
tornando a baciarlo
mentre intrufolava la mano sotto il vestito per accarezzarlo fra le
gambe, poi
aggiunse –cos’è successo?
Cos’ho fatto per meritarmelo?- Safi sorrise e
ricambiò, masturbando a sua volta l’altro ragazzo,
lo baciò ancora per qualche
minuto prima di rispondergli
-Devo
tornare a casa- gli disse. Zane si bloccò di colpo e lo
fissò stupito
-Come?-
chiese, sperando di aver capito male
-Mamma
sta male e mi ha chiesto di tornare a casa per aiutarla con il
negozio… inizia
ad avere una certa età e… -
-Non
puoi!- lo bloccò Zane, staccandosi da lui
-Sarà
solo per un po’ di tempo- gli assicurò Safi
-Quanto?-
gli chiese duramente l’altro. Non voleva che se ne andasse e
lo irritava che
non gliene avesse parlato prima
-Qualche
mese-
-Non
se ne parla- sentenziò Zane –non te ne puoi andare
per così tanto tempo-
-Si
invece- ribatté Safi, irritandosi
-No.
E comunque non sarebbe meglio far venire lei qui e chiudere il negozio?-
-Non
siamo tutti nobili e pieni di soldi come te, la gente normale ha
bisogno di
lavorare! E comunque mia madre è una strega e io non ho
abbastanza soldi per
pagarle il visto per farla stare qui-
-Una
strega?- chiese stupito l’altro –ti preoccupi per
una strega? Quelle non hanno
bisogno di cure!-
-È
mia madre!- gli urlò contro Safi –non è
una semplice strega: è mia madre! E ha
bisogno di me! Non mi puoi impedire di andare da lei!- Zane
ammutolì da quello
scatto d’ira. Era la prima volta in assoluto che vedeva Safi
arrabbiato e non
gli piaceva troppo essere lui la causa di quel malumore così
cercò di calmarlo,
di scusarsi
-Quando
parti?- gli chiese più calmo
-Fra
qualche ora- gli rispose Safi, sfidandolo con lo sguardo a ribattere.
Zane
sospirò, stanco, ma cercò di sorridere
-Almeno
sono arrivato in tempo per un addio decente-
-Fra
qualche mese sarò di nuovo qui per te- gli
assicurò Safi, abbracciandolo e
tornando a sorridere. Zane lo baciò a sua volta, cercando di
rilassarsi, ma in
realtà voleva solo urlare e imprecare. L’idea di
non vederlo per così tanto
tempo lo demoralizzava. Se poi ci aggiungeva che presto si sarebbe pure
sposato
con una donna che ormai non desiderava più…
Zane
ritornò a casa e la prima persona che incontrò fu
sua madre. La vampira, a
differenza di quello che si era spettato, lo salutò felice.
La cosa lo
insospettì parecchio ma non ebbe tempo per chiedere
spiegazioni perché venne ad
interromperli Catalina. La sua giovane promessa sposa quel giorno era
in uno
dei suoi vestiti preferiti: di color blu – azzurro: cobalto,
come era solita
puntualizzare, con dei ricami bianchi, lungo fino ai piedi ma con una
scollatura molto abbondante. I capelli ricci e neri come la notte
erano, come
al solito, perfettamente in ordine e anche il trucco sembrava perfetto,
anche
se Zane non ne capiva molto di quel genere di cose. Catalina era bella
ma non
era Safi e Zane non provava molto quando la vedeva
-Ho
una sorpresa- gli disse lei dopo i vari saluti
-Fantastico-
fece Zane con poco interesse
-Sono
incinta- disse la vampira a bruciapelo, lasciandolo sconvolto e
sorpreso –siete
felice?- gli chiese ancora, visto che l’altro non parlava
-Estasiato-
le rispose Zane mentre in realtà pensava che davvero
iniziava ad odiare le
sorprese.