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Autore: fanny6    06/01/2013    2 recensioni
"-Grazie, ma credo che nessuno potrà fare niente per questo rottame- la sua voce diceva più di tutti i suoni che avessi sentito prima. La guardai estasiato mentre prendeva a calci una ruota, e la mia prima preoccupazione fu quella che non si facesse male.
-Hei, hei, hei….!- la fermai, tirandola indietro con una mano –Così ti fai male!- protestai.
-Scusa- abbozzò un sorriso.
E il mio mondo ricominciò a girare."
Dopo la nascita di Renesmee, Jacob ha giurato di non amare altri che Bella per tutta la sua vita, nonostante sappia di averla persa per sempre. Le cose, però, non vanno mai come le pianifichiamo.
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Jacob Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Joseline
 
-Papà! Sono a casa!-
-Josie! Stavo per chiamarti, tesoro, che fine avevi fatto? E’ ora di cena!-
-Scusa, hai ragione…ho incontrato Jacob Black che mi ha fatto fare il giro della riserva- spiegai, sorridendo a mo’ di scuse. Dopo essere stati alla baia a giocare in acqua per almeno un’ora, ce n’eravamo stati lì, sulla sabbia, ad asciugare al sole (nonostante Jacob fosse preoccupato per come la mia pelle potesse reagire) parlando di un sacco di cose.
Poi eravamo andati alla scogliera, passando per un sentiero nel bosco.
Era incredibile come Jacob mi trattasse, come se fossi una sua amica da sempre e tenesse davvero tanto a me: la cosa mi stupiva, mi lusingava e mi prospettava un’ottima estate.
-Il figlio di Billy Black?- domandò mio padre, curioso
-Si…conosci Billy?-
-Solo di nome, per ora….me ne ha parlato Quil Ateara, un altro dei vecchi capi. Ne parla con molto rispetto, sia di Billy che di suo figlio, questo Jacob…è un ragazzo a posto?- indagò
-Certo, papà, stai tranquillo…Jake è un tipo simpatico-
Lui annuì –Bene, mi fa piacere….certo, mi piacerebbe se poi ti facessi qualche amica femmina- brontolò
-Ma siamo qui da due giorni! Ho tutto il tempo per conoscere anche gli altri- lo tranquillizzai, prima di osservarlo aprire le pizze surgelate: purtroppo ero una pessima cuoca, e lui non era da meno.
-Naturale, Jos’, non ti arrabbiare così- ridacchiò, prima di infornare le pizze –Se questo Jacob ti è così simpatico lo inviteremo a cena con suo padre- si guardò intorno -Beh…magari quando finiamo con gli scatoloni- concluse, facendomi l’occhiolino
Non mi sembrava una cattiva idea, dopotutto. Mi chiesi come mai non si parlasse della mamma di Jacob, e poi ricordai che anche la mia veniva evitata nei discorsi. Che fosse per lo stesso motivo? Mi augurai di no, per lui.
-Sarebbe carino, papà…magari dopocena possiamo mettere un po’ in ordine- proposi. Mozione approvata: passammo la serata, dalle otto a mezzanotte, a svuotare gli scatoloni da trasloco. Il risultato fu ottimo, ne mancavano pochi soltanto e la casa aveva un’aspetto migliore, che la faceva somigliare ad un’abitazione e non ad uno schedario.
Anche camera mia era stata riordinata, un sacco di quadri coloratissimi presi in strani mercatini, il mio PC portatile, e la mia valanga di libri (avevo preso da mio padre) e CD. L’amore per la musica era della mamma.
Cominciai a pensare a lei: se fosse stata viva avrei potuto raccontarle che avevo conosciuto un ragazzo davvero simpatico, e lei mi avrebbe dato dei consigli, avrebbe sorriso con indulgenza alle mie fantasticherie. Se n’era andata troppo presto. Ricacciando le lacrime indietro, accesi la solita candela, gridai un ‘buonanotte’ a mio padre e mi cacciai sotto le coperte, nonostante il caldo.
Quella notte, di nuovo, sognai Jacob Black.
 
 
 
 
Jacob
 
-Levati quel sorrisetto compiaciuto dalla faccia- intimai a Billy, quando andai a salutarlo prima di dormire. L’avevo portato a letto con la solita procedura: non era certo una fatica per me sollevarlo tra le braccia.
-Smettila di lamentarti, sono solo contento che tu sia felice- disse lui, con un’alzata di spalle
Sospirai: era impossibile negare che quando ero tornato dalla spiaggia ero tornato ad essere il vecchio Jacob, quello che scacciava le nuvole. Non vedevo l’ora di rivedere Josie, il suo sorriso, i suoi capelli, i suoi occhi… cavolo, stavo diventando patetico di nuovo, solo nell’altro senso. Cercavo di non comportarmi come un attore di soap-opera scadente, ma non era così facile trattenere la mia gioia. Essere innamorati, avere un’anima gemella, insomma, si, sapere di essere fatti per qualcuno non era poi così male come credevo. Anzi, era favoloso.
Trattieniti, Jake, smettila di sorridere come un cretino. Dai, al tre smetti di sorridere: uno, due, tre…. Era impossibile. Avrei voluto andare a trovare Joseline anche adesso. Vedere che stesse bene, non so…che non si fosse scottata, che non fosse troppo stanca, che suo padre fosse tornato.
-Jake- la voce di Billy mi riportò alla realtà –E’ normale preoccuparsi- mi confortò, con un mezzo sorriso –Ma adesso vai a letto-
-Si…si hai ragione. Notte papà-
-Buonanotte- e la faccia di Billy non avrebbe potuto essere più contenta.
Chissà cosa ne pensava il signor Porter, il padre di Joseline, che lei avesse passato tutto il giorno con me. Speravo non fosse un padre-padrone, perché sarebbe stato impossibile dissuadermi. Persino il mio, di padre protettivo, si era dovuto arrendere a Paul quando si era innamorato di mia sorella.
Ora che ci pensavo, però,  non avevo ancora sentito parlare della mamma di Joseline, e sapevo per certo che non si era trasferita con loro (per ora). Mi domandai perché fosse un argomento tabù almeno quanto la mia, e speravo di non dover giungere alla stessa conclusione.
Entrai in camera e mi misi a letto. Mi rigirai per quasi un’ora prima di uscire dalla finestra e trasformarmi.
Hei, abbiamo un nottambulo tra noi
Sta zitta, Leah….
Hei! Tranquillo…ho saputo dell’imprinting, me l’ha detto Seth.
Ah…wow.  Non sapevo bene cosa risponderle: Leah credeva di essere un vicolo cieco della genetica, e per questo supponeva che non avrebbe avuto mai l’imprinting.
Va tutto bene Jake, smettila di farti problemi. Piuttosto, cosa stai facendo in giro a quest’ora?
Niente brontolai. Ovviamente Leah lo seppe, scovando l’immagine tra i miei pensieri.
Oh, ma che tenerezza commentò
Piantala di fare battute, non ci posso fare niente! Lo sai! Protestai
No, intendevo….davvero disse, più timidamente Sono contento che non ci stai più male per Bella.
Oh  cavolo: questa da Leah non me l’aspettavo. Ma dovevo averlo capito, che riservava sorprese. Grazie, Leah.
Però per favore… non fare idiozie, Jake.
Idiozie? Tipo?
Tipo sfondarle la finestra ridacchiò Torna a dormire.
Solo se lo fai anche tu
Vai a letto, Jake.  Persi il collegamento: probabilmente si era ritrasformata.

 
  
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