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Autore: Letizia14    06/01/2013    4 recensioni
La Doccia.
Quella cosa che si dovrebbe fare almeno una volta al giorno.
La si può fare di corsa o per rilassarsi.
Lunga o corta.
Pensando ai fatti propri o cantando a squarciagola.
Ma per Licia questa doccia sarà indimenticabile...
Una storia che esula da Amy e Rory pur tenendone conto.
Cos'avrà Licia di speciale? Perchè il Dottore è arrivato a lei...di nuovo? Perchè è così affine al TARDIS? ma, soprattutto, che legame avrà Licia con il Dottore?
La mia unica storia su questa fantastica(in tutti i sensi) serie TV che mi ha avvolta nel suo vortice temporale e ha scatenato la mia fantasia.
Insomma, la storia è la produzione di una mente assolutamente Whoviana.
Genere: Fantasy, Mistero, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Doctor - 11, Nuovo personaggio, TARDIS, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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“Di solito non faccio questo effetto. Ti prego, non farlo di nuovo!” disse lui quando vide che si stava riprendendo.
“Oh mio Dio” fece Licia. Non poteva crederci era lui. L'uomo misterioso che aveva sognato da bambina. Aveva più o meno 6 anni allora e la sua sveglia che proiettava l'ora sul soffitto diceva che erano le 3:02 di notte. Aveva sentito una leggera brezza e poi quel rumore che le era rimasto scolpito nella mente per così tanti anni. E la cabina blu. Abitando in Italia non ne aveva mai viste, ma aveva fatto delle ricerche su internet, quando papà non la vedeva e lasciava il pc acceso e connesso, scoprendo che erano usate in Inghilterra anni addietro. Dalla cabina blu era uscito un uomo con una giacca, una camicia bianca, un farfallino rosso e delle bretelle. L'uomo, dopo essere rimasto spaesato per un attimo, una volta accortosi di Licia l'aveva salutata con un sorriso, le aveva chiesto se per caso avesse visto il suo cacciavite sonico e, quando lei gli aveva detto che suo padre non aveva cacciaviti della Sony, lui le aveva detto di dormire che era solo un sogno e lei aveva ubbidito. Ed ora eccolo lì, l'uomo della Sony, così lo aveva chiamato Licia, che la guardava e le sorrideva di nuovo come tredici anni prima.
Licia sorrise e stava per toccarlo e vedere se stava sognando di nuovo quando si rese conto che lui l'aveva adagiata sul letto mentre era svenuta e che...era ancora in accappatoio! Si fece rossa in viso quindi gli chiese di uscire un attimo e NON sparire (sottolineò quel punto) mentre lei si vestiva.
Prese biancheria, un paio di pantaloni e una maglietta a caso se li infilò e uscì dalla sua camera di corsa.
Lui era ancora lì, che l'aspettava.
Si guardarono poi lui disse: “Ciao Licia. Alla fine ci si rivede. Direi che sei cresciuta parecchio anche se ho notato che i tuoi gusti non sono cambiati: i tuoi animali preferiti sono sempre i cavalli”.
Licia lo studiò un attimo in silenzio poi disse: “Come sai il mio nome?” e poi subito dopo: “Certo, la foto sulla mensola! C'è scritto: per Licia dalla tua migliore amica Sarah”.
Lui sorrise di nuovo: “Perspicace”.
“Io però non so chi sei tu”.
“Licia, io sono il Dottore” disse aggiustandosi il cravattino e tendendole la mano.
“Dottore chi?” chiese lei sempre più confusa.
“Solo....Dottore...” rispose lui evasivo.
“Perchè tredici anni fa mi hai detto che era solo un sogno? Era una bugia...”.
“Prima regola: il Dottore mente. Però lo fa a fin di bene, dissi così perchè non volevo spaventarti. E comunque, per evitare equivoci, non sono mezzo uomo e mezza donna: semplicemente non sono umano”.
“Ah no?”-disse Licia inarcando il sopracciglio sinistro-“Due gambe, due piedi, due braccia, due mani, cinque dita per mano, tre falangi per dito e due al pollice, una testa...”.
“...due cuori” la interruppe lui.
“Sì certo, e io sono Agatha Christi” ironizzò Licia.
“No, non le somigli per niente” rispose lui serio.
Calò un silenzio imbarazzante e per qualche istante l'atmosfera divenne pesante.
Fu Licia a spezzare il silenzio: “Non ti credo. Se non sei umano cosa sei?”
Il dottore le fece segno di avvicinarsi e disse: “Appoggia la mano sul mio petto. Io non sono umano, sono un Signore del Tempo, sono l'ultimo Signore del Tempo”.
Lei si avvicinò e lo tocco: esiste davvero, pensò. Poi fece come le aveva detto. Posò la mano destra sul petto di lui dove pensava ci fosse il cuore e scoprì che qualcosa c'era ma era leggermente più in alto a sinistra. Poi spostò la mano verso destra e di nuovo sentì il battito di un cuore leggermente più in basso a destra questa volta.
“Ok, ti credo” sentenziò Licia incredula. Un sorrisetto compiaciuto solcò il volte del Dottore. Poi lei continuò: “Perchè sei qui? Voglio dire: perchè sei tornato dopo tutti questi anni? Cosa vuoi da me?”.
“Non lo so è il TARDIS che mi ha portato qui di nuovo”.
“Il che?”
“Time And Relative Dimension In Space ossia tempo e relativa dimensione nello spazio. È la mia macchina che viaggia nel tempo e nello spazio, la cabina blu posteggiata nel tuo bagno”.
“Nel tempo e nello spazio? Significa che è una macchina del tempo?”.
“Beh, un Signore del Tempo deve avere una Macchina del Tempo non credi?”.
“Suppongo di sì... E adesso che sei qui? Cosa farai? Te ne andrai di nuovo?”.
“Beh, a dire il vero oggi ho già salvato due pianeti, creato un paradosso, perso un altro Ood e ora ho fame quindi...hai dei bastoncini di pesce e della crema pasticcera?”.
“I bastoncini di pesce li ho, la crema dovrei farla...” disse lei meditabonda.
“...fantastico! Crema fatta in casa non c'è niente di meglio!”.

  
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