Nella vita una persona deve
aspettarsi qualsiasi cosa...
Hermione aveva capito quanto fosse
vera questa frase solo dopo tutte le eroiche imprese che aveva dovuto affrontare
con i suoi amici, ma non credeva che proprio quel giorno si sarebbe ritrovata a
pensarlo.
E questa volta non si trattava di
salvare la vita a qualcuno, ma di ripristinare il suo
cuore.
Tutto iniziò quella mattina, a
colazione, sembrava che Harry volesse dirle qualcosa, ma dalla sua bocca non
uscirono parole se non “buongiorno” e
“ vuoi un cappuccino?”, forse aveva
paura di parlare, o forse con maggiori probabilità, Hermione si era immaginata
tutto. Anche quella mattina, come sempre, si avviò in biblioteca, aveva la prima
ora libera, e voleva studiare, almeno cosi non avrebbe pensato a ciò che le
faceva stare male…
Si sedette a una delle sedie
accanto ai tavoli che in biblioteca normalmente erano ricolmi di libri, apri il
libro di Antiche Rune e iniziò a leggere…rileggendo cinque volta la prima frase
si accorse però che la sua mente stava pensando ad altro, ed era attratta da una
ragazzina che continuava a osservarla nascosta dietro una fila di libri…le
rivolse uno sguardo ed era ormai troppo tardi per quella potersi nascondere,
cosi fu costretta ad avvicinarsi.
“ Ciao…” le disse. Probabilmente
doveva essere del primo anno, perché era molto timida e aveva quasi paura di
parlare. Era carina, capelli biondi, lisci e lunghi, occhi verdi, fisico snello.
Portava la divisa con eleganza, i capelli legati con un fermaglio dello stesso
colore della cravatta che rivelava essere una Serpeverde. Hermione continuò a
guardarla stupita, aveva una certa somiglianza con qualcuno, sospettava chi,ma
sapeva per certo che lui non aveva parenti a Hogwarts….e allora chi
era?
“ Scusa se ti disturbo, sono
Laria…” e le allungò una mano come per stingerla, cosa che sorprese Hermione,
che però prontamente ricambio la stretta “ Tu sei Hermione, vero? Hermione
Granger?”
“ Si, piacere….ci conosciamo?” le
chiese sicura di averla già vista da qualche
parte.
“ No, credo proprio di no…sono del
primo…” le rispose; aveva un’eleganza e un tono di voce delicato che misero in
soggezione Hermione.
“ Posso fare qualcosa per te,
Laria?” le chiese quindi.
“ Forse non lo sai, ma vedi io sono
la cugina di Draco…” come sospettava allora c’era una parentela… “noi siamo
molto legati, siamo gli unici cugini, e cerchiamo di aiutarci reciprocamente non
appena possiamo…” si fermò un attimo come per darle il tempo di riflettere “
Scusa se te lo dico, ma non riesco a capire cosa ci trovi in te mio cugino…sei
carina, si, ma lui merita di meglio…” era diventata arrogante, evidentemente era
una dote di famiglia “ possibile che si sia ridotto cosi per
te?”
“ Che vuoi dire?” le chiese
Hermione insicura se crederle.
“ Draco ha smesso di mangiare, di
dormire, di studiare, l’unica cosa che fa è giocare a Quiddich, e sinceramente,
non capisco dove prenda le forze per farlo. Una volta l’ho addirittura sorpreso
con il viso bagnato, credo avesse pianto, ma orgoglioso com’è non lo
ammetterebbe mai!” parlava a raffica.
“ Cosa vuoi?” le chiese
infine
“ Niente, volevo solo fartelo
sapere…ma sappi che se continua cosi tu ne pagherai le conseguenze…” voleva
intimorirla.
“ Non vorrai minacciarmi vero? Non
vorrei sembrarti arrogante, ma non ti conviene farlo” cercò di
scoraggiarla.
“ O non preoccuparti, so benissimo
che sei la migliore strega del tuo anno, e probabilmente superi anche gli
studenti degli anni successivi, infatti non intendo sfidarti a colpi di
bacchetta…ti ho soltanto voluto avvisare…”
“ Allora grazie, sei stata molto
gentile…ora scusa, ma come vedi ho da fare…” e indicò i libri che riempivano
completamente il tavolo da studio.
“ Certo, scusa per il disturbo, ci
vediamo, spero in un’occasione migliore…” si voltò e si allontanò sentendosi
chiamare dalle sue amiche che la stavano
aspettando.
“….ma tu guarda un po’….minacciata
dalle bambine…tutte a me capitano…” iniziò a pensare Hermione, ma in realtà si
ritrovò concentrata di più sul motivo della visita della
ragazza.
***
Hermione era ancora turbata per la
conversazione avuta quella mattina con la ragazza cugina di Draco mentre
scendeva le scale che la portavano alla lezione di Pozioni nei sotterranei, per
di più non aveva proprio voglia di dover subire per due ore tutti gli insulti
che sicuramente Piton avrebbe rivolto ai Grifondoro. A quella lezione e in
realtà anche alle due ore successive di Trasfigurazione, Hermione non alzò una
sola volta la mano per rispondere alle domande dei professori, cosa che lasciò a
bocca aperta quasi tutti i suoi compagni, mentre Harry e Ron continuavano a
guardarsi credendo di conoscere il motivo del suo comportamento. Continuava a
pensare a Draco, a come stava…possibile che lei lo avesse turbato fino a quel
punto? Forse Draco aveva qualche altro problema, e Laria non sapendo cos’era
aveva dedotto che fosse per colpa sua…ma in realtà Hermione sapeva che stava
cercando delle scuse per non sentirsi in
colpa.
Forse doveva andare a parlarci, non
si erano più rivolti parola dal giorno che si erano lasciati, e lei ci stava
male. Ma anche volendo che cosa gli avrebbe detto? Gli sarebbero uscite le
parole? Sarebbe stato troppo difficile per lei cercare di parlargli e trattenere
le lacrime, di sicuro non ci sarebbe
riuscita.
Assorta nei suoi pensieri
attraversava il corridoio che portava alla sala grande, con i libri in mano,
stanca della giornata, non sapendo che non era ancora finita. Si avvicinò al
tavolo dei Grifondoro e si diresse verso il posto accanto a
Ginny.
“ Ciao ragazze” salutò Ginny e
Lavanda, sedute una di fronte all’altra, posando i libri sul tavolo.
“ Ciao Hermione” le risposero con
calma “ o sta arrivando Ron…” disse Lavanda, salutandolo con un bacio sulle
labbra.
“ Ciao ragazze” scavalcò la panca
per sedersi “ A Hermione, Harry ti sta cercando…”
Hermione non ebbe il tempo di
domandare il perché che arrivò il ragazzo e la afferrò per un
braccio:
“ Vieni con me!” la trascinò con se
attraverso il corridoio della sala grande oltre l’ imponente porta. La portò di
fronte una delle tante finestre che avrebbero dovuto illuminare le scale, ma
quel giorno fuori era in atto un violento
temporale.
“ Guarda!” lei si avvicinò alla
finestra e guardò oltre. Sul campo da Quiddich c’era un ragazzo, fermo,
completamente bagnato. Hermione lo riconobbe
subito.
“ Harry cosa…” non sapeva cosa fare
o dire, ma non ce ne fu bisogno.
“ Vai…” le disse “ ti sta
aspettando….”
“ Ma Harry…tu….” non capiva se
Harry si era accorto che il ragazzo completamente fradicio era
Draco.
“ Hermione, non pensare a me…io non
posso costringerti a evitarlo….” fece una pausa “…e non voglio che stai male….”
la guardava con occhi sinceri, emozionati e anche felici, soddisfatto di aver
fatto la cosa più giusta.
“ Grazie…” gli rispose e lo
abbracciò con forza, felice di averlo per
amico.
“ Vai ora…” e la lasciò
andare.
Hermione non se lo fece ripetere
due volte, si allontanò correndo per la paura di arrivare e li non trovarlo più,
doveva vederlo….voleva vederlo…si sentiva persa senza di lui, in tutti questi
giorni aveva lottato per non ammetterlo e cercare di dimenticare, ma ogni suo
sforzo era stato inutile, anzi, aveva solo alimentato il desiderio di rivederlo,
di riaverlo tra le sue braccia.
Raggiunse il campo velocemente e se
lo ritrovò di spalle, gli si avvicinò lentamente, ma sapeva che lui aveva
avvertito la presenza di qualcuno alle sue spalle, ma non si girò. Hermione era
ormai a un soffio da lui, gli posò una mano sulla spalla e senza neanche
accorgersene si trovarono di fronte a guardarsi negli occhi. Draco era
completamente bagnato, anche il viso lo era, ma i suoi occhi era gonfi e rossi,
segno che il suo viso non era stato bagnato solo dalla pioggia. Hermione non
disse niente ma lo abbracciò forte, e di colpo si ritrovarono entrambi in
ginocchio, la testa di Draco appoggiata sulle spalle della ragazza e in preda a
un pianto forte, forse nascondeva il bisogno di lei e il desiderio di non
lasciarla andare. Hermione gli accarezzava i capelli bagnati e cercava di
confortarlo, ma si rese conto che anche lei era in preda alle lacrime…passarono
solo pochi secondi che pure lei si sentiva i vestiti bagnati attaccarsi alla
pelle e i brividi di freddo che le percorrevano la schiena, ma non le importava
perché sentiva il calore del corpo di Draco, anche se
bagnato.
Sentivano il desiderio crescere
dentro di se, volevano fare l’amore, e lo espressero baciandosi con forza, come
per sigillare quel momento e la loro unione che non sarebbe più venuta
meno.
“ Non lasciarmi mai più…” le disse
infine Draco guardandola negli occhi con un’espressione che esprimeva tutto il
bisogno che aveva di lei.
“ Te lo prometto…” gli sorrise , lo
accarezzò e gli diede un altro profondo bacio, decisa a vivere per
lui.
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