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Autore: _Jiyu_    06/01/2013    1 recensioni
Immaginate di entrare nel vostro più grande sogno, ce la fate? Ecco, ora pensate a come sarebbe entrarvici... Riuscite a vedervelo? Bene, questo è quello che succederà a quattro ragazze, che, di ritorno da scuola si ritroveranno immerse fino alla punta dei capelli in altri universi... tra avventure, amori, e casini si compirà il loro destino!
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Akatsuki, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio, Sasuke Uchiha, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Naruto Shippuuden
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POV Alex...PRIMO ALLENAMENTO CON KAKASHI

Attraversammo tutto il villaggio, superammo un ponte e uscimmo dalla gigantesca porta che qualche ora prima avevo superato faticosamente. Camminammo attraverso il bosco, lungo un sentiero. Dopo pochi minuti giungemmo a un campo recintato. “Eccoci arrivati! Qui è dove trascorrerai tutte le ore in cui non dormirai dei prossimi sette giorni. Ti allenerai duramente per riuscire a ritornare ai livelli dell'ultima volta e a superarli.”
In quel momento, non so perchè, avevo una sola domanda: “Dov'è il sigillo della tecnica di traslocazione?” Kakashi si avvicinò, mi prese la mano e la girò verso l'alto: sul polso era apparso un simbolo che non avevo mai visto. “E' diverso da un normale sigillo perchè chi lo vede deve sapere che la traslocazione non è avvenuta in questa dimensione ma in due dimensioni diverse” Si trattava di una spirale tagliata da una linea. Mi liberai dalla presa con uno strattone, sconvolta del fatto che chiunque, a conoscenza della tecnica, avrebbe potuto richiamarmi a suo piacimento.
Kakashi, avendo intuito i miei dubbi, mi rassicurò: “Non preoccuparti: solo io e l'Hokage conosciamo la tecnica necessaria per richiamarti.” Si allontanò e, quasi impaziente, disse: “Adesso vediamo di cosa sei capace realmente: lezione numero 3: arti marziali!” Si avventò su di me e mi colpì violentemente allo stomaco poi, con lo stesso pugno, mi fece scattare la mascella all'indietro con un colpo sotto il mento e con un calcio mi fece sbalzare via e rotolare per terra.
Avevo passato più tempo a rotolare che in piedi da quando ero arrivata nel loro mondo.
Da come si era comportato, doveva ritenermi un'ottima combattente. “Che ti prende? Alzati!”; mi sollevai e dopo aver sputato un paio di volte, mi misi in posizione di difesa: gambe piegate, destra avanti e sinistra leggermente indietro, mani davanti al viso pronte a parare. Provai una strana sensazione; era come se tutto il mio corpo, fino all'ultimo atomo, volesse combattere. Il ninja copiatore non aspettò un secondo e per la seconda volta si avventò su di me, però la scena si svolse in modo diverso.
Bloccai il primo e il secondo colpo; avendo le mani bloccate, provò a tirarmi un calcio orizzontalmente ma con un saltò riuscii a evitarlo.
Utilizzando le mani di Kakashi come presa, alzai le gambe e gli sferrai un colpo in piena faccia a gambe unite che lo fece indietreggiare di qualche metro. Stavolta fui io a scagliarmi su di lui: riuscì ad evitare i miei primi tre pugni ma io lo colpii con un calcio al fianco. Lui riuscì ad afferarmi la gamba e cercò di tirarmi un altro calcio ma il mio corpo si dissolse in una nuvola di fumo bianco; quando aveva indietreggiato ero riuscita a creare una copia e a nascondermi su un albero. “Ora si che ti riconosco” disse Kakashi mentre lanciava degli shuriken verso il ramo su cui ero appollaiata.
Li schivai semplicemente scendendo dall'albero e iniziai a correre verso il ninja, impugnando un kunai. Lui se ne accorse e ne impugnò uno a sua volta; le lame scintillavano ogni volta che si scontravano. Ogni volta che cercava di disarmarmi, io mi scansavo o lo colpivo con la mano libera.
Continuammo così fino a quando non riuscii a trafiggerlo ma, ahimè, si trattava di una semplice copia. Mi accorsi della sua presenza dietro ad un tronco e lanciai tre kunai muniti ci carte bomba in quella direzione. L'albero cadde violentemente al suolo lasciando Kakashi senza copertura.
Mi diressi correndo verso di lui e, spinta dall'istinto, concentrai il chakra in un pugno che scagliai contro il ninja. Purtroppo quest'ultimo riusci a schivarlo con un salto all'indietro; così, invece di colpire lui, colpii il terreno che si divise in enormi blocchi di terra, come se avessi causato un terremoto su scala ridotta.
Davanti a me si aprì una voragine di dimensioni spropositate, se si pensa che a causarla era stato un semplice pugno. “Visto? Puoi usare il chakra non solo per aumentare la tua velocità ma anche la forza!” esclamò Kakashi. Continuammo a combattere fino a tardo pomeriggio quando, esausta, caddi in ginocchio. Non avevo più forze e avevo anche terminato il chakra, mentre il ninja era ancora in perfette condizioni. “Devi imparare a dosare il chakra, altrimenti rischi di terminarlo troppo velocemente! Non riccorrere sempre a quello; trova altri modi per tenere a bada l'avversario mentre prendi tempo e riacquisti le forze.” Avevo il fiatone e grondavo di sudore. Kakashi si diresse verso l'uscita del campo: “Per oggi può bastare; andiamo a mangiare e poi ti riaccompagno alla magione.” Mi alzai a fatica e lo seguii.

Dopo aver gustato per la prima volta una ciotola fumante di ramen da Ichiraku, venni riaccompagnata a “casa”, o almeno quella che per i seguenti sette giorni lo sarebbe stata, da Kakashi Mi salutò e se ne andò. Mi feci una doccia veloce e finalmente riuscii a vedere i miei abiti: una cannottiera rossa, un cinturone di pelle nero con vari scompartimenti per gli strumenti, un paio di pantaloni lunghi stretti militari, degli stivali neri tipici della divisa dei Chunin, dei paragomiti neri e dei guanti neri di pelle con una targa di metallo sul dorso, utile per parare i colpi inferti con delle armi affilate. I guanti erano lunghi abbastanza per coprire il segno che avevo sul polso.
Mi distesi sul letto, fissando il soffitto. Quella notte scoprii che il silenzio è il migliore amico dei timori e dei dubbi. Come era riuscita a combattere (senza essere uccisa) contro Kakashi dello Sharingan? Avevo incassato i suoi colpi e poi, come per magia, li avevo immagazzinati nella mia mente e avevo associato ad ognuno di essi una reazione ed ero riuscita a metterla in atto, esattamente come avevo fatto con le trappole.
Da quel momento iniziarono a ritornare nella mia mente, come luci abbaglianti puntate su di me, i dubbi che erano nati durante l'incontro con l'Hokage. Chissà se anche le mie amiche avevano paura... Ero sola nel mondo dei miei sogni. Mi addormentai confortata dal pensiero che dopo sette giorni, forse, lo avrei incontrato.
 

  
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