Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: Writer97    07/01/2013    0 recensioni
Evleen, una ragazza che crede di avere qualcosa di sbagliato, ma che in realtà è solo speciale.
Lei e Bella sono molto simili, ma allo stesso tempo molto diverse, inevitabilmente destinate a riunirsi proprio dove tutto è cominciato.
Nessuno ci ha mai raccontato la storia completa. I Vampiri e i Licantropi non saranno soli.
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Un po' tutti
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 Sento bussare alla porta, vado ad aprire e mi trovo a pochi centimetri dal viso di Chris, il mio ragazzo. Mi bacia, con passione, lo amo. È romantico, dolce e bellissimo. Come potrei non amarlo? "Stasera non aspettarmi, faccio tardi al lavoro." Mi dice prima di andarsene. Annuisco, e lo bacio, in segno di saluto. ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~} All'improvviso ricordo che Jen, la mia vicina, mi aveva chiesto di andare a casa sua ad aiutarla con i manifesti per la festa che stava organizzando. Mi annoio, cosi decido di andare ora. Busso, ma non mi risponde nessuno, poi mi accorgo che la porta non è chiusa, solo accostata, non è da lei... entro, e non sento niente.

"Permesso? Jen?" Dico. Nessuna risposta. Procedo, vado in cucina, in bagno. "Jen? Sono Eve. Sei in casa?" Chiedo di nuovo. Sento lei che finalmente risponde:"eccomi, arrivo Eve! Rimani li!" Mi raccomanda. Esce dalla camera, avvolta in una vestaglietta rossa e nera, i capelli spettinati. "Ehi, Jen, stavi dormendo? Non volevo disturbarti, ma ho visto la porta aperta... e... volevo vedere se andava tutto bene.." poi giro la testa, e vedo un paio di jeans e scarpe per terra, e capisco... no, non stava dormendo.
"Oddio! Scusa, che imbarazzo... io, non immaginavo! Ora me ne vado! Scusa ancora!" Dico. Lei sorride, imbarazzata, ma è strana, agitata. Mi avvio verso la porta, ma una visione mi colpisce in pieno. Vedo per terra la bandana di Chris. Quella rossa, ricamata con il suo nome scritto in nero. Quella che gli ho regalato io. Con il cuoricino sulla I... mi blocco.
La raccolgo. È la sua, ne sono certa. Non dico nulla. Balzo indietro, dirigendomi alla camera. Jen prova a fermarmi, ma io la butto a terra con uno spintone. Spalanco la porta e sento:"se n'è andata?" Entro. È lui. Nudo nel letto di Jen. Lui sgrana gli occhi quando mi vede. Io sento le lacrime assieparsi agli occhi. Era tutta una farsa... il suo amore per me... scuoto la testa e mi ritiro. Lui salta giù dal letto, avvolgendosi nel lenzuolo.
"Amore! Amore, ti prego! Non è come pensi!" Dice lui. Jen mi afferra il braccio:"Evleen! Eve lasciami spiegare!" Io mi volto e la fulmino con lo sguardo, poi le do uno schiaffo:"mollami, puttana!" Le dico. Lei rimane gelata. Mi lascia ed io esco. Non li voglio rivedere mai più. Non voglio più averci a che fare. ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~}
Sono passati sei mesi da quando è finita con Chris. Mi sono chiusa a riccio e non vedo più nessuno da allora. Sono perfino tornata al mio vero colore. Il biondo l'avevo fatto per Chris. Ma ora devo tornare quella di prima. E, inoltre, i capelli neri mi donano di più. Le uniche con cui parlo sono le 2 ragazze che vivono negli appartamenti a fianco al mio. "Piccola, devi uscire... non puoi continuare cosi per sempre. Casa-lavoro-casa-lavoro... devi riprenderti. Il mondo è pieno di uomini. Chris non sarà né il primo né l'ultimo tuo fiasco in amore!" Mi dice Sharon. Loro sono più grandi di me. Loro conoscono di più la vita. Hanno ragione. Ma non riesco a non vedere Chris in ogni cosa. Quello ha i suoi occhi, quello ha lo stesso taglio di capelli, quell'anello è come il mio... già il mio anello. è finito nel cesso. Nel vero senso del termine. Ce l'ho buttato il giorno dopo. Quando mi sono alzata da letto. Mary dice che avrei dovuto venderlo, almeno ci avrei guadagnato qualche soldo in più. ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~}
"Signor Scott, qui fuori c'è il Signor Hartley per lei. Lo faccio entrare?" Dico al telefono sul tavolo. "Si, fallo passare..." dice Jason Scott.
"Prego, il Signor Scott l'aspetta." Dico aprendo la porta. Pochi minuti dopo la porta dello studio si apre ed entra la signora Cullen. Nonostante sia passato quasi un anno dall'ultima sua visita, come potrei dimenticare il suo viso?
"Buongiorno, Signora Cullen, deve vedere il Signor Scott?" Lei sorride timida, ma sempre bellissima e annuisce.
"Mi spiace ma non l'aspettavamo, il Signor Scott, al momento, è con un cliente. Dovrebbe finire a momenti. Mi spiace farla attendere ulteriormente." Le dico cortese. Lei continua a sorridere e dice:" non si preoccupi, non ho fretta." Ha una voce soave, sembra quasi che stia cantando. "Posso farle una domanda un pò personale?” lei annuisce sorridendo.
“ecco... ci sono dei motivi validi, di solito, per avere bisogno di J. Jenks....”
“Lei sa, delle attività di J?” chiede lei, senza smettere di sorridere.
“Naturalmente, vorrei dire il contrario... ma spesso sono io a fare le consegne per lui... comunque...i documenti... di solito la gente che viene a richiederli... è diversa, da lei... spesso sono criminali.. ma lei, non mi sembra il tipo... da questo genere di cose..”
“April....”
“A dire il vero è il signor Scott, che sbaglia.. il mio nome è Evleen.. ma può chiamarmi Eve.”
“Evleen, la mia è una situazione un po' particolare, la prego di non giudicarmi, se non la posso dire di più... ma sappia che non sono affatto una criminale... non nel senso che intende lei...” La signora Cullen sorride, fra sé e sé... non capisco cosa intenda... ma sono sicura che non sia una brutta persona.
“E lei? Mi sembra una brava persona... non riesco a capacitarmi, di come possa essere finita in un posto come questo... con queste pratiche, illegali... nemmeno lei mi sembra il tipo, da questo genere di cose...”
“Sono scappata di casa che ero solo una ragazza scema... questo è l'unico lavoro sicuro che sono riuscita a trovare... sa, molte segretarie si rifiutano, di immischiarsi in questo genere di affari...” spiego io.
“Capisco perfettamente...”
il signor Hartley esce quasi di corsa dallo studio, senza nemmeno salutare. Ed io mi affretto ad avvisare il Signor Scott dell'arrivo della signora Cullen.
E in men che non si dica, il signor Scott è sulla soglia della porta:”Prego, Bella... entri pure!” dice, mentre il sudore già gli imperla la fronte. Chissà cos'è che lo mette così in soggezione, a me sembra una donna così gentile.
Torno alle mie pratiche, distraendomi da quei pensieri sciocchi.
Pochi minuti dopo, la porta dell'ufficio si apre, e Bella Cullen e il signor Scott ne escono, continuando a parlare:”Sono sicuro che i documenti saranno perfetti, J. Mi fido molto.” dice Bella.
“Oh, fa bene... saranno assolutamente unici, supereranno i miglioro controlli... proprio come i precedenti! Il problema è che fra pochi giorni io partirò per New York, e  non potrò fare la consegna...”
“Signor Scott... potrei consegnarli io!” mi offro, quasi senza pensarci.
Il signor Scott guarda Bella Cullen, che sorride e annuisce, dimostrandosi d'accordo con la mia idea.
“Bene allora è tutto sistemato. Lasci il suo numero a April, e la contatterà a breve, Bella." "Bene signor Scott. È stato un piacere." Dice lei, e si stringono la mano, poi lui si ritira in ufficio. Lei si avvicina alla mia scrivania, mentre io gli porgo carta e penna. Estrae un piccolo cellulare argentato e inizia a scrivere il numero a calligrafia impeccabile sul piccolo post-it giallo. Infine mi restituisce tutto e le dico:"Grazie. La informerò appena i documenti saranno pronti per accordarci sulla consegna." Sorride e mi porge la mano:"Arriverderci,è stato un piacere conoscerla Evleen."
"Anche per me, Bella. A presto." Poi se ne va. Guardo il foglietto, non si è limitata a scrivere il nome e il numero: >Buona fortuna Eve, non si lasci mettere i piedi in testa dal suo capo, e sia forte.> che gentile, si non mi ero sbagliata sulla sua impressione. Se lei è immischiata in qualche giro illegale, io mi chiamo Biancaneve! ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ } "Pronto?"
"Barney sono Eve!"
"Ehi bellissima! Hai bisogno?"
"Si volevo sapere se i documenti della signora Cullen sono pronti..."
"Si saranno finiti fra due ore al massimo, puoi passare a prenderli anche stasera!" Dice lui. Barney è sempre cosi gentile con me, sono sempre felice quando devo lavorare con lui! "Perfetto! Allora passo stasera verso le 18.00! A dopo!" Dico e riattacco. Poi compongo il numero che mi ha lasciato Bella Cullen:"Pronto?" Risponde una voce maschile che mi sembra di conoscere, anche se improbabile... "Buongiorno. Cercavo Bella Cullen, sono Eve, dell'ufficio di Jason Scott." La voce dice che me la passa e pochi secondi dopo la voce di Bella mi arriva alle orecchie:"Salve Evleen! I documenti sono pronti?" Mi chiede. "Si si l'ho chiamata per fissare l'ora e il posto dell'incontro. Vorrei invitarla a bere qualcosa al bar dove lavoravo qualche anno fa. Ha giusto una saletta privata che farebbe al caso nostro... si chiama Bailard Layne, le mando un messaggio con l'indirizzo."
"Le va bene stasera alle 18.30?" dice lei. Io confermo. Sarei comunque libera. A casa non ho granché da fare...
"Benissimo. Allora ci vediamo questa sera." La saluto e riattacco. Guardo l'ora. Sono solo le 14.05 come farò da occupare il tempo? Decido quindi di andare da Barney, a dare una mano con i documenti. Con la scusa di assicurarmi che siano pronti. ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~}
Appena arrivata davanti all'enorme agglomerato di casette scendo svelta dall'auto. Do sette colpi al portone, per farmi riconoscere e mi vengono ad aprire. Barney indossa un camice bianco, macchiato ovunque. Appena mi vede sorride.
Poi aggiunge:"Non sono ancora finiti. Ma entra comunque! Fammi compagnia." Io sorrido ed entro. Lui chiude la porta e aggiunge il chiavistello. Com'è di procedura ordinaria.
"So che non sono finiti, ma mi annoiavo e ho deciso di venire ad aiutarti..."
"Sai che non puoi toccare niente, vero? Se uno solo di questi ha anche il più piccolo sbavo sono fottuto!" Dice lui. Lo fa con affetto, ma so che è la verità. Quindi mi siedo su un tavolo sgombro, incrocio le gambe e mi appoggio le mani sulle ginocchia. Lui sorride, divertito dalla mia prova di obbedienza. E, mentre lo osservo lavorare, iniziamo a parlare di tutto. E il tempo vola. Alle 18,00 i documenti sono finti e perfetti.
"Bene Barney. Ora vado a consegnarli. Sono perfetti! Un'opera d'arte! Ci vediamo presto!" Ed esco, correndo in macchina,mentre lui ridacchia della mia euforia. ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~}
Parcheggio davanti al Bailard Layne, ed entro. Indosso un completo molto formale. Una camicetta bianca, una giacca nera abbinata alla gonna attillata lunga fino al ginocchio. Le calze color carne e delle decolté nere altissime. I capelli neri sono avvolti in un morbido shignon sulla testa, mettendo ben in risalto gli occhi verdi. Il completo nero crea uno splendido contrasto con la mia pelle color avorio Sono molto pallida, alla riserva mi chiamavano tutti "il fantasma". Avrei dovuto capire che ero così perchè non ero una di loro... ma non ci ho mai pensato davvero. Fino ad ora...
Le mie riflessioni vengono interrotte dall'arrivo di Bella Cullen, vestita in modo impeccabile. Un paio di jeans neri attillati accompagnati ad una camicetta rossa e stivali beige al ginocchio. Molto casual, ma addosso a lei sembrano vestiti da galà!
"Buona sera, Evleen." Dice mostrando un sorriso smagliante e denti perfettamente bianchi. "Buona sera a lei, Bella. Cosa desidera da bere?" Lei sembra divertita, come se avessi fatto una battuta, dove io non colgo il punto divertente.
"Solo un pò d'acqua, grazie. Le dispiace se ho invitato qualcuno ad unirsi a noi? Ha insistito per vedere i pezzi prima di ritirarli..." dice scuotendo la testa con disapprovazione. Io rispondo:"Assolutamente no. Prego accomodiamoci di là, il cameriere indicherà la strada al suo amico." E mi incammino.
"Posso chiedere a chi sono destinati questi documenti?"
"Quella in foto è mia figlia.. ma per problemi.. ehm... burocratici, non le hanno fatto i documenti... e a noi servono... quindi..."
"Capisco... non era per farmi gli affari suoi... semplice curiosità. È una bambina bellissima. Come si chiama?"
"Si, è bellissima... tutta suo padre... si chiama Renesmee." Dice, orgogliosa.
"È un nome molto strano... e comunque secondo me assomiglia molto a lei!" dico, continuando a fissare la bambina bellissima. "Si... sa... mia madre si chiama Renè, la madre di mio marito si chiama Esme... quindi abbiamo unito i due nomi... ormai tutti la chiamano Nessie." mi spiega.
"E lei? Non ha figli?" Chiede curiosa, sorseggiando l'acqua, con aria schifata, cosa avrà quell'acqua che non va?
"No... io ho appena chiuso una storia... però adoro i bambini. Ho fatto la babysitter per qualche mese, ma non guadagnavo abbastanza e ho dovuto cambiare lavoro... ricordo mio fratello, quando era piccolo. Seth, era carinissimo, dolce, il bambino più bello del mondo!" Dico sorridendo al ricordo della dolce faccia paffuta del mio fratellino, di Harry che lo teneva in braccio, o di quando gli insegnava a pescare.
Harry... quando ho visto l'annuncio della morte sul giornale di Forks... mi è scoppiato il cuore in petto. Ho avuto la tentazione di tornare. Ma il dolore era ancora troppo forte...
Lei sorride. "L'ultima volta che ci siamo viste, ha detto di essersene andata di casa... per quale motivo? Se posso chiedere..."
"I miei genitori mi hanno nascosto per 16 anni di essere stata adottata... ed io l'ho scoperto frugando fra le vecchie cose... ho trovato una lettera della mia vera madre... e stavo troppo male per rimanere lì... cosi sono scappata... sono passati quasi tre anni...e loro non sanno niente di me.. cosi come io di loro..." dico triste.
Mi mancano da morire... mi manca la dolcezza di Sue, la testardaggine di Leah, la simpatia e l'affetto di Seth... e tutti gli amici di La Push...
"Dove vivevi prima?"
"È una piccola riserva indiana a qualche ora di strada da qui.." vengo interrotta dall'ingresso in sala di un enorme ragazzone dalla pelle ambrata, e i capelli corti e scuri... non lo vedo subito in faccia, ma quando esce dall'ombra e lo guardo bene in volto, vedo quel viso che mi è tanto mancato, cosi come lui riconosce me. "Eve..." mormora. Bella è sorpresa, guarda entrambi e non capisce. Io mi alzo e gli vado in contro.
"Jacob!" Dico, saltandogli al collo e abbracciandolo, altrettanto stranita. Come può essere lì?
È lui che stavamo aspettando. Ci abbracciamo a lungo, e delle lacrime solcano involontarie la mie guance. "Voi vi conoscete?" Chiede Bella curiosa. Io mi stacco e lo guardo, è cresciuto così tanto. In teoria è più piccolo di me... ma sembra un venticinquenne! "Jake sei enorme!" Dico ignorando la domanda di Bella, più per la felicità, che per maleducazione. Lui sorride. Anche i suoi occhi sono lucidi. Gli sono mancata anch'io. "Io e Evleen siamo praticamente cresciuti insieme. Abitava a La Push... prima che scappasse!" Dice rimproverandomi.
"Lei è la sorella di Seth e Leah..." Aggiunge, chiarendo sia a me che a Bella. Mi stacco da lui:"No... sono la sorella adottiva..."
"Sei comunque la loro sorella... e gli manchi Eve... manchi a tutti...torna a casa..." mi dice.
"Io sono tornata... per il funerale di Harry... glielo dovevo... chiedi a Seth... lui mi ha visto, gli ho parlato... ma gli ho detto di non dire nulla, perché non volevo che Leah o Sue mi vedessero..."
"Non pensi che sia ora di tornare per sempre? Non pensi che abbiano sofferto abbastanza? Non sei abbastanza grande per perdonarli?"
"Credo di si..." dico. Poi consegno la valigetta a Jacob.
"Sono perfetti. Passerebbero i più sofisticati controlli. Ma perché li vuoi vedere tu? Oddio! Non sarai il padre!" Dico, sgranando gli occhi. Bella si mette a ridere, Jacob la segue dopo poco. "No! Io...ehm... sono un amico della famiglia... e voglio molto bene a Nessie... tutto qui..."
"Hai avuto l'imprinting! Oh Jake! Con una bambina!" Dico poi sussurro:"Lei lo sa?"
Lei dice:"Si lo so. La vera domanda è come mai tu lo sai? Nemmeno le mogli possono sapere.." Jake annuisce, poi mi guarda... "Me lo ha detto la mia vera madre nella lettera... lei lo sapeva, e me l'ha spiegato... ma non ho detto niente perché non dovevo saperlo, e non volevo accettarlo... ma ho contattato altre tribu.. mi sono informata... ma se io non potevo saperlo... perché lei lo sa, Bella?"
"Jake... se sa di voi posso dirglielo, giusto?" Dice lei. Lui annuisce.
"Sono un vampiro..." Lo sapevo. Ci avrei scommesso che non era umana!
"Immaginavo qualcosa di simile..." dico con non chalance... ma quindi...
"tua figlia è una bambina immortale!" Dico, incolpandola. So che è illegale crearli... me lo hanno spiegato...
"No! Lei è nata da me quando ero ancora umana... lei è una mezza vampira...e continua a crescere..." Ah, che colpo... in due anni tutte le creature della mitologia hanno preso vita... un enorme incubo...poi Jake mi prende un braccio e mi dice:"Domattina verrò a prenderti. Non ammetto repliche. Prepara i bagagli. Se non vuoi tornare, ti conviene scappare, perché se ti trovo in giro ti porto a casa, che tu lo voglia o meno!" Ma parla sul serio??? Penso. Poi lo guardo. È severo!
"Ok... in tal caso dovrò andare subito a casa, a preparare le mie cose..." sussurro.
"Okay ti porto a casa. Bella ci seguirà con la macchina col quale siamo venuti." "Ma se siete venuti insieme... come mai sei arrivato più tardi?"
"Il vecchio Atheara non sta molto bene ultimamente... stamattina l'hanno portato all'ospedale... volevo sentire come stava..."
"Ah... e come sta?" Chiedo ansiosa, il vecchio Quil mi è sempre stato simpatico. "Si sta riprendendo... quell'uomo è immortale!" Sghignazza. Io mi unisco alla sua risata. Poi mi dirigo all'uscita. "Bella?"
"Dimmi,Eve."
"Ma tu sei la figlia dell'ispettore Swan?"
"Si, perché?"
"Io mi ricordo di te... venivi d'estate... ma io ero troppo timida per parlarti..."
 

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Writer97