Margherite
gialle
(Flashfic,
506 parole)
Di
Ino Yamanaka, il piccolo Chouji sapeva soltanto che era una compagna di
Accademia e che non doveva essere male parlarci: era carina e sembrava anche
tanto simpatica, nonché diligente.
Secondo
Shikamaru però era meglio evitarla, diceva che tutte le femmine erano una
scocciatura e che l’unica cosa di cui si preoccupavano era di essere notate da
Sasuke Uchiha.
Mentre
tornava a casa in compagnia di sua zia, il bambino ci pensò, non sapendo proprio
come comportarsi in proposito.
A
un certo punto, gli passò accanto di corsa una bambina bionda a cui,
evidentemente per la fretta, cadde un mazzolino di margherite
gialle.
Lui
lo guardò, mormorò alla donna di fermarsi e si chinò a
raccoglierlo.
«Ehi,
hai perso questo!» esclamò prima che scomparisse dietro l’angolo. Fortunatamente
si era fermata e voltata subito, con un’espressione di perplessità dipinta sul
visino grazioso contornato da ciocche color grano.
Allora
Chouji Akimichi sgranò gli occhi, perché l’aveva
riconosciuta.
Ino
Yamanaka.
Veniva
verso di lui, le braccia cariche d’altri fiori colorati e profumati, una fascia
per capelli che s’intonava ai suoi occhi limpidi e una maglietta a mezze
maniche.
La
vecchia zia lo incoraggiò a fare altrettanto, dicendogli che nel frattempo
sarebbe entrata dal pescivendolo all’angolo.
«Ti
ringrazio di avermi avvisata, dovrei consegnarlo insieme a questi: i miei
genitori hanno un negozio di fiori, sai? Quando posso li aiuto volentieri!» lo
informò disinvolta, con un bellissimo sorriso che esprimeva
gratitudine. Aveva una voce alta
e chiara.
Poi
si fece più vicina, inclinando la testa di lato, improvvisamente
pensierosa.
«Ehi,
ma… la tua faccia non mi è nuova, ci conosciamo?».
Quell’osservazione
lo fece sentire un poco a disagio, tanto che spostava lo sguardo da lei al
mazzolino, poi nuovamente sulla bambina, ma riuscì comunque a rispondere,
apparentemente senza alcun problema.
«Certo
che ci conosciamo! Io mi chiamo Chouji Akimichi e mi avrai visto sicuramente a
lezione, come io ho… notato te» disse ed esultò nel
profondo.
Tuttavia
chiuse gli occhi per l’imbarazzo appena provato, sperando di non esserle
sembrato in qualche modo inopportuno, ma la risata spontanea che seguì, fece
sfumare ogni possibile preoccupazione e inadeguatezza.
«Hai
ragione, è proprio così!» esclamò vivace, trovando persino il modo di tendergli
una mano, in cui Chouji depositò le margherite, sfiorandola appena. «Piacere
Chouji, io sono Ino Yamanaka!».
“Questo
lo so”.
«In
effetti non ci siamo mai presentati come si deve, in quel posto abbiamo altri
pensieri per la testa, come lo studio, le verifiche scritte, le interrogazioni,
le esercitazioni pratiche…».
«Il
piacere è mio! Vuoi una mano?» domandò, più tranquillo, indicando tutto il
carico floreale.
«Ma
no, figurati! Non devo andare lontano, posso farcela benissimo da sola. Comunque
grazie del pensiero!» replicò Ino.
I
due bambini si sorrisero.
“Visto,
Chouji? Non è stato così difficile…”.
Dopo
averlo salutato con la promessa che il giorno seguente avrebbe fatto lo stesso
anche in aula, la piccola Ino andò via, mentre Chouji si diresse verso il
pescivendolo.
E
per la prima volta fu un vero sollievo accorgersi che Shikamaru aveva torto su
qualcuno, almeno in parte.
***
Note: Mi sono ricordata che per questo
capitolo avrei voluto descrivere un primo approccio tra Chouji e Ino da
bambini.
Non
sarà molto originale, ma penso sia un momento perfetto per loro (in verità non
mi è venuto in mente altro xD) solo quest’idea carina e senza troppe pretese per
riprendere in qualche modo anche questa raccolta, ferma dal 2010.
Allora?
Che ne pensate? *___*
Lo
dedico a:
Roby;
Flavia;
Polka
-
ringraziandole per i commenti allo scorso capitolo e scusandomi umilmente per
l'attesa >.< *inchino di scuse*
E
ovviamente grazie anche a chi preferisce/segue/legge in silenzio!
^_^
Alla
prossima!
Baci,
Rina