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Autore: Iwantasmile    07/01/2013    15 recensioni
Fu in quel momento che l'anima mi vibrò.
Non ero altro che la sua serva, una semplice ed inutile serva.. e lui, era il mio padrone e il padrone di queste terre: il conte Justin Bieber, d'Inghilterra.
Era appena diciottenne, eppure il padre aveva messo nelle sue mani il potere di quel vastissimo territorio.
Ed io?.. Io ero solo uno dei suoi accessori. Eppure quando il suo sguardo si posò su di me, capii che non avrei fatto altro che stargli accanto per il resto della mia vita.
"Caroline.." Si affrettò a chiamarmi, risvegliandomi dai miei pensieri.
Mi voltai verso di lui e lo guardai aspettando che mi desse qualche compito da svolgere.
"Resta quì con me per oggi." Disse.
Farfugliai qualcosa, dopo di che aggiunse: "è un ordine.E tu, devi eseguire i miei ordini."
Cosa stava succedendo? .. Il mio cuore stava per esplodere.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1789, Providence, Inghilterra


Lentamente, giorno per giorno, iniziai ad abituarmi a tutto quel lusso.. ad Odette, al lavoro.. e a Justin.
Tutto nella mia vita iniziava a combaciare perfettamente.
“Caroline devo parlarti.” Annunciò Justin arrivando alle mie spalle e accarezzandomi leggermente la mano.
Il nostro rapporto in queste settimane trascorse si era mutato. Riuscivo a comportarmi con lui come se fosse una persona che conoscevo da una vita.. e lui si fidava ciecamente di me.
Ormai avevo anche imparato a non sbavare davanti al suo corpo, e a fingere indifferenza ogni volta che lo vedevo nudo.
“Dimmi.” Risposi finendo di rifare il suo letto.
Mi voltai verso di lui e lo vidi sorridermi.
Non con le labbra, ma con lo sguardo. I suoi occhi color miele mi stavano sorridendo.
“Ecco.. questa sera la figlia del marchese Bekilin compie 19 anni.. e siamo stati invitati..” Disse.
“Bene preparo subito la tua roba.” Annunciai sorridendo.
Si portò una mano ai capelli e li scosse dolcemente, come solo lui sapeva fare.
“No.. con noi.. intendo anche tu.” Disse sorridendo imbarazzato.
“Io?..” Chiesi evidentemente scossa.
Cosa centravo io ad un party per nobili?.. mi era già bastato una volta.
“Lui ti conosce come la contessa di Roma ricordi?..” Chiese beffardo.
Lo guardai con uno sguardo truce.
“Non mi va di fingere ancora Justin.. io sono..” Dissi, ma non potei continuare.
Si alzò e venne verso di me. Lentamente mi portò di fronte la finestra dopo di che mi abbracciò da dietro.
“Tu sei contenta di farlo..” Disse, come se fossero parole mie per convincermi.
Sbuffai pesantemente quando lui appoggiò il mento sulla mia spalla.
“Niente corsetto.” Sentenziai, in cenno di resa.
Ormai, mi resi conto che per lui avrei fatto qualunque cosa.
Dal suo riflesso nel vetro della finestra lo vidi sorridere, dopo di che mi stampò un bacio sulla guancia.
Due ore dopo eravamo in carrozza, verso casa del marchese Bekilin.
Avevo indosso un abito ambrato rivestito di un telo argento, senza corsetto, per poter respirare tranquillamente.
La carrozza si fermò di fronte un enorme palazzo circondato da un giardino molto prosperoso.
Anche con il buio, riuscii a vedere i due leoni in marmo che ci diedero il benvenuto alla porta del palazzo.
“Conte, contessa..” Disse un ragazzo afferrando i nostri mantelli.
Quando afferrò il mio mantello scoprendomi le spalle, mi voltai in cerca di Justin e sorpresi il ragazzo a fissarmi.
Mi guardava intensamente, permettendomi di leggere nel suo sguardo arroganza e prepotenza.
Istintivamente mi scansai da lui, quando mi sentii una stretta al braccio e mi ritrovai nella sala da ballo.
“Justin..” Dissi cercando di fargli allentare la presa.
Si avvicinò a me e mi guardò nervosamente.
“L’hai visto? L’hai visto come ti guardava? Stai lontana da quel tizio.” Disse isterico.
Annuii, scocciata, dopo di che mi liberai dalla sua presa e andai a salutare il conte Bekilin.
“Contessa..” Disse dolcemente abbracciandomi.
Era una persona molto affettuosa nonostante era solo la seconda volta che lo vedevo.
“Marchese.” Risposi sorridendo gentilmente.
“è meravigliosa questa sera..” Disse sorridendo.
“E lei è troppo gentile.” Risposi, come se fossi una ragazza abituata a ricevere complimenti.. cosa che in realtà non ero.
“Lascia che ti presenti mia figlia Susanne..”Disse poi accompagnandomi verso un gruppo di giovani ragazze intente a ridere e a schiamazzare.
Fra loro intravidi Victoria, che non mi guardò nemmeno. Ben le stava.
“Susanne.. lei è la contessa di Roma, miss Caroline.” Disse il conte Bekilin ad una ragazzina, che non dimostrava affatto 19 anni.
Indossava un vestito pomposo che le permetteva a stento di muoversi, accompagnato con un enorme fiore giallo sulla fronte.
I suoi occhi blu mi scrutarono intensamente, prima di socchiudersi.
“Ti auguro di passare un meraviglioso compleanno..” Sorrisi porgendomi verso di lei.
Mi baciò sulle guancie, dopo di che mi sorrise così aspramente che per poco non piansi.
“Sei con il conte Bieber?” Mi chiese tutto d’un tratto ignorando le mie buone maniere.
Corrugai la fronte infastidita dalla sua scostumatezza.
“Si.” Risposi poi freddamente.
Ad un tratto collegai la presenza di Victoria alla sua domanda. C’era un club “Pro-Justin” sicuramente, dove tutte le ricche ragazzine che non sapevano come sperperare i soldi di famiglia, passavano il loro tempo.
Mi guardò con aria di superiorità, dopo di che alzò una mano sfottendomi e tornò dalle sue amiche.
Mi voltai e le ignorai. Ok era più grande di me di un anno.. ma ehi, ero la contessa di Roma.
Il conte Bekilin che era scomparso misteriosamente, riapparve assieme ad un ragazzo.
“Lui è mio nipote Nicholas.” Disse sorridendo.
Bene, aveva intenzione di presentarmi tutta la sua famiglia.
Lasciai che il ragazzo mi baciasse la mano leggermente e sorrisi.
“Sono Caroline..” Dissi poi.
Ad un tratto una furia ci travolse.
“Conte Bekilin scusate, usciamo a prendere un po’ d’aria.” Annunciò Justin trascinandomi a velocità supersonica dietro di lui.
Uscimmo fuori, in giardino, dove il prato splendeva di rugiada anche al buio.
“Sei impazzita?” Mi urlò contro.
Mi guardai incontro, e l’unica persona presente, oltre noi, nel giardino scomparve terrorizzata nell’ombra dalle urla di Justin.
“Abbassa la voce. Che succede chiesi.” Cercando di fare chiarezza.
“Non puoi venire qui e fare la sciacquetta con tutti quelli che incontri.” Disse poi ringhiando fra i denti.
Non lo avevo mai visto così, mi spaventai, ma allo stesso tempo mi irritai.
“Io sciacquetta? Non solo mi hai trascinata qua a fingere di essere qualcuna che non sono, ma ho anche dovuto subire le torture di quella vipera della figlia di Bekilin. Lo sai che ti vengono tutte dietro, lo sai? Bhe, allora la prossima volta trovatene una di loro per fingere di essere la contessa di Roma. Chiaro? E già che ci sei trovati un’altra serva. Io mi licenzio. E si, se ti va fai decapitare me, mia madre, mio padre e i miei fratelli. Non c’è problema. Sempre meglio che subire le torture di questa gente.” Strillai scendendo le scale che portavano alla parte dietro del palazzo.
Le lacrime mi appannarono la vista, quando a metà strada, mi sentii afferrare per un polso.
In un istante mi ritrovai Justin di fronte, a pochi centimetri dal mio visto..
Il suo respiro si mescolò al mio.. le sue labbra sfiorarono prima il mio naso, e iniziarono lentamente a scendere.. scendere..
“Chi c’è?” Sentimmo strillare poi.

Salve ragazze :33
Questo capitolo mi piace molto.. diciamo che l’ho messo per farmi perdonare (?) per non aver pubblicato subito.
Recensite e ditemi che ne pensate.
Vi amo
Erika
@I_amawolf

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