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Autore: Sara_94    07/01/2013    1 recensioni
Il sangue sta lentamente risucchiando dietro di sé il bianco del marmo. L’odore speziato e dolce mi arriva fino alle narici e non riesco più a trattenermi, mi lancio verso la porta in modo da bloccare la strada ad un uomo che sta tentando di scappare. Mi avvento su di lui, mordendolo sul braccio. Il sangue caldo mi scende giù nella gola velocemente. So che nel giro di pochi minuti sarà morto. L’istinto della caccia si risveglia con forza dentro di me e mentre lascio cadere a terra il cadavere dell’uomo a cui ho appena strappato la vita, sono già pronto a balzare addosso alla ragazza che si trova a circa cinque metri da me.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alec
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Ancora non riesco a capacitarmi della cosa. La ragazza ha ragione, io l’ho morsa e si sarebbe dovuta trasformare. Invece il suo cuore pulsa ancora e nelle sue vene scorre sangue. Non ho mai sentito di casi in cui il morso non abbia avuto effetto e non credo che ne esistano, è soltanto impossibile.

Eppure sono sicuro di non essere stato per niente attento. In quel momento volevo solo nutrirmi e anche se così non fosse non l’avrei di certo risparmiata, se fosse stato per gioco o sarebbe morta o si sarebbe trasformata. In questo momento non è nessuna delle due cose. E’ viva e per qualche assurda ragione non è un vampiro.

Sono così assorto nei miei pensieri che mi accorgo a malapena di essermi scontrato con mia sorella. Continuo a camminare, ho bisogno di uscire e schiarirmi le idee.

 

-Dove stai andando?-mi domanda lei seguendomi come un’ombra.

 

-Ho bisogno di una boccata d’aria.

 

-Interessante. A cosa si deve tutta questa agitazione?-mi chiede.

 

Non so se posso fidarmi veramente di lei, il suo attaccamento ad Aro è qualcosa di morboso. Farebbe qualsiasi cosa per lui – così come tutti noi – ma in lei c’è qualcosa di strano ogni volta che gli siamo vicino. So che molto probabilmente Aro ne sarà a conoscenza nel giro di pochi minuti. Dopo che le avrò detto della ragazza, lei si precipiterà subito da lui. Aro però è sveglio ed è sulla piazza da molto prima di noi, se né sarà sicuramente accorto, si sarà reso conto che il morso non funziona su di lei.

-L’ho morsa,-dico, buttando fuori le parole in uno sbuffo.

 

-L’ho visto il trancio che le hai lasciato sul collo,-dice accelerando il passo.

 

-No. Non hai capito. Io l’ho morsa e lei non si è trasformata.

 

Questo deve averla quantomeno toccata o scossa, perché si ferma e si volta verso di me. Ha un’espressione sconcertata dipinta sul volto pallido e perfetto. Gli occhi rossi risplendono quando vengono toccati dalla luce delle lampade al neon del corridoio.

 

-Magari sei stato più attento di quello che pensavi.

 

-Si, certo. Lo sai che non è così,-dico. Eravamo troppo assettati per poterci rendere conto di quello che succedeva, figurarci se avessimo potuto controllare l’afflusso di veleno nel sangue. La realtà è ben diversa. Ancora però non so di cosa si tratta. Jane si incammina lungo i corridoi lasciandomi lì, da solo. Sospiro, cercando di dare un ordine ai miei pensieri. Vorrei rimanere da solo nella mia stanza, ma mi è impossibile visto che lì si trova anche la ragazza. Però non so dove altro andare così mi dirigo nuovamente nella mia stanza, quando entro noto due cose : la prima è che nel vassoio non è rimasto niente. La seconda riguarda la ragazza, che ora è distesa sul divano e sta dormendo.

 

Forse potrò rimanere in pace anche lì. Spero di non darle fastidio e mi metto seduto sul panchetto del pianoforte. In alcuni momento suonare sembra l’unica cosa che riesce a distrarmi - mi isola completamente dalla realtà. Comincio a suonare una melodia dolce e lenta. Le dita si muovano con naturalezza e leggerezza sui tasti bianchi e neri. Credo sia una ninna nanna – l’ho sentita suonare da Aro pochi giorni dopo il nostro ritorno da Forks.

Dietro di me sento il divano scricchiolare. Rimango comunque concentrato sulla musica, lei si avvicina titubante rimanendo in piedi dietro di me.

-Puoi sederti,-le dico facendole spazio sullo sgabello del pianoforte. Lei si siede e mi osserva suonare. -E’ bella,-dice.-L’hai scritta tu?

Scuoto la testa.-No. L’ho sentita suonare da Aro.

-Aro?

-E’ il vampiro che ti ha concesso di rimanere,-spiego facendo scivolare le mie dita sui tasti del pianoforte.

-Vuoi dire quello che mi ha concesso di restare viva. Anche se non credo sia del tutto la verità.

-Cosa vorresti dire?-dico smettendo immediatamente di suonare.

-Lo sai cosa voglio dire.

-Non è così,-affermo.-Se Aro non mi avesse detto di fermarmi ti avrei uccisa.

-Non credo. E non riuscirai a farmi cambiare idea, quindi non ci provare.

Sbuffo e riprendo a suonare. Un nuovo pensiero comincia a prendere vita nella mia testa. Questa ragazza così particolare che è riuscita a resistere al morso potrebbe avere ragione. Forse non l’avrei uccisa, mi sarei alzato e avrei abbandonato la sala, ma sono certo che non avrei fatto nulla per salvarla.

-Sai,-dico.-Ancora non mi hai detto come ti chiami.

-Non me l’hai chiesto,-afferma lei con un sorrisetto sulle labbra.

-Questo è vero.

-Lily.

  
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