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Autore: ionnyepp    07/01/2013    0 recensioni
- Prenderò anche te, piccola umana insignificante.
Era la voce più spaventosa che avesse mai sentito, e per l’ennesima volta nella sua testa sentiva quella frase, la mente si annebbiava e i pensieri si fermavano. Quell’essere entrava nella sua testa, la derubava della sua intimità, si appropriava dei suoi ricordi e li trasformava in scene macabre, quegli occhi rosso sangue le impedivano di vivere come una normale adolescente.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi qua con un nuovo capitolo, anche se probabilmente a molti questa storia non piace neanche, io continuo lo stesso, perchè mi prende, mi piace! 
Non mi dispiacerebbe se qualcuno mi dicesse cosa ne pensa. Come ho già detto accetto volentieri anche le critiche, perchè servono solo a migliorarmi.
Beh ora vi lascio leggere il capitolo e spero che almeno a qualcuno piaccia! :)

- Ionni.

- Preoccupazioni.

-Lena posso chiederti una cosa?

La ragazza lo guardò male, dopo essersi presa l’ennesima cuscinata in faccia, forse l’ultima, e gli fece cenno di continuare. Lui sorrise, o è meglio dire fece un ghigno maligno.

 -Da quanto tempo non vai a letto con un ragazzo?

 Lei lo guardò anche peggio di prima, e gli tirò una cuscinata, prima ancora di formulare la risposta, lo fece d’istinto. Zak sapeva che quell’argomento non lo poteva tirare fuori perché sarebbe diventata intrattabile, ma trovava divertente stuzzicarla.

 -Che razza di migliore amico  sei? Lo sai che sono sensibile!

 Il ragazzo rise di gusto, prima di rivelare come sempre il suo lato da rubacuori.

 -Lo sai che io sono sempre disponibile!

 Le fece l’occhiolino, e lei pensò che non era affatto un brutto ragazzo. Il fisico di sicuro non gli mancava, e sapeva essere adorabile.. purtroppo però era anche stronzo da paura con tutte le ragazze.

Il classico tipo che se ne scopava una diversa ogni notte, detto in gergo giovanile. Ma allo stesso tempo era quello che ti faceva girare quanto ti passava di fianco.

Era il suo migliore amico, lei non avrebbe mai provato nulla per lui, e lui neanche. Lo faceva per divertirsi prendendola in giro, e lei si arrabbiava, perché non bisognava scherzare su quell’argomento.

La madre di Zak bussò alla porta e chiese di aprire, dalla voce si poteva dedurre subito che era preoccupata.

 -Ti vuole Sebastian, è urgente.

 In effetti era scossa, come se avesse appena ricevuto una brutta notizia.

E chi sarebbe questo Sebastian?  Ma non ebbe modo di dirlo ad alta voce, perché Zak era già uscito dalla stanza e la madre lo seguì con passo insicuro.

Ma c’è da essere così tanto nervosi? Era successo qualcosa che a lei non era concesso sapere? Questo si chiedeva continuamente, mentre anche in lei cresceva un certo nervoso, ma generato da un altro motivo. Era sempre stata gelosa dei segreti dell’amico, perché con lei non doveva averne, loro erano troppo uniti per avere segreti.

Si sedette sul letto dell’amico e osservò la stanza, anche se la conosceva a memoria, in quel momento aveva una grande voglia di guardare attentamente ogni cosa. Lo sguardo si posò su qualcosa di bianco appoggiato sopra a un mucchio informe di vestiti. Si avvicino e afferrò con la mano l’oggetto notando che era un piuma. Ma era particolarmente grossa, e aveva sfumature azzurre. Era troppo strana, per essere la piuma di un normale uccello.

Ma che paranoie mi sto facendo?! Devo smetterla!

Da quando gli incubi erano diventati così insistenti, ogni cosa le sembrava strana, dava per scontata l’esistenza di quei demoni, e certe volte si sentiva così sciocca, non esistevano i mostri cattivi.

 -Piccola io devo andare, mi dispiace ma è una cosa importante, ma ci vediamo domani a scuola. E ricordati la mia proposta!

 Le fece l’occhiolino e uscì dalla stanza con un certa fretta. E lei? Non si ricordava più le buone maniere quello stupido? Gli ospiti si accompagnano, non importa che sia la migliore amica e che conosca la casa a memoria.

 

Stranamente quella notte nessun’incubo disturbò il sonno a Lena, ma altre preoccupazione le riempivano la testa di pensieri. Era così strano il suo amico, troppo preoccupato per qualcosa che lei ignorava completamente. Odiava non sapere le cose, non sapeva per quale motivo era preoccupata, ma era convinta che qualcosa non andava e aveva intenzione di scoprire cosa.

Il giorno seguente tutto era normale, fin troppo. Scesa dal pullman trovò Zak che come ogni giorno la aspettava e in compagnia di una sigaretta si recarono a scuola.

Cinque ore passarono in fretta e arrivò il momento di prendere di nuovo il pullman per tornare a casa. Quel giorno avrebbero mangiato insieme, ogni Martedì lo facevano, era diventata un’abitudine.

Lui sembrava ancora preoccupato, come se mille pensieri gli passassero per la testa e si sforzasse di non dire tutto, anche se probabilmente avrebbe voluto farlo, in fondo erano migliori amici e sentiva il bisogno di parlare, di spiegarle perché tutto era successo.

Lei lo sapeva, era sicura che qualcosa non andasse, ma per la prima volta dopo tanti anni si sentiva quasi a disagio, non aveva il coraggio di dire niente, così decise di aspettare, se lui veramente la considerava la sua migliore amica gliene avrebbe parlato.

 -Piccola.. devo parlarti.

 L’aveva detto piano, magari non l’avrebbe sentito, e non ci sarebbe stato bisogno di parlarne, non avrebbe dovuto svelare il suo segreto e niente sarebbe cambiato. Ma Lena l’aveva sentito eccome, e aveva paura, aveva desiderato così tanto sapere perché il suo amico era turbato, ma non se la sentiva, era cose me già sapesse che la cosa l’avrebbe coinvolta fin troppo.

 -Di cosa Zak?

 Il ragazzo la guardò, quel giorno i suoi occhi erano più scuri del solito, quasi blu, ed erano lucidi, aveva forse paura anche lui?

 -Si tratta dei tuoi incubi. Lena io so perché fai quei brutti sogni. Ho la spiegazione a tutto, ma devi promettermi che finchè non avrò finito non parlerai, devi promettermi che mi ascolterai senza prendermi a parole e darmi del pazzo.

  
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