Eccomi qua con un
nuovo capitolo, anche se probabilmente a molti questa storia non piace
neanche, io continuo lo stesso, perchè mi prende, mi
piace!
Non mi dispiacerebbe se qualcuno mi dicesse cosa ne pensa.
Come ho già detto accetto volentieri anche le critiche,
perchè servono solo a migliorarmi.
Beh ora vi lascio leggere il capitolo e spero che almeno a
qualcuno piaccia! :)
- Ionni.
- Preoccupazioni.
-Lena
posso chiederti una cosa?
La ragazza lo guardò
male,
dopo essersi presa l’ennesima cuscinata in faccia, forse
l’ultima, e gli fece
cenno di continuare. Lui sorrise, o è meglio dire fece un
ghigno maligno.
Il classico tipo che se ne
scopava una diversa ogni notte, detto in gergo giovanile. Ma allo
stesso tempo
era quello che ti faceva girare quanto ti passava di fianco.
Era il suo migliore amico,
lei non avrebbe mai provato nulla per lui, e lui neanche. Lo faceva per
divertirsi prendendola in giro, e lei si arrabbiava, perché
non bisognava
scherzare su quell’argomento.
La madre di Zak bussò
alla
porta e chiese di aprire, dalla voce si poteva dedurre subito che era
preoccupata.
E chi
sarebbe questo Sebastian? Ma
non ebbe modo di dirlo ad alta voce, perché Zak era
già uscito dalla stanza e
la madre lo seguì con passo insicuro.
Ma
c’è da essere così tanto nervosi? Era successo qualcosa che a lei non
era concesso
sapere? Questo si chiedeva continuamente, mentre anche in lei cresceva
un certo
nervoso, ma generato da un altro motivo. Era sempre stata gelosa dei
segreti
dell’amico, perché con lei non doveva averne, loro
erano troppo uniti per avere
segreti.
Si sedette sul letto
dell’amico
e osservò la stanza, anche se la conosceva a memoria, in
quel momento aveva una
grande voglia di guardare attentamente ogni cosa. Lo sguardo si
posò su
qualcosa di bianco appoggiato sopra a un mucchio informe di vestiti. Si
avvicino
e afferrò con la mano l’oggetto notando che era un
piuma. Ma era
particolarmente grossa, e aveva sfumature azzurre. Era troppo strana,
per
essere la piuma di un normale uccello.
Ma che
paranoie mi sto facendo?! Devo smetterla!
Da quando gli incubi erano
diventati così insistenti, ogni cosa le sembrava strana,
dava per scontata l’esistenza
di quei demoni, e certe volte si sentiva così sciocca, non
esistevano i mostri
cattivi.
Stranamente quella notte
nessun’incubo disturbò il sonno a Lena, ma altre
preoccupazione le riempivano
la testa di pensieri. Era così strano il suo amico, troppo
preoccupato per
qualcosa che lei ignorava completamente. Odiava non sapere le cose, non
sapeva
per quale motivo era preoccupata, ma era convinta che qualcosa non
andava e
aveva intenzione di scoprire cosa.
Il giorno seguente tutto
era normale, fin troppo. Scesa dal pullman trovò Zak che
come ogni giorno la
aspettava e in compagnia di una sigaretta si recarono a scuola.
Cinque ore passarono in
fretta e arrivò il momento di prendere di nuovo il pullman
per tornare a casa.
Quel giorno avrebbero mangiato insieme, ogni Martedì lo
facevano, era diventata
un’abitudine.
Lui sembrava ancora
preoccupato, come se mille pensieri gli passassero per la testa e si
sforzasse
di non dire tutto, anche se probabilmente avrebbe voluto farlo, in
fondo erano
migliori amici e sentiva il bisogno di parlare, di spiegarle
perché tutto era
successo.
Lei lo sapeva, era sicura
che qualcosa non andasse, ma per la prima volta dopo tanti anni si
sentiva
quasi a disagio, non aveva il coraggio di dire niente, così
decise di
aspettare, se lui veramente la considerava la sua migliore amica gliene
avrebbe
parlato.