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Autore: LazySoul    08/01/2013    6 recensioni
Dal primo capitolo:
«Vattene!», sentii la mia voce urlare, senza che il cervello avesse dato il comando alle labbra di muoversi.
Vidi il ragazzo di fronte a me aggrottare le sopracciglia, prima che sul suo viso comparisse un ghigno perfido e malizioso.
Non si mosse minimamente, mentre continuava a fissare le mie gambe nude, le spalle e il mio viso arrossato dall’imbarazzo.
«Malfoy? Mi hai sentito? Ti ho detto di...», iniziai, ma venni interrotta dalla sua voce:«Mi dispiace Mezzosangue, ma non capisco perché tanta fretta di mandarmi via, non possiamo chiacchierare un po’?»
«Certo Malfoy, cosa vuoi? Prendere il tè con me, magari? Così possiamo spettegolare come due vecchi amici, va bene?»
...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Perdonami_9

9.

 

«Hermione, perché non mi hai detto nulla?»

La voce di Harry sembrava piuttosto infervorata e confusa.

«Scusa, avrei voluto dirtelo, ma avevo paura di deluderti... in realtà tra me e Malfoy non c’è niente, anzi è stato molto gentile ad accompagnarmi per cercare di disilludere Mclaggen. Sai che quel ragazzo non lo sopporto proprio!»

Nascosti dietro alle tende che ornavano la piccola saletta da ballo in cui ci trovavamo, sembravamo due bambini che giocavano a nascondino.

«Avresti dovuto parlarmene», mi rimproverò.

«Lo so Harry! E mi dispiace tanto di non aver avuto il coraggio di venirti a parlare, solo temevo che non avresti capito...»

Abbassai lo sguardo, sperando che Lumacorno riuscisse a tenere occupato Malfoy ancora per un po’ con le sue chiacchiere inutili.

«Non c’è altro tra di voi?»

La domanda di Harry mi fece sbarrare occhi e bocca, sconvolta: «Certo che no! Insomma... diciamo che siamo amici» la smorfia sul volto del mio amico mi fece continuare: «Draco è cambiato molto, Harry, ti stupiresti anche tu se solo gli permettessi di...»

«Hermione!»

La comparsa improvvisa di Mclaggen mi fece sussultare e raggelare.

Accidenti! Mi aveva trovata!

«Mi concederesti un ballo?», chiese.

«Beh, ecco... io... non saprei, vedi...»

“Malfoy, salvami!”

Sperai che per una volta leggesse nella mia mente, quel furetto platinato.

Possibile che quando serviva lui non c’era mai?

«Mclaggen...», cominciò a dire Harry, forse nel vano tentativo di aiutarmi, quando alle spalle del mio ammiratore comparve il mio cavaliere, con un sorriso malizioso sulle labbra, ma il naso arricciato; qualcosa o qualcuno doveva avergli dato fastidio...

«Hermione, vieni a ballare?»

Il mio nome sulle sue labbra sembrava troppo dolce e melenso, di sicuro gli costava fatica fingere in quel modo.

«Scusa, Mclaggen», dissi, prima di superarlo e di accettare la mano tesa di Malfoy.

Quando alla fine riuscimmo ad allontanarci abbastanza dal mio amico e dal mio ammiratore, ritrovandoci al centro della pista da ballo, gli chiesi: «Dove cavolo eri finito?!»

«Lumacorno non mi lasciava più andare, quando ha scoperto che la mia è la famiglia più antica, nobile e pura di tutto il regno magico non la smetteva più di tempestarmi di domande...»

«Per fortuna sei venuto a salvarmi...»

«Già, ma la prossima volta che mi chiami furetto platinato te lo scordi, chiaro?»

Sorrisi, passando le mani intorno al suo collo e facendomi guidare dalle sue braccia per seguire il ritmo della musica: «Non ti sarai mica offeso...»

Anche se dentro di me ero stupita che avesse sentito anche il pensiero in cui lo chiamavo in quel modo mi sentivo stranamente felice e a mio agio, cosa incredibile da pensare tra le braccia di quel Serpeverde.

«Certo che sì, e se vuoi che io smetta di chiamarti con un insulto sarà meglio che incominci a fare lo stesso con me, chiaro, Mezzosangue?»

Gli lanciai uno sguardo infuocato, facendogli capire che non avevo apprezzato il modo in cui mi aveva apostrofata, prima di guardarmi intorno e notare che molte coppie ci stavano additando e fissando.

«Siamo al centro dell’attenzione...», dissi a disagio.

«Non ti preoccupare, tanto domani la nostra relazione sarà finita, no?», il suo tono pungente mi fece riflettere.

Volevo davvero che finisse? Quella settimana passata a conoscersi meglio e a fidarsi l’una dell’altro era stata stupenda, avevo scoperto lati di lui che non credevo esistessero ed ero certa che mi sarebbero mancati. Forse avrei potuto, anzi dovuto, dirglielo o almeno farglielo capire in qualche modo e invece rimasi zitta, impaurita dai miei stessi pensieri.

Appoggiai la fronte contro la sua spalla ed inspirai il suo odore, un misto tra Succo di Zucca e gelsomino.

Esitante spostai appena una mano per accarezzare i suoi capelli biondi che non erano più fissati dal gel come faceva gli anni precedenti ed erano proprio morbidi come me li ero immaginati.

Anche lui abbassò un po’ il volto, accarezzando con la sua guancia ispida a causa della barba in fase di crescita la mia tempia per poi scendere fino alla mascella. Lo sentii ispirare forte e poi baciarmi il collo.

Provai una strana sensazione difficilmente classificabile all’altezza dello stomaco e mi morsi forte l’interno guancia, confusa da tutte quelle nuove emozioni che il mio corpo non era abituato a provare.

«Che profumo è?», mormorò allontanandosi appena e facendo scontrare goffamente i nostri nasi.

In quel momento pensai che non sarebbe mai potuto esistere un istante più bello di quello.

«Me l’ha regalato mia mamma», riuscii a dire malgrado la gola secca: «È hai fiori di ciliegio e vaniglia»

Appoggiò la fronte contro la mia e chiuse gli occhi, inspirando ancora.

«Mi piace» ammise,accarezzandomi lentamente la schiena e allo stomaco sentii di nuovo quella fitta di piacere che, diversamente da prima, sembrò propagarsi ovunque: «Questa sera mi piace tutto di te»

L’orgoglio che riuscii a provare a quelle parole era insuperabile, non era una novità che lui odiasse i miei capelli senza forma o il mio abbigliamento poco femminile e tante altre piccole cose, eppure aveva detto che ero bellissima durante la cena e ora...

«Posso baciarti?», sussurrò talmente piano che faticai a sentirlo.

Lo vidi riaprire gli occhi e puntarli nei miei e se normalmente il suo sguardo grigio-azzurro era in grado di congelarmi in quel momento riuscì solo a farmi provare un’altra fitta ancora più forte allo stomaco e le gambe molli.

«Si», sussurrai e mi stupii che sia la mente sia il corpo fossero d’accordo in quel momento.

Sentii la sua bocca fresca e morbida appoggiarsi sulla mia, lentamente, lasciandomi pochi piccoli baci a fior di labbra prima di approfondire il contatto. Diversamente da quel pomeriggio però non gli impedii l’accesso e accolsi la sua lingua che cominciò a giocare con la mia.

Le fitte allo stomaco sembravano essersi spostate più in basso nel mio corpo fino a raggiungere il ventre.

Mugolai qualcosa, come una protesta, quando le sue labbra si allontanarono dalle mie e lo vidi sorridere, mentre io appoggiavo la fronte nell’incavo del suo collo, cullata dalle sue braccia intorno alla mia vita e dal suo odore.

Continuavo a ripetermi che mi aveva baciata e io l’avevo lasciato fare solo per disilludere completamente McLaggen, ma in una parte profonda del mio essere io sapevo che non era affatto per quello. 


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Hi everybody! :)

Eccomi con il capitolo! Che ve ne pare? A me piace, soprattutto quando ballano, sono troppo carini! *.*

Ringrazio tutte le persone che mi sguono, che mi hanno inserita tra le preferite e tra le ricordate e chi recensisce, il vostro sostegno è molto importante per me! Grazie! :)

Spero di ricevere anche questa volta qualche bel commento!

Secondo i miei calcoli dovrei riuscire ad aggiornare per venerdì massimo sabato! ^^

Un bacione!

Lazysoul

  
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