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Autore: fanny6    08/01/2013    1 recensioni
"-Grazie, ma credo che nessuno potrà fare niente per questo rottame- la sua voce diceva più di tutti i suoni che avessi sentito prima. La guardai estasiato mentre prendeva a calci una ruota, e la mia prima preoccupazione fu quella che non si facesse male.
-Hei, hei, hei….!- la fermai, tirandola indietro con una mano –Così ti fai male!- protestai.
-Scusa- abbozzò un sorriso.
E il mio mondo ricominciò a girare."
Dopo la nascita di Renesmee, Jacob ha giurato di non amare altri che Bella per tutta la sua vita, nonostante sappia di averla persa per sempre. Le cose, però, non vanno mai come le pianifichiamo.
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Jacob Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Joseline
 
-Papà! Siamo arrivati!-
-Entrate, entrate….Billy è già qui!- la voce gioviale di mio padre ci investì, così come gli strani odori provenienti dalla cucina.
Il pomeriggio a Port Angeles era stato molto bello, la vicinanza di Jacob era davvero sorprendente per quanto mi faceva sentire bene.  Era come se il colore e la temperatura della sua pelle rispecchiassero anche il suo carattere: Jacob infondeva calore, senso di protezione.
Entrammo in cucina (lui dovette quasi chinarsi per passare dalla porta) e vidi per la prima volta Billy Black. I capelli grigi, un viso che emanava saggezza, coperto da qualche ruga, e uno sguardo penetrante che sembrava trapassarmi. Non avrei mai immaginato che fosse sulla sedia a rotelle, però.
-Piacere, sono Joseline- gli porsi la mano –Mi scuso in anticipo con lei e con Jake per qualsiasi cosa mio padre abbia ficcato in quella pentola-
-Molto divertente, Jo- mio padre mi porse i piatti da disporre in tavola –Com’è andato il vostro pomeriggio?-
-Bene- la voce roca di Jacob rispose per me –Abbiamo preso il dolce- e con un movimento aggraziato che non si confaceva alla sua stazza fece il giro del tavolo e lo appoggiò sul bancone.
-Bene, ragazzi, sedetevi pure, è pronto!-
Mi accomodai di fronte a Jacob, con mio padre e Billy ai due lati.
I due sembravano aver già fatto amicizia, e parlavano soprattutto dell’ambiente naturale della riserva, delle vecchie storie e anche, ovviamente, di sport.
Jacob si inseriva spesso nella conversazione e io mi accontentavo di ascoltare, ben felice di sentire racconti della vita a LaPush, e vecchie vicende familiari (soprattutto quelle divertenti)
Mentre mio padre e Billy cominciavano a parlare di pesci, sentii la mano caldissima di Jake sfiorare il mio ginocchio. Alzai lo sguardo, arrossendo all’istante, e incontrai i suoi due occhi neri che mi guardavano con un’intensità tale da farmi quasi bruciare. Fece un sorriso dei suoi e risposi, sfiorando la sua mano da sotto il tavolo.
-Josie? Il dolce!
-Oh, scusa papà, lo prendo subito!- mi alzai di scatto, approfittando per cercare di far svanire il rossore dalle mie guance. Cercai di impiegare più tempo possibile per tagliare la torta-gelato che io e Jacob avevamo scelto dopo una lunga indecisione.
Quando mi rigirai lo trovai in piedi dietro di me, imprevedibilmente vicino, così bello e sorridente
-Ti aiuto- dichiarò semplicemente, prendendo due dei piatti che tenevo in bilico tra mani e braccia. Non mi ero mai soffermata su quanto fosse bello, e lo era, molto, non solo per il fisico alto, slanciato, muscoloso e proporzionato, ma anche per il viso sincero, dai lineamenti regolari, i denti bianchi e i due occhi neri che brillavano sopra gli zigomi ben delineati.
Sentii che arrossivo di nuovo e cercai di darlo a vedere meno possibile, abbassando lo sguardo e andandomi a sedere dopo aver servito a Billy la sua porzione.
-Quindi devi frequentare l’ultimo anno?- domandò Billy
-Si, esatto- sorrisi, allegramente
-Anche Jake farà l’ultimo- mi informò lui –Verrai a scuola qui, o andrai fino a Forks?
-No, credo che andrò a Forks… anche se devo ancora decidere- risposi. Ed era la verità, non ci avevo ancora pensato.
-Ti piace studiare?- indagò allora lui
-Si…mi è sempre piaciuto, in realtà, anche se detesto la matematica. Proprio non riesco a capirla- sospirai. Billy sorrise più giovialmente –Siamo in due-
 
 
Jacob
 
 
Dopo che ebbi aiutato il signor Porter a portare mio padre giù dai gradini del loro portico, andai a salutare Josie. Speravo di non aver esagerato quella sera, ma era difficile starle lontano.
-Hei…grazie per la bella giornata- le dissi, sorridendo –E anche per la bella serata-
-Figurati- notai che era un po’ più cauta del solito –Ci vediamo domani?- mi chiese. Sospirari: impegno da licantropo
-Purtroppo no- le risposi –Domani ho un impegno improrogabile- annunciai. Era arrivato il momento di sistemare questa faccenda delle due alfa.
La sua espressione tradì la delusione che mi riempì di soddisfazione, da una parte, e di rammarico per non poter passare il giorno con lei.
-Mi dispiace- dissi, sfiorandole la mano. Ogni volta che la toccavo sentivo il mio cuore accelerare.
-Non fa niente, stai tranquillo- mi rassicurò, tornando a sorridere. Sentii che intrecciava il dito mignolo con il mio, gesto che mi fece quasi esplodere il cuore nel petto: ma che mi prendeva?!? Non ero mica un adolescente in piena crisi ormonale!
-Vedi di non cacciarti nei guai mentre non ci sono…domani è previsto un forte temporale in serata, la casa è a posto? Siete così vicini al mare, e le maree sono forti…-
-Certo, vai dove devi andare e divertiti- si raccomandò, con un sorriso –Magari ci sentiamo di sera- propose
Annuii, chinandomi per darle un bacio sul capo e augurarle –Buonanotte-
Riuscii addirittura a sentirla arrossire sotto le mie mani, e mi fece una gran tenerezza.
-Buonanotte, Jake…- mi mormorò, guardandomi con quegli occhi così caldi
Se non ci fosse stato Billy che continuava a fingere di tossire non sarei mai riuscito a separarmi da lei, ma dovetti farlo, mio malgrado.
-A domani!-
-A domani, divertiti!- la vidi salutare con la mano prima di rientrare in casa, e già mi mancava.
Quella notte resistetti a malapena all’idea di andare a controllare se stesse dormendo bene: l’indomani dovevo essere in forma.
La mattina seguente mi alzai presto, mi trasformai e corsi nella foresta, al punto dove ci vedevamo di solito e dove mi ritrasformai. Incredibilmente ero riuscito a preservare i vestiti: stavo migliorando!
-Complimenti Jake- la voce di Leah mi fece voltare di scatto
-E se non ci fossi riuscito?- esclamai, seccato. Lei alzò gli occhi al cielo
-Vi ho già visti tutti- mi ricordò
Pian piano arrivarono anche gli altri, il branco al completo.
Sembravano tutti piuttosto tesi, come normale, e sapevo che era anche colpa mia se ci ritrovavamo in quella situazione, anche se avevo avuto ragione.
-Bene- sorrise Sam, pacato –Dunque ci siamo… non voglio fare giri di parole inutili: io vorrei che tornassimo un branco unito, per difendere meglio il territorio- tagliò corto, guardandomi seriamente
-Jake non può smettere di essere un’alfa, e tu lo sai!- proruppe Leah, l’unica che tifasse per i due gruppi: non voleva avere di nuovo Sam che leggeva il suo dolore.
Le feci segno di tacere –Sono d’accordo con te Sam… due gruppi così poco numerosi non hanno il minimo senso e non sono per nulla utili- dichiarai –Ma come facciamo?-
Sam sorrise –Io un’idea ce l’avrei…-
Tutti lo guardammo attentamente: dovevo molto a Sam, così come ogni membro del branco.
-Jake, tu sei il discendente di Ephraim Black, e il posto spetta a te, lo so io e lo sappiamo tutti. Credo che sarebbe impossibile per te, come diceva Leah, cessare di essere alfa. Ma non lo sarebbe per me, Jake: mi hai impedito un duplice omicidio di innocenti, e questo mi ha fatto riflettere: sarò contento di essere la tua Beta- mi tese la mano.
Wow. Cosa?!? Io l’Alfa del branco?
-Non sono in grado…- borbottai –Dai, ragazzi… mi ci vedete?- cercai l’appoggio degli altri. Annuivano tutti, convinti. Begli amici.
-Jake, ammettilo…è così che deve andare, anche Billy è d’accordo con me…sono andato a chiedere la sua opinione-
Sbuffai –Ragazzi, non è che non apprezzi, davvero.. è che credo che combinerei solo casini-
-Eddai Jake! Vuoi farti pregare?- esclamò Quil, con un gran sorriso
-Quil ha ragione, non fare il difficile! Sappiamo che lo puoi fare, o non te lo chiederemmo- rincarò Embry.
Wow. Dunque era questo il mio destino? Dovevo essere l’alfa? Forse era così da sempre, era solo stata questione di tempo….
-Accetto- strinsi la mano di Sam, vigorosamente. Ci trasformammo,e aspettai di sentire la voce da Alfa di Sam…
A quanto pare ha funzionato, Jake… complimenti
Oh. Beh…grazie, ragazzi…
Dobbiamo festeggiare!
Seth…per favore….
Dai, facciamo una delle vecchie corse di puro svago!
Lo sapete che vi batterò tutti   La voce di Leah era meglio di quella che temevo. Forse non essere agli ordini di Sam era sempre meglio che niente, per lei.
Smisi di rimuginare e mi lasciai andare al vento perché ,in quell’istante, la gara iniziò.
  
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